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Sono Nicoletta Lanciano, docente di
didattica delle scienze alla Sapienza,
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l'università di Roma, e responsabile del
gruppo di ricerca sulla pedagogia del
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cielo del Movimento di Cooperazione
Educativa, movimento di insegnanti democratici.
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Ho il piacere di accompagnarvi in questa
visita del convento di Trinità dei Monti
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che è alle mie spalle,
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e siamo
sull'esterno. Abbiamo un
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obelisco di epoca romana, copia di un
obelisco egiziano, eretto qui nel 1789
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che è in linea sulla Via Sistina
con
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l'obelisco della Chiesa di Santa
Santa Maria Maggiore, sulla quella che
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era la Via Felice di Sisto Quinto.
Abbiamo il convento nella parte
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est con un orologio solare che già
presenta due tipi di ore: le ore civili
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quelle del pomeriggio (perché appunto
questo è rivolto verso l'occidente)
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e quindi l'un le due, le 3, le 4, 5, alle 6 del
pomeriggio, e invece con i numeri romani
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sono indicate le ore italiche, cioè
quelle ore che partendo dal tramonto...
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Perche uno si chiede: "Ma come, sono
segnate le 24? Alle 24 non c'è più il
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sole, non si può vedere
l'ombra un orologio solare". E invece
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queste ore partono dal tramonto del sole
e quindi le 24 sono proprio il momento
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del tramonto. Sono evidentemente ore che
cambiano durante l'anno, per cui
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all'inverno corrispondono circa
alle nostre 16:30, e adesso in estate
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sono intorno alle 19:30.
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Quindi qui
abbiamo l'oriente, e verso nord si trova
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il bellissimo palazzo che era dei Medici,
dove viveva il Gran Duca, l'ambasciatore a
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Roma del Gran Duca di Toscana, che appunto
nel 1600 ha ospitato più volte Galileo
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durante i suoi processi.
A Galileo veniva data una stanza, un
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servitore e una muletta, per potersi
spostare in città.
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Siamo entrati nel cortile del
Convento. Ecco sul lato Nord dove batte
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adesso il sole.
Le finestre del primo piano sono
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quelle del del corridoio dove si trova
il nostro strumento. Già qui possiamo
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porci un'altra domanda: è un orologio
solare, un complesso gnomonico dentro una
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sala? Come può funzionare? È questo quello
che andremo a scoprire. Intanto vediamo
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che tra tutte le finestre ce n'è una
che ha gli scuri aperti, e in cui si
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apre una piccola...
Un piccolo marco rotondo in
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basso, che dà sul davanzale.
Ee siamo dentro il convento della Trinità dei
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Monti, è di proprietà francese
ed è affidato attualmente alla comunità
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del Emmanuel, che ringraziamo per
averci fatto entrare,
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e ricordiamo che qui le visite possono
essere soltanto guidate, e sono di sabato.
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bisogna prenotarsi.
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Entriamo nel corridoio
dell'astrolabio,
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e siamo forse
smarriti da questo groviglio di linee.
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Anche siamo nel 1637,
quando il padre Emmanuel Maignan
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dell'Ordine dei Minimi, venuto dalla
Francia, progetta questo orologio solare,
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questo orologio calendario. È un'epoca,
il 1600, in cui Galileo lavora alle lenti e
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ai telescopi, in cui l'ottica, la
geometria proiettiva,
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le macchine delle meraviglie
sono all'ordine del giorno. Tutti se ne
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occupano e i padri
minimi sono filosofi, matematici,
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geometri, astronomi e quindi non possono
non interessarsi di gnomonica, l'arte di
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tracciare orologi solari, che in questo
luogo presenta delle difficoltà
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veramente peculiari. Perché le pareti e
il soffitto non sono piane, e hanno delle
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strutture che portano a complicare
ancora di più l'insieme delle linee
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orarie, che qui sono
rappresentate. Allora la luce del sole,
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in questo
momento, entra
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grazie a questo sportello che è stato
rimosso, e alla
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presenza
di uno
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specchietto (un tempo era una vaschetta
piena
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d'acqua) che permette alla luce del sole
disegnare in un punto
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preciso, in ogni momento di ogni giorno
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dell'anno, tante tante indicazioni.
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Di fronte allo
specchietto
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abbiamo la linea dell'orizzonte, alla
stessa altezza dello specchio, a 1 metro da
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terra. In questo punto la direzione del
nostro Meridiano che arriva su,
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fino allo Zenit.
Su questo è marcato le ore 12.
