00:00:00
E se vi dicessimo che
la peste suina africana
00:00:02
è arrivata per la prima
volta in Italia
00:00:04
viaggiando in aereo?
00:00:05
Proprio in Sardegna
nel 1978
00:00:08
si erano verificati i primi casi
00:00:10
nelle zone vicine all'aeroporto
militare di Decimomannu,
00:00:12
dove si ipotizza che il virus abbia iniziato a circolare
00:00:16
Perché per tutti questi anni è rimasto
confinato alla Sardegna?
00:00:20
E in che modo l'abbiamo
portato a noi?
00:00:22
20mila persone sono scese in piazza
a Milano per l'abbattimento
00:00:26
di tutti i suini del rifugio “Cuori Liberi”
00:00:28
E in questi mesi tribolati
00:00:30
il Nord Italia è alle prese con
la peste suina africana
00:00:33
Ma prima di raccontarvi come
è iniziata questa storia
00:00:37
io ci tengo a ricordarvi che
noi di Kodami
00:00:39
rispettiamo il punto di vista
di ognuno di voi
00:00:42
e che proveremo, davvero,
00:00:44
ad affrontare nel modo più oggettivo possibile un tema
00:00:47
che è estremamente delicato
00:00:50
Iniziamo col dire che
un nuovo ceppo,
00:00:52
molto più aggressivo del virus della peste suina africana
00:00:56
circola ormai da più
di un anno sul nostro territorio
00:01:02
dalle autorità sanitarie
00:01:03
in 8 allevamenti raggiunti
dal contagio,
00:01:06
tutti in provincia di Pavia
00:01:07
I primi casi di questa nuova diffusione di peste suina africana
00:01:11
in Italia, risalgono a gennaio 2022
00:01:14
quando furono trovati
in Piemonte e in Liguria
00:01:17
i primi cadaveri di cinghiali
00:01:18
positivi al virus
00:01:19
Questa è la mappa del contagio
00:01:21
Osservate:
00:01:22
le zone colorate in azzurro sono quelle considerate ad alto rischio,
00:01:26
in cui non ci sono casi né focolai
di peste suina africana
00:01:30
Le zone in rosa, invece,
00:01:31
sono zone in cui la peste suina
è stata riscontrata,
00:01:34
ma solo nei cinghiali, rappresentati dai triangoli rossi
00:01:38
In viola, le aree sottoposte
a sorveglianza
00:01:41
E qui come vedete, sono stati individuati maiali positivi al virus
00:01:45
individuati dai pallini blu
00:01:46
Ma suini positivi al virus
00:01:49
sono stati trovati anche nel Lazio, in Campania
00:01:51
e in Calabria
00:01:52
Cosa potrebbe accadere se il virus si diffondesse ulteriormente?
00:01:56
Quali sono i pericoli della
peste suina africana
00:01:59
per gli uomini e gli animali?
00:02:00
Cosa stiamo facendo
per fermare la diffusione?
