00:00:00
Me l'avete chiesta in molti questa
00:00:01
analisi, quindi oggi approfondirò i
00:00:03
cinque referendum abbrogativi su cui noi
00:00:05
italiani saremo chiamati a votare l'8 e
00:00:08
il 9 giugno 2025. I referendum sono
00:00:10
tutti di tipo abrogativo, cioè ci
00:00:12
chiedono se vogliamo cancellare o
00:00:14
modificare delle leggi esistenti. Per
00:00:17
essere validi serve che vada a votare la
00:00:19
metà più un degli aventi diritto.
00:00:21
Vediamo innanzitutto come si vota. Come
00:00:23
vi dicevo, la data prevista è quella
00:00:25
dell'8 giugno dalle 7:00 alle 23 e il
00:00:27
lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00.
00:00:30
Per votare basta presentarsi al proprio
00:00:32
seggio con un documento diidentità e con
00:00:34
la tessera elettorale. Ogni elettore
00:00:35
riceverà cinque schede di colore
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diverso, una per ciascun quesito. Su
00:00:39
ogni scheda si potrà votare o sì per
00:00:42
abbrogare la norma oppure no per
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mantenerla com'è adesso. E voglio fare
00:00:46
una premessa, in questo video io farò un
00:00:48
lavoro assolutamente imparziale, non
00:00:51
lasciando trasparire nulla di ciò che
00:00:53
penso, proprio per dare a tutti gli
00:00:54
strumenti di valutare con la propria
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capoccia quello che bisogna votare e
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quello che non bisogna votare. Poi se
00:01:00
qualcuno di voi vuole anche la mia
00:01:01
opinione me lo scrivesse nei commenti,
00:01:03
magari farò un video più specifico in
00:01:05
cui ne parlo apertamente. Allora,
00:01:07
vediamoli singolarmente questi quesiti.
00:01:09
Il primo contratto a tutele crescenti
00:01:11
identificato con la scheda Verde chiaro.
00:01:13
Questo primo quesito riguarda
00:01:15
l'abrogazione del decreto legislativo
00:01:16
numero 23 del 2015 che è parte del Jobs
00:01:19
Act, provvedimento normativo voluto dal
00:01:21
governo Renzi. Questa riforma ha
00:01:23
modificato profondamente le tutele
00:01:25
contro i licenziamenti illegittimi,
00:01:26
sostituendo in molti casi il reintegro
00:01:29
nel posto di lavoro con un indennizzo
00:01:31
economico. Vediamo che cosa prevede la
00:01:32
legge attuale. per i lavoratori assunti
00:01:34
dopo il 7 marzo 2015 nelle aziende con
00:01:38
più di 15 dipendenti. In caso di
00:01:40
licenziamento illegittimo la legge
00:01:42
prevede principalmente un indennizzo
00:01:44
economico, quindi nella maggior parte
00:01:46
dei casi non si prevede il reintegro e
00:01:48
l'indennizzo varia tra le 6 e le 36
00:01:50
mensilità di stipendio a seconda
00:01:52
dell'anzianità di servizio. Il reintegro
00:01:54
nel posto di lavoro è possibile solo in
00:01:57
casi molto limitati come licenziamento
00:01:59
discriminatorio oppure licenziamento
00:02:01
completamente nullo. Che cosa
00:02:02
cambierebbe con il sì? Se vincessero i
00:02:04
sì verrebbe abolito il decreto e si
00:02:06
tornerebbe alla normativa precedente,
00:02:08
non all'articolo 18 originario dello
00:02:10
Statuto dei lavoratori, ma la versione
00:02:12
già modificata dalla riforma Fornero del
00:02:14
2012. Questo in qualche modo amplierebbe
00:02:16
i casi in cui il giudice potrebbe
00:02:18
ordinare il reintegro del lavoratore
00:02:20
oltre all'indizzo economico. Quali sono
00:02:22
le ragioni a favore del sì? Ecco, chi
00:02:24
sostiene il sì afferma che il diritto al
00:02:25
reintegro è una tutela fondamentale per
00:02:27
i lavoratori che altrimenti possono
00:02:29
essere licenziati con troppa facilità.
