La città dei 15 minuti | con Stefano Boeri

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https://www.youtube.com/watch?v=cOGkknq2Mfg

Sintesi

TLDRLa puntata del podcast "Città" si concentra sul concetto di "città dei 15 minuti", esplorato con l'architetto Stefano Boeri. Questo modello promuove l'idea di un'urbanizzazione dove i servizi essenziali (come negozi, scuole, sanità e spazi pubblici) sono accessibili entro 15 minuti a piedi o in bicicletta. Si tratta di una combinazione tra progetto e nostalgia, che risponde alla necessità di integrare servizi vicini al luogo di residenza, un concetto radicato nelle strutture urbane storiche come borghi e quartieri. Boeri discute sui potenziali benefici, tra cui la riduzione dei tempi di spostamento e un maggiore senso comunitario, ma evidenzia anche le criticità del modello, come il rischio di frammentazione sociale. La "città dei 15 minuti" non deve creare isole isolate ma garantire una distribuzione equa dei servizi. Si toccano anche temi importanti come le sfide ambientali e sociali che le città moderne devono affrontare, sottolineando l'importanza politica delle città nell'affrontare questi problemi. Roma viene proposta come una città modello per il futuro, grazie alla sua diversità storica e culturale. Inoltre, si discute dell'importanza dell'urbanistica integrata con la politica per affrontare le sfide del futuro.

Punti di forza

  • 🏙️ La "città dei 15 minuti" punta ad avere servizi essenziali accessibili entro 15 minuti.
  • 🕰️ Riduce i tempi di spostamento quotidiani, migliorando la qualità della vita.
  • 🌍 Integra servizi vicini residenza, ispirandosi a borghi storici.
  • ⚠️ Rischio di creare isole sociali, accentuando disparità.
  • 🏛️ Roma è vista come modello ideale per la città futura.
  • 💡 Urbanistica deve essere integrata con politica per successo.
  • 🌐 Le città sono cruciali nelle sfide ambientali globali.
  • 🔄 Da soluzione a trasformazione urbana, tra progetto e nostalgia.
  • 🚶‍♂️ Promuove sostenibilità e mobilità attiva.
  • 🌆 Importanza di servizi equamente distribuiti nelle città.

Linea temporale

  • 00:00:00 - 00:05:00

    Il podcast inizia con l'introduzione al tema delle città che cambiano, concentrandosi sul concetto di "città di 15 minuti", una proposta urbana che mira a rendere accessibili tutti i servizi essenziali entro 15 minuti a piedi o in bici. L'ospite Stefano Boeri discute questa visione, spiegando che è nata durante la pandemia come risposta al bisogno di prossimità urbana e che rappresenta sia una nostalgia del passato sia una proposta futuristica sfruttando il digitale per mantenere connessioni a distanza.

  • 00:05:00 - 00:10:00

    Si approfondisce il dibattito attorno alla "città di 15 minuti", sollevando preoccupazioni su come potrebbe accentuare le disuguaglianze sociali creando "isole" autosufficienti che aumentano la segregazione urbana. Stefano Boeri porta l'esempio di Barcellona, dove il modello è stato applicato per migliorare la disponibilità dei servizi nei quartieri. Egli sostiene che il vero rischio non è l'autonomia dei quartieri, ma la perdita della complessità urbana e della varietà di culture, e propone una distribuzione equa dei servizi mantenendo l'interconnessione della città.

  • 00:10:00 - 00:18:11

    La discussione si sposta sulla sfida di adattare le città al futuro, dove urbanistica e politica devono collaborare. Si riflette sull'importanza delle città nella gestione delle sfide globali, come i cambiamenti climatici e la povertà. Boeri identifica Roma come un modello potenziale di metropoli futura, grazie alla sua diversità interna e il ricco patrimonio culturale. Conclude affermando che il futuro è nelle città, unendo innovazione urbana e politica per affrontare le grandi sfide del nostro tempo.