00:02:05
Non si conosce ancora tutto
sulla peste suina africana
00:02:08
Quello che noi sappiamo
è che si tratta di una malattia virale
00:02:11
altamente contagiosa
00:02:13
e letale
00:02:14
che colpisce
suini domestici e suini selvatici
00:02:17
Chiariamo subito
00:02:18
non è pericolosa per l'uomo
00:02:19
Il primo focolaio
fu documentato in Kenya nel 1921
00:02:23
In Europa per la prima volta
00:02:25
numerosi focolai vennero registrati, invece, nel 1957
00:02:28
vicino all'aeroporto
di Lisbona, in Portogallo,
00:02:31
ed erano causati dall'utilizzo
di scarti alimentari
00:02:34
di aerei provenienti dall'Africa
00:02:36
Verosimilmente specifica
l'Asl di Cagliari
00:02:39
Allo stesso modo
00:02:40
e cioè a causa di scarti
alimentari provenienti
00:02:42
dall’aeroporto militare,
00:02:44
si sarebbe diffusa in Sardegna
nel 1978,
00:02:47
dove è diventata endemica,
00:02:48
ovvero costantemente
presente sul territorio
00:02:51
Tornando infatti alla nostra
mappa del contagio,
00:02:53
ci avete fatto caso che il virus
è presente anche in Sardegna
00:02:57
C'è una differenza
però con la diffusione più recente,
00:03:00
perché nelle zone dove
è divenuto endemico
00:03:02
il virus si manifesta con
forme meno gravi
00:03:05
e con un tasso
di mortalità più bassa,
00:03:07
il che permette di avere maggior
controllo della situazione
00:03:10
Dal 2007 un genotipo diverso
e più aggressivo del virus
00:03:15
rispetto a quello divenuto endemico in Sardegna,
00:03:17
partito dalla Georgia,
00:03:19
ha iniziato a diffondersi
in tutta l'Europa,
00:03:21
minacciando anche il Nord Italia
00:03:23
I suidi colpiti da questo
genotipo del virus
00:03:26
presentano sintomi come febbre,
00:03:28
perdita di appetito, debolezza,
00:03:30
emorragie interne ed emorragie su orecchie e fianchi
00:03:33
È altamente contagioso
00:03:35
e ha un tasso di mortalità
che può raggiungere
00:03:37
pressoché il 100%
00:03:39
Il decesso avviene pochi giorni dopo la comparsa dei sintomi
00:03:44
Però, chiariamo ancora una volta,
00:03:45
al momento, le conoscenze
scientifiche che abbiamo
00:03:48
ci rassicurano che questa malattia
non è trasmissibile all'uomo
00:03:52
e che non è pericolosa per noi
00:03:54
L'uomo, però, può essere
un veicolo di trasmissione
00:03:59
Ma questo lo vediamo
meglio dopo
00:04:01
Quindi, cosa è stato fatto
sino ad ora
00:04:03
per limitare la diffusione
di questa malattia?
00:04:06
Sin da subito le indicazioni erano:
00:04:08
abbattere tutti i suini
presenti in allevamenti
00:04:10
dove si era sviluppato un focolaio
00:04:12
per poi ristorare economicamente gli allevatori
00:04:15
Teniamo presente
che in Lombardia
00:04:22
secondo l'Anagrafe
nazionale zootecnica
00:04:25
Da poco anche
la Regione Piemonte,
00:04:27
la prima interessata dal contagio,
00:04:28
ha fatto sapere di averne
uccisi più di 10mila
00:04:31
Ma ad essere oggetto di questa pratica sono anche i cinghiali
00:04:35
Nel nostro Paese sono stati stimati
00:04:39
oggetto di un serrato piano
di abbattimento
00:04:42
perché considerati
00:04:43
un importante vettore
del contagio
00:04:46
Il virus trova infatti
una facile via di trasmissione
00:04:49
proprio nel contatto
tra questi selvatici
00:04:52
e i maiali degli allevamenti
00:04:53
Ma vediamo come si trasmette
il virus della PSA
00:04:57
e quali sono gli accorgimenti
da prendere
00:04:59
per limitare la sua circolazione
00:05:01
Premessa importante da fare
00:05:02
che è un fattore della
diffusione del virus
00:05:06
è la sua capacità
di resistere a lungo
00:05:09
e a lungo vuol dire mesi e mesi,
00:05:11
in qualsiasi ambiente
00:05:12
Ma vediamo un po’ di storia
00:05:14
Il serbatoio d'origine,
ovvero il vettore
00:05:17
che ha portato originariamente
il virus ai vertebrati
00:05:20
è una specie di zecca molle
00:05:24
molto diffusa in Africa
00:05:26
In questa zecca il virus può sopravvivere anche quattro mesi
00:05:29
dall’ultimo pasto di sangue
00:05:31
Sono state accertate però altre due modalità di trasmissione,
00:05:35
le più accreditate
per la diffusione in Europa,
00:05:37
dove è presente,
ma in misura minore,
00:05:40
la zecca Ornithodoros
00:05:44
La trasmissione può avvenire
tra cinghiale e suino
00:05:47
ma anche suino e suino
00:05:48
Attenzione qui!
