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ciao sono patrick sharif e oggi vediamo
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il secondo capitolo dei promessi sposi
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cominciamo da riassunto il capitolo si
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apre con la descrizione della notte
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trascorsa da dona voglio una notte
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passata dal curato in prenda in preda ad
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angosce e paure e dopo tanto pensare
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tanti angosce decide di rimandare le
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nozze di almeno 5 giorni
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la mattina seguente quando giunge a
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renzo renzo è vestito a festa e tutto
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allegro e felice in quanto proprio quel
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giorno avrebbe dovuto sposarsi don
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abbondio riesce a trovare l'escamotage
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di alcuni imbrogli burocratici prezzo
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non prende certamente bene la notizia
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lascia la casa del curato e mentre sta
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camminando vede da lontano perpetua
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ossia la domestica di donna voglio renzo
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subito la raggiunge e perpetua che
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conosce benissimo il motivo per il quale
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non si può celebrare il matrimonio si
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lascia intendere che c'è qualcosa che
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non va
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e una volta che si è separato da
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perfetto attorno immediatamente indietro
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entra nella casa di don abbondio e
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sequestra il curato ovvero chiude la
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porta a chiave e lo minaccia
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continuamente dicendogli cos'è che non
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va chi è che si oppone al matrimonio
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perché non si possono celebrare le nozze
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tu non mi hai detto la verità e dona
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voglio in preda al timore del giovane
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dice don rodrigo senso esce in preda a
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mille pensieri e proprio durante questa
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camminata si lascia andare a una vera e
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propria vendetta immaginativa che lui
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immagina di compiere nei confronti di
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don rodrigo la camminata di renzo si
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conclude nei pressi dalla casa di lucia
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dove sarebbe dovuto svolgere il
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matrimonio renzo entra in casa ferma una
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giovane amica di lucia e le chiede di
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chiamare la sposa in gran segreto
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lucia dopo che è stata messa al corrente
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dall'amica scende da renzo in quali
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appunto i comunica quanto gli ha detto
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don abbondio e lucia dice è arrivato a
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tal punto cioè lascia intendere che lei
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sapeva già qualcosa
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renzo e lucia vengono anche raggiunti da
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agnese che è la madre della giovane
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infine lucia va torna al piano di sopra
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e manda via gli invitati dicendo che don
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abbondio sta molto male e amiche in
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preda alla voglia di pettegolezzo e
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vanno alla casa del curato per per
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informarsi perpetua dalla finestra dice
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che don abbondio al letto e che ha un
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febbrone da cavallo quattro cose da dire
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su questo capitolo
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il capitolo si apre paragonando la notte
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angosciata di don abbondio a quella del
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principe di condé chi è questo principe
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non è altro che luigi ii di borbone i
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quali il 16 maggio 1643 aveva combattuto
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nella battaglia di rock re di rho crui
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che aveva visto contrapposti l'esercito
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francese guidato appunto da dal principe
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di condé contrapposto all'esercito
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spagnolo luigi ii di borbone per il
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principe di condé uscirà vittorioso da
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questa battaglia ma la cosa più
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importante che ci interessa questo
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riguardo è che la notte prima della
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battaglia il principe aveva trascorso
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una notte tranquillissima al contrario
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la note di don don abbondio non era per
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niente tranquillo la seconda cosa da
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dire riguarda la strategia di don
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abbondio
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abbiamo detto che il prete decide di
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rimandare il matrimonio di almeno cinque
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giorni perché in quel periodo a partire
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dal quinto giorno sarebbe stato vietato
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celebrare i matrimoni in quanto il
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concilio di trento all'epoca aveva
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ribadito una legge secondo cui a
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a partire dalla prima domenica dell
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avvento fino all'epifania era vietato
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celebrare i matrimoni dal momento che la
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nostra storia ambientata nel 1628 questo
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periodo corrispondeva dal 12 novembre al
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6 gennaio non abbondio non è certo un
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volpone non è certo la persona più
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astuta nel mentire agli altri perché
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appena renzo arriva don abbondio
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comincia facendo il finto tonto oggi era
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oggi cioè fa finta di non ricordarsene
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poi in secondo luogo dice no oggi non
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sto molto bene e subito dopo a campà un
