GIOVANNI VERGA - vita, opere, pensiero

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Sintesi

TLDRGiovanni Verga, nato nel 1840 a Catania, è una figura cardine della letteratura italiana, noto per il suo contributo al verismo, un movimento che cerca di rappresentare la realtà in modo oggettivo e crudo. Verga si è distinto per la sua capacità di ritrarre la vita degli emarginati e dei poveri in un'Italia post-unificazione, andando controcorrente rispetto al positivismo ottimista dell'epoca. Dopo una formazione iniziale influenzata dal romanticismo, Verga si spostò a Firenze e poi a Milano, dove acquisì nuove prospettive e affinò la sua tecnica narrativa attorno all'ideale dell'impersonalità, ispirandosi a scrittori come Flaubert. I suoi lavori principali includono "I Malavoglia", "Mastro-don Gesualdo" e "Rosso Malpelo", che esplorano temi come il fallimento dei deboli contro la modernità e la necessità di restare fedeli alle proprie radici culturali e familiari, simboleggiati dall'ideale dell'ostrica. Verga è noto per l'uso di una lingua che incorpora elementi dialettali e una narrativa che lascia emergere il messaggio sociale attraverso fatti descritti in modo oggettivo e senza giudizio morale.

Punti di forza

  • 📚 Giovanni Verga ha rivoluzionato la letteratura italiana con il suo approccio verista.
  • 🏡 Le opere di Verga ritraggono la vita degli emarginati e dei contadini italiani del XIX secolo.
  • 📜 La sua narrativa è caratterizzata dall'impersonalità e dalla descrizione oggettiva della realtà.
  • 🌊 L'ideale dell'ostrica rappresenta l'importanza di restare ancorati alle proprie radici.
  • 🖋️ Opere come 'I Malavoglia' e 'Rosso Malpelo' sono pilastri del verismo.
  • 🚜 Verga esplora il conflitto tra tradizioni secolari e il progresso moderno.
  • 👁️ Già Rosso Malpelo utilizza un narratore interno per immergersi nel contesto sociale.
  • 💔 La visione di Verga è fortemente pessimistica riguardo al cambiamento sociale.
  • 🇮🇹 La lingua verghiana fonde italiano e dialetto per esprimere l'autenticità dei personaggi.
  • 🎩 Luigi Capuana ha influenzato significativamente la poetica verista di Verga.

Linea temporale

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    Giovanni Verga è un autore rinomato della letteratura italiana, noto per il suo contributo al rinnovamento del modo di scrivere romanzi nel tardo Ottocento. I suoi lavori, come "I Malavoglia", sono apprezzati per il loro valore storico e per l'attenzione alla realtà, rappresentando mondi che sono ancora attuali. Verga viene formato nella tradizione romantica, influenzato dai suoi studi iniziali e dall'ambiente siciliano. Durante l'epidemia di colera, si sposta e alla fine abandonerà gli studi in legge per dedicarsi alla letteratura, ispirato dai moti risorgimentali e da nuove esperienze a Firenze e Milano. L'incontro con Capuana cementa la sua transizione verso il verismo, portando alla pubblicazione di opere come "Eva" e "Storia di una capinera". La sua permanenza a Milano segna un periodo prolifero con successi come "Rosso Malpelo" , evidenziando le difficoltà di vita degli emarginati con uno stile che si allontana dal patriottismo e dal romanticismo, abbracciando invece una narrazione più scientifica e impersonale.

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    Nonostante il contesto storico del positivismo, Verga sceglie di adottare un metodo più realistico e osservativo nella sua narrazione, documentando la realtà senza la fede ottimistica nel progresso che caratterizzava l'epoca. Attraverso le sue opere come "La Roba", critica il materialismo crescente e l'ossessione per il possesso. Adotta una narrazione che simula un'indagine sociale, ispirata dal naturalismo francese ma più pessimistica, senza speranza di miglioramento sociale. Sviluppa uno stile distintivo di impersonalità, secondo il quale l'autore è invisibile e i personaggi sono descritti attraverso azioni piuttosto che intenzioni, coinvolgendo di più il lettore nella realtà rappresentata. Anche la lingua nelle sue opere riflette il dialetto locale per autenticità, come evidenziato in "Rosso Malpelo" e "I Malavoglia", che esplorano la natura senza tempo delle comunità rurali contro le forze modernizzatrici, illustrando il pessimismo verdiano attraverso l'inevitabilità della sconfitta dei deboli nella società.

