Italo Calvino, La speculazione edilizia e la coscienza infelice borghese

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TLDRIl video esplora il romanzo "Vizia" di Italo Calvino, focalizzandosi sulla coscienza infelice borghese e i conflitti di classe nel secondo dopoguerra. Attraverso il protagonista Quinto Anfossi, Calvino mette in luce le contraddizioni della borghesia, che si sente attratta da ideali di giustizia ma teme di perderne i privilegi. La figura del costruttore Caisotti rappresenta un contrasto affascinante e repellente, simbolo della cattiva coscienza borghese. Lo stile di Calvino è caratterizzato da precisione e registri linguistici vari, inclusi passaggi dialettali, per rendere realistica la narrazione.

Takeaways

  • 📚 Il romanzo "Vizia" esplora la coscienza infelice borghese.
  • 🧠 La coscienza infelice è influenzata da Hegel e Marx.
  • 👤 Quinto Anfossi rappresenta le contraddizioni della borghesia.
  • 🏗️ Caisotti è un costruttore senza scrupoli, affascinante e repellente.
  • 📝 Lo stile di Calvino è limpido e preciso.
  • 🔊 Calvino usa registri dialettali per i muratori.
  • 🌍 Il romanzo è ambientato nel secondo dopoguerra.
  • 💔 Critica la falsa coscienza della borghesia.
  • 🏖️ La Liguria ha un'importanza autobiografica nel romanzo.
  • 📈 Riflessione sui conflitti di classe e sensi di colpa.

Garis waktu

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    Il romanzo di Italo Calvino, "La speculazione di Vizia", esplora la coscienza infelice della borghesia, evidenziando i conflitti di classe e i sensi di colpa della classe intellettuale del secondo dopoguerra. Calvino utilizza il protagonista Quinto Anfossi per rappresentare le contraddizioni della borghesia, che, pur aspirando a ideali di giustizia e progresso, teme di perderne i privilegi. La coscienza infelice è descritta come una cattiva coscienza, dove la borghesia si nasconde dietro maschere sociali. Quinto, consapevole della sua moralità, decide di allearsi con un costruttore senza scrupoli, contribuendo alla speculazione edilizia che soffoca l'Italia. La figura del costruttore Caisotti, descritta in termini animali, rappresenta un contrasto affascinante e repellente, simbolo della falsa coscienza borghese. Infine, lo stile di Calvino è caratterizzato da una limpidezza e precisione, ma in questo romanzo utilizza anche registri linguistici dialettali per dare voce ai lavoratori, mostrando una tensione realistica nel racconto.

Peta Pikiran

Video Tanya Jawab

  • Qual è il tema principale del romanzo di Calvino?

    Il tema principale è la coscienza infelice borghese.

  • Quali filosofi influenzano il romanzo?

    Hegel, Marx e Mitch.

  • Chi è il protagonista del romanzo?

    Il protagonista è Quinto Anfossi.

  • Qual è la condizione di Quinto Anfossi?

    Quinto soffre per le contraddizioni della sua appartenenza alla borghesia.

  • Come si descrive il costruttore Caisotti?

    Caisotti è descritto come un uomo senza scrupoli, affascinante e repellente.

  • Qual è lo stile di scrittura di Calvino?

    Calvino ha uno stile limpido e preciso, con una struttura argomentativa rigorosa.

  • Quali registri linguistici usa Calvino nel romanzo?

    Calvino utilizza anche passaggi dialettali per dare voce ai muratori.

  • Qual è il contesto storico del romanzo?

    Il romanzo è ambientato nel secondo dopoguerra, durante gli anni del boom economico.

  • Qual è la critica sociale presente nel romanzo?

    Il romanzo critica la falsa coscienza della borghesia.

  • Qual è l'importanza della Liguria nel romanzo?

    La Liguria è il contesto autobiografico che Calvino conosce bene.

