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Mi trovo a Bologna, per gli amici: quella
grassa, rossa e dotta di Bologna.
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Dotta perché in questa città c'è la più
antica università al mondo, rossa per il
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co... lore delle sue mura e curvy perché
qui non si bada al colesterolo.
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Ma cosa ci fanno delle torri così alte a
Bologna, e i portici ovunque, dei giardini
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sopra a delle montagne, ma soprattutto perché
hanno la statua del dio Nettuno in piazza?
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Cosa c'entra Nettuno? Dov'è l'acqua a Bologna?
Perché non hanno fatto la statua del dio
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del burro?
Per capirci qualcosa sono andato a studiarmi
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la storia di Bologna, dagli etruschi fini
ad oggi, e non avete idea del popò di cose
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che ho scoperto. E sulla popò ci torneremo.
Ma questa storia va raccontata con ordine.
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Partiamo dall'inizio.
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Ci troviamo ai piedi della pianura padana,
vicino agli appennini.
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Tutto iniziò con quei soliti mattacchioni
degli etruschi, che nel VI secolo a.C. fondarono
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la città di Felsina, che significa “terra
fertile” o “accampamento”, niente di
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particolare. Immaginatevi un gruppo di casette
del genere.
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Nel 340 a.C. vennero invasi dai Galli, nello
specifico dai “Boi” e molti etruschi finirono
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in queste tombe etrusche.
Infine Felsina se la presero i romani, che
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la rinominarono “Bononia” proprio perché
era abitata da questi Galli Boi.
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Un'ipotesi è che il nome “Bononia” fosse
dovuto alla dea della fertilità “Bona”.
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Perché una dea della fertilità deve per
forza essere Bona.
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Questa era la Bononia romana. Senza televisore.
Al museo medievale si possono trovare delle
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ricostruzioni 3d. Ma dove siamo, su Matrix?
Oggi la puoi distinguere dalla forma delle
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strade, dritte e perpendicolari, perché i
romani erano precisini. C'era un unico fiume,
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l'Aposa, che era dove ora c'è la via Val
d'Aposa. Viene costruita la via Emilia, quella
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che ora è davanti alla piazza, che collegava
Rimini e Piacenza. Questa una volta era così.
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Senza torri ovviamente.
Nel III secolo arrivano i barbari e venne
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costruita la prima cinta muraria, la cerchia
di selenite. La selenite è un tipo di gesso
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dai riflessi biancastri, infatti “selene”
significa luna. Il mio telefono non riesce
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a riprendere i riflessi, vi giuro che ci sono,
non sono pazzo. La si trova spesso nella fascia
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bassa degli edifici medievali, perché nel
medioevo, siccome erano degli straccioni di
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fatto, costruivano sopra i mattoni romani,
per risparmiare.
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Se aguzzate la vista noterete che la parte
nord ovest rimaneva fuori dalle mura. Non
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preoccupatevi, lì abitavano solo i poveri,
e poi Bologna era saldamente protetta da delle
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croci di pietra poste esternamente.
Croci poco efficaci perché venne invasa dagli
00:02:22
Unni, dagli Ostrogoti, dai Longobardi e da
Carlo Magno che poi donò Bologna allo Stato
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Pontificio.
Edificio caratteristico di questo periodo
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è la basilica di Santo Stefano, detta anche
“complesso delle sette chiese”, sono 7
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chiese che si sono unite per formare una band.
Tutto parte da un tempio alla dea Iside costruito
00:02:38
nel 100 d.C da una matrona bolognese. Nel
V secolo san Petronio, tra tutti i posti che
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poteva scegliere, costruì lì attaccata una
chiesa per san Vitale e Agricola (due martiri
00:02:47
crocifissi e torturati proprio nella bellissima
cornice di Bologna), e in più ebbe la scortesia
00:02:52
di convertire il tempio di Iside in un battistero
cristiano, perché voleva essere sepolto lì.
00:02:57
C'è scritto ovunque che qui riposa il glorioso
corpo di san Petronio, ma se andiamo a vedere...
