Antonio Gargano - Aristotele (1 di 2 )

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https://www.youtube.com/watch?v=OwgNmL57_qM

Zusammenfassung

TLDRIl video esplora l'importanza di Aristotele nel pensiero filosofico e scientifico, sottolineando il suo ruolo come maestro di Alessandro Magno e la sua influenza duratura nel Medioevo. Si evidenziano le differenze tra Aristotele e Platone, in particolare riguardo alla concezione della realtà, della sostanza e del divenire. Aristotele sostiene che la sostanza è l'individuo e che la realtà è composta da esseri in continuo cambiamento, contrariamente all'idea platonica delle forme trascendenti. Si conclude con la visione aristotelica di Dio come atto puro, senza potenza, e quindi immobile.

Mitbringsel

  • 📚 Aristotele è il maestro di coloro che sanno secondo Dante.
  • 🦉 La sua influenza si è estesa per secoli, specialmente nella scienza.
  • ⚖️ Aristotele critica Platone, sostenendo che la sostanza è l'individuo.
  • 🌱 La realtà è composta da esseri in continuo cambiamento.
  • 👑 Aristotele ha insegnato ad Alessandro Magno, influenzando la sua visione universale.
  • 🧠 La potenza è la possibilità di trasformarsi, l'atto è la forma attuale.
  • ✝️ Dio è concepito come atto puro, senza potenza, quindi immobile.

Zeitleiste

  • 00:00:00 - 00:05:00

    Dante definisce Aristotele come il maestro dei sapienti, sottolineando la sua influenza duratura nel pensiero occidentale. Aristotele ha dominato la filosofia e le scienze per secoli, rimanendo un punto di riferimento fino al XVII secolo. La sua logica e le sue teorie scientifiche hanno avuto un impatto significativo su vari campi, come la fisica, la zoologia e l'astronomia, rendendolo una figura centrale nella Paideia greca.

  • 00:05:00 - 00:10:00

    Aristotele, nato nel 384 a.C., è stato allievo di Platone per vent'anni, ma ha sviluppato un rapporto critico con il suo maestro. Dopo la morte di Platone, Aristotele si distacca dall'Accademia e riceve l'incarico di educare Alessandro Magno, influenzando così la sua formazione e il suo approccio al potere e alla cultura.

  • 00:10:00 - 00:15:00

    Alessandro Magno, discepolo di Aristotele, diventa un grande condottiero, espandendo l'impero macedone e cercando di unificare le culture. La sua ambizione e il suo senso di destino divino lo portano a mescolare le culture greca e persiana, ma la sua vita si spegne prematuramente a 33 anni, lasciando un'eredità di universalità e integrazione culturale.

  • 00:15:00 - 00:20:00

    Aristotele critica Platone, sostenendo che l'essenza delle cose non risiede in un mondo ideale trascendente, ma è immanente nella realtà stessa. Propone che la sostanza di un oggetto è la sua forma, che è inseparabile dalla materia, contrariamente all'idea platonica delle forme ideali.

  • 00:20:00 - 00:25:00

    Aristotele affronta il problema del divenire, sostenendo che la realtà è in continuo cambiamento. Introduce i concetti di potenza e atto, affermando che ogni cosa ha una forma attuale e una potenzialità di trasformazione. Questo approccio permette di spiegare il movimento e il cambiamento nella natura.

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    Infine, Aristotele stabilisce una gerarchia della realtà, con Dio come atto puro e forma perfetta al vertice. La sua concezione di Dio esclude la potenza, poiché Dio è già completo e non ha bisogno di evolversi. Questa visione ha influenzato profondamente la filosofia medievale e la comprensione della natura e dell'esistenza.

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Video-Fragen und Antworten

  • Chi è considerato il maestro di coloro che sanno?

    Aristotele è considerato il maestro di coloro che sanno, secondo Dante Alighieri.

  • Qual è il contributo di Aristotele alla zoologia?

    Aristotele è stato superato nella zoologia solo da Linneo, ma ha influenzato profondamente la scienza fino al 600.

  • Qual è la differenza principale tra Aristotele e Platone?

    Aristotele sostiene che la sostanza è l'individuo, mentre Platone crede che l'essenza delle cose sia al di là delle cose stesse.

  • Cosa significa 'potenza' e 'atto' nella filosofia di Aristotele?

    La potenza è la possibilità di trasformarsi, mentre l'atto è la forma attuale di un individuo.

  • Qual è la visione di Aristotele su Dio?

    Dio è concepito come atto puro e forma pienamente compiuta, senza potenza.