00:05:49
altro elemento decisivo
00:05:51
per la sua alta contagiosità
00:05:52
il virus sopravvive a lungo
00:05:54
nelle secrezioni degli animali:
00:05:55
saliva, feci, eccetera,
oltre che nel sangue
00:05:59
ingerendo carne infetta
00:06:01
come scarti da cucina
e rifiuti alimentari
00:06:03
ma anche entrando in contatto con qualsiasi oggetto
00:06:06
contaminato dal virus
00:06:07
come abbigliamento,
veicoli o attrezzature
00:06:11
Il cosiddetto fattore umano
00:06:14
è un po l'ago della bilancia
sulla diffusione qui da noi
00:06:17
Involontariamente
l'uomo può far viaggiare il virus
00:06:20
per centinaia di chilometri
con i mezzi di trasporto,
00:06:23
facendo poca attenzione alle modalità di trasmissione indiretta
00:06:26
Pensate se uno va con i piedi
00:06:29
sul corpo di un
animale morto, infetto,
00:06:31
e poi entra all'interno
di un allevamento
00:06:33
Beh, sarebbe una strage
00:06:36
Quali sono le misure prese
00:06:37
per arginare la diffusione
del virus?
00:06:39
Subito è stato adottato
00:06:42
così definito perché
sono state vietate
00:06:45
una serie di attività
all'aria aperta come:
00:06:47
trekking e raccolta di funghi
nelle aree a rischio
00:06:50
La ratio dell'ordinanza ministeriale
era cercare di evitare
00:06:54
che il contagio si spostasse
sul territorio
00:06:56
a portata dei cinghiali
00:06:58
È scientificamente dimostrato
che qualsiasi attività umana
00:07:01
rischia di disperdere
la popolazione di cinghiali
00:07:04
e questo potrebbe
allargare l'infezione
00:07:07
a zone sempre più ampie
00:07:08
Misure di biosicurezza sono state adottate anche negli allevamenti,
00:07:12
dove l'effetto del virus
è particolarmente drammatico
00:07:15
Per questo i proprietari
degli allevamenti
00:07:18
sono tenuti a denunciare
00:07:20
le morti sospette di maiali
00:07:21
Questo però
non è sempre avvenuto
00:07:24
Un allevatore di Zinasco,
in provincia di Pavia,
00:07:26
molto vicino al rifugio
“Cuori Liberi”
00:07:28
non ha segnalato la morte
di decine di suoi maiali
00:07:31
e provocato così un focolaio
00:07:33
che ha portato alla morte
di altre centinaia di animali
00:07:36
Almeno, questa è l'ipotesi
al vaglio della Procura di Pavia
00:07:39
Per fare scoppiare un focolaio
00:07:41
Basta davvero poco
00:07:43
Il virus può annidarsi
persino sulle ruote dei trattori
00:07:46
o dei mezzi
che trasportano gli animali
00:07:48
E anche i suidi selvatici,
cioè i cinghiali,
00:07:51
giocano un ruolo nella diffusione
00:07:53
In alcuni casi dalle aree naturali
si spostano fino ai parchi urbani
00:07:57
Lo abbiamo visto a Genova,
a Roma e in altre città italiane
00:08:00
Quindi...
00:08:01
che si fa?
00:08:02
Se ci si trova davanti
a un cinghiale senza vita
00:08:04
anche se potrebbe non essere
la prima cosa a cui pensiamo,
00:08:08
dovremmo prendere il telefono
00:08:10
e chiamare l’Asl competente
per territorio,
00:08:12
oppure la Polizia provinciale
o municipale
00:08:14
per segnalare il ritrovamento
00:08:17
Il segnalare e
mappare i ritrovamenti
00:08:20
può aiutare a capire la dinamica
00:08:21
della diffusione del virus
00:08:23
Per riuscire a trovare
dei metodi efficaci
00:08:25
di contenimento della malattia
00:08:27
Ognuno di noi, infatti,
può contribuire
00:08:29
attraverso una sorveglianza passiva
00:08:32
che rappresenta
una misura importante
00:08:34
contro la diffusione del virus
00:08:35
Perché questo virus
fa così tanta paura?