00:02:31
L'indennizio economico, infatti, per i
00:02:33
sostenitori del Sì, non è considerato
00:02:35
sufficiente a riparare il danno subito,
00:02:37
soprattutto per lavoratori con
00:02:38
abbastanzianità di servizio. Inoltre, la
00:02:40
maggiore protezione incentivirebbe i
00:02:42
lavoratori a denunciare le irregolarità
00:02:44
sul posto di lavoro senza timore di
00:02:46
ritorsioni. Quali sono invece le ragioni
00:02:48
a favore del no? Ecco, i sostenitori del
00:02:49
no ritengono che la flessibilità in
00:02:51
uscita incoraggi le imprese ad assumere
00:02:54
più facilmente con contratti di lavoro a
00:02:56
tempo indeterminato, riducendo così la
00:02:58
precarietà. L'indennizzo economico viene
00:02:59
considerata quindi una tutela adeguata
00:03:01
che allo stesso tempo evita il
00:03:04
prolungarsi di rapporti di lavoro ormai
00:03:05
deteriorati. Inoltre, chi sostiene il no
00:03:07
evidenzia che il sistema attuale allini
00:03:10
l'Italia a quelli che sono gli standard
00:03:12
europei. Secondo quesito, licenziamenti
00:03:14
nelle piccole imprese, scheda arancione.
00:03:16
Partiamo prima con un po' di contesto.
00:03:18
Questo quesito riguarda le tutele per i
00:03:20
lavoratori delle piccole imprese, cioè
00:03:22
quelle imprese, quelle aziende con meno
00:03:23
di 15 dipendenti che da sempre
00:03:25
ovviamente sono più limitate rispetto a
00:03:27
quelle previste per le grandi aziende.
00:03:29
La normativa attuale fissa un tetto
00:03:31
massimo all'indennizzo in caso di
00:03:33
licenziamento illegittimo ed infatti in
00:03:35
questi casi, nelle piccole imprese il
00:03:36
lavoratore può ottenere un risarcimento
00:03:38
con un limite massimo di sei mensilità
00:03:41
di stipendio. In alcuni casi specifici
00:03:43
può arrivare fino a 10 o 14 mensilità.
00:03:45
Il reintegro non è affatto previsto,
00:03:47
indipendentemente dalla gravità
00:03:49
dell'ingiustizia del licenziamento. Che
00:03:51
cosa cambierebbe con il sì? Con la
00:03:52
vittoria del sì verrebbe eliminato il
00:03:55
tetto massimo delle sei mensilità,
00:03:57
lasciando quindi al giudice la
00:03:58
possibilità di stabilire un risarcimento
00:04:00
più equo in base a diversi fattori:
00:04:02
l'età del lavoratore, i carichi
00:04:04
familiari, l'anzianità di servizio e
00:04:06
anche le dimensioni dell'azienda. E però
00:04:08
in questo specifico caso non verrebbe
00:04:10
reintrodotto il diritto al reintegro. E
00:04:12
chi sostiene il Sì sottolinea che i
00:04:14
lavoratori delle piccole imprese, che
00:04:15
sono circa 3,7 milioni in Italia,
00:04:18
meritano delle tutele più dignitose. Un
00:04:20
indennizzo limitato a 6 mesi di
00:04:22
stipendio è spesso considerato
00:04:23
insufficiente, soprattutto per chi ha
00:04:25
una lunga anzianità di servizi oppure
00:04:27
difficoltà a trovare un nuovo impiego. E
00:04:29
l'eliminazione di questo tetto
00:04:30
consentirebbe dei risarcimenti più equi
00:04:33
e proporzionati al danno subito. Chi
00:04:35
invece si oppone e quindi ritiene che
00:04:37
tutto debba essere lasciato così com'è,
00:04:39
evidenzia che la rimozione del tetto
00:04:41
massimo esporrebbe le piccole imprese
00:04:43
già economicamente più fragili a rischi
00:04:45
economici imprevedibili che potrebbero
00:04:47
in qualche modo comprometterne la
00:04:48
sopravvivenza. Questo chiaramente
00:04:50
potrebbe portare ad una riduzione delle
00:04:51
assunzioni e anche all'aumento del
00:04:53
lavoro irregolare. Inoltre l'incertezza
00:04:55
dei costi potenziali di un licenziamento
00:04:57
potrebbe scoraggiare in qualche modo la
00:04:59
crescita delle microimprese. Passiamo al
00:05:01
terzo quesito referendario, contratti a
00:05:04
termine. Anche qui un po' di contesto.
