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ciao oggi parliamo dell'opera principale
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di niccolò machiavelli cioè del principe
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[Musica]
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niccolò macchiavelli passa 15 anni al
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servizio della repubblica fiorentina dal
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1498 al 1512 quando i medici rientrati
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al potere sopprimono la repubblica e lo
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incarcerano processandolo e confinandolo
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all'inattività politica il principe
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risente di questa lontananza forzata di
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macchiavelli dal campo dell'agire
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politico concreto è infatti composto di
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getto nell'arco di pochi mesi e la sua
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scrittura sostituisce l'azione che ormai
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appunto è diventata impossibile
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qual è lo scopo quindi machiavelli
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vorrebbe con il principe porre la
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propria esperienza a disposizione di chi
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fra i principi italiani dimostri
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consapevolezza della situazione
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drammatica in cui versa l'italia e
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soprattutto vuole metterla a
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disposizione di chi abbia la volontà di
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opporsi ai processi che stanno mettendo
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in pericolo la libertà e l'indipendenza
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dell'italia
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detto in altre parole la funzione lo
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scopo del trattato del libro il principe
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è molto pratica è quella di fornire un
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trattato un libro una specie di manuale
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che possa essere utile pratico che possa
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servire ai potenti del momento per
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gestire al meglio la situazione molto
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complessa della penisola italiana del
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tempo avete dunque compreso che cos'è il
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principe il principe dunque è un
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trattato politico che è una riflessione
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sul potere politico in generale cioè di
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che cosa tratta tratta della gestione
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del potere ma anche dell'individuazione
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di ciò che costituisce il fine del
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potere cioè la capacità di assicurare e
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mantenere
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era il bene comune dello stato capite
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bene che è un fine esclusivamente laico
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e civile
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l'idea di potere politico in
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macchiavelli cioè è totalmente priva di
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rapporti con la dimensione teologica
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cioè religiosa cioè per capire questo
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pensate a dante
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c'è una differenza è una distanza enorme
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tra il pensiero politico dantesco e
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quello di macchiavelli in dante la
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riflessione politica era comunque sempre
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connessa alla riflessione religiosa e le
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due sfere di potere cioè il potere
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religioso e il potere invece temporale
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convivevano o meglio lo scopo era
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trovare un modo di farle convivere sulla
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terra in modo che entrambe potessero
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fare il massimo bene per l'essere umano
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invece i macchiavelli la dimensione
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religiosa è totalmente tolta non è più
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presente il potere di cui parla e che
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tratta macchiavelli è un potere
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assolutamente terreno assolutamente
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concreto che non ha più alcun vincolo
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morale etico e religioso
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il principe è sicuramente un'opera
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rivoluzionaria è nuovissima va detto
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però che erano presenti prima del
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principe anche altre trattazioni
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politiche altri modelli di trattazione
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politica già nel medioevo infatti erano
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diffusi dei trattati che avevano lo
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scopo di delineare il ritratto del
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miglior principe o il ritratto ideale
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del principe cioè del signore del
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potente questi trattati medievali erano
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chiamati specula principis che vuol dire
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specchi del principe perché secondo la
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mentalità simbolica propria dell'epoca
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del medioevo
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questi specula questi specchi dovevano
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fornire al principe lo specchio appunto
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in cui riflettersi in modo da conoscersi
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per capire quali comportamenti doveva
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tenere e quali invece doveva modificare
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attenzione però perché macchiavelli da
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un lato sicuramente conosce questa
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tradizione medievale
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dall'altro però la rovescia
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completamente
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mi spiego questi trattati medievali
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questi specula principis mirano a
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fornire un immagine ideale esemplare del
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regnante cioè questi specchi metaforici
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simbolici in cui il potente doveva
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rispecchiarsi praticamente fornivano un
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ritratto ideale cioè un ritratto
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perfetto di come avrebbe dovuto essere
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in teoria il principe e il regnante
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ideale in pratica gli consigliavano di
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praticare tutte le più lodevoli virtù la
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clemenza la mitezza la giustizia la
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liberalità cioè la generosità la fedelta
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alla parola data
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la grandiosità insomma tutta una serie
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di cose positive per delineare un
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ritratto ideale un po utopico se
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vogliamo machiavelli invece dall'altra
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parte proclama un concetto molto diverso
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che è quello di voler guardare all