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Domande frequenti

  • Chi è l'ospite del podcast?

    L'ospite è Stefano Boeri, un noto architetto italiano.

  • Qual è il tema della puntata?

    Il tema è il concetto di "città dei 15 minuti", un progetto urbanistico che mira a fornire tutti i servizi essenziali entro 15 minuti a piedi o in bicicletta.

  • Che cosa si intende per città dei 15 minuti?

    È un modello urbanistico che prevede di avere tutti i servizi essenziali come scuole, sanità, servizi culturali e negozi in un raggio di 15 minuti dal luogo di residenza.

  • Quali sono i vantaggi delle città dei 15 minuti?

    Riduzione del tempo di spostamento, aumento dell'efficienza e miglioramento della qualità della vita.

  • Ci sono critiche al modello della città dei 15 minuti?

    Sì, ci sono preoccupazioni su potenziali divisioni sociali e isolamento delle comunità.

  • Chi ha sviluppato ulteriormente l'idea della città dei 15 minuti?

    Carlos Moreno, un professore di Parigi, è uno dei sostenitori di questo modello.

  • Quale città si propone come modello ideale?

    Secondo Boeri, Roma potrebbe rappresentare un modello ideale per il futuro delle città.

  • Perché Roma è considerata un modello cittadino ideale?

    Roma è vista come un arcipelago metropolitano con una grande varietà interna e storica, rappresentando un mix di culture e funzioni differenti.

