Il disastro del Vajont: l’analisi geologica e la ricostruzione della tragedia del 9 ottobre 1963

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https://www.youtube.com/watch?v=xUtCwhN8-pQ

摘要

TLDRIl video esplora il disastro del Vajont, avvenuto il 9 ottobre 1963, quando una frana ha causato un'onda devastante che ha inondato la valle, distruggendo più di dieci centri abitati in pochi minuti. Viene evidenziato come la mancanza di attenzione alla geologia del territorio e la presenza di una paleofrana abbiano contribuito alla tragedia. Nonostante i segnali di cedimento, gli ingegneri non hanno preso sul serio i rischi, portando a un evento catastrofico che le Nazioni Unite hanno definito un disastro evitabile. Il video sottolinea l'importanza di comprendere gli equilibri naturali e le conseguenze delle azioni umane.

心得

  • 🌄 Il disastro del Vajont è avvenuto il 9 ottobre 1963.
  • 💧 Una frana ha causato un'onda che ha inondato la valle.
  • ⚠️ La tragedia è stata considerata evitabile dalle Nazioni Unite.
  • 🔍 Gli ingegneri non hanno compreso i segnali di cedimento.
  • 🪨 La presenza di una paleofrana era un fattore critico.
  • 🚧 La costruzione della diga ha riattivato la paleofrana.
  • 📉 Gli abbassamenti del livello dell'acqua sono stati tentativi di controllo.
  • 📅 Il disastro ha distrutto oltre dieci centri abitati in pochi minuti.
  • 🌍 Importanza di rispettare gli equilibri naturali.
  • 📖 La storia del Vajont è un monito per il futuro.

时间轴

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    Il video descrive il disastro del Vajont, avvenuto il 9 ottobre 1963, quando una frana ha causato uno tsunami che ha inondato la valle sottostante, distruggendo oltre dieci centri abitati in pochi minuti. Le Nazioni Unite hanno definito questo evento un disastro evitabile, evidenziando il fallimento di ingegneri e geologi nel riconoscere i segnali di cedimento della montagna. Nonostante ci fossero indizi di una paleofrana nella zona, non furono presi seri provvedimenti per prevenire la catastrofe. La costruzione della diga del Vajont, progettata per fornire energia, si rivelò problematica a causa dell'instabilità geologica del territorio. Gli ingegneri ignorarono i segnali di allerta, come frane precedenti, e continuarono i lavori, portando infine al disastro.

思维导图

视频问答

  • Cosa è successo il 9 ottobre 1963 nella valle del Vajont?

    Una frana ha causato un'onda che ha inondato la valle, distruggendo oltre dieci centri abitati.

  • Perché il disastro del Vajont è considerato evitabile?

    Perché gli ingegneri e geologi non hanno compreso i segnali di cedimento e la fragilità geologica del territorio.

  • Quali fattori hanno contribuito alla frana?

    La presenza di una paleofrana e l'instabilità del terreno dovuta al riempimento del bacino artificiale.

  • Qual è stata la risposta degli ingegneri ai segnali di allerta?

    Non hanno preso sul serio i segnali di cedimento e hanno continuato i lavori.

  • Cosa hanno detto le Nazioni Unite riguardo al disastro?

    Hanno definito il disastro del Vajont un caso esemplare di disastro evitabile.

  • Quali misure sono state adottate per controllare la frana?

    Sono stati effettuati abbassamenti e innalzamenti del livello dell'acqua nel bacino.

  • Cosa è emerso dopo il disastro riguardo alla geologia della zona?

    È emersa la presenza di una paleofrana che avrebbe dovuto essere considerata.

  • Qual è il messaggio finale del video?

    Sottolinea l'importanza di rispettare gli equilibri naturali e di non sottovalutare i segnali di pericolo.

