L'Inno d'Italia: storia e curiosità

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https://www.youtube.com/watch?v=E_MksCGCclY

Ringkasan

TLDRIl video tratterà dell'inno nazionale italiano, noto come il canto di Mameli, scritto da Goffredo Mameli, un patriota e poeta, durante il Risorgimento. L'inno è stato composto nel 1847 e musicato da Michele Novaro, diventando simbolo dell'unità e della lotta per la libertà in Italia. Il video approfondisce la storia dell'inno, il suo significato, le sue evoluzioni e come sia stato accolto in diversi periodi storici, incluso il fascismo. Infine, si discute della sua ufficializzazione come inno nazionale nel 2017 e il significato dei suoi versi principali.

Takeaways

  • 🎶 L'inno di Mameli è nato durante il Risorgimento.
  • 📅 Composto nel 1847 da Goffredo Mameli.
  • 🎼 Michele Novaro ha musicato il testo.
  • 🇮🇹 Simboleggia l'unità e la libertà d'Italia.
  • ✊ È stato cantato durante le manifestazioni patriottiche.
  • 📜 Il testo riflette valori di libertà e uguaglianza.
  • 🇷🇺 Ufficializzato come inno nazionale nel 2017.
  • ⚔️ Riferimenti storici all'antica Roma.
  • 📣 L'inno fu vietato durante il fascismo.
  • 🎖️ Resta un simbolo di unità per il popolo italiano.

Garis waktu

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    Il video inizia con un saluto agli spettatori e una breve introduzione sulla storia di Vittorio Emanuele II, il primo re d'Italia, e il contesto dell'unità italiana. Si menzionano i diversi stati che componevano l'Italia prima dell'unità e figure storiche chiave, inclusa Goffredo Mameli, autore dell'inno nazionale italiano. Si spiega come e quando Mameli scrisse l'inno, sottolineando il significato di libertà e uguaglianza che lo ispira, e la sua connessione con la musica e le tradizioni patriottiche del tempo.

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    Diversi dettagli vengono forniti sulla nascita dell'inno di Mameli, che fu musicato da Michele Novaro. Si menzionano eventi storici specifici legati alla sua presentazione pubblica, come la manifestazione a Genova del 4 dicembre 1847 e il crescente successo dell'inno durante i moti del 1848. Viene evidenziato come l'inno divenne simbolo di unità e libertà durante diverse proteste e rivolte fino alla morte prematura di Mameli nel 1849.

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    Il racconto prosegue con l'evoluzione dell'inno attraverso le fasi storiche dell'Italia, notando che non divenne ufficialmente l'inno nazionale fino al 2017, nonostante fosse ampiamente cantato in contesti patriottici. Il significato dei versi più noti viene analizzato, evidenziando riferimenti storici e simbolici. Il video conclude chiedendo agli spettatori di commentare se conoscevano già la storia dell'inno e invita a lasciare un mi piace.

Peta Pikiran

Video Tanya Jawab

  • Chi ha scritto l'inno di Mameli?

    L'inno è stato scritto da Goffredo Mameli.

  • Quando è stato composto l'inno di Mameli?

    L'inno è stato composto nel 1847.

  • Chi ha musicato l'inno di Mameli?

    Il compositore Michele Novaro ha musicato il testo di Mameli.

  • Qual è il significato del verso 'Fratelli d'Italia'?

    Significa che gli italiani sono uniti come un unico popolo contro il dominio straniero.

  • Quando è diventato ufficiale l'inno di Mameli?

    L'inno è diventato ufficiale il 4 dicembre 2017.

  • Come venne accolto l'inno durante il fascismo?

    Durante il fascismo, l'inno fu vietato e sostituito con canti fascisti.

  • Qual è il significato della figura di Scipio nell'inno?

    Scipio rappresenta la lotta per la libertà e l'unità italiana.

  • Dove è stata eseguita per la prima volta l'inno di Mameli?

    L'inno è stato presentato pubblicamente a Genova nel 1847.

  • Chi fu Goffredo Mameli?

    Goffredo Mameli era un patriota e poeta italiano.

  • Cosa rappresenta l'inno di Mameli oggi?