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    veniamo su
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    Aristotele che Dante come noto definisce
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    il maestro di color che sanno cioè
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    rispetto a coloro che sono sapienti c'è
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    un sapiente dei sapienti che è
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    Aristotele Dante Alighieri Siamo al
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    culmine del
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    Medioevo Questo sta già a significare
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    che Aristotele ha insegnato ai sapienti
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    per migliaia di anni
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    cioè possiamo considerare ancora oggi
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    valida la logica di
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    Aristotele Aristotele è diciamo è stato
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    superato nella zoologia solamente da
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    Linneo il grande escogit datore della
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    nomenclatura degli esseri viventi
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    svedese del
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    700 non si è riusciti a scalzarlo dalla
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    fisica fino ai primi del seic Cioè in
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    tutto il medioevo e valso il principio
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    IPS ed ixit lo ha detto lui si è
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    considerato inutile ricorrere alle
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    verifiche empiriche allo studio della
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    natura faceva Fede il testo di
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    Aristotele Aristotele è stato un grande
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    filosofo come diremo tra poco ma è stato
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    un grandissimo scienziato cioè tutte le
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    scienze la fisica La Botanica la
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    zoologia la biologia l'astronomia sono
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    state influenzate da Aristotele che vi
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    ripeto non è stato
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    scalzato come punto di di riferimento
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    fino ai primi del fino ai primi del 600
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    per la fisica fino al 700 per per la
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    biologia Aristotele quindi è
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    diciamo il culmine del sapere Greco però
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    è anche il culmine della Paideia greca
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    perché è vero che la Paideia è stata
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    portata a compimento con la Repubblica
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    di Platone però Aristotele ha avuto
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    un'avventura incredibile Cioè è stato il
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    Eh il maestro in qualche modo di
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    Alessandro Magno quindi ha potuto
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    diciamo mettere in pratica per certi
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    aspetti i principi della Paideia su un
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    individuo di eccezionale portata
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    Eh allora
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    appunto rapidamente gli elementi
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    biografici Aristotele nasce nel
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    384 a.co quindi è di una generazione
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    successiva a quella di Platone diventa
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    un membro dell'Accademia platonica entra
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    nell'accademia la scuola di Platone a 17
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    anni ne esce 20 anni dopo questo fatto è
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    significativo Quindi lui si forma alla
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    scuola di Platone il rapporto con
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    Platone è un
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    rapporto Tanto per cambiare diciamo di
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    tipo contraddittorio dialettico Cioè lui
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    nasce nell'ambiente dell'Accademia però
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    a un certo punto recalcitra rispetto
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    all'ambiente dell'Accademia uso questa
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    espressione perché Diogene laerzio il
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    grande biografo di tutti i filosofi
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    Greci sostiene che Platone avrebbe detto
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    ma questo non è certo che Aristotele era
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    come un puledro di razza come un giovane
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    cavallo di razza il quale menava calci
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    da tutte le parti e arrivava a colpire
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    con i suoi zoccoli anche la madre Cioè è
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    un puledro sanguigno che scalcia da