00:03:02
ops, lo hanno spostato in un'altra chiesa.
Come è invecchiata male questa tomba.
00:03:06
Liutprando, re dei longobardi, tra tutti i
posti che poteva scegliere, costruì lì attaccata
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la chiesa del Crocifisso e infine i monaci
benedettini pian piano costruirono tutto il
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resto, logge, giardini, cripte per lo più
ricostruirono quello che gli ungari avevano
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distrutto.
Queste sono le statue da presepe più antiche
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del mondo, del 1370. C'è anche un museo,
con san Petronio che sembra abbia inventato
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lui Bologna, animaletti medievali, medievali
onde energetiche e la strage degli innocenti,
00:03:33
dove sono in procinto di trafiggere un bambino,
però deve essere un bambino molto pestifero
00:03:36
perché le donne non sanno se disperarsi o
essere felici.
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E dopo Carlo, anche io Magno. Crescentine
con la mortadella (le crescentine sono dei
00:03:44
fazzoletti di pasta fritta), la mia bellissima
lasagna verde bolognese che io cioè, adoro
00:03:49
e la cotoletta alla bolognese, una braciola
di vitello fritta con prosciutto e formaggio,
00:03:53
qualcuno ci mette il pomodoro, ognuno ha la
sua ricetta, l'importante è che ti pugnali
00:03:57
il cuore. Dolcettino per stare leggeri: la
tenerina, che è tipo un brownie servito col
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mascarpone.
Ma torniamo nel medioevo.
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Siamo attorno all'anno 1000, Bologna è sotto
l'orbita della contessa Matilde di Canossa,
00:04:08
padrona di mezza Italia, l'abbiamo incontrata
parlando di Mantova. Matilde spronò molti
00:04:13
studiosi bolognesi a spolverare il diritto
romano per poter governare meglio il suo grande
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regno. Nacquero i glossatori, ossia chi, studiando
il diritto romano, scriveva delle note a margine
00:04:22
chiamate “glosse”, per poter spiegare
meglio il senso di alcuni paragrafi.
00:04:26
I bolognesi trovarono fortuna in questa nuova
attività, tanto che molti vollero apprenderla
00:04:30
e si riunirono autonomamente in gruppi di
studio. Così nel 1088 convenzionalmente nacque
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lo Studium, l'inizio della più antica struttura
universitaria del mondo.
00:04:40
Bologna divenne “la dotta”, arrivarono
studenti da ogni parte e la città si ingrandì.
00:04:45
Venne costruita la seconda cinta muraria,
appunto la “cerchia del mille” o dei torresotti,
00:04:50
che sono queste porte torri. Siccome si accorsero
di non avere fiumi per i fossati, eccetto
00:04:54
l'Aposa che avevano spostato a est, deviarono
i fiumi esterni Reno e Savena. Ora Bologna
00:05:00
aveva l'acqua.
Si costruì la cattedrale di San Pietro, quella
00:05:03
chiesa enorme lungo via indipendenza. Dentro
c'è la rappresentazione lignea di alcuni
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turisti dopo che hanno mangiato la cotoletta
alla bolognese.
00:05:10
Nel 1116 Bologna divenne un libero comune,
finalmente finirono le lotte sanguinose contro
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i papi e gli imperatori e iniziarono le lotte
sanguinose tra le famiglie bolognesi. Guardate
00:05:20
quante ce n'erano, non potevano andare tutte
d'accordo, c'era chi sosteneva il papa e chi
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l'imperatore, chi preferiva le lasagne e,
qualche pazzo, le tagliatelle.
00:05:28
Questo è quindi il periodo delle torri, ogni
famiglia nobile voleva dimostrare quanto ce
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lo aveva grosso... il potere sulla città.
La più famosa è la torre degli Asinelli,
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chiamata così perché, quando si chiedeva
chi avesse la torre più alta, la famiglia
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Asinelli rispondeva “Io, io”. Scherzo.