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    benvenuti e benvenute e la prima puntata
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    del nostro nuovo podcast città il primo
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    podcast i will in cui parliamo di un
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    tema che tangenzialmente hanno toccato a
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    più riprese soprattutto nel corso degli
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    ultimi due anni le città che cambiano
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    proviamo a raccontare le città secondo
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    tre assi principali che sono quelli che
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    declina un po la nostra vita nello
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    spazio urbano spazio tempo e bellezza lo
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    facciamo
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    la prima puntata con un amico di uil
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    stefano boeri ciao stefano a tutti
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    grazie presentazioni non servono uno dei
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    più noti architetti italiani vincitori
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    covincitore con il progetto del bosco
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    verticale è il premio tecnicamente più
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    belle grattacielo frenata ha vinto
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    diversi brevi assessore al comune di
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    milano presidente della fondazione non
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    tutte queste cose in modo separato tutte
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    di spazio tempo però esatto però per
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    dire uno che due tre cose di città le sa
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    e con te vorrei
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    parlare oggi di una
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    password quasi no di questi due anni è
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    diventato molto famoso se n'è parlato
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    tantissimo la città di 15 minuti ti
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    direi a tratti sin troppo ma se
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    l'arsenal se n'è parlato moltissimo come
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    modello di città che potenzialmente
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    potrebbe risolvere
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    tantissimi dei problemi delle sfide
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    delle delle città moderne io faccio
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    subito un disclaimer e ci vedo un sacco
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    di criticità in questo modello
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    vorrei partire dall'inizio chiedendo di
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    cos'è la città di 15 minuti e poi
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    andiamo oltre
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    ma la città di 15 minuti è insieme un
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    progetto è una nostalgia nel senso che
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    sicuramente
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    nasce dalla consapevolezza acquisita
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    durante il periodo della dow perché per
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    larga parte sta lì la forza di questa
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    idea
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    che un modo di abitare lo spazio urbano
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    in cui sostanzialmente si aveva a
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    disposizione servizio essenziale alla
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    vita quindi
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    quello che devi comprare per vivere
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    servizi sanitari la scuola anche servizi
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    culturali spazi pubblici in un raggio di
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    15 minuti intesi come tempo di
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    percorrenza o al massimo mobilità
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    ciclistica questa cosa cioè di avere
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    come dire i servizi di prossimità
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    vicine alla tua residenza poteva essere
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    una risorsa da recuperare perché in
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    fondo se ci pensiamo
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    soprattutto se pensiamo alla città
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    europea
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    il borgo
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    il rione il quartiere si fondava su
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    questo tipo di logica quindi una un
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    sistema di relazioni anche
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    interpersonali che comprendeva anche il
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    lavoro questo è l'aspetto importante in
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    una dimensione ristretta ora tutto
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    questo naturalmente con la crescita
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    della città moderna a un certo punto è
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    esploso è stato parzialmente mantenuto
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    all'interno dei quartieri di però entità
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    urbani che sono diventate città
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    metropoli megalopoli città diffuse e