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    tutte le parti e colpisce anche la madre
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    Ora Diogene laerzio Che vuol
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    dire vuol dire che Aristotele a un certo
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    punto critica e critica aspramente anche
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    la quello che è stato il suo maestro
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    ventennale cioè Platone quindi dopo 20
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    anni Aristotele si distacca nettamente
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    da Platone e lo critica in maniera
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    diciamo
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    decisa Tra
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    l'altro per proprio per collocare
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    rapidamente i dati biografici in modo
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    che dopo passiamo al al
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    pensiero muore Platone nel
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    347 si sostiene che Aristotele abbia
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    avuto a quel punto una rottura con
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    l'accademia platonica perché gli viene
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    preferito speusippo come scolarca come
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    guida
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    dell'Accademia Aristotele quindi se ne
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    dist
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    però diciamo dopo di questo distacco gli
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    capita un un episodio diciamo di cui
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    abbiamo detto molto singolare cioè
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    riceve una missiva di Filippo di
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    Macedonia il quale si trovava con il
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    figlio Alessandro giunto a 13 anni di
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    età secondo lo storico Romano latino
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    Curzio Rufo Filippo di Macedonia scrive
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    [Musica]
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    ad Aristotele ho avuto l'avventura di
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    avere un figlio maschio dagli dei però
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    considero un'avventura ancora Maggiore
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    che sia nato nell'epoca in cui ci sei tu
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    Nel massimo del tuo splendore
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    intellettuale quindi Te lo affido perché
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    tu lo faccia diventare un grande sia per
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    te sia per me ora sicuramente Alessandro
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    è diventato un grande condottiero ha
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    proseguito e esteso il regno l'impero
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    macedone e diciamo un po' più
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    controverso e se abbia proseguito anche
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    diciamo abbia messo in pratica anche gli
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    insegnamenti di Aristotele Però noi
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    possiamo dire che questo insegnamento di
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    Aristotele che è durato dai 13 ai 16
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    anni di Alessandro Magno sicuramente ha
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    dato una impronta perché Alessandro
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    Magno che è un
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    personaggio veramente diciamo difficile
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    collocabile perché veramente si merita
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    il nome di grande è un un giovane che
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    muore a 33 anni e
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    diciamo in in 13 anni
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    conquista cioè travolge l'impero
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    persiano di Dario conquista l'India
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    quindi allarga quasi i confini del del
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    mondo conosciuto conquista Però anche
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    l'Egitto Doma TS popoli riottosi a
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    essere unificati in un impero unico ora
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    Alessandro Magno è un grandissimo
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    condottiero ha una specie di genialità
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    innata per la conduzione delle degli
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    scontri militari va rilevato anche il
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    fatto che
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    lui Insomma viene gli viene diciamo dato
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    come come antenato Achille da una parte
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    e Eracle dall'altra Cioè lui è già
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    convinto di essere discendente da una
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    schiera Divina e di eroi quando
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    conquista
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    l'Egitto i i