Salire sulla torre pendente più alta d'Italia
00:05:44
è l'ideale per smaltire la cotoletta. Sembrava
finita ma mi dicono che è ancora lunga. Per
00:05:49
4 volte hanno proposto di mettere un ascensore
su torre degli Asinelli e per 4 volte hanno
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detto: no. Qua in alto c'è una ricca biodiversità
di modem.
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E questa è Bologna vista dalla famiglia Asinelli.
Non pensate che la famiglia Asinelli fosse
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particolarmente ricca, aveva solo 10 schiavi,
si comprarono la torre già mezza fatta. Quando
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venne usata come prigione veniva messa una
gabbia all'esterno, dove potevi goderti la
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bella vista fino alla tua morte. Lo faceva
anche Mantova, ricordate? Con i Bonaccolsi.
00:06:21
Benvenuti nel medioevo.
In parte c'è la torre Garisenda, che siccome
00:06:25
sto facendo un documentario, è un cantiere
aperto. Menomale che ho una foto di prima
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del cantiere, forse è un po' vecchia. Sebbene
la Garisenda sia pateticamente più bassa
00:06:34
della Asinelli, compensa venendo menzionata
per due volte da Dante Alighieri.
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Vedete quei buchi totalmente anti estetici?
Si chiamano buche pontide e servivano per
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inserire le impalcature e i ballatoi di legno.
Nel medioevo erano molto più belle, immaginatele
00:06:47
anche ricoperte di stucco colorato.
Da qui possiamo vedere la torre Prendiparte,
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che è stata usata come carcere della curia,
si trova ancora una scritta incisa da un prigioniero
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condannato per aver messo incinta due sorelle.
E la torre Altabella o Azzoguidi, chiamata
00:07:01
così perché la gente passava veloce col
carro e quindi gli si urlava “Azzoguidi”!
00:07:04
E per la famiglia Azzoguidi. Questa è la
torre Scappi, di cui vi parlerò più avanti.
00:07:09
Così è come vediamo Bologna oggi, ma nel
1100 vi si sarebbe presentata così. I uisc
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a we of par of it, New York New Yooork. Sembra
New York.
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Troppe torri però, e la gente dove si ritrova?
Nessuno pensa ai bambini? 1200: si rade al
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suolo qualche torre per costruire piazza Maggiore,
una delle prime piazze in Italia.
00:07:31
Il primo edificio eretto è il Palazzo del
Podestà, con la sua torre campanaria per
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chiamare a raccolta i cittadini. Subito venne
ampliato col Palazzo Nuovo che non si chiamò
00:07:39
così a lungo, perché nella battaglia di
Fossalta venne fatto prigioniero Re Enzo,
00:07:44
il figlio dell'imperatore, e venne rinchiuso
in quel palazzo, da allora chiamato Palazzo
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Re Enzo.
Il Palazzo Re Enzo è chiuso al pubblico e
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viene usato per eventi, solo io, Alberto Angela
e chi acquista il biglietto per un evento
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abbiamo l'autorizzazione speciale per entrare.
Guardate la sala Re Enzo, sembra di essere
00:08:00
nel medioevo. Se non è così è perché l'hanno
ristrutturata a fine '700, guardate come era
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fuori fino a un secolo fa. Ringraziamo Rubbiani
che lo fece tornare medievaloso. Così è
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come la gente lo vede da fuori. E così è
come lo vede chi ha un permesso speciale per
00:08:14
entrare.
Immaginate re Enzo che si dispera in questo
00:08:17
bellissimo loggiato medievale. E affacciato
su san Petronio c'è il salone del Podestà,
00:08:22
con i candelabri e gli affreschi dedicati
alle vicende di Bologna, tipo la cattura di
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Re Enzo, l'università, e altri eventi spoiler
che devo ancora raccontarvi.
00:08:31
Una sala davvero fica.
Sotto al palazzo c'è una volta a crociera
00:08:35
con una particolarità, non si sa come ma
se parli a un angolo, la tua voce si sente
00:08:39
nell'angolo opposto, un sistema ingegnoso
per poter comunicare coi lebbrosi.