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Video Domande e Risposte

  • Chi era Giovanni Verga?

    Giovanni Verga era un autore italiano noto per il suo contributo alla letteratura italiana, in particolare attraverso la narrativa verista.

  • Qual è l'importanza di Verga nella letteratura italiana?

    Verga ha rinnovato la letteratura italiana alla fine dell'Ottocento, introducendo nuove tecniche narrative e concentrandosi sulla realtà degli emarginati.

  • Cosa caratterizza lo stile di scrittura di Verga?

    Lo stile di Verga è caratterizzato dall'impersonalità e da una ricca descrizione della realtà sociale, utilizzando una lingua che riflette il parlato della sua epoca.

  • Quali sono alcune opere importanti di Verga?

    Opere importanti di Verga includono 'I Malavoglia', 'Mastro-don Gesualdo', 'Rosso Malpelo' e 'Cavalleria Rusticana'.

  • Cosa rappresenta la 'fiumana del progresso' in Verga?

    La 'fiumana del progresso' rappresenta l'avanzare inesorabile del tempo che travolge e lascia indietro gli individui.

  • Che cos'è l'ideale dell'ostrica di Verga?

    L'ideale dell'ostrica è il concetto secondo cui le persone devono rimanere legate alle loro tradizioni per evitare di essere travolte dal cambiamento.

  • Che ruolo ha avuto Luigi Capuana nella carriera di Verga?

    Luigi Capuana ha avuto un ruolo fondamentale nel consolidare la poetica verista di Verga, essendo una figura chiave del movimento.

  • Qual è il ciclo di romanzi dei "vinti" di Verga?

    Il ciclo dei "vinti" è una serie di romanzi di Verga che raccontano storie di personaggi che sono sconfitti dalle circostanze sociali e ambientali.

  • Qual era la visione di Verga sul progresso?

    Verga vedeva il progresso in maniera pessimistico, osservando che spesso portava alla corruzione e non migliorava realmente la condizione umana.

  • Qual è il messaggio centrale dei 'Malavoglia'?

    Il romanzo 'I Malavoglia' sottolinea l'importanza di rimanere ancorati alle tradizioni e ai valori familiari di fronte alle sfide del cambiamento sociale.