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Qui arriverà il sole al
mezzogiorno solare. A partire
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di questo punto ci sono una estensione di
azimut verso le due
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direzioni, e le almucantarat, le curve di
uguale altezza.
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Se questa è la linea delle ore
12, questa è la linea delle ore
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11, e qui abbiamo quella delle 10 e
quella delle nove. Solari.
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Dove si trova il sole a questo momento.
Lungo il bordo della Meridiana i
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segni dello Zodiaco:
Il cancro, in cui entra il sole
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il sabato
prossimo,
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i Gemelli, il Toro,
l'Ariete, i Pesci,
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l'Acquario. Poi dobbiamo andare
dall'altra parte della
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Meridiana. Qui abbiamo il Leone, la
Vergine, la bilancia,
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lo Scorpione, il Sagittario e il Capricorno.
A partire da ognuno dei segni,
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una linea nera segna la linea di
declinazione seguita dal sole per quel
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giorno.
Ma ancora, oltre la linea del Capricorno
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quella del
cancro che sono i limiti per le escursioni
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del sole durante l'anno, ci sono anche i Tropici
della Luna. Come è scritto qui: "Fino al
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parallelo dell'equatore di 29° e 30
minuti" da una parte e
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dall'altra del Capricorno del Cancro,
perché la luna,
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la sua orbita avendo un'inclinazione
rispetto a quella della
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Terra di 5° ancora,
E può arrivare fino al parallelo 29 e mezzo.
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Più o meno. Lungo questa linea troviamo ancora
delle indicazioni. Sono delle città:
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Ecbatana, Ninive, Babilonia, Malabar,
Gerusalemme, Cipro, Alessandria. Ecco, fino
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ad arrivare alla linea delle ore 12
abbiamo città che si trovano a oriente
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di Roma.
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Paola, dove è nato il Padre Francesco.
E poi, invece da qui in poi,
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le città più a Occidente: Mediolanum (Milano)
Lutetia Parisiorum (Parigi), Tolosa (dove' era
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nato il padre Maignan, lo Stretto di Gibilterra, il Marocco,
Lisbona, e arriviamo alle Isole Canarie,
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all'Islanda, forse alla
Groenlandia fino alle terre boreali.
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Lungo il bordo del quadrante, invece,
troviamo città ordinate per latitudine:
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Madagascar,
Mozambico, il Perù,
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Brasilia. E questo ci dice che siamo già
in un'epoca, 1637, in cui
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ci sono i viaggi: la regione
dell'Amazonia, e poi la Abissinia,
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i Cannibali. Quindi le zone africane,
le isole Molucche. Quindi c'è già
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stato la conquista delle Americhe,
il Messico e così. Ancora per Goa, la Guinea.
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Quindi, questo
grande complesso gnomonico catottrico...
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Catottrico, perché la catottrica
è lo studio dell'ottica basato sugli specchi
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e ci dà indicazioni temporali ma anche
spaziali. Anche delle conoscenze
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geografiche dell'epoca, che sono basate
soprattutto sul testo della geometria di
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Tolomeo, e quindi presentano anche
qualche errore. Andiamo però adesso a vedere un
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altro strumento che correda questo
favoloso corridoio. Si tratta di uno strumento
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molto raro
(molto raro dal punto di vista delle
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architetture, perché nei libri si trova
frequentemente in quest'epoca)
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che è uno strumento che permette di leggere
le ore planetarie di ogni
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giorno. Qui ci
sono in cifre arabe le ore del
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giorno, e invece in cifre
romane quelli della notte. E qui i giorni:
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il giorno della domenica, che un tempo
era come ancora nelle lingue inglese
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o in tedesco "il giorno del Sole"
"il giorno della Luna" è lunedì,
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martedì "giorno di Marte", mercoledì
"giorno di Mercurio", giovedì "giorno di Giove",
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venerdì "giorno di Venere", sabato
era "giorno di Saturno".
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In inglese, ad esempio,
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"Saturday".
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Nel nostro modo di nominare i giorni della settimana,
adesso ci sono dentro tre religioni: la religione
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cristiana con la domenica "Dominus",
la religione romana pagana degli dei
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planetari, e sabato, il Shabbat, il
giorno dedicato al riposo per gli
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ebrei.