    Rappresenta l'unità e la libertà del popolo italiano.

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Gulir Otomatis:
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    [Musica]
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    Buon pomeriggio amici e bentornati sul
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    mio canale nel video precedente vi ho
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    parlato del primo re d'Italia Vittorio
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    Emanuele II di Savoia uno degli uomini
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    che ha reso possibile l'unità della
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    nostra nazione prima di essere unita
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    Infatti l'Italia era frammentata e molti
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    stati antichi e ognuno di loro aveva un
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    governo differente
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    Vittorio Emanuele ad esempio prima di
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    diventare re d'Italia era Re di Sardegna
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    governata quindi dai Savoia
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    poi vi erano altri regni fra i più
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    importanti ricordiamo quello delle Due
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    Sicilie governato dalla monarchia
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    borbonica
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    lo Stato Pontificio governato dal Papa
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    e il Lombardo Veneto che era sotto il
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    dominio dell'Austria l'odiata Austria
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    quello che precede l’effettiva unità
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    della nazione fu un periodo storico
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    molto complesso e furono parecchie le
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    personalità di rilievo che hanno avuto
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    un ruolo importante
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    fra queste spicca quella di un uomo
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    Goffredo Mameli
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    tutti lo conoscono perché ha dato il
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    nome a un canto molto noto il canto
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    degli italiani l'inno di Mameli il
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    nostro inno nazionale
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    siamo abituati a cantarlo spesso negli
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    stadi o durante gli eventi importanti è
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    un'abitudine molto naturale ma qual è la
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    storia di questo antico canto e il
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    significato del suo testo scopriamolo
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    insieme
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    l'inno di Mameli è un canto
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    risorgimentale vale a dire che nacque
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    durante il Risorgimento quel periodo che
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    si contraddistinse da un grande spirito
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    patriottico da questo fu conquistato
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    anche Goffredo
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    [Musica]
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    Goffredo Mameli era nato a Genova in una
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    famiglia Sarda il 5 settembre del 1827
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    Genova all'epoca faceva parte del Regno
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    di Sardegna
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    lui era uno studente che facendosi
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    ispirare da quel periodo di rivoluzione
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    Compose poesie e canti e quando ancora
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    non aveva neanche vent'anni nel 1847
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    prima dei moti del 1848 scrisse quello
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    che oggi è uno dei canti più famosi al
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    mondo
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    la data è dibattuta C'è chi dice che sia
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    stato composto il 10 settembre chi due
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    giorni prima Lotto fra questi vi è il
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    noto scrittore Giosuè Carducci
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    sembra che Goffredo fosse uno di quelli
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    che sosteneva quel motto nato durante la
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    rivoluzione francese libertà uguaglianza
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    e fraternità e prescrivere il nostro
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    inno si sia in qualche modo ispirato
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    anche a questo e alla Marsigliese l'inno
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    dei francesi che in quel periodo però
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    non era ancora il loro inno ufficiale
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    secondo qualche storico non è stato
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    Goffredo l'autore del testo perché venne
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    considerato troppo complesso per essere
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    stato composto da uno studente e Alcuni
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    pensano che l'artefice fosse invece un
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    suo insegnante athanasio Canata
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    ma la maggior parte degli studiosi non
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    sono d'accordo con questa teoria e
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    pensano che l'autore sia proprio
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    Goffredo
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    In ogni caso il testo c'era ma mancava
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    la musica
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    Goffredo Mameli non voleva che il suo
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    testo venisse adattato a musiche e già
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    esistenti così lo inviò a Torino per
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    farlo musicare dal compositore genovese
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    Michele Novaro che si trovava lì a casa
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    del patriota Lorenzo Valerio
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    a Michele piacque molto il testo e dopo
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    averlo letto si mise subito all'opera
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    sembra che anni dopo nel 1875 Michele
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    Novaro commento quel giorno con queste
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    parole
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    Mi posi il Cembalo quei versi di
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    Goffredo sul leggio e strimpellavo
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    assassinavo con le dita convulse quel
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    povero strumento sempre con gli occhi
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    all'inno Mettendo giù frasi melodiche