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    sacerdoti egiziani gli dicono che figlio
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    di ammone che è figlio del re del Sole
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    che è un immortale ora queste
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    affermazioni possono sembrare così
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    insomma semplicemente leggendarie hanno
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    una presa nella personalità di
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    Alessandro Magno Alessandro Magno
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    veramente stato detto da una parte è
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    discepolo di Aristotele il quale insegna
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    che la virtù sta nel mezzo come sapete
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    come Vedremo Però nello stesso tempo non
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    è proprio solamente un greco Si si
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    impregna di cultura greca però la
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    medietà la misura greca non le rispetta
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    lui pensa veramente di essere destinato
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    a un'impresa Divina e questo fatto è
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    testimoniato anche dalla sua
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    spericolatezza Cioè è incredibile il
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    numero di ferite grav
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    che Alessandro Magno ha riportato
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    Alessandro Magno andava in battaglia con
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    un Elmo con una piuma diciamo Bianca
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    molto molto visibile in modo da essere
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    punto di di riferimento per i suoi
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    soldati andava nel punto della mischia
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    che era più pericoloso e riceve diciamo
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    tantissimi colpi riceve Si si getta Per
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    primo per esempio nella presa delle Mura
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    nemiche riceve una volta una una pietra
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    immaginate una pietra in una battaglia
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    di quell'epoca insomma sul collo che lo
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    acceca per alcuni giorni perde una una
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    parte dell'osso dello stinco riceve
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    ferite veramente gravissime però ecco
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    basti pensare noi siamo fortunati a
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    Napoli abbiamo il mosaico della
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    battaglia di Isso della prima battaglia
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    contro Dario e appunto lui si si trova
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    nel punto della Battaglia che è quello
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    decisivo e per questo riesce poi
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    addirittura proprio a travolgere Dario
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    eh in maniera completamente impensata
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    sovvertendo il rapporto di forze
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    quindi Alessandro Magno è un grandissimo
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    condottiero Però nello stesso tempo
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    Aristotele gli ha dato l'impronta
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    dell'universalità La ragione è
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    universale i greci ci insegnano che
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    tutti gli uomini sono dotati di ragione
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    che si può creare una grande Polis
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    diciamo di tutto l'ecumene di tutto il
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    mondo conosciuto che oramai arriva fino
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    all'india E allora Alessandro si adopera
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    a mescolare diciamo le stirpi lui è
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    macedone a un certo punto Deve subire le
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    critiche dei suoi stessi comandanti
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    perché arrivato a dominare la Persia
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    adotta dei costumi anche degli abiti
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    persiani proprio per dare il segno
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    l'esempio della mescolanza delle
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    abitudini dei costumi eccetera quindi
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    cerca di dare al suo impero un'impronta
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    universalistica
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    anche il fatto di intrecciare le le
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    stirpi lui per esempio prende 3000
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    giovinetti Persiani e li fa educare dai
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    migliori maestri greci e fa insegnare
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    loro per bene la lingua greca cioè cerca
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    in tutti i modi di creare un'amalgama