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attenzione verità effettuale della cosa
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questa espressione verità effettuale
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della cosa è proprio sua è proprio di
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macchiavelli e che cosa significa
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significa che lui vuole guardare alla
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verità dei fatti alla verita concreta
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non ideale cioè quello che lui propone
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con il suo principe non è proporre virtù
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morali ideali e un po utopico ma tutto
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il contrario proporre al principe i
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mezzi che possano consentirgli di
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conquistare e mantenere il potere
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capite che c'è una differenza di
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concetto enorme abissale tra questi due
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modelli di trattato politico di specula
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principis sono trattati che mettono per
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iscritto la teoria perfetta di come
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dovrebbe essere il perfetto
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niente macchiavelli non si dedica a
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questo non dice come dovrebbe essere il
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perfetto regnante dice come regnante
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dovrebbe fare e come nella pratica
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dovrebbe essere per conquistare e
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mantenere il potere
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cosa significa nella pratica nella
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pratica significa che il principe di
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macchiavelli consiglia anche alcune
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qualità che non sono ideali e che
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nessuno di noi forse si propone di avere
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quali ad esempio consiglia di essere
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anche non buono talvolta anche crudele
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mentitore dissimulatore quando però
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quando le esigenze dello stato lo
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impongano capite dunque che il modello
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degli specula principis viene ripreso
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sicuramente ma soprattutto viene poi
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sorpassato il principe è un'opera che
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nasce lo avete capito ora per la pratica
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non nasce come una riflessione teorica
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che deve rimanere un po sospesa ma nasce
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come una riflessione da poter applicare
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da poter subito mettere in pratica
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pensatelo un po come un libricino che
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doveva stare sul comodino del signore
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del principe in modo che potesse averlo
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a disposizione a portata di mano
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ogni qualvolta ne sentisse la necessità
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o ogni qualvolta avesse bisogno di un
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consiglio per il suo agire politico
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proprio in questa prospettiva capite
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facilmente perché il principe sia un
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operetta molto breve che è scritta in
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forma concisa e incalzante ma attenzione
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densissima di pensiero si articola in 20
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6 capitoli di lunghezza variabile alcuni
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molto brevi da poche righe altri di un
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paio di pagine che hanno dei titoli in
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latino
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secondo l'abitudine dell'epoca poi
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invece il testo è naturalmente in
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italiano quest'opera ha inoltre un
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articolazione in sezioni molto precisa
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proprio con la funzione appunto di
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rendere l'opera facilmente fruibile e
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facilmente usabile da parte del potente
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in questo modo l'opera prende proprio la
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struttura di un manuale insomma che sia
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facilmente usabile ecco innanzitutto
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l'opera si apre con una dedica
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l'opera infatti è espressamente dedicata
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e inviata al giovane nipote di leone
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decimo che era il papà del tempo il
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nipote si chiama lorenzo de medici che è
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il duca di urbino
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va detto tra parentesi che nelle
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intenzioni precedentemente macchiavelli
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aveva indicato come destinatario quindi
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probabilmente nelle sue intenzioni
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l'opera doveva essere destinata ad un
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altro esponente della famiglia de medici
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che si chiama giuliano de medici che era
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il fratello del nuovo papa appunto leone
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decimo invece ripeto nella pratica poi
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l'opera finirà destinata e inviata al
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nipote di leone decimo a lorenzo appunto
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ora prestate un attimo attenzione il
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nostro machiavelliche è stato legato
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alla politica della città di firenze
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della repubblica di firenze per
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tantissimi anni per oltre un decennio
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finisce per dedicare e inviare la sua
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opera a un esponente dei nemici diciamo
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di coloro che lo hanno allontanato dalla
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città e lo hanno confinato
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all'albergatore stowe può sembrare
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strano
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sì sicuramente ad un primo sguardo
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sembra assurdo è quasi impossibile
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bisogna quindi spiegare un po più a
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fondo le ragioni di questa dedica e le
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ragioni appunto del destinatario
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dell'opera dicevo prima che macchiavelli
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compone il principe in pochi mesi di
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getto è scritto con urgenza cioè con
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grande velocità
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anche a costo di interrompere la
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scrittura di altre opere che ha in
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attivo in quel momento questa urgenza
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sarebbe sorta a causa di un
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indiscrezione infatti circolava voce che
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il papa questo leone decimo avesse
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l'intenzione di favorire la creazione di
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un nuovo stato per i suoi parenti
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fiorentini o almeno l'ampliamento dei