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    giovanni verga tutti quanti avrete letto
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    comunque sentito parlare dei malavoglia
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    uno dei romanzi più importanti della
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    letteratura italiana perché leggiamo
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    verga ancora oggi beh innanzitutto per
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    il suo valore storico è un autore che ha
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    rinnovato la letteratura italiana ha
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    cambiato il modo di scrivere romanzi a
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    fine ottocento ma anche perché le sue
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    riflessioni e la sua attenzione alla
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    realtà alla verità dei fatti è ancora
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    estremamente attuale ci racconta cioè
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    ancora il mondo di oggi
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    la letteratura di vergare una
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    letteratura che raccontata al basso e
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    racconta il mondo degli emarginati ci fa
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    immergere totalmente nella realtà
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    davvero è presentata questo anche grazie
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    a delle nuove tecniche di scrittura che
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    per che utilizzerà ma ne parleremo
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    vediamo intanto la vita di giovanni
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    verga nasce il 2 settembre 1840 a
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    catania si forma nella scuola di
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    antonino abbate che era un letterato
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    patriota appassionato di poesia
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    romantica quindi verga riceve questo
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    tipo di formazione e infatti questa
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    influenza si nota fin da subito a soli
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    16 anni e scrive il suo primo romanzo
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    amore pari a un romanzo che vuole
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    raffigurare proprio le lotte
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    risorgimentali velleca passerà da
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    diversi anni a bizzini vicino catania
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    perché questi sono gli anni
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    dell'epidemia di colera nel 1854 in
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    particolar modo ci fu una grande ondata
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    di epidemia che costrinse verga a
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    spostarsi dalla grande città nei casi
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    iscrive all'università di legge ma
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    abbandona gli studi in quasi subito da
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    strada che vuole intraprendere per
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    esempio a quella del giornalismo ma non
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    solo dopo l'arrivo dei mille di
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    garibaldi a catania si arruola
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    addirittura nella guardia nazionale e
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    continua a scrivere nel frattempo
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    ispirato da tutto questo pubblica per
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    esempio i carbonari della montagna che è
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    un romanzo di nuovo risorgimentale il
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    primo grande cambiamento nella vita di
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    verga e quindi anche nella sua
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    produzione artistica sia quando si
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    sposta dalla sicilia a firenze firenze è
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    sicuramente un ambiente più ricco per la
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    sua ispirazione letteraria tra l'altro
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    in quegli anni era anche capitale del
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    regno d'italia e cominciano nome fate
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    nei suoi scritti non è più soltanto
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    quella patriottico risorgimentale ma è
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    anche quella romantica scrive per
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    esempio una peccatrice nel 67
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    in realtà sono anni molto difficili per
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    lui perché si sente in colpa per aver
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    abbandonato la sua terra d'origine per
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    aver abbandonato la sua famiglia e per
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    vivere sostanzialmente a carico della
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    sua famiglia
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    sperando che arrivi il successo
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    letterario in questo periodo infatti
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    verga sta frequentando i salotti
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    letterari più importanti di firenze
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    conoscere per esempio i pittori
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    macchiaioli l'incontro decisivo sempre a
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    firenze con luigi capuana e luigi
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    capuana sarà fondamentale per lui perché
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    insieme a lui getterà le basi per la sua
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    poetica verista luigi capuana ancora
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    oggi ha ricordato come il massimo
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    teorico del verismo e infatti negli anni
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    settanta cominciò a scrivere romanzi che
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    ancora oggi ricordiamo per esempio eva
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    oppure storia di una capinera romanzo
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    epistolare che parla di questa giovane
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    maria che è destinata al chiostro ma che
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    inizia una relazione appunto con un
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    giovane dal quale poi dovrà distaccarsi
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    dopo il periodo fiorentino c'è il
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    periodo milanese vergata al 72 si
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    trasferisce a milano che era sicuramente
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    una città ancora più aperta ancora più
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    dinamica rispetto a firenze qui si
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    fermerà per circa un ventennio entra nei
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    circoli culturali e mondani della città
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    entra in contatto con gli scapigliati in
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    con i quali avrà degli stretti rapporti