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    quindi questo recupero di una di una
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    dimensione di prossimità e in parte la
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    nostalgia in parte un progetto perché è
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    un progetto perché in realtà questa
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    dimensione di prossimità è data
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    soprattutto dal strumenti digitali c'è
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    oggi tu puoi grazie a una sorta di vita
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    che si basa anche sull'utilizzo del
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    digitale puoi lavorare
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    avere rapporti a distanza pur mantenendo
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    fisicamente un rapporto di prossimità
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    con questi servizi quindi questo è il
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    senso delle tredici minuti ripeto un po
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    nostalgia un po progetto è questa un po
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    l'interesse anche un po il limite parto
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    parto allora subito con un po di gruppo
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    di celle una delle menti dietro questo a
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    questo a questa suggestione che non l'ha
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    così carlos moreno giusto
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    il professore parigino
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    molto noto e che appunto declina questa
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    città con una città in grado di offrire
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    servizi entro i 15 minuti ad ogni
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    cittadino servizi lavorativi di
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    assistenza sanitaria cibo dice anche no
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    il godere deve esserci anche quindi le
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    amenity dovessero tornate nel giro di 15
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    minuti è una bella sì la prima cosa dico
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    caspita sicuramente un grande aspetto di
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    comunità efficientamento è tempo anche
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    di qua rientra il tempo naturalmente
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    riesco tutto questo tempo che noi
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    perdiamo spostandoci pensiamo alle
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    grandi metropoli ecco che lo andiamo a
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    guadagnare io ne ho fatto subito
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    la mia prima preoccupazione quando sento
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    parlare di città di 15 minuti è
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    una preoccupazione tipo sociale le città
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    sono sempre più fatte di isole sociali
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    che negli anni sono andati a creare
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    delle città arcipelago dove c'era cos'è
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    la sindrome da rea cina o si vive
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    all'interno di determinate zoo della
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    città in dei mondi che non esistono per
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    tanti altri
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    ecco chiuderci dentro i 15 minuti di
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    quarto oggiaro e quelli di
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    estremo centro di milano ora per dire in
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    questo momento che siamo a milano non
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    c'è un ri un enorme rischio sociale di
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    aumentare ulteriormente una fase in cui
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    nel mondo le ineguaglianze crescono
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    chiude ulteriormente degli orticelli
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    dipende come solito 15 minuti non
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    vendere come suonare questi orticelli
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    c'è allora innanzitutto l'idea moreno la
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    sviluppa in un modo devo dire che io ho
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    avuto un maestro che si chiamava
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    bernardo secchi che è stato per me è uno
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    dei grandi urbanisti della seconda metà
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    del novecento e lui già parlava
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    vent'anni fa 25 30 anni fa dell'idea di
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    una città in cui entro 500 metri potevi
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    avere come dire tutti i servizi
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    necessari alla vita quindi poi ci sono
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    altre esperienze l'esperienza di
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    barcellona forse era più significativa
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    ancora prima che parigi cioè lavorare
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    sugli isolati barcellona ha fatto stato
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    questo piano da 800 sia danser da fatto
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    da isolati sostanzialmente quello che
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    stanno facendo e barcellona provare a
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    ricostruire dentro alcuni isolati tutto