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    l'una sull'altra ma lungi Le mille
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    miglia dall'idea che potessero adattarsi
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    a quelle parole mi alzai scontento di me
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    mi trattenni ancora un po' di tempo in
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    casa Valerio ma sempre con quei versi
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    davanti agli occhi della mente vedi che
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    non c'era rimedio presi congedo e corsi
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    a casa là senza pure levarmi il cappello
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    mi buttai al pianoforte
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    mi tornò alla memoria il motivo
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    strimpellato in casa Valerio Lo scrisse
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    su di un foglio di carta il primo che mi
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    venne alle mani nella mia agitazione
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    rovesciai la Lucerna sul Cembalo e per
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    conseguenza anche sul povero foglio Fu
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    questo l'originale dell'inno Fratelli
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    d'Italia
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    questo canto inizialmente doveva essere
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    reso pubblico il 4 dicembre del 1847 a
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    Torino quando il sovrano di Sardegna che
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    allora era Carlo Alberto di Savoia fece
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    ritorno da Genova
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    per l'evento Infatti erano stati
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    preparati i vari componimenti poetici ma
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    alla fine non fu presentato
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    sebbene qualcuno dica che del canto vi
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    fosse già stato una prima esecuzione
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    pubblica il 9 novembre del 1847 ma non
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    sulle note di Novaro il debutto
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    ufficiale avvenne il 10 dicembre un
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    giorno storico
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    la bandiera italiana fu esposta è l'inno
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    di Mameli fu pubblicamente presentato
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    alla cittadinanza a Genova sul piazzale
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    del Santuario di Nostra Signora di
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    Loreto durante una manifestazione che
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    commemorava la rivolta popolare del
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    quartiere genovese di porturia nella
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    guerra di successione austriaca di 101
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    anni prima che liberò la città dagli
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    austriaci all'evento erano presenti
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    circa 30.000 Patrioti provenienti da
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    ogni parte d'Italia e Questa fu anche
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    una scusa per protestare contro Le
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    occupazioni straniere in Italia e
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    indurre quindi il Recarlo Alberto di
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    Sardegna ad abbracciare la causa
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    dell'Unità e della Libertà
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    molte tipografie di Genova stamparono il
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    canto che venne distribuito coloro che
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    presero parte all'evento il 18 dicembre
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    del 1847 il quotidiano l'Italia
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    pubblicava da Torino questa notizia
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    da molte sere numerosi giovani si
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    riuniscono nell'accademia filodrammatici
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    per cantare un inno di Mameli musicato
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    dal maestro Novaro la poesia è piena di
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    fuoco la musica le corrisponde
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    pienamente
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    quando il canto degli italiani esordì
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    mancavano pochi mesi i moti del 1848
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    delle rivolte contro i regimi
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    assolutistici che in quegli anni
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    travolsero l'Europa
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    da quel momento il canto conobbe un
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    successo crescente grazie alla sua
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    orecchiabilità e alle sue semplici frasi
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    che ne facilitarono la diffusione dopo
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    quel 10 dicembre l'inno si diffuse in
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    tutta la penisola italiana portato dagli
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    stessi Patrioti che avevano partecipato
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    alla manifestazione di Genova
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    Goffredo Mameli morì a soli 21 anni a
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    Roma nel 1849 a causa di una ferita
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    infetta che si procurò durante la difesa
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    della Repubblica Romana alla quale aveva
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    eroicamente partecipato affiancando Il
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    condottiero Giuseppe Garibaldi
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    in quel periodo il suo inno era molto
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    popolare fra i cittadini ed era
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    comunemente cantato durante le
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    manifestazioni le proteste e le rivolte
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    come simbolo di unità e libertà fu
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    cantato nelle cinque giornate di Milano
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    durante gli scontri contro l'impero
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    austriaco e anche quando Carlo Alberto
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    promulgò lo Statuto Albertino durante i
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    festeggiamenti così come durante la
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    breve esperienza della repubblica romana
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    perfino Garibaldi in più occasioni lo
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    canticchio per esempio Fu uno degli inni
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    delle battaglie contro i borbonici delle
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    Due Sicilie nella nota spedizione dei
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    Mille e fu intonato anche durante la
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    presa di Roma il 20 settembre del 1870