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    ed è effettivamente a milano che venga
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    scrive il più grandi capolavori comincia
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    a esserci un cambiamento nel suo modo di
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    scrivere viene pubblicata la novella
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    anedda che è un primo esperimento di
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    narrazione di un ambiente che è
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    rusticano di un ambiente che è popolare
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    e il successo di questa novella lo
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    spinge a scrivere in questo modo ormai
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    nel 1878 perche ha capito qual è la sua
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    strada pubblica il suo primo vero e
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    proprio racconto verista che conosciamo
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    tutti quanti che tutti quanti abbiamo
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    letto e il rosso malpelo raccoglie le
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    sue novelle in vita dei campi del 1880
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    una raccolta di otto novelle ambientate
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    della sicilia rurale con protagonisti
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    dei personaggi umili che vivono da
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    emarginati in una realtà del tutto lo
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    stile nel 1881 pubbliche ma la voglia di
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    cui a breve parleremo e poi pubblica
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    novelle rusticane nel 1883 questa volta
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    12 novelle e sempre ambientate in
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    sicilia diciamo quindi che in questi
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    anni per gazà scrivendo le sue
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    grandi opere viene addirittura
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    rappresentata a torino per la prima
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    volta all'opera cavalleria rusticana
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    tratta proprio della sua novella omonima
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    che ebbe un grande successo tra le
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    attrici c'era anche eleonora duse che
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    ricordiamo per d'annunzio sano anche
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    anni di grandi viaggi dei grandi
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    rapporti professionali incontrato l'ad
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    di cui parleremo nel 1888 un altro suo
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    grande romanzo mastro don gesualdo che
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    parla di questo gesualdo motta un uomo
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    di umili origini che si è costruito da
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    solo una grande fortuna gli anni 90 non
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    sono così produttivi come le erano stati
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    gli anni 80 per berg a verga ritorno a
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    catania e rimarrà lì sostanzialmente
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    fino alla morte
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    il suo nome è talmente grande e ormai
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    che nel 1920 viene addirittura nominato
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    senatore nomina che però lui riceverà
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    con una certa indifferenza morirà il 27
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    gennaio 1922 a catania entriamo per ora
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    nel dettaglio delle opere di verga per
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    cercare di capire al di là della sua
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    vita al di là della trama delle sue
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    opere
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    quello che mi arriva ci vuole comunicare
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    con i suoi romanzi quello cioè che ci ha
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    trasmesso perché i suoi romanzi sono
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    ancora attuali perché sono un importante
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    documento letterario ricordiamoci che
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    questi sono anche gli anni a livello
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    storico del positivismo tuttavia verga
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    non ha questa fede e ottimistica quasi
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    cieca del progresso che molti
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    intellettuali dell'epoca avevano al
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    contrario verga del positivismo prende
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    più che altro il metodo scientifico il
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    metodo di osservazione della realtà la
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    realtà va studiata osservato in modo
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    scrupoloso e poi raccontata questo
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    progresso nel quale tutta la belle
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    epoque credeva avrebbe portato poi
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    effettivamente il mondo alle due guerre
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    mondiali avrebbe portato il mondo
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    sull'orlo del baratro perché si rende
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    conto che in tutto questo sia l'inizio
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    della fine
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    è per questo che non riesce ad aderire
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    fino in fondo anzi comincia a rivolgere
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    la sua attenzione nei confronti delle
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    comunità rurali i confronti di quei
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    personaggi che sono i gradini più bassi
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    della scala sociale
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    sperando inizialmente di trovare quella
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    purezza che nel mondo
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    il progresso cominciava non esserci più
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    ma rendendosi conto invece molto presto
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    che erano stati corrotti dal
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    materialismo da questa idea
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    capitalistica del possesso
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    non a caso una delle sue novelle più
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    famose che ancora oggi presenta una
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    grande modernità e la roba che parla
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    proprio di questa ossessione di mazzarò
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    per i suoi possedimenti verga si rende
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    conto che alla base dei comportamenti
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    umani c'è questo bisogno di possedere di
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    avere questo ci porta sia verso quello