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    ciò che serve alla vita quotidiana
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    ma per dire che il tema non è tanto
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    quello del rischio di creare tante isole
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    autosufficienti e dunque autonoma e
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    quindi potenzialmente anche come dire
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    esclusive e isolate il rischio è quello
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    semmai di perdere di perdere quello che
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    la città e cioè di essere a volte una
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    affiancamento di servizi che si
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    rivolgono delle comunità ristrette con
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    spazi istituzioni servizi che invece
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    hanno una capacità d'attrazione rivolta
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    l'intera metropoli ma questo è il bello
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    di una città quindi la città del 15
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    motiva intesa secondo me in un modo
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    intelligente come un modello a cui
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    riferirsi per garantire diciamo una equa
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    distribuzione dei servizi e centro e
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    quartieri più esterni nelle periferie
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    addirittura nei centri di cintura
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    dopodiché è chiaro che va invece dal
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    punto di vista effettivo delle funzioni
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    va visto in un modo critico per un'altra
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    ragione riferita più che lo spazio al
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    tempo che in 15 minuti metropolitana io
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    posso andare anche a sei chilometri di
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    distanza
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    quindi i 15 minuti perdono il tema della
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    prossimità se uno li legge come dovrebbe
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    fare guardando alla città non solamente
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    come un sistema di punti fermi ma come
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    una sistema di tiretti d'identità mobili
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    tom in gol che questo per me è
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    straordinario antropologo che ha
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    lavorato sulla città dice oggi basta
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    superiamo il concetto di network dirette
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    e lavoriamo sul concetto di network cioè
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    di identità mobili tu guardi una città
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    devi sempre considerare che le
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    traiettorie più che non i punti fissi no
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    quindi 15 minuti in teoria vanno ovunque
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    allora invece sono a favore della città
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    arcipelago per me non c'è sempre una
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    grande concetto nel senso che è dentro
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    l'isola che devi costruire il mix
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    funzionale certamente e questa è la vera
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    sfida del futuro non c'è e non c'è una
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    come dire un tema proprio di grana fine
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    della terra della varietà delle delle
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    delle culture che abitano la città la
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    città è fatta dalla sicuramente dal come
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    dire dal fatto che hai una stabilita una
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    densità di spazi costruiti che ti
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    servono che sono l'elemento fondamentale
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    che dà intensità una città ed alla
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    varietà delle culture di chi li abita se
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    mancano di questi elementi non è più la
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    città se vai fuori in una città diffusa
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    perdi il senso di città ma anche se vai
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    un centro costruito dove però abita una
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    persona dello stesso cietà della stessa
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    religione della stessa cultura non è più
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    città quindi è questa varietà che è
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    fondamentale ma devi costruirla non
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    solamente
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    alla scala intera città cosa
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    assolutamente necessaria ma anche alla
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    scala del quartiere
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    quello che trovo estremamente
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    affascinante però di questa di questo
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    tipo di progettazione è la vedono un po
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    da un punto di vista politico pubblico