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loro possedimenti esattamente come aveva
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approvato tempo
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stato di fare poco prima papa borgia con
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il suo figlio il duca valentino cioè
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cesare borgia in questo contesto quindi
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mentre macchiavelli lo dobbiamo
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immaginare momentaneamente escluso dalla
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vita politica momentaneamente relegato
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all'alberghetti dea di un trattato che
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insegnasse l'arte di governo diventa
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fondamentale perché diventa soprattutto
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l'occasione per ritornare in gioco è
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l'occasione per conquistarsi
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l'ammirazione dei medici che lo hanno
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escluso e proporsi in pratica il ruolo
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di consigliere politico dopo la dedica
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dicevo che i 26 capitoli del principe si
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articolano in sezioni in sezioni
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compatte a livello tematico
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la prima sezione è quella dedicata ai
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tipi di principato cioè all'analisi di
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quali tipologie di stato di signoria
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possano esistere e soprattutto in questa
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sezione si mira a individuare i mezzi
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che consentano al potente di conquistare
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il proprio principato e soprattutto di
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mantenerlo dandogli naturalmente forza e
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stabilità nella seconda invece sezione
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ci si occupa di un argomento ancora più
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specifico perché i capitoli contenuti in
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questa sezione sono dedicati al problema
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delle milizie cioè alla necessità per un
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signore se vuole conservare appunto uno
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stato in modo forte e stabile di avere
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di mettere insieme un esercito che non
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sia mercenario cosa che era invece
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abituale nell'italia del tempo ma di
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avere invece un esercito appunto proprio
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di interni diciamo così la terza sezione
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invece si occupa di andare a trattare
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quali siano le caratteristiche e i modi
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di comportarsi che un principe deve
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avere sia con i sudditi sia con gli
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amici
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quindi è proprio in questa sezione che
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vengono delineate le caratteristiche di
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cui io dicevo poco fa quelle
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caratteristiche che secondo macchiavelli
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non devono essere necessario
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la mente solamente positiva la quarta
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sezione invece allarga lo sguardo perché
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fa una considerazione generale sulla
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situazione di difficoltà dell'italia e
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soprattutto poi va ad indagare un tema
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che è quello del rapporto tra fortuna e
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virtù
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se abbiamo detto infatti che il modo di
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pensare di macchiavelli è assolutamente
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laico cioè che non prevede la presenza
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di un dio superiore si delinea però per
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il principe la necessità di confrontarsi
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con la fortuna che potremmo dire essere
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il caso cioè un meccanismo imprevedibile
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che fa cadere un non fa cadere alcune
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cose il principe deve avere la virtù
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cioè deve saper costruire degli argini
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per limitare l'azione che può essere
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devastante della fortuna abbiamo parlato
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della dedica lorenzo de medici duca di
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urbino di questo principe
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ecco come viene accolto il principe da
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lorenzo quest'opera viene accolta molto
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freddamente dal giovane lorenzo
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oltre infatti alla diffidenza per lo
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stesso machiavelli che era stato lo
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ripetiamo il braccio destro dell'odiato
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pier soderini che era al timone della
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repubblica fiorentina
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oltre a questo non piaceva nemmeno la
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scelta di proporre come modello ammirato
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ed a seguire proprio cesare borgia il
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valentino appunto di cui abbiamo parlato
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quindi possiamo dire che da questo punto
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di vista non è un'opera fortunata perché
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sicuramente non ottiene l'obiettivo che
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niccolò macchiavelli si era preposto un
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po forse anche per frutto di questa
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accoglienza sfortunata quest'opera verrà
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data alle stampe solamente dopo la morte
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di niccolò macchiavelli e siamo nel 1532
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attenzione però perché anche prima di
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questo 1532 l'opera il principe non era
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sparita ma anzi aveva goduto di una
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certa circolazione ovviamente in forma
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non ufficiale un po sotto banco
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oggi però era comunque conosciuta eletta
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nel momento però in cui viene tradotta
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quindi appunto nel 1532 l'opera di
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macchiavelli viene maggiormente ancora
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di più letta è tradotta in tutta europa
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suscitando fortissime polemiche
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naturalmente la versione la contrarietà
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della chiesa cattolica è ovvia perché
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sicuramente la chiesa cattolica non può
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apprezzare una teoria politica che si
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svincola totalmente dalla visione
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religiosa e che addirittura promuove dei
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comportamenti che vanno contro la morale
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tradizionale tanto che pensate che il
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principe con anche in realtà altre opere
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di macchiavelli sono poste tra i libri
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proibiti fino a metà del 1500