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    tra i popoli Però il problema è questo
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    che a 33 anni muore muore per delle
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    febbri malariche secondo altri muore
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    avvelenato cioè muore Nel momento in cui
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    ha unificato
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    tutte le terre
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    diciamo dalla dalla dalle coste dalla
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    Grecia dall'Egitto fino all'india
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    addirittura
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    e sta cominciando quest'opera di
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    omogeneizzazione e muore improvvisamente
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    ripeto a 33 anni quindi però diciamo
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    lascia l'impronta di un impero
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    universalistico in cui tutti gli uomini
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    tendenzialmente si riconoscono non
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    membri di una tribù di un clan di un
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    popo si riconoscono esseri umani in
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    fondo apre la strada all'impero romano
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    quindi dall'impronta universalistica
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    della della ragione del logos Greco
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    Allora Alessandro muore a 33 anni nel
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    322 per una diciamo una coincidenza dopo
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    pochi mesi muore pure Aristotele muore
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    quando proprio comincia a essere anche
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    perseguitato perché venuto meno il suo
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    discepolo prediletto e protettore le
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    sorti diciamo di chi era stato amico di
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    Alessandro cominci a tramontare e quindi
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    muore anche Aristotele
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    ora Ritorniamo al punto da cui siamo
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    partiti cioè
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    Aristotele trasmette un bagaglio
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    culturale si direbbe oggi ad Alessandro
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    Magno venendo dall'accademia platonica
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    però Aristotele si da
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    Platone ancora una volta si può
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    ricorrere al famoso dipinto di Raffaello
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    nelle stanze del Vaticano la scuola di
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    Atene
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    per identificare rapidamente la
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    differenza fondamentale tra Platone e
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    Aristotele
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    perché come sapete
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    Raffaello dipinge tutti i grandi
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    filosofi Greci come se fossero coetanei
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    in un porticato al centro incedono uno
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    vicino all'altro Platone Aristotele
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    Platone indica il cielo la trascendenza
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    l'iperuranio il mondo delle idee e
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    invece Aristotele indica la terra
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    Ora Raffaello genialmente ha accolto la
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    differenza tra i due la differenza Qual
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    è per Platone l'essenza delle cose
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    quello per cui le cose sono quello che
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    sono sta fuori delle cose stesse sta
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    nell'idea e l'idea è al di là delle cose
  • 00:12:56
    sensibili ci sono le azioni giuste oltre
  • 00:12:59
    tutte le azioni giuste c'è la giustizia
  • 00:13:02
    ci sono le cose belle al di là di tutte
  • 00:13:04
    le cose belle c'è la bellezza che stanno
  • 00:13:07
    al di là di di tutte le cose belle di
  • 00:13:09
    tutte le azioni giuste cioè stanno trans
  • 00:13:12
    oltre sono trascendenti ora invece
  • 00:13:15
    Aristotele alla idea platonica
  • 00:13:19
    sostituisce In un certo qual modo la
  • 00:13:21
    forma Cioè lui sostiene che ciò per cui
  • 00:13:24
    una cosa è quello che è cioè la sua
  • 00:13:27
    forma così la chiama lui è interna alla
  • 00:13:30
    materia non è altro che la forma che
  • 00:13:32
    assume un determinato nucleo di materia
  • 00:13:36
    quindi forma e materia sono inscindibili
  • 00:13:39
    la forma cioè l'essenza di una cosa sta
  • 00:13:42
    all'interno della cosa stessa è
  • 00:13:44
    immanente
  • 00:13:47
    ora Aristotele quindi si Insomma si si
  • 00:13:52
    pone a questo punto agli antipodi
  • 00:13:54
    apparentemente rispetto a Platone
  • 00:13:57
    e diciamo critica aspramente il maestro
  • 00:14:00
    e lo critica prendiamo il punto Diciamo
  • 00:14:02
    più semplice proprio a partire da una
  • 00:14:05
    riflessione che aveva fatto lo stesso
  • 00:14:08
    Platone Il tardo Platone diciamo nel
  • 00:14:12
