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[Musica]
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chi entrava nella sala non si trovava di
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fronte alla fissa immagine di un
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distanti irraggiungibile paradiso quale
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lo si sarebbe potuto vedere illustrato
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su una tavola d'altare ma quasi alla
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rappresentazione di un evento seppur
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eccezionale alla reale rappresentazione
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di una scena di corte questo era quello
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che scriveva lo storico dell'arte
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alessandro bagnoli nel suo volume edito
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dopo il restauro degli anni 90 di cui
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era direttore della maestà di simone
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martini nel palazzo pubblico di siena
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questa è forse l'opera più maestosa
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dell'autore e quella attraverso cui è
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possibile data la lunghissima gestazione
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notare una grande evoluzione nello stile
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di marchini e soprattutto le influenze
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che li porta a lavorare nel cantiere
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della basilica di assisi
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accanto a personalità come quella giotto
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in più fondamentale sarà anche il
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rifacimento del 1321 ad opera sempre di
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simone rendendo quest'opera un vero e
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proprio work in progress ma iniziamo dal
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principio
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non sappiamo esattamente quando è stata
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iniziata ma grazie ai versi nella balza
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sappiamo con esattezza la data di fine
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metà giugno 1315 considerando che si
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trova sulla parete settentrionale della
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sala delle balestre o del mappamondo in
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un'area di palazzo pubblico costruita
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tra il 1300 4 il 1310 possiamo supporre
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sia stato uno dei primi interventi della
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sala e che insieme ai ritratti del
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castello di giuncarico del 1314 quello
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di montemassi è quello di sassoforte
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1330 e arcidosso e castel del piano 1331
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mira a creare un manifesto politico
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molto chiaro nella mente del governo dei
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nove la maestà esprime un messaggio
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etico politico rappresentando in maniera
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quasi autoritaria quella che da sempre è
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l'avvocatessa dei senesi la madonna
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c'è ovviamente un condizionamento della
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maestra del cio ma il programma
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iconografico è più complesso si adatta
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il tema sacro alle specifiche esigenze
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dei committenti e proprio per questo non
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poteva fare a meno di adeguati scritte
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parlanti che sono non a caso in volgare
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è rimato
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l'opera rappresentava la vergine in
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trono con il bambino sotto un variopinto
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baldacchino circondato da santi apostoli
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e angeli in ordine troviamo alla destra
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del trono paolo maria maddalena
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giovanni evangelista caterina di
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alessandria e l'arcangelo gabriele alla
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sinistra
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i santi pietro annese giovanni battista
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barbara e l'arcangelo michele ai piedi
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del trono e santi patroni di siena
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crescenzo vittore savino anzano e due
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angeli un largo bordo incornicia l'opera
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e su questo si trovano dei medaglioni
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che raffigurano il busto di cristo un
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posto molière bicipite con un viso
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giovane e uno vecchio rappresentando la
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nuova e la vecchia legge e poi busti di
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profeti questi si alternano agli stemmi
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del comune di siena
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l'inclusione della scena in una cornice
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rivela l'intento di simone martini di
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strutturare tridimensionalmente lo
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spazio pittorico incorniciatura pone in
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evidenza la differenza di profondità tra
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il fregio piatto della cornice e la
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tridimensionalità dell'ambiente sembra
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una vera e propria corte laica più che
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una scena religiosa e evitando di
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disporre questa corte in schiere serrate
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e rigidamente simmetriche le figure
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presentano posi diversificate e ognuna
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sta in armoniosa relazione con le altre
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in un perfetto colloquio di sguardi
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fatto di volti frontali come assegnare
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una pausa ma anche di tre quarti e di
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profilo
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questo spiega anche l'ardito scorcio di
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san vittore con questa testa ruotata
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verso la madonna è vista come da sopra
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perfettamente coerente con le altre e
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quindi eseguita addirittura prima del
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1315 senza nessun rifacimento come già
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detto all'inizio quest'opera è stata
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fatta in più fasi
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appunto e a causa della tecnica a secco
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è anche conservata non benissimo e si
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vede chiaramente la linea di cesura al
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piedistallo del trono che passa anche
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per le gambe dei santi per gli angeli in
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ginocchio e per la cornice martini fece
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due terzi della superficie prima di
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abbandonare i lavori per lavorare alla
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cappella di san martino nella basilica
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inferiore di assisi o interruppe anche i
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lavori alla cappella e tornò a finire la
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parte inferiore della mesta e questo è
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evidente dal il collegamento tra il
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vecchio intonaco e quello nuovo
