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evelyn 7 minuti e gliele in dieci minuti
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non saprei vedremo dipenderà anche da
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voi della vostra pazienza
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nell'ascoltarmi perché si diciamolo la
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filosofia di hegel è sicuramente una
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delle sfide più impegnative che
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qualsiasi studente a scuola possa mai
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avere affrontato ma che cos'ha di così
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interessante la filosofia hegeliana
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ancora a distanza di tempo considerata
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apice della razionalità occidentale e di
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tutto il percorso della metafisica
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occidentale da platone sino a
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l'idealismo ricordiamolo intanto la
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grande rivoluzione filosofica che voleva
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essere l'idealismo il superamento di
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kant e della distinzione tra fenomeno
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peggio o meno l'idea quindi che si possa
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addirittura immaginare qualcosa che vada
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al di là del pensiero denominata non
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umano è rigettata come abbiamo visto sia
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da fit che da schelling come dagli altri
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idealisti e come si muove legalismo alla
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luce di questa importante esigenza
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dell'idealismo tedesco di andare oltre
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kant e ricostruire una filosofia che
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potesse essere rispondente alle esigenze
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di un'epoca diversa che si era aperta
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con la rivoluzione francese è stata via
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via avvicinandosi ai moti degli anni
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venti e degli anni 30 vediamolo insieme
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l'ambizione di egger è quella di
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costruire un sistema il più possibile
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articolato in varie parti la parola
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sistema è un termine di origine storica
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che designa l'ordine dell'universo
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pare sia stato nel 1749 condillac in una
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sua opera ad avere aperto il dibattito
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moderno sulla teoria dei sistemi il
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legame con la natura come modello un
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sistema dice con di hack non è altro che
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la disposizione delle diverse parti di
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un'arte o di una scienza in un ordine in
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cui esse si sostengono a vicenda e dove
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le ultime si spiegano attraverso le
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prime i sistemi sono più antichi dei
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filosofi la natura ne fa fare e non se
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ne facevano di cattivi quando gli uomini
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non avevano che essa per padrona
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ad aver sottolineato l'importanza del
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sistema era stato anche il filosofo kant
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il quale aveva detto sotto il governo
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della ragione le nostre conoscenze in
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generale non possono formare una
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rapsodia ma devono costituire un sistema
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per sistema intendo la unità di
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molteplici conoscenze raccolte sotto
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un'idea unità del fine a cui tutte le
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parti si riferiscono
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riferendosi intanto nell idea del fine
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stesso anche tra di loro in maniera che
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ciascuna parte non possa mancare della
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conoscenza delle altre il modello a cui
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si rifà canta e anche lo stesso hegel e
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il modello analogico dell'organismo
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animale e spesso sostiene l'idea di
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sistema e tende anzi a sovrapporsi al
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precedente modello astronomico
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nella prefazione ai lineamenti di
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filosofia del diritto e gal formula una
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frase tra le più discusse di tutta la
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storia del pensiero
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ciò che è razionale è reale e ciò che è
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reale è razionale
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questa che sembrerebbe soltanto una
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formula nasconde un infinità di
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significati e genera tuttora notevole
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dibattiti
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cosa vuol dire il fatto che il reale
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debba essere razionale vuol dire che
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secondo me è che il reale va studiato
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indagato con la capacità della nostra
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ragione che non ha più le
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caratteristiche dell'epoca illuministica
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ma neanche quelle dell'epoca kantiana è
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una ragione dialettica una ragione che
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deve saper misurarsi e confrontarsi con
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qualsiasi
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contraddizione esistente è reale non
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coincidono tra di loro e proprio
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l'impegno della ragione sarà quello di
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portarle a coincidere proprio questa
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mancanza di coincidenza creerebbe lo
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spazio per una vera e propria
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riflessione filosofica il cui compito
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sarà quindi quello di riconoscere il
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reale nel esistente e dunque l'idea
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mondo
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che cosa significa che il razionale non
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è nel singolo esistente nel singolo ente
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nel singolo oggetto o nella singola
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situazione considerabile ma costituisce
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struttura e connessione delle esistenze
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bene enel e ci risponde dicendo che la
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razionalità è fondamentalmente un