    Parmenide nel dialogo Parmenide aveva si
  • 00:14:15
    era posto il problema del rapporto tra
  • 00:14:17
    le idee e le cose non è che lo scopre
  • 00:14:19
    Aristotele il problema Platone già
  • 00:14:21
    l'aveva colto e aveva elaborato il
  • 00:14:25
    famoso argomento del terzo uomo che
  • 00:14:27
    viene sviluppato da Aristotele però in
  • 00:14:30
    chiave non di problematizzazione delle
  • 00:14:32
    idee ma di demolizione del mondo delle
  • 00:14:35
    idee cioè dice
  • 00:14:38
    Aristotele Platone per spiegare
  • 00:14:41
    l'individuo per spiegare Socrate un
  • 00:14:43
    essere umano concreto ricorre all uomo
  • 00:14:48
    in sé all'uomo con la u maiuscola
  • 00:14:50
    all'uomo in universale perché Socrate è
  • 00:14:53
    Socrate perché Socrate è uomo Qual è
  • 00:14:55
    l'essenza di Socrate l'umanità l'umanità
  • 00:14:58
    con la u maiuscola è la perfezione
  • 00:15:02
    dell'uomo e l'idea di uomo che vive nel
  • 00:15:04
    mondo intelligibile quindi per spiegare
  • 00:15:07
    diciamo l'uomo sensibile Socrate si fa
  • 00:15:10
    ricorso all'uomo intelligibile L'uomo in
  • 00:15:13
    sé l'uomo con la u maiuscola
  • 00:15:17
    ora Ripeto Proprio seguendo
  • 00:15:19
    però le tracce di Platone dice
  • 00:15:23
    Aristotele fatta questa affermazione si
  • 00:15:25
    complica indefinitamente la realtà
  • 00:15:28
    invece di di spiegarla la si rende più
  • 00:15:30
    complicata per quale motivo
  • 00:15:33
    perché bisognerà eh immaginare un
  • 00:15:37
    rapporto tra l'individuo Socrate e
  • 00:15:40
    l'uomo con la u maiuscola cioè tra
  • 00:15:43
    l'uomo empirico l'uomo con la u
  • 00:15:45
    minuscola diciamo così Tizio Caio
  • 00:15:47
    Sempronio Socrate e l'uomo con la u
  • 00:15:50
    maiuscola l'idea di uomo la perfezione
  • 00:15:52
    l'essenza di uomo ci dovrà essere un
  • 00:15:55
    rapporto ora se noi chiamiamo come Ama
  • 00:15:58
    fare Aristotele che come diremo tra poco
  • 00:16:01
    fonda la logica diciamo formalizza le
  • 00:16:03
    cose se noi chiamiamo Socrate con la
  • 00:16:05
    lettera A e l'uomo con la u maiuscola
  • 00:16:08
    con la lettera B ci troviamo due termini
  • 00:16:11
    A e B ma tra A e B ci sarà un rapporto
  • 00:16:15
    che sarà C questo rapporto sarà di
  • 00:16:18
    somiglianza di uguaglianza di
  • 00:16:20
    disuguaglianza di esclusione di ostilità
  • 00:16:22
    di maggiore di minore comunque di
  • 00:16:25
    estraneità ci può essere anche appunto
  • 00:16:27
    semplicemente un rapporto di estraneità
  • 00:16:29
    però se io ho due cose A e B io
  • 00:16:32
    inevitabilmente ho C cioè la relazione
  • 00:16:34
    tra A e B e allora Aristotele come devo
  • 00:16:37
    dire sta alla base del famoso detto Non
  • 00:16:40
    c'è due senza tre cioè posti i due
  • 00:16:42
    termini necessariamente se Porre un
  • 00:16:44
    terzo termine se io metto avanti a me A
  • 00:16:47
    e B devo dire che poi c'è c che è la
  • 00:16:50
    relazione tra A e B però Aristo a questo
  • 00:16:53
    punto dice questo tipo di ragionamento
  • 00:16:56
    può proseguire all'infinito perché se
  • 00:16:58
    adesso mi trovo a B e C tra A e C ci
  • 00:17:01
    sarà un altro rapporto che sarà D tra a
  • 00:17:05
    e e tra B Scusate e c ci sarà un altro
  • 00:17:09
    rapporto che sarà e quindi ognuno di
  • 00:17:12
    questi rapporti darà luogo ad altri
  • 00:17:14
    rapporti e Questo naturalmente può
  • 00:17:16
    proseguire
  • 00:17:17
    all'infinito Aristotele vuol dire che
  • 00:17:20
    Platone invece di spiegare il mondo
  • 00:17:22
    delle cose sensibili ha prolungato
  • 00:17:25
    all'infinito la difficoltà di afferrare
  • 00:17:29
    questo mondo se prendete le citazioni
  • 00:17:34
    che vi sono state
  • 00:17:36
    consegnate Voglio leggere un un punto in
  • 00:17:41
    cui Aristotele è molto
  • 00:17:44
    polemico
  • 00:17:54
    Dunque vediamo la cosa essenziale quella
  • 00:17:57
    più forte a pagina 2 la terza
  • 00:18:00
    citazione dice quelli che pongono come
  • 00:18:04
    causa le idee e naturalmente si tratta
  • 00:18:06
    di Platone e dei platonici quelli che
  • 00:18:09
    pongono come causa le idee Cercando di
  • 00:18:11
    cogliere le cause degli esseri reali Ne
  • 00:18:14
    introducono altrettanti di nuovi Cioè
  • 00:18:16
    per spiegare una cosa devono introdurre
  • 00:18:18
    un'altra cosa come se uno dovendo
  • 00:18:20
    contare degli oggetti credesse di non
  • 00:18:23
    poterlo fare Finché sono pochi e di
  • 00:18:25
    riuscirvi aumentandone il numero come
  • 00:18:28
    vedete è un'affermazione anche un po'
  • 00:18:30
    ironica insomma cioè si si dice c'è
  • 00:18:33
    l'uomo Socrate Poi c'è l'uomo in sé ma
  • 00:18:35
    quest'uomo in sé non è altro che un
  • 00:18:37
    secondo uomo è una
  • 00:18:39
    moltiplicazione si pensa di spiegare
  • 00:18:41
    Socrate Aumentando il numero eccetera
  • 00:18:43
    l'origine del loro errore sta in ciò che
  • 00:18:46
    essi non sanno dire In che consistano
  • 00:18:48
    tali sostanze incorruttibili al di fuori
  • 00:18:51
    di Quelle particolari e sensibili essi
  • 00:18:54
    le pongono quindi identiche per la
  • 00:18:56
    specie a quelle corruttibili che noi
  • 00:18:57
    conosciamo
  • 00:18:59
    e quando dicono L'uomo in sé il cavallo
  • 00:19:01
    in sé altro non fanno che aggiungere
  • 00:19:03
    alle cose sensibili l'espressione in sé
  • 00:19:05
    Io penso che questo sia uno dei brani
  • 00:19:07
    proprio più drastici contro Platone cioè
  • 00:19:09
    e addirittura ripeto ironico vale a dire
  • 00:19:13
    aggiungendo la dicitura in sé Platone
  • 00:19:16
    pensa di cavarsela e di spiegare le
  • 00:19:19
    individualità sensibili Ora
  • 00:19:22
    invece dice
  • 00:19:25
    Aristotele
  • 00:19:27
    bisognerà cercare nelle cose stesse il
  • 00:19:31
    fondamento della realtà cioè noi
  • 00:19:34
    dobbiamo cercare la sostanza l'essenza o
  • 00:19:38
    sostanza della realtà ora la sostanza è
  • 00:19:42
    letteralmente quello che sta sotto
  • 00:19:45
    Quello che sta alla
  • 00:19:46
    base dice Aristotele con una famosissima
  • 00:19:50
    frase che viene
  • 00:19:52
    poi reinterpretata fino a Heidegger
  • 00:19:55
    diciamo nell'epoca nostra si può