00:05:06
Questo quesito riguarda la
00:05:07
regolamentazione dei contratti a tempo
00:05:09
determinato. La disciplina ha subito
00:05:11
delle diverse modifiche negli ultimi
00:05:12
anni con interventi che hanno alternato
00:05:14
maggiore o minore flessibilità.
00:05:17
Attualmente circa 2,3 milioni di
00:05:19
italiani hanno contratti a tempo
00:05:20
determinato. Che cosa prevede la legge
00:05:22
attuale? La normativa vigente consente
00:05:25
di stipulare contratti a termine fino a
00:05:27
12 mesi senza la necessità di
00:05:28
specificare causali, cioè motivi
00:05:30
oggettivi che giustificano il carattere
00:05:32
temporaneo dell'assunzione. Solo per i
00:05:34
contratti oltre i 12 mesi, cioè fino a
00:05:36
un massimo di 24 mesi o per rinnovi è
00:05:38
necessario indicare specifiche causali.
00:05:41
Che cosa cambierebbe con il sì?
00:05:43
L'approvazione di questo quesito
00:05:44
ripristinerebbe l'obbligo di indicare
00:05:46
sempre le causali che giustificano il
00:05:48
carattere temporaneo del rapporto di
00:05:50
lavoro e questo fin dall'inizio è anche
00:05:52
per contratti inferiori a 12 mesi. In
00:05:54
questo modo verrebbero anche limitate le
00:05:56
possibilità per le parti di definire
00:05:58
autonomamente le causali e i sostenitori
00:06:00
del sì evidenziano che l'obbligo di
00:06:02
causali ridurrebbe l'uso improprio dei
00:06:04
contratti a termine che spesso vengono
00:06:06
utilizzati per coprire delle esigenze
00:06:07
lavorative permanenti. Questo porterebbe
00:06:09
ad una riduzione della precarietà e a
00:06:11
maggiori stabilizzazioni. I contratti a
00:06:13
termine dovrebbero essere l'eccezione e
00:06:15
non la regola e dovrebbero essere usati
00:06:17
soltanto per reali necessità temporanee.
00:06:20
Quali sono invece le ragioni del no? Chi
00:06:22
si oppone ritiene che l'obbligo di
00:06:24
causali per tutti i contratti a termine
00:06:26
ridurrebbe la flessibilità necessaria
00:06:28
alle imprese. Questo soprattutto in un
00:06:30
economia soggetta a forti fluttuazioni e
00:06:32
a forti incertezze potrebbe portare ad
00:06:34
un aumento della disoccupazione del
00:06:36
lavoro irregolare e inoltre le causali
00:06:38
sono spesso oggetto di contenzioso
00:06:40
legale creando incertezza per le
00:06:42
imprese. Veniamo adesso al quarto
00:06:43
quesito, responsabilità negli appalti.