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    che viene definito giustamente il
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    pessimismo verdiano sia verso la fase è
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    quella velista cioè verga capisce che
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    tutta questa realtà va raccontata anche
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    perché in quegli anni questa esigenza
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    del vero non è soltanto un esigenza che
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    sente verga per esempio in francia
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    scrittori come zola avevano dato il via
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    a questa corrente definita naturalismo
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    cioè nei romanzi non ci si interessava
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    più delle storie dei grandi nobili dei
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    grandi nomi ma delle storie degli utili
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    e queste storie andavano raccontate con
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    lo stesso atteggiamento che ha un
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    ricercatore o uno scienziato nei
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    confronti della sua materia cioè in modo
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    impersonale come se fosse un inchiesta
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    sociale per la diceva proprio di
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    esaminare i suoi personaggi come un
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    medico esamina le patologie dei suoi
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    pazienti questo tipo di lavoro
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    permetteva secondo il naturalismo
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    francese di far emergere la realtà delle
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    cose e quindi di criticare la realtà
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    nella quale vivevano questi personaggi
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    in modo più efficace senza mettere il
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    proprio giudizio personale senza
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    commentare l'ottocento di solito penso a
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    manzoni con i promessi sposi l'autore
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    interveniva diceva la sua giudicava
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    moralmente quello che accadeva cioè
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    invece credeva che la realtà parlasse
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    già abbastanza da sola cioè soltanto
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    raccontando in modo oggettivo i fatti
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    veniva fuori la critica sociale verdetto
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    accordo sicuramente il verismo certa
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    alle sue radici ideologiche nel
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    naturalismo francese anche se ci sono
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    delle differenze da fare perché zola
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    crede che attraverso la letteratura ci
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    possa essere una denuncia sociale e
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    quindi un miglioramento della società
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    stessa
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    verga al contrario si limita a
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    raccontare quello
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    che vede e ad inserire tutto in una
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    visione estremamente persini stica in
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    cui non c'è possibilità di cambiamento
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    di miglioramento la vita è una marcia
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    spietata che travolge i vinti non a caso
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    il ciclo di romanzi che ha ideato tra
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    cui poi ricordiamo i malavoglia si
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    chiama proprio il ciclo dei vinti
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    cioè racconta le storie di questi
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    personaggi che sono vinti dalla società
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    dall'ambiente dal contesto in cui vivono
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    dalla legge spietata della realtà e
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    allora tutto questo pensiero nokia che
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    fare anche con la società con la vita
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    concreta delle persone
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    come si può tradurre in scrittura cioè
  • 00:08:05
    come si può rappresentare questa
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    ideologia a livello pratico verga
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    innanzitutto aderisce al cane
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    dell'impersonalità facendosi ispirare da
  • 00:08:14
    flaubert un altro grande autore francese
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    che diceva che l'autore nella sua opera
  • 00:08:18
    deve essere come dio nell'universo
  • 00:08:20
    presenti ovunque e visibile nessuna
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    parte e allora verga capisce che quando
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    scrive queste storie deve essere
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    completamente invisibile l'opera deve
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    sembrare fatta da sé che racconta la
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    storia se l'autore si eclissa e quindi
  • 00:08:32
    non accompagna più il lettore nella
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    comprensione dei fatti è il giudizio di
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    quello che avviene allora ci dovrà
  • 00:08:37
    essere un narratore e non onnisciente un
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    testimone anonimo che è completamente
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    integrato nell'ambiente in cui la storia
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    di svolgere riguarda quegli avvenimenti
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    con gli stessi occhi dell'ambiente in
  • 00:08:47
    cui vive quindi è in sintonia con quei
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    valori con quel modo di pensare in
  • 00:08:50
    questo modo quindi il narratore non si
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    mette a descrivere al lettore il
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    carattere dei personaggi è quello che
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    pensano i personaggi vengono fuori dai
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    loro comportamenti non da quello che
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    provano dentro perché non lo sappiamo e
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    non c'è narratore onnisciente che ce lo
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    raccontano questo modo il lettore è
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    sicuramente più coinvolto gli sembra di
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    galaxy fin da subito nella realtà
  • 00:09:09
    rappresentata un'altra sfida che si pone
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    fin da subito è quella
  • 00:09:12
    lingua c'è anche modo parlare i
  • 00:09:14
    personaggi come questo narratore
  • 00:09:16
    racconta i fatti
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    e qui c'è un problema gigante no perché