  • 00:19:58
    usare la parola essere in molti modi
  • 00:20:01
    prendiamo l'ultima citazione della prima
  • 00:20:04
    pagina dice Ma sebbene la parola essere
  • 00:20:07
    si usa in tanti sensi è evidente che
  • 00:20:09
    l'essere principale è l'essenza in
  • 00:20:12
    quanto significa sostanza Cioè lui dice
  • 00:20:16
    Io posso dire Socrate è uomo Socrate è
  • 00:20:19
    Greco Socrate è anziano Socrate è
  • 00:20:24
    intelligente ma al di là di tutti questi
  • 00:20:27
    che lui chiama cioè l'intelligenza la
  • 00:20:29
    grecità l'anzianità io la prima cosa che
  • 00:20:32
    devo ipotizzare è di dire che Socrate è
  • 00:20:35
    quindi praticamente l'essere si predica
  • 00:20:38
    in molti modi Io posso dire che Socrate
  • 00:20:40
    è questo quello quello e quell'altro Ma
  • 00:20:42
    soprattutto devo dire che Socrate è
  • 00:20:44
    quindi l'essere è prima di tutto la
  • 00:20:46
    sostanza ci deve stare una specie di
  • 00:20:49
    base qualche cosa che sta sotto l'essere
  • 00:20:52
    Greco l'essere intelligente l'essere
  • 00:20:55
    anziano qualche cosa che sta sotto su su
  • 00:20:58
    cui si appoggiano tutti questi accidenti
  • 00:21:00
    cioè tutte queste qualità Allora vediamo
  • 00:21:03
    come dice Aristotele poniamo che uno
  • 00:21:06
    domandi se il camminare l'essere sano lo
  • 00:21:08
    stare seduto e similmente qualche altra
  • 00:21:11
    cosa di tal fatta sia o non sia un
  • 00:21:13
    essere nessuno di essi esiste in sé per
  • 00:21:16
    natura né può essere separato dalla
  • 00:21:19
    sostanza Cioè non posso dire che esiste
  • 00:21:21
    il camminare esiste l'essere sano c'è
  • 00:21:24
    qualcuno che cammina qualcuno è
  • 00:21:27
    camminante uno è sano quindi nessuno di
  • 00:21:30
    essi esiste in sé per natura né può
  • 00:21:32
    essere separato dalla sostanza se Dunque
  • 00:21:35
    di quelli Diciamo che sono a maggior
  • 00:21:38
    ragione sarà un essere chi cammina chi
  • 00:21:40
    sta seduto Chi è sano quelli intanto
  • 00:21:43
    appaiono reali in quanto vi è qualcosa
  • 00:21:46
    di determinato che fa loro da sostrato
  • 00:21:49
    cioè ripeto l'intelligenza l'anzianità
  • 00:21:53
    l'essere Greco eccetera
  • 00:21:57
    hanno una qualche cosa di determinato
  • 00:22:01
    che fa loro da sostrato che fa loro da
  • 00:22:03
    base cioè una sostanza tale Appunto è la
  • 00:22:07
    sostanza o individuo il quale appare in
  • 00:22:10
    tale categoria Senza di esso nessuno
  • 00:22:14
    direbbe è buono è seduto Ci vuole
  • 00:22:16
    qualcuno che sia buono ci vuole qualcuno
  • 00:22:18
    che sia seduto Ora è chiaro che soltanto
  • 00:22:20
    in grazia di questa categoria esiste
  • 00:22:23
    ciascuno di quegli altri esseri così che
  • 00:22:25
    l'essere primo ossia non uno o un altro
  • 00:22:28
    modo di essere ma ciò che è
  • 00:22:30
    semplicemente sarà la sostanza quindi la
  • 00:22:33
    sostanza che cosa sarà sarà
  • 00:22:36
    l'individuo a cui possono inerire a cui
  • 00:22:39
    si possono aggiungere tutte queste note
  • 00:22:41
    il fatto che cammina che suona che parla
  • 00:22:44
    che è intelligente che è stupido
  • 00:22:45
    eccetera eccetera eccetera Ci vuole come
  • 00:22:47
    sostanza l'individuo la sostanza è
  • 00:22:50
    l'individuo quindi siamo agli antipodi
  • 00:22:53
    rispetto a Platone per Platone la
  • 00:22:55
    sostanza l'essenza sono le idee
  • 00:22:58
    universali per Aristotele la sostanza è
  • 00:23:02
    l'individuo individuo proprio nel senso
  • 00:23:04
    letterale del termine che non si può
  • 00:23:07
    dividere perché se si potesse dividere
  • 00:23:10
    ci sarebbe qualche cosa di più
  • 00:23:13
    sostanziale di più basilare Allora la
  • 00:23:16
    sostanza è
  • 00:23:17
    l'individuo Che cos'è particolarmente
  • 00:23:21
    caratterizzato
  • 00:23:23
    dall'individualismo perché le cose
  • 00:23:26
    inerti si possono una trave di legno si
  • 00:23:29
    può spezzare Si si riduce in mille
  • 00:23:31
    schegge un macigno si spezza si riduce
  • 00:23:33
    in schegge eccetera ma invece
  • 00:23:34
    l'organismo è individuo dall'organismo
  • 00:23:37
    non si può l'organismo non si può
  • 00:23:40
    separare non si può dividere quindi per
  • 00:23:44
    Aristotele la sostanza è l'individuo
  • 00:23:47
    ovvero l'organismo è stato detto che
  • 00:23:49
    Aristotele è un grande filosofo della
  • 00:23:51
    vita e infatti questo è vero perché
  • 00:23:54
    l'altro grande problema che lui si pone
  • 00:23:57
    è quello del del divenire tutto è
  • 00:23:59
    continuamente Vitale tutto è
  • 00:24:01
    continuamente in movimento la sostanza è
  • 00:24:03
    data da organismi che stanno quindi da
  • 00:24:06
    individui che stanno continuamente in
  • 00:24:09
    movimento Allora
  • 00:24:12
    per precisare la sua dottrina
  • 00:24:18
    e Come'è fatta la realtà la realtà è
  • 00:24:21
    fatta da cose individuali che si muovono
  • 00:24:24
    cioè che praticamente cambiano quindi di
  • 00:24:28
    ogni cosa si può predicare che è come ha
  • 00:24:31
    detto Parmenide dell'essere però ogni
  • 00:24:33
    cosa è anche in mutamento indivenire
  • 00:24:36
    come ha detto Eraclito ora le cose da
  • 00:24:40
    che cosa Sono caratterizzate al fatto di
  • 00:24:42
    essere individui di essere qualche cosa
  • 00:24:45
    di non confondibile con gli altri di
  • 00:24:48
    essere perfettamente
  • 00:24:49
    identificati lui usa una parola
  • 00:24:52
    specifica
  • 00:24:54
    l'individuo quindi l'essere è sostanza
  • 00:24:56
    la sostanza l'individuo l'individuo è
  • 00:24:59
    organismo l'individuo è sinolo da siun
  • 00:25:02
    Greco olos tutto totalità l'individuo è
  • 00:25:07
    una totalità organica di materia e forma
  • 00:25:11
    quella che Platone ha chiamato ideas
  • 00:25:13
    separandola dai corpi e la forma che
  • 00:25:15
    hanno i corpi quindi le cose sono
  • 00:25:26
    sinolicka
  • 00:25:28
    Aristotele alla materia associa Una
  • 00:25:32
    nuova dimensione la potenza alla forma
  • 00:25:36
    associa l'atto e questo gli permette di
  • 00:25:39
    spiegare il divenire cioè Aristotele
  • 00:25:43
    sostiene che ogni cosa è se
  • 00:25:46
    stessa però potenzialmente