Ebbene se Lunedì è il giorno della Luna,
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la prima ora è dedicata alla
Luna, e poi in ordine decrescente di
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velocità di rivoluzione intorno al Sole
ci sono Saturno, Giove, Marte, il Sole,
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Venere, Mercurio, la Luna, e poi
ricominciano in modo che la la dodicesima ora del
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giorno sia dedicata al Sole, e poi la
prima della notte è dedicata a Marte, la
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seconda della notte a Mercurio. Poi si
ricomincia, la terza della notte alla
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luna e così via, fino alla la dodicesima ora, che è
dedicata a Saturno, per cui la prima ora
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del giorno successivo è dedicata a Marte.
E così si ricomincia Marte, tutto il
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giorno, le ore della notte, le 12 ore
della notte, e la prima ora successiva è
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dedicata a Mercurio. Quindi si ha
mercoledì, quindi questo incrocio tra i
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numeri, 12 le ore del giorno, 12 le ore
della notte, e sette giorni della
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settimana, che non sono uno multiplo
dell'altro porta a far sì che i giorni
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vengano fuori in questo ordine, che dal
punto di vista astronomico sembra non
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avere nessun criterio, perché Sole, Luna
Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno
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sembra un gran disordine, e invece
l'ordine è nascosto in questa tabella.
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Il mappamondo è sistemato
esattamente con il meridiano di Roma
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nella direzione del Meridiano, della
linea delle ore 12 civili,
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dell'orologio. I paesi più a oriente di
Roma, ad esempio Paola, la città natale
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del fondatore dell'Ordine dei Minimi, San
Francesco di Paola (Napoli), e poi le isole Strofa di
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Costantinopoli, si trovano a oriente,
abbiamo detto, e nel mappamondo si
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trovano a Oriente, cioè da quest'altra
parte. Ma come è mai questo?
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Perché lo specchio fa sì che tutto ciò che si
quando il sole è a Oriente, va a colpire
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quella parte dell'orologio. E quindi
produce una simmetria rispetto al piano
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del meridiano di Roma.
Quindi ciò che è a nord risulta più
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a nord, ciò che è a Sud risulta più a sud,
ma ciò che è orientale,
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invece di essere rispetto a
questa mappa alla destra di Roma si
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viene a trovarsi alla sua sinistra.
Nel groviglio delle linee di
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questo orologio calendario ci sono anche
le ore italiche, quelle che abbiamo già
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visto fuori sull'orologio solare della chiesa.
Qui partiamo dalle ore 13, quindi
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sono passate 13 ore dal tramonto del
sole, e poi arriveremo alle ore
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14, 15, 16, e così via fino alle
24 sono segnate qua.
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Ma in questo incrocio troviamo le
ore 7 civili, le ore 13 italiche (in verde
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scuro) e in rosso le ore Babiloniche,
cioè le ore (in questo caso l'ora uno)...
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quante ore sono passate dall'alba.
Pur non essendo interessato
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all'astrologia, il padre Maignan ha
disegnato su questo orologio
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solare alcune
caratteristiche del cielo che riguardano
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per l'appunto le previsioni astrologiche,
e quindi ha diviso le case del
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cielo in cui sono sono scritte "Sucedens"
"Cadens", "Angolo del Medio Cielo",
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e forse per rispondere ai committenti
dell'orologio. Nel caso del...
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Questo orologio è molto raro
a Roma però ne troviamo due
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disegnati, tracciati entrambi dal padre Maignan.
L'altro si trova a Palazzo Spada,
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è successivo a questo (è del anno 1644,
mentre questo è 1637) e anche quello
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presenta tutti questi tipi di ore e
queste indicazioni geografiche come
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abbiamo trovato qui.
È molto più in alto però meno accessibile.
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Questo ci avvolge; noi siamo
proprio immersi nelle ore di questo
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orologio, mentre quello di Palazzo Spada
è forse più sontuoso nelle decorazioni
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della sala e il comiente (in quel caso è
il Padre Bernardino Spada, grande
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sostenitore delle Arti e delle Scienze).
Circa 20 anni fa, con uno
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studente che si laureava in matematica
presso il dipartimento della Università
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La Sapienza, abbiamo studiato queste
linee e questo strumento e lui mi ha
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fatto un modello tridimensionale come se
si potesse vedere il corridoio
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dell'astrolabio dall'esterno.
Ha messo soltanto
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alcuni tipi di linee per non complicare
troppo e facilitare la lettura anche in
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essenza è simile.
E il modello è stato donato al
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convento, corredato anche alcuni pannelli
che vengono utilizzati anche attualmente
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durante le visite (che sono solo su
prenotazione) e che si svolgono
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tendenzialmente il sabato mattina.
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Le riprese di questo orologio sono state
realizzate da Gianluca Masi
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(Virtual Telescope) che ringraziamo moltissimo.