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    Non c'è dubbio che il tema dominante del
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    romanzo di Italo Calvino, la
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    speculazione di Vizia sia la coscienza
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    infelice borghese. Tanto che si può dire
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    tranquillamente che questo odibilissimo
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    romanzo scritto da Calvino nel
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    57 sia una sorta di romanzo a tema che
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    serve all'autore per saggiare o se
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    vogliamo per drammatizzare i conflitti
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    di classe e i sensi di colpa della
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    classe borghese e intellettuale del
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    secondo
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    dopoguerra m al principio di quelli che
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    saranno vanno
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    ricordati come gli anni del boom
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    economico.
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    Naturalmente il tema della coscienza
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    borghese ha radici nella filosofia di
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    Hegel, oltre che in quella di Marx e di
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    Mitch.
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    Ma prima di arrivare al 900 e a Calvino,
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    vediamo di chiarirne
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    sommariamente la genesi. Secondo Hegel,
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    la coscienza infelice si produce nella
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    classe borghese più avanzata e sensibile
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    m per un contrasto, per una divisione
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    tra quello che è il mondo sensibile da
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    un lato e il mondo spirituale e ideale
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    dall'altro.
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    E in Hegel questo conflitto assume la
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    forma di una dialettica tra
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    coscienza,
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    autocoscienza e moralità. Il borghese si
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    sente attratto eh dai valori di
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    giustizia, di fratellanza
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    universale e dall'idea di
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    progresso eh di bene, del bene comune,
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    anche se in realtà teme di vederli
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    realizzati questi questi ideali, perché
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    sa che se si realizzassero lui
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    perderebbe i suoi privilegi. così resta
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    resta immobile, paralizzato, direi anche
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    moralmente paralizzato e questo genera
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    in lui uno stato, una condizione di
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    coscienza infelice che è eh banalmente
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    etichettabile come cattiva coscienza.
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    Start parla di eh falsa coscienza, ossia
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    della tendenza che ha eh la classe
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    borghese ad
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    attribuirsi eh il titolo di di giusto,
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    di buono, di morale, anche eh quando e
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    in realtà così facendo finisce per
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    mentire a se stessa
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    e si nasconde questa classe borghese.
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    si nasconde dietro maschere sociali che
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    si è costruita lei stessa, per esempio
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    la maschera del buon padre di famiglia,
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    dell'onesto cittadino,
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    dell'altruista, ehm quelle che Hegel
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    chiamava m le anime belle,
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    appunto. Ma tornando al romanzo di
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    Calvino, possiamo dire che il
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    protagonista Quinto
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    Anfossi presenta tutte le contraddizioni
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    che la sua appartenenza alla borghesia
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    gli fa soffrire sulla propria pelle,
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    anche perché in quanto intellettuale
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    Quintofossi è conscio del dissidio che
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    esiste tra gli ideali e gli istinti.
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    tra ehm la coscienza e la moralità.
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    Quindi, anche se sa
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    mh e per esempio non è giusto eh quello
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    che sta facendo eh decide ugualmente di
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    mettersi in società con eh un
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    costruttore privo di scrupoli e
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    moralmente abietto eh per arricchirsi
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    anche lui
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    eh per speculare sui terreni di sua
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    proprietà. contribuendo così, ecco, eh
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    nel suo piccolo eh eh alla colata di
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    cemento che stava soffocando l'Italia
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    tra gli anni 50 e
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    60, ehm e che
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    riguardava soprattutto il Nord Italia
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    e eh specificamente poi la la Liguria,
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    come appunto nel romanzo
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    eh si intuisce, anche se non
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    è anche se non è esplicitamente detto,
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    si capisce che Calvino parla della
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    Liguria che lui conosceva
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    bene,
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    eh, e c in quanto poi aveva anche una
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    casa in Liguria, quindi, insomma, ci
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    sono delle componenti autobiografiche
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    evidenti in questo romanzo. In quinto
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    vediamo in opera i raffinati stratagemmi
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    con cui la cattiva coscienza borghese
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    lavora per autoassolversi, per
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    giustificarsi e per placare così la
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    propria condizione di
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    infelicità. Quinto arriva perfino a
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    idolatrare nella figura dello
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    speculatore, del costruttore Caisotti,
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    l'uomo che si è fatto da sé, il
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    montanaro scaltro.
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    eh un uomo che è vero che ha, diciamo,
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    poca cultura, ma che è pronto a
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    sporcarsi le mani a differenza di quinto
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    e e della sua classe di appartenenza,
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    che sono appunto gli intellettuali per i
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    quali quinto prova solo
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    disprezzo. Questo
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    Caisotti nel romanzo appare di volta in
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    volta in in forme animali e infatti ci
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    viene descritto come uno squalo, un
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    granchio, un un enorme
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    crostaceo, eh un toro che sbuffa dalle
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    narici. se nonché agli occhi del
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    borghese Vinto, questa figura di
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    costruttore senza scrupoli
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    risulta affascinante e allo stesso tempo
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    repellente. Eh, affascinante proprio
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    perché è repellente, cioè proprio questa
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    questa contraddizione, se vogliamo,
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    questo
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    contrasto che ci permette di misurare le
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    profonde implicazioni di quella che è la
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    falsa coscienza borghese.
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    Esattamente. Per terminare una
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    riflessione sullo stile e la scrittura
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    di Calvino è proverbiale per la sua
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    limpidezza, per la sua
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    precisione e la sua esattezza e per la
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    forma geometrica che questa scrittura ha
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    e anche nel modo in cui si dispone sulla
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    pagina intorno a una struttura
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    argomentativa
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    rigorosa. Tuttavia, in questo romanzo,
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    Calvino si
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    cimenta con quelli che sono registri
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    linguistici un po' incomuni che non li
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    sono abituali, eh come per esempio
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    alcuni, anche se brevi passaggi
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    dialettali eh che gli
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    servono per dare voce ai
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    muratori, che sono spesso calabresi, ma
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    anche liguri e che lavorano
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    nei cantieri del Nord Italia si
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    nota, direi, si nota una voluta tensione
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    realistica al servizio del racconto e
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    della storia e devo dire che anche in
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    questi passi Calvino si conferma un
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    maestro, come nello scontro prima
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    verbale e poi anche fisico tra il
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    costruttore Caisotti e il muratore
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    Angherini.
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    che si parlano in dialetto, in dialetto
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    ligure prima di passare alle vie di
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    fatto. fammi sapere se il video ti è
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    piaciuto.
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