00:08:44
Toc toc – chi è? - un lebbroso
Sopra venivano anche impiccati i criminali,
00:08:50
davvero un palazzo polifunzionale.
In seguito un ricco notaio di nome Accursio
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vende al comune il suo palazzo, che diventò
il nuovo palazzo comunale. La vedete la torre
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dell'orologio? Un attimo che mi avvicino un
po'. Ecco, la vedete? Si può salire sulla
00:09:04
torre, vedere come funziona, salire ancora
un po' e godersi Bologna da un'altra prospettiva.
00:09:08
Quindi siamo arrivati nel XIII secolo, c'è
una piazza, il palazzo del Podestà con la
00:09:13
prigione di Re Enzo e il palazzo d'Accursio
su cui siamo noi.
00:09:17
Ci sono un sacco di torri in giro e un'università
rinomata, chi non vorrebbe vivere a Bologna?
00:09:21
E infatti la gente ci veniva in massa, tanto
che non bastavano più le case e i proprietari
00:09:25
furbescamente cominciarono ad ampliare il
piano di sopra allungando le travi. A volte
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questi allungamenti erano così eccessivi
che per sicurezza dovettero scaricarli a terra,
00:09:35
cosa che comportava un abuso edilizio su suolo
pubblico. Presto il comune però capì che
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questi portici non erano così male in caso
di pioggia e intemperie e li rese legali a
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patto che li mantenessero i proprietari.
Le travi vennero sostituite con colonne e
00:09:49
Bologna divenne la città dei portici.
Venne costruita la basilica di san Francesco,
00:09:53
primo caso di gotico francese in Italia, e
subito dopo la Basilica di San Domenico, dove
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venne seppellito niente popò di meno che
san Domenico in persona. Infatti la sua tomba
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è fatta molto bene, tra gli autori c'è Nicola
Pisano e Michelangelo.
00:10:06
Davanti a san Domenico e a san Francesco ci
sono le tombe dei glossatori, veri eroi di
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Bologna. Questa è di Rolandino de Passeggeri,
celebre per essere stato uno dei 4 notai che
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redassero il Liber Paradisus, il primo testo
di legge che abolì la schiavitù. E questa
00:10:22
è la tomba di d'Accursio, il tipo che ha
venduto il palazzo al comune. Oggi verrebbero
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rappresentati così.
Ah, a san Domenico c'è anche la tomba di
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Re Enzo.
Sì, re Enzo non è mai riuscito a scappare.
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Ricordate la torre che vi accennavo poco fa?
Si chiama “torre scappi”, perché leggenda
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narra che una signora figlia delle guardie,
scoprì re Enzo intento a scappare lì vicino
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e urlò a tutti: “Scappa! Scappa!”
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Se re Enzo non è riuscito a passare, io invece
sono riuscito a passatelli con guanciale e
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tartufo, tortellini in brodo e le mitiche
tagliatelle col ragù che a me non fregano
00:10:53
niente datemi la mia lasagna e il mio parmigiano
nel vasetto a forma di formaggio.
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La città si espanse ancora e fu costruita
l'ultima cinta muraria, la Circla, nell'attuale
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circonvallazione.
I fiumi dei fossati si ritrovarono quindi
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all'interno e vennero così sfruttati per
le industrie, che, grazie a un macchinario
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di un immigrato lucchese, trasformarono Bologna
nella regina della seta. Quindi ancora acqua!
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Strano a dirsi ma Bologna pullulava di acqua
dappertutto.
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Immaginate che questa porta in origine era
anche un porto.
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Vennero create delle chiaviche che, a dispetto
del nome, funzionavano benissimo e portavano
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i corsi d'acqua pure nelle case. Da porta
Galliera passava il canale Navile, che collegava
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Bologna a Ferrara fino a Venezia. Quasi una
persona su due lavorava la seta. Il corso
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più grosso era destinato ai mulini da farina,
altrimenti chi le faceva le lasagne. Si chiamava
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appunto il canale delle Moline.
