Warum leidet unsere Autoindustrie? | E-Auto Desaster | Aktienkurse

Discussione sui licenziamenti di massa nell'industria automobilistica tedesca, con gravi cali nei profitti. Le previsioni per il 2025 basate su andamenti delle azioni. Le ragioni alla base di questo declino sono diverse da quelle comunemente credute, facendo spazio a un'analisi più dettagliata e complessa che sfida le credenze popolari.

Le notizie di licenziamenti diventano quotidiane: Volkswagen chiude stabilimenti in Germania e Cina, Audi chiude una fabbrica in Belgio, e fornitori come Bosch e ZF annunciano tagli drastici. Le perdite in utile sono massicce per i giganti dell'auto, il che mette in pericolo la sopravvivenza dei fornitori. Critiche verso mobilità elettrica da parte dei conservatori vengono esaminate.

Esame di quanto i prezzi delle azioni abbiano risentito negativamente nonostante un ottimo anno per i mercati. La critica cade sui leader del settore per la cattiva gestione. Si prospettano ulteriori tagli di personale, mentre si anticipa una possibile riduzione o azzeramento dei dividendi, evidenziando una visione pessimistica del futuro dell'industria.

Competitività compromessa dai costi crescenti, mentre alcuni suggeriscono di uscire dalle azioni automobilistiche. Si ritorna a discutere dell'impatto negativo degli investimenti in mobilità elettrica che, pur richiesti dai mercati globali, non sono stati ben gestiti o equilibrati con mezzi tradizionali in declino.

L'importanza del mercato cinese viene sottolineata; senza adattamenti, l'industria automobilistica europea subirebbe rallentamenti nelle esportazioni. La strategia di vendere auto premium post-lockdown ha portato guadagni temporanei, ma non ha affrontato l'adattamento a lungo termine, né le sfide di produzione di vetture più economiche.

Il costo del personale e delle operazioni rende difficile la competitività in un mercato che richiede auto più economiche. L'inefficienza dei costi, l'aumento dei prezzi e la mancanza di innovazione sono criticati. Alcune decisioni, come il non conformarsi con l'automazione dell'elettronica, rappresentano i maggiori errori strategici.

Errore di non affrontare i problemi strutturali e di costo, con critiche alle politiche aziendali e di marketing, come le campagne legate al ‘pride month’ che hanno alienato parte della clientela. Una critica forte alla gestione delle ritorsioni commerciali e degli embarghi che hanno complicato i rapporti commerciali sui mercati internazionali.

Discussione sulle sfide delle auto elettriche: la mancata innovazione nell'elettronica, notevoli aumenti dei prezzi, presa di posizione politica esterna e la lotta con le alternative provenienti da Paesi emergenti. La critica sulla gestione delle ritorsioni commerciali e degli embarghi che hanno complicato i rapporti commerciali.