Combattere nell'antica Grecia

Nell'antichità classica, i Greci consideravano la guerra come una naturale espressione della rivalità tra stati, essendo organizzati in piccole città. La pace era vista come un periodo morto nella continua storia dei conflitti. La guerra, o polemos, era un elemento essenziale nel mondo greco, e l'arte militare rappresentava un'importante formazione per i giovani, reclutati nell'esercito attivo dai vent'anni fino ai sessanta. La maggior parte dell'esercito era composta da opliti, fanti dotati di una pesante armatura chiamata panoplia, comprendente un elmo, una corazza di bronzo, gambali, uno scudo e armi d'attacco come lance e spade. Esistevano anche truppe armate più leggere, come i lanciatori di giavellotto, i frombolieri e gli arcieri, affiancando spesso la fanteria. Un'importante componente dell'esercito era la cavalleria, generalmente composta da nobili, e a partire dal IV secolo av. Cr. anche da mercenari professionisti. Nonostante i conflitti interni tra città come Sparta e Atene, i Greci si unirono di fronte a minacce esterne, come durante le guerre persiane.