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rifacendolo accuratamente dato che non
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poteva amalgamarlo a quello secco in più
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la malta della prima tappa è diversa a
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quella della seconda senza scendere nel
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dettaglio anche solo i toni cromatici
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sono diversi
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lungo la cornice questa cesura è resa
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ancora più evidente da una diversa resa
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dei medaglioni cini da decorazioni
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floreali differenti tra gli oculi
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concardi più gonfie voluminosi nuovi
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fiori soglie più voluminose fino all'uso
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di suggestioni spaziali nella resa dei
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santi entro gli occhi li che addirittura
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sbordano da questi questo lo vediamo nel
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san girolamo che ha un innegabile
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evidenza volumetrica e una precisa
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allusione di spazialità quasi sembra
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portarci dentro lo studio e di questo
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studio abbiamo una concreta presenza
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grazie alla luce radente da destra o un
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altro esempio il san gregorio che sembra
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quasi affacciato da un oblò grazie
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all'inganno ottico del libro aperto
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leggibilissimo sul bordo è evidente che
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qualcosa è cambiato nell'artista senese
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la sua cultura e maggiore è maturato con
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le sue esperienze d'assisi stando a
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contatto con i più grandi artisti del
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periodo ci sono proprio dei prelievi
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dagli affreschi giotteschi che attestano
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la fascinazione esercitata su simone da
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parte di giotto come lo scorcio di una
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testa piegata in avanti che simone userà
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spesso o anche la soluzione della lex
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sed lex nova e ancora l'espediente delle
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mani fuori dal tondo con le tavole della
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legge è ripreso dalle vele della
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basilica inferiore
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ma adesso parliamo di quello che ci
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interessa davvero
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gli errori e le dimenticanze che ci
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fanno capire che la maestà è stata fatta
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in due fasi
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partiamo da una cucina semplice
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tornando a dipingere i tralci vegetali
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nelle bande laterali a destra replica
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correttamente la seconda pianta mentre a
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sinistra genera un ibrido interrompendo
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la regolare sequenza decorativa con
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sopra al clip e una parte cinerina e
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sotto al club lombardo ancora più
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evidente e clamorosa è la sua confusione
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con le iscrizioni degli arcangeli
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gabriele michele si era dimenticato gli
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attributi con i quali li aveva disegnati
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e ha invertito i nomi
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gabriele ha sottoscritto michele e il
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contrario
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come abbiamo già detto la finalità di
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quest'opera è politica non religiosa la
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maestà di simone non è lontana e
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distaccata come quella di lucio al duomo
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il contrario deve avere una forte presa
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emotiva perché era a contatto diretto
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con il pubblico nella sala del consiglio
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di palazzo pubblico era necessaria una
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figurazione di grande verosimiglianza
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una variata e affascinante immagini e
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profana la madonna è la regina del
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paradiso ma è come se il paradiso fosse
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sulla terra e fosse estremamente
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concreto a questa corte i patroni siana
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rivolgono supplice per il bene della
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città
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e questo significato non è lasciato alla
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muta eloquenza è estremamente esplicito
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ci sono delle iscrizioni che esprimono
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esattamente gli auguri per la città e di
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questa importante capire le reciproche
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relazioni e l'esatta cronologia quindi
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se il rapporto al 1315 o al rifacimento
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del 1321 superbo il dettaglio di
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sant'ansano inginocchiato sulla sinistra
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che con la mano destra indica il titulus
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è l'incipit dell'iscrizione che
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corrisponde alla risposta della madonna
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e qui è contenuto in sintesi il
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messaggio dell'opera
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l'esortazione al buon governo al
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rispetto della giustizia e alla sua
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corretta amministrazione quindi la
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madonna lancia un ammonimento agli
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spettatori e le sue parole sono intense
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diventano parte della figurazione
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esortano in particolare i componenti
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delle magistrature urbane e dei
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rappresentanti dei terzi della città che
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si riunivano proprio in quella sala e in
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più è anche un'auto legittimazione del
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governo dei nove che dovevano guardarsi
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bene dal indiretti alcuni aristocratici
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che volevano ristabilire l'antico
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sistema feudale ma anche dagli stati più
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bassi della popolazione urbana e rurale
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e in più dovevano anche tenere a bada le
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rivendicazioni delle corporazioni più
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facoltose economicamente impedendo la
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formazione di coalizioni per
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destabilizzare il loro potere
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quindi questo monito sembra alludere ai
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magnati di fede ghibellina che
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insidiavano il comune di siena ormai