00:08:40
Perché è incapace
00:08:41
di stimolare la formazione
di anticorpi neutralizzanti
00:08:44
e questo rende molto complicata
la preparazione di un vaccino
00:08:47
Ecco perché l'Organizzazione mondiale per la sanità animale
00:08:50
e il nuovo regolamento
00:08:52
di sanità animale della Commissione europea
00:08:54
inseriscono la PSA nella lista
delle malattie di categoria A
00:08:58
per le quali vengono messe in atto
misure di eradicazione immediate
00:09:02
In parole povere, l'abbattimento
dei suini positivi e di tutti gli altri
00:09:05
suini presenti all'interno
di un allevamento infetto
00:09:09
Arriviamo quindi
a quello che è accaduto
00:09:11
lo scorso 20 settembre 2023,
00:09:13
quando sono stati abbattuti tutti
i suini del rifugio “Cuori Liberi”
00:09:17
La vicenda ha attirato l'attenzione
di migliaia di persone in tutta Italia
00:09:21
come vi abbiamo raccontato proprio su Kodami
00:09:24
gli attivisti che hanno
difeso il rifugio
00:09:26
lamentano due cose
00:09:27
La prima è la violenza con cui
lo Stato è entrato nel santuario
00:09:31
La seconda, invece, è la mancanza
di alternative all'abbattimento
00:09:35
e i modi con cui questo
è stato condotto
00:09:38
I santuari si occupano
di accogliere animali sfruttati
00:09:41
dall'industria alimentare
00:09:42
Per i volontari quelli
non erano prodotti
00:09:45
ma individui
00:09:46
non potevano quindi accettare
00:09:47
un abbattimento di massa,
00:09:49
a maggior ragione alla luce
del riconoscimento
00:09:51
arrivato dal ministero della Salute
00:09:53
che ha distinto i rifugi permanenti,
00:09:56
cioè i cosiddetti santuari,
00:09:57
dagli allevamenti
di animali da consumo
00:10:00
In sostanza, gli ospiti dei santuari
sono considerati a tutti gli effetti
00:10:04
animali da compagnia
00:10:06
e non DPA, cioè non destinati
alla produzione alimentare
00:10:10
Esiste quindi una differenza pratica e concettuale
00:10:13
tra queste due realtà
00:10:14
Eppure i provvedimenti
emanati sino ad ora
00:10:17
non hanno mai tenuto
in considerazione
00:10:19
la possibilità di mettere in atto
00:10:21
azioni meno o addirittura
non cruente
00:10:24
per gestire l'emergenza
00:10:27
Prima di concludere desidero
però condividere con voi
00:10:30
un concetto cruciale
00:10:32
per il nostro rapporto
con il mondo animale
00:10:35
Tutte le vite hanno un valore intrinseco e questo valore
00:10:39
non dovrebbe essere
determinato dal contesto
00:10:43
in cui un animale vive
00:10:44
Se noi vogliamo lottare veramente
00:10:46
per il diritto delle altre
specie animali,
00:10:49
dobbiamo riconoscere
che ogni creatura
00:10:52
ha il diritto alla vita
e al benessere,
00:10:54
sia essa un animale selvatico
00:10:56
un suino allevato in un intensivo,
o anche allevato in un rifugio
00:11:01
Molte volte ci siamo mobilitati
00:11:03
per salvare una specie
o un individuo
00:11:05
che ci toccava emotivamente,
00:11:06
ma spesso invece trascuriamo
le innumerevoli vite
00:11:09
che sorreggono il nostro ecosistema
00:11:11
e che in questo caso
vanno incontro
00:11:13
alla stessa sorte
00:11:15
Noi non possiamo arrogarci
il diritto di affermare quale vita
00:11:19
sia più rilevante
00:11:21
solo perché siamo sentimentalmente più coinvolti,
00:11:23
altrimenti mostreremmo solo un'altra faccia dello specismo
00:11:27
Ringraziamo ciascuno di voi
00:11:29
per aver dedicato del tempo prezioso a questa discussione
00:11:32
e spero che insieme
00:11:34
possiamo compiere
una differenza significativa
00:11:36
per un mondo più equo, empatico,
00:11:39
in cui tutte le creature
00:11:40
grandi, piccole, selvatiche
e domestiche,
00:11:43
siano rispettate e protette
00:11:46
Grazie