00:06:46
Scheda rossa. Questo quesito riguarda la
00:06:48
responsabilità in materia di sicurezza
00:06:50
sul lavoro nel sistema degli appalti. Il
00:06:52
tema è particolarmente lirivante,
00:06:53
considerando che ogni anno si registrano
00:06:55
circa 500.000 denunce di infortunio sul
00:06:57
lavoro con circa 1000 morti. Che cosa
00:06:59
prevede la legge attuale? Attualmente il
00:07:02
committente, cioè chi appalta i lavori,
00:07:04
è responsabile insolito con
00:07:06
l'appaltatore per i danni subiti dai
00:07:07
lavoratori non coperti da INAIL. Ma
00:07:10
questa responsabilità non si applica ai
00:07:12
danni conseguenza dei rischi specifici
00:07:14
propri dell'attività delle imprese
00:07:16
appaltatrici o subappaltatrici. Ed è
00:07:18
proprio questa esclusione che il
00:07:19
referendum si propone di abblogare. Con
00:07:21
la vittoria del sì la responsabilità
00:07:23
solidale del committente verrebbe estesa
00:07:25
anche ai danni derivanti da rischi
00:07:27
specifici dell'attività
00:07:28
dell'appaltatore. Il committente quindi
00:07:29
risponderebbe di tutti i danni subiti
00:07:31
dai lavoratori in appalto non coperti da
00:07:33
INAIL indipendentemente dalla loro
00:07:36
origine. Chi a favore del sì ritiene che
00:07:38
l'estensione della responsabilità
00:07:39
solidale incentiverebbe i committenti a
00:07:42
selezionare con maggiore attenzione le
00:07:43
imprese appaltatrici, privilegiando
00:07:45
quindi quelle che garantiscono degli
00:07:47
standard elevati di sicurezza. Questo
00:07:49
porterebbe ad una riduzione degli
00:07:50
infortuni sul lavoro. Inoltre, in caso
00:07:52
di incidente, aumenterebbe la
00:07:53
probabilità che i lavoratori ricevano un
00:07:55
adeguato risarcimento. Chi invece
00:07:57
sostiene il no e si oppone quindi alla
00:08:00
sua abrogazione, ritiene che non sia eco
00:08:02
rendere il committente responsabile per
00:08:04
rischi che non può controllare
00:08:05
direttamente e che riguardano l'attività
00:08:07
specifica dell'appaltatore. Questo
00:08:09
potrebbe portare ad una riduzione degli
00:08:10
appalti penalizzando soprattutto le
00:08:12
piccole imprese, oppure un aumento dei
00:08:14
costi che si ripercuterebbe in qualche
00:08:16
modo sui prezzi finali. Inoltre,
00:08:17
potrebbe creare un'eccessiva
00:08:18
interferenza del committente nelle
00:08:20
attività dell'appaltatore. Quinto e
00:08:23
ultimo quesito, cittadinanza, scheda
00:08:25
gialla. È l'ultimo dei punti su cui
00:08:27
saremo chiamati a votare, riguarda i
00:08:29
requisiti per ottenere la cittadinanza
00:08:31
italiana. La legge attuale, la numero 91
00:08:33
del 92, ha innalzato da 5 a 10 anni il
00:08:36
periodo di residenza legale necessario
00:08:38
per richiedere la cittadinanza. Il
00:08:39
quesito, invece, propone di ritornare al
00:08:41
requisito di 5 anni che era rimasto
00:08:43
invariato dal
00:08:44
1865 fino al 1992. Che cosa prevede la
00:08:48
legge attuale? Per richiedere la
00:08:49
cittadinanza italiana, uno straniero
00:08:51
extracomunitario deve risiedere
00:08:53
legalmente in Italia da almeno 10 anni e
00:08:55
a questi si aggiungono spesso tempi
00:08:57
burocratici che possono allungare
00:08:59
l'attesa di altri 2 o 3 anni. Che cosa
00:09:01
cambierebbe con il s? L'approvazione di
00:09:03
questo quesito ridurrebbe da 10 a 5 anni
00:09:06
il periodo di residenza legale per poter
00:09:08
presentare la domanda di cittadinanza.