E solo per noi, sopravvissuto fino ad oggi,
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un pezzettino di canale è qui!
Questa è la celebre finestrella, si affaccia
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su uno dei pochi canali sopravvissuti, piace
un sacco ai turisti che non sono abituati
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a vedere i canali.
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1327: arriva a Bologna il legato francese
Bertrando del Poggetto, mandato dal Papa per
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riconquistare l'Italia. Bologna lo accolse
volentieri perché aveva paura dell'arrivo
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dell'imperatore che l'avrebbe bastonata per
tutte le concessioni che si era presa.
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Bertrando si costruì il suo Castello presso
porta Galliera e cominciò a far battaglie
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a destra e a manca, tanto che a un certo punto
i bolognesi si stufarono di essere usati come
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carne da macello (o come dicono loro, come
ragù) e si ribellarono. Bertrando di tutta
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risposta razziò la città e si chiuse nel
suo castello.
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E qui comincia la parte bella, vi ricordate
quando vi parlavo di popò? Ebbene, una cronaca
00:12:24
del '300 racconta che, siccome il castello
era inespugnabile, soprattutto per dei semplici
00:12:28
cittadini, i bolognesi ebbero la geniale idea
di assediarlo lanciandogli in continuazione
00:12:33
dello sterco. In modo tale che dato che non
potevano distruggerlo, almeno avrebbero reso
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il soggiorno del cardinale, come dire, un
poco speziato. Passò alla storia come “la
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battaglia della merda”.
E così, dopo 10 giorni, il cardinale si arrese
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e volle andarsene, ma come fare ad uscire
dal castello senza venire inondati di letame?
00:12:52
Il cardinale pensò di uscire portandosi la
croce, sperando che i bolognesi, vedendo la
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croce, si sarebbero fermati. Beh, il cardinale
pensò male.
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Il castello venne distrutto per 5 volte nella
storia e sopra le macerie venne costruito
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il parco della Montagnola. Indovinate di chi
furono le opere perdute all'interno del castello?
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Esatto, di Giotto.
Con la cacciata del cardinale, prese il potere
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Taddeo Pepoli, un mega banchiere così umile
che non volle essere chiamato “signore”
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di Bologna, nonostante di fatto fosse signore
di Bologna. Il suo logo erano gli scacchi
00:13:24
(a quel tempo era originale) e la sua dimora
era così sontuosa che ora è il museo della
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città. Sotto di lui grande periodo di pace.
Venne seppellito a san Domenico, con ovviamente
00:13:32
tutti gli scacchi del suo fighissimo logo.
Breve parentesi del cardinale Egidio d’Albornoz
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che fondò il Collegio di Spagna, il più
antico collegio aperto a studenti stranieri,
00:13:42
e poi Bologna tornò al pieno comune, con
la “signoria del popolo e delle arti”.
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Qua un po' di esempi del perché è chiamata
“Bologna la rossa”.
00:13:50
Venne costruito il palazzo della mercanzia,
dove, tenetevi forte, si amministrava la mercanzia.
00:13:56
Lì davanti infatti c’era il mercato di
mezzo, un grande quartiere di mercati, rimane
00:14:01
ancora qualche via in cui si vendono i cibi
tipici, il parmigiano reggiano e l'inconfondibile
00:14:05
radicchio di treviso. C'è anche il mercato
coperto che riprende il nome del mercato di
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mezzo, si possono mangiare tanti cibi bolognesi,
penso che proverò la lasagna.
00:14:13
Torniamo in piazza. Viene costruito il palazzo
dei Notai, dove solo io e Alberto Angela abbiamo
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l'autorizzazione per salire. O almeno così
mi ha garantito Bologna Welcome.
00:14:21
Nel 1390 il comune decise di costruire la
Basilica di San Petronio, non tanto perché
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a Bologna servisse una cattedrale, c’era
già san Pietro, ma perché in quel periodo
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le grandi città come Milano e Firenze stavano
costruendo la loro cattedrale e Bologna la
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voleva più grossa.