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    questo è il momento in cui si è
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    letteralmente staccato un pezzo di
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    montagna precipitando a una velocità di
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    100 km orari nel vaccino del vaiolo la
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    frana ha generato uno tsunami che ha
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    scavalcato la diga inondando la valle
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    sottostante ma come è stato spiegato
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    questo da un punto di vista scientifico
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    le immagini che state guardando hanno
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    ricostruito quello che avvenne il 9
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    ottobre del 1963 nella valle del vajont
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    tra il friuli venezia giulia e il veneto
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    che distrusse purtroppo più di dieci
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    centri abitati spazzandoli via
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    praticamente in poco più di 4 minuti
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    pensate che fu così eclatante questa
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    tragedia che le nazioni unite
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    45 anni dopo nel 2008 nel corso di una
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    conferenza sulla comprensione delle
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    scienze della terra lo definirono come
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    un caso esemplare di disastro evitabile
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    causato dal fallimento di ingegneri e
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    geologi nel comprendere la natura del
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    problema che stavano cercando di
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    affrontare questo vuol dire che quando
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    la montagna ha cominciato a dare segnali
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    di cedimento
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    nessuno è stato in grado di portare
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    delle prove certe della fragilità
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    geologica di quel territorio prove che
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    avrebbero probabilmente potuto evitare
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    la catastrofe ma quindi il disastro del
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    vajont si poteva evitare
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    occhio e orecchio
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    all'epoca nessuno prese in seria
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    considerazione che la valle del bayonne
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    fosse già stata interessata da una
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    paleofrana cioè una frana antica questo
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    della paleofrana già era un dato
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    importantissimo perché se c'era stata
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    una frana al in passato allora era
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    possibile che poteva succedere
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    nuovamente per capire veramente il
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    meccanismo di innesco di questa
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    gigantesca frana dobbiamo tenere in
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    mente i due elementi semplifico al
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    massimo una massa enorme di roccia
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    calcarea
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    sovrapposta a un sottile strato
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    argilloso come vedete qui gli strati di
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    roccia sono nella stessa direzione della
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    valle cioè sono rivolti già verso la
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    valle predisposti quasi accadere quando
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    la diga entrata in funzione è stato
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    proprio il bacino artificiale a rompere
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    gli equilibri di quel territorio
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    riattivando la paleofrana l'acqua del
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    bacino infatti ha raggiunto lo strato di
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    argilla che essendo impermeabile si è
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    rigonfiata riformata comportandosi quasi
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    come un lubrificante
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    immaginate questo enorme blocco di
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    roccia solida che scivola alla velocità
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    di 100 km orari in un vaccino contenente
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    milioni di metri cubi di acqua tutto
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    questo chiaramente il risultato di studi
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    fatti dopo il disastro ma prima gli
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    ingegneri e geologi non si preoccuparono
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    più di tanto di andare ad approfondire
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    di come era fatta la montagna che si
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    concentravano solo sull'area dove è
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    stata installata quella diga
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    ora la domanda è perché c'era la
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    necessità di costruire una diga del
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    genere il progetto di per sé era
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    pazzesco un vero portento per l'economia
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    dell'epoca perchè l'acqua era una delle
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    principali fonti di energia in italia e
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    il sistema del grande vaio avrebbe
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    contribuito ad alimentare praticamente
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    tutto il triveneto la diga del vajont
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    avrebbe dovuto essere il cuore pulsante
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    del progetto perché solo il suo bacino
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    poteva contenere una volta e mezzo la
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    somma dell'acqua contenuta negli altri
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    cinque bacini di questo mega sistema ma
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    ingegneri fecero i conti senza l'oste e
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    cioè che quella ballata era inadatta
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    alla costruzione di un bacino
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    artificiale
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    proprio per l'instabilità dei versanti
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    dell'invaso ma quando nel 1957 partiro
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    nei lavori nessuno note va calcolato ora
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    andiamo a vedere esattamente cosa
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    successe passo passo nel marzo del 1959
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    avvenne un primo episodio strano nella
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    zona 3 milioni di metri cubi di roccia
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    franarono nel bacino di ponte 61 dei
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    bacini del sistema del grande vaio ma
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    accendendo il primo campanello d'allarme
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    il geologo leopold muller amico fidato
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    di carlos e mezza vuole vederci chiaro e
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    delle voi sopralluoghi al figlio di
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    carlo semenza eduardo che si era appena
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    abilitato alla professione di geologo
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    quello che ipotizzò edoardo semenza fu