00:09:10
Non verrebbero quindi modificati gli
00:09:12
altri requisiti necessari, cioè la
00:09:14
conoscenza della lingua italiana, il
00:09:15
possesso di un reddito adeguato,
00:09:17
l'assenza di precedenti penali,
00:09:19
l'assolvimento degli obblighi fiscali e
00:09:21
in generale l'assenza di motivi ostativi
00:09:23
legati alla sicurezza nazionale. Le
00:09:25
ragioni a favore del sì sostanzialmente
00:09:27
ruotano intorno al fatto che questa cosa
00:09:29
favorirebbe l'integrazione di circa 2,5
00:09:32
milioni di stranieri che vivono in
00:09:33
Italia, lavorano in Italia,
00:09:35
contribuiscono stabilmente alla società
00:09:37
italiana. 5 anni, cioè, sarebbero
00:09:38
sufficienti per valutare la reale
00:09:40
integrazione nel tessuto sociale ed
00:09:42
economico del paese del cittadino
00:09:44
extracomunitario. Questa modifica, tra
00:09:46
l'altro, allineerebbe l'Italia agli
00:09:47
standard di molti paesi europei. Chi
00:09:49
invece sostiene il no, cioè chi si
00:09:52
oppone, ritiene che 10 anni
00:09:53
rappresentino un periodo adeguato per
00:09:56
valutare il reale radicamento degli
00:09:58
stranieri nel paese e per converso anche
00:10:00
la loro volontà di integrazione a lungo
00:10:02
termine. Inoltre, ciò che preoccupa chi
00:10:04
sostiene il no è che una riduzione dei
00:10:06
tempi possa portare ad un aumento
00:10:08
eccessivo delle richieste con potenziali
00:10:10
ripercussioni sociali e politiche. Ecco,
00:10:13
vedete, il dibattito su questi
00:10:15
referendum è molto acceso. Da un lato
00:10:17
c'è il Partito Democratico, il Movimento
00:10:19
5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra che
00:10:21
sostengono il sì a tutti i que siti,
00:10:23
dall'altro la maggioranza di governo,
00:10:25
Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia si
00:10:27
oppone in alcuni casi in vita anche
00:10:29
all'astensione. Poi ci sono delle altre
00:10:31
posizioni più articolate che vengono da
00:10:33
Italia Vive da Azione. Matteo Renzi, per
00:10:35
esempio, ha dichiarato che voterà sì
00:10:36
soltanto al referendum sulla
00:10:38
cittadinanza e si oppone chiaramente a
00:10:40
tutti quelli che riguardano il Jobs Act.
00:10:42
Insomma, questi comunque sono i
00:10:44
referendum abogativi su cui saremo
00:10:46
chiamati ad esprimerci l'8 e il 9 giugno
00:10:48
del 2025 e toccano aspetti fondamentali,
00:10:51
comunque importanti della nostra vita
00:10:53
collettiva, diritti dei lavoratori,
00:10:55
sicurezza sul lavoro, percorsi di
00:10:56
cittadinanza. Sono questioni che
00:10:58
definiscono il tipo di società che
00:11:00
desideriamo costruire. La democrazia
00:11:02
diretta è uno strumento prezioso che ci
00:11:03
permette di partecipare attivamente alle
00:11:06
scelte del nostro paese, andando oltre
00:11:08
la semplice delegare rappresentanti
00:11:10
eletti. Questa qua il referendum è
00:11:12
un'opportunità per far sentire la nostra
00:11:14
voce su temi concreti che influenzano la
00:11:16
vita quotidiana di milioni di persone.
00:11:17
Ecco, vedi, come avrai notato, io in
00:11:19
questa analisi ho scelto di non
00:11:21
esprimere la mia opinione personale
00:11:22
proprio per dare modo a ciascuno di voi
00:11:24
la possibilità di ragionare con la
00:11:25
propria testa, valutando i pro e i
00:11:27
contro di ogni quesito senza
00:11:28
condizionamenti. Poi però, chiaramente,
00:11:30
se tu sei curioso di corrocere il mio
00:11:32
punto di vista, magari me lo scrivi nei
00:11:33
commenti e sarò felice di realizzare dei
00:11:36
nuovi contenuti in cui condividerò anche
00:11:38
le mie opinioni su questi temi. Poi è
00:11:39
chiaro che per non fare un video di
00:11:41
proporzioni enormi ho come dire in
00:11:43
qualche modo sintetizzato le ragioni del
00:11:45
sì e le ragioni del no. Ma se vuoi un
00:11:47
approfondimento specifico su uno o più
00:11:50
quei referennari, magari anche qui mi
00:11:52
scrivi nei commenti, creerò un video
00:11:54
dedicato per analizzare nel dettaglio
00:11:56
gli aspetti che più vi interessano. Buon
00:11:58
voto a tutti qualunque sia la vostra
00:12:00
scelta.
00:12:02
K. S'è