Doveva essere una chiesa enorme, a croce latina,
00:14:39
così mastodontica che a un certo punto non
riuscirono a finirla e lasciarono la facciata
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così. Dentro si possono trovare le famose
croci messe fuori dalle mura, le reliquie
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di san Petronio spostate qui da santo Stefano,
ancora reliquie, non ti stanchi mai delle
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reliquie, la cappella dove verrà incoronato
Carlo V imperatore (abbiamo una diapositiva
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al palazzo d'Accursio), il sequel del presepe,
dove tutti si impegnano a recitare tranne
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uno e la bellissima cappella Bolognini affrescata
da Giovanni da Modena, con i re Magi, la vita
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di san Petronio e il giudizio universale dantesco,
sempre molto illuminante, se sei goloso ti
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danno le polpette, non male questo inferno,
un po' copiato da Giotto di un secolo prima,
00:15:18
ma vedo grossi miglioramenti.
Vado subito all'inferno a mangiare le polpette
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con tortellini fritti, tigelle, crescentine
e salumi vari, tra i quali l'antenato della
00:15:27
mortadella. Tortelloni burro e salvia e tortellini
in crema di parmigiano che stanno benissimo
00:15:31
con un po' di parmigiano, sempre rigorosamente
dal vasetto a forma di formaggio. Lasagna
00:15:35
veloce e torta tenerina.
E siamo arrivati al rinascimento.
00:15:38
Eccoci arrivati, no dai scherzo, non intendevo
questo rinascimento.
00:15:42
Nel 1461 arriva al potere Giovanni II Bentivoglio
che porta a Bologna il rinascimento. Tutta
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la sua famiglia la si può trovare nella chiesa
di San Giacomo, nella sua cappella personale.
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Giovanni Bentivoglio ma non posso raccontare
tutta la tua storia perché è troppo lunga
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e Gesù mi sembra già stufo. Ci basta sapere
che, per dinamiche di potere, la gente a un
00:16:01
certo punto si ribellò contro di lui e, come
tradizione a Bologna, gli distrusse il suo
00:16:06
palazzone e sopra le macerie ci costruì un
parco, chiamato ora Parco del Guasto.
00:16:11
Guardate, è rimasta ancora qualche sedia
del palazzo. Immancabile qua sopra il serpente
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gigante e il cervo, ok non so cosa ci sia
qua sopra.
00:16:20
Al posto del sontuoso palazzo è stato costruito
il teatro comunale, una tragedia tira l'altra,
00:16:25
e davanti al teatro si può trovare ancora
l'antica scuderia, che adesso è un bar dove
00:16:30
gli studenti pagano un caffè 80 centesimi,
prezzi da rinascimento.
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Dopo Bentivoglio, Bologna tornò sotto il
Papato per 3 secoli. Siccome al Papa stava
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sulle balle la chiesa di San Petronio perché
commissionata dal comune in sfregio al vecchio
00:16:44
duomo che era già bellissimo, guardate che
bello, pieno di gente... il Papa decise di
00:16:48
costruire l’Archiginnasio proprio in mezzo
ai tortelloni, così che non poterono mai
00:16:53
finirla.
In piazza venne costruito il palazzo dei banchi,
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per rendere tutta la vista bella omogenea,
si chiama così perché è dove si cambiavano
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le valute. E l'irreprensibile Fontana del
Nettuno, perché, ormai lo sapete, a Bologna
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c'erano i canali.
Siccome era una delle poche fontane di acqua
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pulita, venne presa d'assalto dal popolo (d’altronde
era populi commodo), che puliva il cibo, i
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panni e si lavava, il tutto nonostante ci
fosse una legge che glielo proibiva. Quando
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poi cominciarono pure a cagarci dentro, venne
messa una transenna, poi tolta più avanti.
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Se la si vede da una certa prospettiva, sembra
che Nettuno sia particolarmente felice, forse
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per le statue che ha vicino. Il tridente è
stato scelto per il logo della Maserati, azienda
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nata precisamente qui.