  • 00:25:49
    si può trasformare in un'altra cosa non
  • 00:25:52
    in un'altra cosa qualsiasi ma in
  • 00:25:54
    un'altra cosa specifica Scusate
  • 00:25:56
    l'esempio banale L'uovo di gallina è un
  • 00:25:59
    uovo di gallina attualmente ha raggiunto
  • 00:26:02
    una certa forma è un certo sinolo però
  • 00:26:04
    Potenzialmente è un pulcino E il pulcino
  • 00:26:07
    È potenzialmente una gallina la ghianda
  • 00:26:09
    è ghianda attualmente in atto c'ha la
  • 00:26:12
    forma di Ghianda però Potenzialmente è
  • 00:26:15
    una quercia Quindi tutta la realtà è
  • 00:26:18
    fatta di
  • 00:26:26
    sinolicka
  • 00:26:28
    però la materia è potenza Cioè è
  • 00:26:30
    possibilità di svilupparsi la forma è
  • 00:26:33
    atto è quello che attualmente è la
  • 00:26:34
    configurazione la conformazione la forma
  • 00:26:37
    che una cosa ha preso in questo momento
  • 00:26:40
    attualmente Quindi tutte le cose
  • 00:26:42
    sono forma e materia potenza e atto A
  • 00:26:46
    questo
  • 00:26:48
    punto come devo dire Aristotele ha la
  • 00:26:51
    chiave del divenire tutto è fatto di
  • 00:26:53
    materia tutto è fatto di Potenza tutto
  • 00:26:55
    quanto tende a trasformarsi Cioè a
  • 00:26:58
    cambiare forma e a diventare da quello
  • 00:27:01
    che è un'altra cosa in atto quindi
  • 00:27:05
    mentre Parmenide come vi ricorderete
  • 00:27:07
    aveva escluso il divenire Perché
  • 00:27:09
    l'essere è e il non essere non è invece
  • 00:27:12
    per Aristotele il divenire è possibile
  • 00:27:15
    il divenire è passaggio da una forma di
  • 00:27:17
    essere a un'altra forma di
  • 00:27:20
    essere è un passaggio dalla potenza
  • 00:27:23
    all'atto E allora a questo punto
  • 00:27:25
    Aristotele come dire edifica la In fondo
  • 00:27:29
    la concezione della realtà che è passata
  • 00:27:30
    nel Medioevo e che sta pure nei libri di
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    scuola elementare quella che teniamo che
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    teniamo pure noi in mente cioè Esistono
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    i regni della natura esiste una sorta di
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    piramide la realtà è una specie di
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    gerarchia ordinata alla base di tutto
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    c'è la materia pura priva di forma al
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    vertice c'è Dio come atto puro come
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    forma pienamente
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    compiuta ai livelli intermedi ci sono il
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    regno minerale vegetale animale umano
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    Cioè tutta una serie di
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    [Musica]
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    sinolicka materia apparentemente in
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    forme Ha comunque una forma al vertice
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    c'è Dio Dio è atto puro è forma pura
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    Perché Dio deve essere definito in
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    questo modo
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    perché
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    Dio se non fosse atto puro se non avesse
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    sviluppato tutto se avesse una potenza
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    praticamente avrebbe un'imperfezione
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    cioè avere una una potenza una
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    possibilità significa non essere già
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    attualmente qualche cosa Il bambino è
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    potenzialmente adulto ma vuol dire che
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    manca di qualche cosa manca della
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    maturità dell'adulto cioè la potenza
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    implica sempre una mancanza Allora Dio
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    non se deve essere concepito come la
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    perfezione non può avere qualche cosa in
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    Potenza in Dio non c'è la potenza ma la
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    potenza è materia quindi in Dio non c'è
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    materia Dio non è materiale è forma pura
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    è atto puro Ma se in Dio non c'è la
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    potenza Non c'è neppure il movimento
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    perché il movimento abbiamo detto è il
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    passaggio Scusatemi se forse sto andando
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    troppo in fretta il ma ci stiamo capendo
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    cioè il il movimento è il passaggio
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    dalla potenza all'atto la potenza però
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    implica l'imperfezione Dio è atto tutto
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    sviluppato e forma tutta sviluppata se
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    in Dio ci fosse potenza Dio sarebbe
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    imperfetto e sare
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    in Dio non ci sta nessun passaggio alla
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    potenza all'atto Perché Dio ha già
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    sviluppato tutto in
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    atto allora Dio a questo punto è
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    immobile
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