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    divenne presto il canto simbolo del
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    Risorgimento l'inno infatti era molto
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    diffuso soprattutto fra le file dei
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    volontari repubblicani quando l'Italia
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    fu unita nel 1861 fu proclamato il Regno
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    d'Italia e Vittorio Emanuele II
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    diventava il primo re Tuttavia come inno
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    d'Italia non fu scelto quello di Mameli
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    nonostante venisse cantato praticamente
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    ovunque la scelta cadde invece sulla
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    marcia reale brano ufficiale di casa
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    Savoia composta da Giuseppe Gabetti nel
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    1831 il motivo Era molto semplice
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    Goffredo Mameli era un mazziniano e il
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    suo canto era caratterizzato da un forte
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    spirito repubblicano e giacobino non si
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    combinava con quello che era l'epilogo
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    di questa unità che aveva origini
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    monarchi che conservatrici anche se
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    Mameli nel testo più che alla politica
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    faceva riferimenti alla storia in
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    particolare a quella dell'antica Roma di
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    cui era uno studioso molto appassionato
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    infatti la cosa ironica è che a quanto
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    pare il canto era mal visto anche da
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    alcuni anarchici per il semplice fatto
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    che venisse considerato poco
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    rivoluzionario perfino Giuseppe Mazzini
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    inizialmente fece qualche critica al
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    testo definendolo appunto poco Marziale
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    Ma nonostante come in ufficiale fosse
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    stata scelta la marcia reale molti
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    continuavano a cantare a preferire
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    quello di Mameli che sentivano più
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    vicino al cuore infischiandosene della
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    scelta
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    anche il famoso musicista Giuseppe Verdi
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    quando Compose Il suo Inno delle Nazioni
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    per l'esposizione internazionale di
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    Londra del 1862 scelse l'inno di Mameli
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    per rappresentare L'Italia non la marcia
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    reale affiancandolo all'inno britannico
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    God Save the Queen e alla Marsigliese
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    dopo la marcia su Roma del 1922 e la
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    conseguente nascita del governo fascista
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    di Benito Mussolini furono i canti
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    fascisti a essere diffusi che vennero
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    insegnati perfino nelle scuole e tutti i
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    canti anarchici e socialisti furono
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    severamente vietati fra questi vi era
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    anche l'inno di Mameli
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    lieto in modo assoluto che si cantino
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    canzoni o ritornelli che non siano
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    quelli della rivoluzione e che
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    contengano riferimenti a chiunque non
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    sia il Duce recitava così il politico
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    Achille starace segretario del partito
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    Nazionale fascista l'inno di Mameli
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    tornò poi a riecheggiare nell'Italia
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    liberata dagli alleati e in tutte quelle
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    zone che erano controllate dai
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    Partigiani ebbe tanto successo negli
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    ambienti antifascisti dove si affiancò
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    alle canzoni Partigiane Fischia il vento
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    e alla più nota Bella ciao
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    dopo la Seconda guerra mondiale e dopo
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    la nascita della Repubblica nel 1946
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    come inno nazionale fu temporaneamente
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    riconfermata la canzone del Piave che
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    era già stata scelta per un breve
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    periodo durante il fascismo poi si aprì
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    un dibattito quale inno scegliere in
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    maniera definitiva fra le opzioni vi
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    erano Il Va pensiero di Giuseppe Verdi
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    l'inno di Garibaldi la canzone del Piave
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    è il canto degli italiani
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    fu grazie alla proposta della Repubblica
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    non Cipriano Facchinetti che la classe
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    politica dell'epoca approvò il canto
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    degli italiani come inno provvisorio
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    dello Stato Ma non vi fu un vero e
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    proprio decreto che lo ufficializzasse
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    perfino la Costituzione entrata in
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    vigore del 1948 Sanci l'uso del
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    Tricolore come bandiera nazionale ma non
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    stabilì quale sarebbe stato l'inno
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    Tuttavia quando la Costituzione fu
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    approvata il 22 dicembre del 1947 il
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    pubblico che assisteva dalle tribune La
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    saluto cantando spontaneamente proprio
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    l'inno di Mameli nonostante le critiche
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    e nonostante chi voleva che ne venisse
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    scelto un altro l'inno di Mameli