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ulteriore scusa come se la prima non
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fosse non fosse vera
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infine ricorre alla strategia del
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latinorum ovvero utilizza dei termini
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latini in modo tale da mettere una
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distanza e mettere in difficoltà renzo
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la terza cosa da dire riguarda la figura
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di renzo il cui nome per intero e
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lorenzo tramaglino penso come
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professione fa il filatore di seta
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sappiamo anche che il ragazzo possiede
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un prode netto che è un po diretto che
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fa lavorare ad altri nel momento in cui
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non può lavorarci personalmente infine
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da quando ha conosciuto lucia renzo è
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diventato anche un massaio per quanto
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riguarda invece il carattere renzo una
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persona gaia allegra ingenua un agnello
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quando nessuno gli dà problemi ma quando
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qualcuno mi di foehn torto non è più un
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agnello mativa il sangue alla testa ed è
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appunto quanto accade una volta che
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scopre che c'è qualcosa che non va da
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perpetua in quanto ricordiamo che renzo
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torna a casa ti dona bollo è sequestra
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un prete e nel dialogo con don abbondio
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mette addirittura istintivamente la mano
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al coltello gli fa intendere renzo che
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se non gli avesse detto la verità
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avrebbe anche potuto ucciderlo tuttavia
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nel momento in cui la tensione si
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scioglie renzo rimane sbigottito resta
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scioccato dalla propria stessa violenza
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in quanto renzo in realtà è un buono non
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è non è un cattivo e per questo più
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volte dice posso aver fallato posso aver
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parlato cioè io forse ho sbagliato a
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comportarmi in questa maniera
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un altro segno da cui capiamo il
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carattere buono di renzo e quando una
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volta scoperto che è don rodrigo il
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responsabile del mancato matrimonio e
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renzo si lascia andare ad una vera e
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propria vendetta immaginativo una
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vendetta immaginativa molto sanguinosa
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molto cruenta che è propria secondo
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molti critici manzoniani dell'uomo buono
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e che però si accende diventa un vero
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fuoco nel momento in cui subisci un
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torto
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un'altra cosa da dire su renzo per non
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cadere negli stereotipi e che renzo non
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è semplicemente ingenuo buono e dunque
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stupido ma è anche dotato di una sottile
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intelligenza
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infatti lui intuisce capisce subito che
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dona bongio gli ha mentito che c'era
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qualcosa di strano dal modo in cui lo ha
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colto e quando incontra perpetua
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utilizza la diplomazia gli dice anno
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possiamo festeggiare insieme cioè la
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rende parte della sua gioia mancata e
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ancora dice ah ma è così che un prete
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dovrebbe trattare un povero figlio del
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popolo la quarta cosa da dire riguarda
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perpetua è la logica del pettegolezzo
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già dal primo capitolo abbiamo intuito
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che perpetua una donna che ama conoscere
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i pettegolezzi ama sapere ma in questo
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capitolo scopriamo che non solo ama
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sapere ma ma anche far sapere diciamo
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subito che perpetua non si lascia
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sfuggire il segreto allude a dei
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prepotenti e dei birboni però non dice
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mai esplicitamente
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il segreto a renzo ma ma tutte le
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battute di perpetua sono un continuo
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spingere renzo verso la verità perpetua
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dice voi volete volete che io conosca i
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segreti dei del mio padrone
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allora ci sono dei segreti oppure dice
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io non posso dire niente oppure voi
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volete farmi dire cose che io non posso
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dire perché puntini puntini puntini
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perché non so niente vedete come sutil e
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volete farmi dire cose che non so che
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non posso dire cioè non posso allora c'è
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qualcosa da dire c'è questo continuo
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questa continua sottolineatura su io non
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so niente io non so niente questo io non
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so niente
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significa invece io so qualcosa e c'è
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proprio una battuta dove questa
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equazione viene viene esplicitata quando
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non so niente è come se avessi giurato
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di tacere con questo concluso
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ti invito a lasciare un commento a farmi
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una domanda se vuoi approfondire
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qualcosa infine ti invito a iscriverti
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al canale ad attivare la campanella per
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ricevere le notifiche e ci vediamo al
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capitolo 3 in bocca al lupo