Gatto di Bologna.
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Nella chiesa di Santa Maria della Vita si
trova il famoso “Compianto sul Cristo morto”
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di Niccolò dell'Arca, sicuramente lo avrete
visto nei libri di storia. Avete visto come
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si fa? Impara e sii umile!
Nel 1674 i cittadini si riunirono per costruire
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il Portico verso il santuario della madonna
di San Luca. Con un passamano venne edificato
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il portico più lungo del mondo, quasi 4 km.
I bolognesi odiavano la pioggia.
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A fine '700 sappiamo cosa succede. Arriva
quel simpaticone di Napoleone che saccheggia,
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distrugge e trasforma molti luoghi di culto
in scuole e accademie. Tipo la chiesa di santa
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Lucia (come san Petronio, ancora da finire
di stampare in 3d) è diventata un'aula magna
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dell'università. E questo teatro è stato
fatto su un convento di monache domenicane.
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Si entra in crisi, la disoccupazione fa scappare
il segreto della macchina della seta, Napoleone
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distrugge i campi di Gelsi e il degrado della
città costrinse pian piano alla chiusura
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dei tanti canali. Rimangono i nomi delle strade,
ad esempio via Riva di Reno, oggi è così
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ma prima era così. Via delle Moline, dove
passava il canale delle Moline. Qui probabilmente
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passava il canale di la7.
Dopo Napoleone arrivano gli austriaci, che
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però l’8 agosto 1848 vennero cacciati a
calci sulla Montagnola, quindi come bel ricordo
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abbiamo la statua del popolano in piazza VIII
agosto. C’è il mercato adesso.
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1861 si entra nel Regno d'Italia.
Venne costruita la scalinata del Pincio (il
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Pincio era un colle Romano, Roma andava di
moda in quel tempo).
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Questa scultura di Diego Sarti è una ninfa
avvolta da una piovra, tema che troverà fortuna
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in oriente.
Nella scalinata ci sono bassorilievi che ripercorrono
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la storia di Bologna che ormai conosciamo:
Bologna docet per l’università, Bologna
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libertas perché caccia a calci i despoti,
la distruzione della Rocca di Galliera del
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cardinale Bertrando e la cacciata degli austriaci.
La scalinata porta al Giardino della Montagnola,
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quello costruito sopra le macerie del palazzo.
Sto camminando sopra i quadri di Giotto.
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Ci sono altre sculture di Diego Sarti, delle
tartarughe, delle sirene e un leone che sconfigge
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uno gnu. Ogni tanto è bello vedere sculture
che non siano santi o Garibaldi.
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Costruzione della stazione ferroviaria e via
indipendenza, la via dello shopping, che ti
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porta fino a piazza Maggiore. Se volete giocare
ai segreti di Bologna, andate a cercare dove
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c'è scritto “Canton dei Fiori” ah ah,
ah no, volevo dire, “Canabis protetio”,
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sempre detto che dobbiamo difendere le tradizioni,
oppure cercate le frecce che hanno lanciato
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in questo portico. Tutti dicono di vederle
ma lo sappiamo che non esistono.
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1902 demolizione delle mura e poco più tardi
del mercato di mezzo per allargare via Rizzoli.
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Una volta era così. Lo avevamo visto anche
col palazzo Re Enzo non medievale.
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Concludiamo piazza maggiore con la costruzione
del crescentone, un basamento a forma di una
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focaccia bolognese che si chiama appunto crescentone.
Ai lati è rovinato, leggenda vuole che sia
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stato un carro armato della seconda guerra
mondiale, in realtà è stata una mietitrebbia.
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E così, in sintesi, si è formata Bologna.
In pratica quello che vediamo in giro è figlio
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di una mezza New York e una mezza Venezia.
Torri e canali. Una città ricca, corposa,
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piena di strati; esattamente come la lasagna
che mi sono appena meritato.
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Un'ora e 44 minuti. Record.