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    conserva per molti anni questo ruolo di
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    inno provvisorio rimanendo quindi l'inno
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    de facto fu solo il 4 dicembre del 2017
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    grazie a una legge che Lo divenne in
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    maniera ufficiale e finalmente Oserei
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    dire
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    il testo si compone da sei strofe e un
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    ritornello ma adesso analizziamo il
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    significato dei versi più noti di questo
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    inno
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    Fratelli d'Italia l'Italia s'è desta
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    dell'elmo di Scipio se cinta la testa
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    Il solo fatto di cominciare la strofa
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    dicendo Fratelli d'Italia sta a
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    sottolineare il fatto che gli italiani
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    appartengono a un unico popolo e quindi
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    sono fratelli Uniti contro il dominio
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    straniero Ma chi era Scipio
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    si tratta di Publio Cornelio e Scipione
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    detto anche Scipione l'Africano politico
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    e militare dell'antica Roma fu colui che
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    mese fine alla seconda guerra punica
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    liberando l'Italia dai cartaginesi
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    sconfisse infatti il loro generale
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    Annibale nella nota battaglia di Zama
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    all'epoca dei romani l'elmo roncopricapo
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    molto importante perché permetteva di
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    proteggersi in battaglia quindi la
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    metafora dell'Italia che dopo essersi
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    dettata cioè svegliata sta
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    metaforicamente indossando l'elmo di
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    Scipio Sta a indicare la voglia di
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    combattere e liberarsi dal dominio
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    straniero come era già successo sia
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    quelli prima per essere unita
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    Dov'è la Vittoria Le porga la chioma che
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    schiava di Roma Iddio la creò
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    Anche qui ci sono dei riferimenti
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    all'Antica Roma
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    sappiate che a quei tempi per
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    distinguere una donna libera da una
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    schiava bastava guardare i suoi capelli
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    una donna libera avrebbe avuto una lunga
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    chioma le schiave invece portavano i
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    capelli corti
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    Quando In questa strofa si parla di
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    Vittoria ci si riferisce alla dea
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    Vittoria che per molto tempo è stata
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    legata a Roma e viene metaforicamente
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    considerata la sua schiava poiché furono
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    tante le conquiste che la portarono alla
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    Vittoria
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    Quindi quando chiede Dov'è la Vittoria e
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    la sua chioma da porgere si riferisce al
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    fatto che sempre metaforicamente la
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    vittoria deve farsi tagliare i capelli
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    per essere schiava della nuova Italia E
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    consacrarsi adesso come Dio ha già
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    scritto
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    Stringiamoci a corte siam pronti alla
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    morte siam pronti alla morte l'Italia
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    chiamò
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    quando dice Stringiamoci a corte
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    Sappiate intanto che per Corte non si
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    intende la corte reale come molti
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    pensano non tutti sanno che percorte con
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    due o ci si riferisce a un'antica unità
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    militare dell'esercito Romano Quindi
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    anche stavolta vi sono riferimenti alla
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    storia antica e prestringiamoci a Corte
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    si intende appunto di rimanere uniti ed
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    essere pronti a combattere anche a costo
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    della morte e l'Italia chiamò è un
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    riferimento alla chiamata alle armi
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    prima del debutto ufficiale il testo fu
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    modificato tante volte per esempio la
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    prima strofa diceva e Viva l'Italia non
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    Fratelli d'Italia
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    sembra anche che vi fosse una strofa
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    dedicata alle donne che fu poi eliminata
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    d'effetto donzelle bandiera e coccarde
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    fallarme gagliarde l'invito da amor
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    quel Sì finale invece che conclude il
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    canto con potenza è stato inserito da
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    Michele Novaro quando ricevette il
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    manoscritto definitivo e si riferisce al
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    giuramento del popolo italiano di
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    battersi fino alla morte per ottenere la
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    libertà
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    conoscevi la storia di questo celebre
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    inno o anche tu come molti lo hai sempre
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    canticchiato spontaneamente senza
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    neanche pensarci fammelo sapere nei
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    commenti e se questa storia Ti è
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    piaciuta lascia un like Ciao
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    [Musica]
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