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divenuto guelfo ahimè dai rifacimenti
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viene fuori una cosa interessante è che
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abbiamo perso
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un'iscrizione del 1315 che sicuramente
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impegnava i santi protettori e suscitava
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la vergine a una risposta è un fatto di
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cronaca
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senese avvenuto tra il 1300 15.321
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potrebbe spiegarci perché ovvero la
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sommossa dei car maioli del 1318 la più
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pericolosa insurrezione affrontata dal
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governo dei nove un diffuso malcontento
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contro il potere oligarchico esercitato
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dai mercanti produsse un'esplosiva
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alleanza di ceti sociali diversi
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accomunati dall esclusione alla più alta
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carica pubblica ovvero i nove a queste
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richieste i nove risposero con ulteriori
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restrizioni degli incarichi governativi
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giustamente e indovinate un po crearono
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proprio le condizioni per una congiura
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anti 9 ska a cui presero parte non solo
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i carnaiola ma anche magnati come
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tolomei e forte guerri
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tuttavia il 26 ottobre l'attacco fu
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respinto con facilità anche perché
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tolomei alla fine non intervenne a
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questo seguirono a disposizioni
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repressive soppressione dei carnaiola
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dei giudici e dei notai condanna a morte
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per i catturati la distruzione delle
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case dei livelli e il bando a quelli
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fuggiti da siena in conclusione i nove
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ribadiscono la piena legittimità del
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loro regime affermando che solo grazie
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al dominio della gente media si può
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garantire la pace sociale tenendo a bada
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le tendenze bellicose tuttavia non
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cessarono le insoddisfazioni delle
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potenti minoranze contrarie ai 9 e a
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questo si aggiungono i fastidi delle
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bande dei fuoriusciti che disturbavano
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la vita del contado senese
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1319 con una spedizione annientano una
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parte dei ribelli in val di strove 1320
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la liberazione del centro di mensana
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caduto nelle mani della banda di deo e i
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nove sentono la necessità di riaffermare
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il loro potere con tutti i mezzi
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possibili
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usando di nuovo anche la maestà
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alla luce di questo fatto il 7 in
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decasillabi degli angeli chi fioretti
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assumono molto senso si legge un
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allusione control agire per interesse di
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parte denunciando quello che era
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successo durante la crisi del 1.318 in
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poche parole i nove hanno deciso di
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mettere nero su bianco che le brutte
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intenzioni e la maleducazione non si
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possono tollerare e tutti si devono
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ricordare chi li ha portati dentro
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questo palco ringraziando ma il tutto è
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detto dalla madonna e non da marco
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castoldi quindi diventa un filo più
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significativa la cosa cioè non puoi
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andare contro la madonna mentre quella t
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fissati giudica no
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in poche parole si introduce il concetto
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della subordinazione dell'interesse
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privato a quello della comunità grazie
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all'intervento del 1321 che non fu solo
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di restauro evidentemente ma un
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riadattamento voluto dalla committenza
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qua simone dovette ingegnarsi per
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aggiungere il nuovo messaggio senza
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perder la chiarezza del messaggio
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originale
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siccome è interrotto la situazione
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originale di colloquio tra i suns e la
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madonna il pittore da a tutti i santi
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dei cartelli bianchi oggi perduti e su
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questi trascrive le richieste dei santi
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scritte in volgare è rimato simone si
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ingegna per fare in modo che le mani
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tenessero qualcosa senza distruggere
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quello che aveva fatto prima esempio
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anzano con la mano che indica l'incipit
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e tiene anche il cartiglio
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questo fino al sun crescenzo dove simone
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deve per forza immaginare delle mani
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diverse distruggendo parte della
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sinistra e con il nuovo intonaco dipinge
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il dolce il pollice la parte dell'indice
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in modo che potesse tenere il carillon
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tutto questo aggiunge un tocco profano
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ulteriore i santi diventano praticamente
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dei sudditi che presentano alla monarca
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delle richieste scritte in questa
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occasione in più simone rifece anche
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otto test mentre invece il resto è tutto
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originale del 1315 quest'opera che a
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primo acchito è solo un elegante opera
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di pittura senese del trecento nasconde
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dietro di sé un mondo e dei significati
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profondissimi è sicuramente l'opera
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maestra di martini è un'opera dal valore
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politico e dal messaggio etico di grande
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impatto che viene anche modificata per
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essere più esplicita in questa sua
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affermazione di potere come se la stessa
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una donna potesse affermare che questo
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governo è giusto il governo dei nove ha
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da sempre i suoi debiti