Globalizzazione e competitività

Sergio Marchionne discute la trasformazione del Gruppo Fiat a partire dal 2004, culminata nella fusione con Chrysler e la creazione di FCA. Evidenzia la diversità dei 16 marchi sotto FCA, con 300.000 dipendenti e 159 siti produttivi. Marchionne ha affrontato critiche e sfide, mantenendo una chiara strategia per rendere l'azienda un player globale. Molte domande sul futuro degli impianti in Italia e del settore manifatturiero in Europa.

Fiat è stata ristrutturata in due entità dalla guida di Marchionne, con Fiat e Chrysler da una parte e CNH Industrial dall'altra. Ha condiviso un aneddoto di David Foster Wallace per sottolineare come le abitudini possano accecare dalle realtà. Ha ribadito come sia riuscito a far uscire Fiat dalla sua mentalità chiusa e non competitiva, adottando un approccio più dinamico e meritocratico, che ha portato la Fiat a nuovi successi, anche in mezzo alla crisi mondiale del 2008.

Durante la crisi del 2008, Fiat ha cercato opportunità negli Stati Uniti, trovando in Chrysler la risposta. Nonostante le iniziali critiche, la fusione ha risanato e rafforzato entrambe le aziende, creando un gruppo globale. Marchionne illustra l'espansione di Fiat in termini di mercato e fatturato, riuscendo a vendere milioni di vetture a livello globale e diventando il settimo costruttore mondiale, con ambizioni di crescere ulteriormente in termini di presenza e ricavi.

Sottolinea come la crisi economica abbia spinto sistemi come quello italiano verso la necessità di riforme. Critica la stagnazione italiana e la perdita di competitività, argomentando che i cambiamenti devono venire da una consapevolezza e azione interna. Marchionne descrive un'Europa a un bivio, dove solo un maggior impegno verso un'unione fiscale e politica potrà garantire un vero futuro europeo.

Marchionne critica l'inerzia italiana nel rispondere alla crisi economica, confrontandola alla metafora dei "pesci di Wallace". Ritiene che la resistenza al cambiamento abbia impedito l'Italia di beneficiare pienamente dell'adesione all'Euro. Invoca la necessità di un cambiamento partito dal basso, invitando a prendere iniziative e non dipendere dalle istruzioni dall'alto.

Incoraggia un cambiamento personale e collettivo, sottolineando che la vera trasformazione inizia con l'individuo. Suggerisce che ognuno debba assumere rischi e rompere gli schemi per innovare e crescere. Marchionne celebra l'importanza di lavorare assiduamente verso il cambiamento progettando soluzioni nuove e moderne. Sostiene che la responsabilità di migliorare la situazione attuale è di ciascuno.

Sottolinea l'importanza della responsabilità individuale, riferendosi al coraggio necessario per affrontare le sfide aziendali e personali. Racconta l'esempio delle scelte coraggiose prese dalla Fiat nel rompere con le tradizioni sindacali italiane, investendo in nuovi progetti e garantendo stabilità occupazionale nonostante le pressioni esterne. Auspica un futuro fatto da individui proattivi.

Fiat e Chrysler come esempio di resilienza e successo nonostante grandi avversità. Il video della campagna Maserati durante il Super Bowl esemplifica il coraggio e la tenacia. Marchionne esprime fiducia nei giovani, evidenziando come la nuova generazione sia ricca di capacità e impegno, elementi essenziali per costruire il futuro. Sostiene che l'amore per il proprio paese è fondamentale per affrontare sfide.

Legge una lettera di una giovane studentessa di Detroit, che testimonia le difficoltà e ispirazione derivate da esperienze personali difficili, evidenziando il ruolo dell'istruzione e della determinazione nell'aspirare a un futuro migliore. Descrive un progetto in Brasile per migliorare le condizioni di vita, sottolineando l'importanza dell'impegno sociale della Fiat.

Descrive il miglioramento dei rapporti con i sindacati, dando priorità ai rapporti umani e ai valori condivisi per gestire efficacemente l'azienda. Evidenzia che il principale obiettivo della leadership è il benessere delle persone che lavorano in azienda. Marchionne desidera che il successo di Fiat Chrysler sia visto come un esempio positivo piuttosto che una presunzione.