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    amministrativo
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    l'urbanistica intesa come
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    quel grigio ufficio che dice come come
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    come devo girare le strade in una in una
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    città ecco che realtà non potrà più
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    permettersi in questa chiave di essere
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    un'isola amministrativa ovvero una
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    progettazione la progettazione nascita
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    di questo tipo significa mettere assieme
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    a progettazione economica c'è unitaria
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    diventano una rivoluzione è là che non
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    che non può essere l'unico dato di coda
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    urbanista ad albany stica si è molto
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    come dire siamo state molto la testa
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    negli ultimi anni nel senso che noi
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    abbiamo costruito piani
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    sofisticatissimi per larga parte non
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    attuati totalmente astratti questo è
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    stato una delle grandi lacune
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    all'urbanistica in senso lato e
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    dell'urbanistica italiana in particolare
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    cioè la città io mi ricordo bene quando
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    mi sono laureato studiavamo ai centri
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    storici studiavamo sostanzialmente la
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    città storica europea attorno a noi
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    stava cambiando tutto
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    io mi ricordo
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    semplicemente che quando ho cominciato a
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    guardare quello che stava succedendo
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    uscendo da milano ma andando verso come
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    lando verso varese ma uscendo da napoli
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    ad aversa caserta uscendo da
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    qualsiasi città da firenze adesso
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    pistoia e cominciavamo a capire che
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    c'era una valanga di edifici che si
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    stava costruendo in quegli anni e anni
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    80 anni 90 ma fino a pochi anni fa che
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    aveva cambiato il senso del territorio
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    perché avevamo abbiamo di fatto riempito
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    porzione di pianure di coste di vallate
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    di una moltitudine di piccoli edifici
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    spesso mediocri quella cosa lì è una
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    dimensione che sociale allora noi non la
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    consideravamo facevamo dei piani che
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    sembravano perfetti guardando solo
  • 00:10:58
    centro della città e le periferie
  • 00:11:00
    pubbliche attorno e questo per dente
  • 00:11:02
    urbanistica o acquisisce una dimensione
  • 00:11:04
    politica o è una buffonata
  • 00:11:08
    lo dico in modo lo dico in modo anche
  • 00:11:10
    autocritico che io sono certo punto ho
  • 00:11:12
    capito questa cosa al punto tale che mi
  • 00:11:14
    sono messo a fare politica perché avevo
  • 00:11:16
    bisogno di capire come quel tipo di
  • 00:11:18
    capacità di osservazione e di governo
  • 00:11:21
    dello spazio che nell'urbanistica e
  • 00:11:23
    senso stretto non non avevo mai sentito
  • 00:11:26
    come realmente attuabile poteva forse
  • 00:11:28
    essere gestita meglio dalla politica e
  • 00:11:31
    la risposta è assolutamente sì cioè nel
  • 00:11:34
    momento globalisti che diventa un sapere
  • 00:11:36
    che la politica utilizza in modo
  • 00:11:39
    trasparente
  • 00:11:41
    utilizzando la capacità di visione che
  • 00:11:43
    urbanistica ma anche il realismo che la
  • 00:11:45
    politica funziona se no se no se non ci
  • 00:11:49
    siamo mai dato la chiave del perché noi
  • 00:11:52
    abbiamo visto di fare questo podcast le
  • 00:11:54
    città oggi sono uno degli argomenti più
  • 00:11:57
    politici in assoluto è una delle sfide
  • 00:11:59
    che abbiamo di fronte a noi basti
  • 00:12:01
    pensare che solo nel nel discorso
  • 00:12:03
    pubblico negli ultimi 24 mesi alle città
  • 00:12:07
    è stato suonato almeno un funerale a noi
  • 00:12:10
    serve il settore se torniamo a marzo
  • 00:12:13
    2020 aprile 2020 ciconia momento in cui
  • 00:12:16
    le città di punte che perché c'è stato
  • 00:12:19
    anche il primo momento il grande
  • 00:12:21
    entusiasmo
  • 00:12:21
    del per lo smart working solo ed
  • 00:12:24
    unicamente lati positivi di quello che
  • 00:12:26
    poteva essere lavoro da remoto e non da
  • 00:12:27
    remoto il ritorno tu sei stato un grande
  • 00:12:30
    target anche del ritorno ai borghi nodi
  • 00:12:32
    cosa ci possa essere al di fuori se
  • 00:12:34
    questa città che spesso molti
  • 00:12:35
    rappresenta delle piaghe e poi invece è
  • 00:12:37
    stato quasi un richiamo no questo essere
  • 00:12:40
    tagliati fuori a tutta la vitalità
  • 00:12:42
    l'europa è stata fatta nei centri delle
  • 00:12:44
    città perché i centri il tasto no sono
  • 00:12:46
    il cuore della società del dove ci si
  • 00:12:50
    incontra e e ora si sta un po ha
  • 00:12:52
    ricalibrato davvero paradosso con lo
  • 00:12:55
    smart working non al cento per cento non