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processo e questa processualità ci
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consente di comprendere la realtà della
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pianta soltanto se la riconduciamo alla
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nozione di un organismo vivente solo se
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si pone questa in relazione con la
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nozione di organismo in generale e così
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via irrazionale e l'universale che
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diventa individuale cioè reale e da esso
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non può essere distinto così come non
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potremmo usando una metafora di hegel
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spesso contestato da marx distinguere la
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frutta delle ciliegie dalle pere o da
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altri tipi di frutta ma queste vanno
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intese come il realizzarsi concreto di
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quella in base a questa premessa diventa
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quindi centrale per hegel l'analisi
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della relazione tra universale e
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particolare soprattutto nel passaggio
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dall'uno all'altro nella determinazione
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di quello che potremmo definire
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l'universale concreto
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l'universale non coincide con nessuno
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dei momenti particolari in cui si
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articola ma non è neanche immaginabile
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separandolo dagli stessi
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un celebre esempio propostoci da hegel
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nella prefazione all'importante opera
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del 1807 fenomenologia dello spirito può
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servire a chiarire questi concetti
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se consideriamo il bocciolo il fiore è
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il frutto come realtà individuali ognuno
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è diverso dagli altri ed essi d'istinto
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anzi ognuna di queste realtà si afferma
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negando l'altra il bocciolo deve
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scomparire perché possa nascere il fiore
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questo dovrà dissolversi perché il
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frutto si affermi si sviluppi tuttavia
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la verità di questi diversi momenti
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non è in nessuno di essi presi
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singolarmente ma è nel processo
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complessivo della pianta che nel suo
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sviluppo li comprende tutti come un
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insieme unitario
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ecco il movimento che caratterizza il
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passaggio tra diversi momenti in
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opposizione l'uno rispetto all'altro è
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proprio quello che è del intende con la
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parola dialettica che ricordiamolo non
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ha più il significato che aveva in can d
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arte o disciplina che ci mette in grado
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di corazzarsi immunizzarci contro le
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ambiguità e le vaghezze che subentrano
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non appena noi ci inoltriamo in una
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dimensione diversa da quella fenomenica
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ma invece è il nocciolo di tutta la
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realtà perché tutta la realtà è
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dialettica e sviluppo dell'idea
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che cosa significa che hegel intende
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superare la contrapposizione tra finito
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e infinito presente non solo nel
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romanticismo ma anche in altre correnti
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filosofiche precedenti adesso diciamo
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che secondo hegel ciò che noi chiamiamo
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finito non è altro che un'espressione
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parziale dell'infinito e come quindi la
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parte non può esistere se non in
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connessione con il tutto in rapporto al
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quale essa assenso così il finito esiste
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unicamente nell'infinito è in virtù
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dell'infinito
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detto in altro modo infinito in quanto è
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reale non è tale ma è lo stesso infinito
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ricordiamo che invece la millenaria
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tradizione filosofica aveva spesso
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contrapposto finito e infinito ma aveva
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anche immaginato che al di là del
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fenomeno o al di sotto di esso vi fosse
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qualcosa variamente denominata a volte
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sostanza per aristotele altre volte you
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to gain e non altre volte la cosa in sé
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che fungeva quasi da supporto o da
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atlante a reale o per usare un'immagine
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della mitologia indiana utilizzate da
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hegel non c'è più alcuna tartaruga che
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sorregge un elefante che a sua volta
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sorregge il mondo scomparso quindi ogni
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punto di sostegno la verità non potrà
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essere che un sistema di relazioni in
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cui ogni singolo elemento
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adesso senso solo in base al suo valore
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di posizione nel tutto
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se quindi non c'è più alcuna plant e che
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sorregge il mondo e se la dialettica
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hegeliana rovescia anche quest ultimo
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residuo tolemaico allora le cose e gli
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avvenimenti non sono altro che punti
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nodali più o meno stabili di relazioni
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dalla distinzione kantiana in fenomeno o
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no o meno si passa a una articolazione
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gerarchica di gradi di verità ad un
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ordine in cui tutto ha un valore di
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posizione ma vale ricordiamolo ancora in
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funzione del tutto che lo ricomprende
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