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    una verità sconcertante che avrebbe
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    potuto anzi col senno di poi avrebbe
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    dovuto cambiare tutti i piani ovvero la
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    presenza di una paleofrana che si
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    sarebbe potuto staccare se sollecitata
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    dal riempimento del bacino ma per
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    bloccare la costruzione di un'opera di
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    questa portata è un'ipotesi non bastava
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    il 4 novembre del 1960 ci fu un secondo
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    campanello d'allarme il più forte
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    700mila metri cubi di roccia si
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    staccarono dal monte toc provocando
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    un'onda alta due metri la diga era
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    completata per due terzi e il vaccino
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    era stato riempito fino a 650 metri sul
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    livello del mare con l'invaso quasi al
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    massimo della sua portata si creò un
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    enorme spaccatura nella montagna a
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    conferma di ciò che era stato ipotizzato
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    dal figlio del capo ingegnere lì sotto
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    c'era qualcosa che non andava
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    alla luce di questo episodio carlo
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    semenza in costante contatto anche con
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    leo paul miller fece subito abbassare il
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    livello dell'invaso muller però non
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    credeva nell'ipotesi di una paleofrana e
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    non credeva l'esistenza di uno strato di
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    argilla che avrebbe potuto causare
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    addirittura lo scivolamento di una
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    grossa massa rocciosa secondo lui
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    secondo miller i crolli erano da
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    attribuire alla creazione di una nuova
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    frana quindi non paleofrana ma una nuova
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    che si poteva facilmente controllare
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    senza la necessità di sospendere i
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    lavori così propose diverse soluzioni
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    tra cui cementificare o addirittura a
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    demolire la frana con l'uso di mine alla
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    fine però muller ebbe un'intuizione per
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    controllare la velocità di caduta della
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    roccia se il distacco era stato
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    provocato dall'innalzamento del livello
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    dell'acqua ridurlo secondo lui poteva
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    rallentare o addirittura arrestare il
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    movimento della frana quando vennero
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    aperti i portelloni di scolo della diga
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    in effetti la frana rallentò e vende
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    constatato che da un movimento di tre
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    centimetri al giorno si passò a uno
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    scivolamento di un solo millimetro al
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    giorno erroneamente si insinua la
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    convinzione di avere la soluzione del
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    problema in pugno ovvero di poter
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    utilizzare l'acqua come una specie di
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    freno e acceleratore per far così
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    scivolare la frana nel lago senza creare
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    troppi danni una serie di sfortunati
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    eventi però si incastrarono come peggio
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    non potevano nel 1961 carlo semenza
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    l'unico che aveva la capacità di gestire
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    la situazione
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    muri e leopold muller di conseguenza
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    viene rimpiazzato per due anni viene
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    portato avanti questo processo di
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    abbassare alzare livello del lago per
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    cercare di controllare lo scivolamento
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    della frana ma a giugno del 1963 il
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    livello di piena raggiunse i 700 metri
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    riportando la frana a uno scivolamento
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    di 0,5 cm al giorno visto che era in
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    atto proprio in quel periodo un
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    passaggio di consegne nella gestione
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    dell'intero impianto dal privato al
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    pubblico il livello del bacino venne
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    abbassato con ritardo quando l'acqua
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    arrivò fino a 710 metri
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    il distacco rocciosa raggiunse i due
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    centimetri al giorno solo il 26
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    settembre del 1963 il bacino viene
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    riportato a livello di sicurezza ma
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    ormai era troppo tardi quando il 9
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    ottobre i 270 milioni di metri cubi di
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    roccia si staccarono dal monte toc
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    misura che nessuno era riuscita a
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    prevenire prima dell'evento il bacino
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    era all'inizio dello svago e l'acqua
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    raggiungeva i 650 metri di altezza e in
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    conclusione dire dopo circa 60 anni che
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    il disastro del vajont si poteva
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    prevedere
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    forse un po troppo facile ecco forse il
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    paesaggio prima era visto più come un
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    qualcosa di statico di tempi umani oggi
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    forse cominciamo a capire che tutto in
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    evoluzione e molte cose varie noe mutano
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    più velocemente di quanto si immagini il
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    vaio è stato un esempio tragico
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    purtroppo ma che ci ha fatto capire che
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    non si scherza con gli equilibri
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    naturali
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    carissimi grazie mille di averci seguito
  • 00:09:08
    in questo ennesimo video super
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    interessante a mio avviso noi ci vediamo
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    sempre qui su le scienze nella vita di
  • 00:09:16
    tutti i giorni ciao
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    [Musica]
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