  • 00:12:57
    a 0 60 per cento voglio un po di libertà
  • 00:12:59
    pace festività e da qui ti direi mi ha
  • 00:13:04
    fatto funerale abbiamo richiamate ora
  • 00:13:05
    come come vedi cosa succede ma
  • 00:13:08
    funziona che è quella che noi dobbiamo
  • 00:13:11
    in qualche modo acquisire il fatto che
  • 00:13:13
    le città oggi sono sono un'entità non
  • 00:13:16
    così facile definire perché per certi
  • 00:13:18
    aspetti
  • 00:13:20
    se noi prendessimo le città intesi come
  • 00:13:22
    centri compatti di tutti i tipi cioè
  • 00:13:24
    piccole medie e grandi metropoli
  • 00:13:26
    megalopoli mettiamo tutte insieme
  • 00:13:28
    copriamo circa il 33 4 per cento della
  • 00:13:31
    superficie delle terre emerse del
  • 00:13:33
    pianeta che è pochissimo ma quel 34 per
  • 00:13:37
    cento attraverso gli strumenti
  • 00:13:39
    diciamo del digitale attraverso i
  • 00:13:42
    satelliti traverso il traffico aereo di
  • 00:13:45
    fatto avvolge l'intero pianeta e quindi
  • 00:13:47
    in qualche modo c'è un controllo tra
  • 00:13:49
    virgolette su un pianeta che però ha
  • 00:13:53
    come spazio diciamo urbano nel senso
  • 00:13:56
    stretto del termine pochissimo dal punto
  • 00:13:59
    di vista della superficie occupata da un
  • 00:14:01
    altro punto di vista quel 3 per cento
  • 00:14:03
    continua a crescere ed è fatto per il 30
  • 00:14:07
    per cento da insediamenti informali slam
  • 00:14:10
    baracche
  • 00:14:12
    come dire zone zona favelas cioè c'è una
  • 00:14:16
    crescita della povertà assoluta non
  • 00:14:19
    solamente nelle megalopoli del terzo
  • 00:14:21
    mondo e quelle che si chiamava al terzo
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    mondo e che oggi non è più un terzo
  • 00:14:24
    mondo ma generalizzato che è una delle
  • 00:14:27
    grandi questioni del futuro questo 3 per
  • 00:14:29
    cento del pianeta che oggi a città e che
  • 00:14:32
    però controlla l'intero pianeta e che
  • 00:14:35
    però negli ultimi anni è cresciuto sia
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    inglobando continuamente fette sempre
  • 00:14:41
    maggiore di insediamenti informali che
  • 00:14:44
    ospitano popolazioni povere per larga
  • 00:14:46
    parte migranti sia diffondendosi sul
  • 00:14:48
    territorio attraverso questo pulviscolo
  • 00:14:50
    che è la città diffusa possiamo
  • 00:14:52
    chiamarla come vogliamo ma c'è in nord
  • 00:14:54
    america c'è in sud america c'è in asia
  • 00:14:56
    cina e l'europa
  • 00:14:57
    e oggi un'entità difficile definire ma
  • 00:14:59
    lista futuro perché lì sta la
  • 00:15:00
    concentrazione degli intelligenze delle
  • 00:15:03
    relazioni delle emozioni degli
  • 00:15:05
    immaginari del mondo quindi la sfida è
  • 00:15:08
    lì non c'è dubbio alcuno quindi ti direi
  • 00:15:10
    che la sfida ambientale
  • 00:15:12
    oggi la governano le città stati e sono
  • 00:15:15
    voglio dire l'ultimo l'ultima coppia ha
  • 00:15:16
    dimostrato è molto più forte
  • 00:15:18
    protagonismo di londra parigi milano
  • 00:15:20
    quando può quando riesce melbourne
  • 00:15:22
    sydney shanghai che gli stati e poi sta
  • 00:15:25
    alla grande sfida della povertà cioè che
  • 00:15:27
    io penso che questa sia la vera grande
  • 00:15:28
    questione se si parla di 250 milioni di
  • 00:15:31
    profughi dal sud verso nord per il
  • 00:15:34
    cambiamenti climatici per
  • 00:15:36
    desertificazione senza d'acqua è
  • 00:15:37
    evidente che o le grandi città sono in
  • 00:15:39
    grado di anticipare prevenire e
  • 00:15:41
    governare questo fenomeno o alla fine
  • 00:15:44
    perché poi solo mette insieme al cala
  • 00:15:46
    surriscaldamento globale è veramente la
  • 00:15:48
    fine
  • 00:15:49
    ti faccio un ultima domanda che faremo a
  • 00:15:53
    tanti e tanti dei nostri ospiti di
  • 00:15:55
    questo podcast quando
  • 00:15:58
    pensi immagini il tuo lavoro
  • 00:16:01
    alla città a cui ispirarsi oggi sono nel
  • 00:16:05
    2022 mi dici il nome della città chris
  • 00:16:10
    conte oggi alcuna roma è roma a roma per
  • 00:16:14
    me
  • 00:16:15
    wow lo ripetiamo ha detto roma lo dico
  • 00:16:19
    perché lo voglio fare perché per me roma
  • 00:16:22
    è roma non è neanche una città roma è il
  • 00:16:24
    mondo ma ha in sé tutte le città del
  • 00:16:27
    mondo è in sé la storia del mondo ha in
  • 00:16:30
    sé le geografie più varie che il mondo
  • 00:16:33
    urbano espresso sul pianeta
  • 00:16:35
    roma oggi è una città difficile una
  • 00:16:37
    città piena di problemi ma
  • 00:16:38
    potenzialmente il modello del futuro è
  • 00:16:41
    una città adesso usa una parola che non
  • 00:16:43
    piaceva una metropoli arcipelago fatta
  • 00:16:45
    di quartieri che hanno anche una grande
  • 00:16:47
    varietà
  • 00:16:48
    in qualche modo come dire come un
  • 00:16:51
    palinsesto che si sovrappone a porzione
  • 00:16:54
    di storia che non sono mai sparite anche
  • 00:16:56
    se sono state parzialmente coperte ma
  • 00:16:58
    che ri continuano ad apparire
  • 00:17:00
    a una biodiversità interna unica è una
  • 00:17:02
    città fatta di agricoltura fatta di
  • 00:17:04
    pastorizia fatta di storia fatta di
  • 00:17:07
    terziario fatta di produzione ancora
  • 00:17:09
    fatta di ricerca è il mondo per cui per
  • 00:17:13
    me roma è la vera sfida del mondo
  • 00:17:16
    mi sarei aspettato copenaghen
  • 00:17:19
    possa girare rita è vero noi abbiamo qui
  • 00:17:22
    un patrimonio unico e che credo
  • 00:17:26
    nessun'altra parte del mondo ha cioè io
  • 00:17:28
    amo molto anche new york istanbul cairo
  • 00:17:31
    amo anche le città del nord parigi non
  • 00:17:33
    ma roma roma
  • 00:17:35
    noda direi che dire che comunque c'è in
  • 00:17:37
    qualche modo questo questo spirito
  • 00:17:40
    destra mente ottimista perché si tratta
  • 00:17:43
    di un humus in cui una fase in questa
  • 00:17:45
    fase in questo momento così
  • 00:17:47
    trasformativo potenzialmente si può si
  • 00:17:49
    può seminare saranno anche tanti gli
  • 00:17:50
    investimenti sulle città nei prossimi
  • 00:17:52
    nei prossimi anni col pennello r direi
  • 00:17:55
    che sceglierà un ottima iniezione di
  • 00:17:57
    fiducia per per questo podcast e per
  • 00:18:00
    tutti grazie mille est e grazie a voi
  • 00:18:02
    grazie a noi e prestiti alla prossima
  • 00:18:04
    puntata di città
  • 00:18:06
    [Musica]
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