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    l'italiano di quegli anni non coincideva
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    con la lingua realmente parlata poi sul
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    territorio che era invece dialetto no a
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    seconda del luogo in cui ci trovavamo
  • 00:09:28
    allora perché non usare la lingua
  • 00:09:29
    italiana
  • 00:09:30
    perché quei personaggi non parlerebbero
  • 00:09:32
    quella lingua lì allo stesso tempo però
  • 00:09:34
    non può scrivere dei romanzi in dialetto
  • 00:09:36
    siamo destinati a un pubblico più grande
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    che allora la lingua di verga è una
  • 00:09:39
    lingua sostanzialmente italiana che però
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    è aperta le forme dialettali e aperta
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    soprattutto a livello di sintassi alla
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    semplificazione alla cadenza le
  • 00:09:49
    inflessioni che sono quelle dei dialetti
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    in particolar modo del dialetto
  • 00:09:52
    siciliano
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    tutto quello di cui abbiamo parlato è
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    evidente soprattutto nei due testi
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    principali di verga sicuramente la
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    novella rosso malpelo che inaugura la
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    svolta verista e il romanzo il primo del
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    ciclo dei vinti i malavoglia già rosso
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    malpelo il narratore è una voce interna
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    a questo mondo di miniera in cui vive
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    questo ragazzo che subisce pregiudizi e
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    le malignità di tutti soltanto per il
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    fatto di avere capelli rossi e quindi
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    proprio la voce popolare si esprime su
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    di lui dandogli una condanna che si
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    porterà avanti a vita il narratore
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    infatti si presenta fin da subito questo
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    nesso tra capelli rossi e cattiveria al
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    quale chiaramente l'autore verga ma
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    anche noi lettori mi auguro non possiamo
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    aderire è una voce popolare che viene
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    espressa però dal narratore stesso e
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    questo crea lo straniamento
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    cioè ci troviamo subito inseriti immersi
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    nel contesto anche valoriale in cui
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    racconto si svolge il personaggio è un
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    vinto è un emarginato è uno sfruttato
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    eppure non c'è una lettura pietosa da
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    parte dell'autore l'autore si limita a
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    raffigurare a mostrarci questo mondo
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    spietato nel quale vive rosso malpelo
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    per il quale non c'è possibilità di
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    miglioramento
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    tant'è che la sua storia finisce proprio
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    come tutti si aspettavano cioè
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    scomparirà per sempre nella miniera come
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    un diavolo proprio come quel diavolo che
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    tutti lui vedevano a causa dei capelli
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    i rossi l'altro testo di cui parlavo che
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    appunto i malavoglia il primo di questo
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    ciclo di romanzi ciclo dei vinti che poi
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    vergano riuscirà a completare il romanzo
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    è ambientato in un paesino di pescatori
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    il famoso acitrezza in un mondo che è
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    sempre uguale a se stesso da secoli un
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    mondo arcaico rurale nel quale però
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    comincia a penetrare e la modernità
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    questa vita di paese così monotona così
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    uguale a se stessa viene infatti scossa
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    dalla novità cioè questa famiglia decide
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    di investire in un carico di lupini cioè
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    questa famiglia di pescatori chiamati
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    malavoglia nome antifrastico cioè dice
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    il contrario di quello che erano erano
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    dei grandi lavoratori vivevano una vita
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    povera nella casa del nespolo tutti i
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    giovani ne andavano a lavorare sulla
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    loro barca chiamata la provvidenza
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    il problema è che quando il padre di
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    famiglia a padrón toni decide di
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    investire un carico di lupini e quindi
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    di inserire una novità all'interno della
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    sua vita sempre uguale
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    beh questo crea un dramma perché
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    effettivamente la provvidenza naufraga
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    il cargo di lupini preso a credito da un
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    usuraio se ne va praticamente tutto in
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    fondo al mare e perde la vita anche uno
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    dei personaggi della famiglia
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    bastianazzo da qui senza più la barca
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    cominciano una serie di disavventure per
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    tutta la famiglia famiglia che ha dei
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    personaggi memorabili come il giovane
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    ntoni ma anche il piccolo alessi che li
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    porterà sostanzialmente alla rovina ecco
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    questo romanzo sulla cui trama non mi
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    dilungo sarebbe bello direttamente
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    leggerlo mette in evidenza proprio
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    quella visione e fatalista tipica del
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    meridione di quegli anni cioè il mondo è
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    uno spazio chiuso regolato da tradizioni
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    secolari e la vita dell'uomo si può
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    muovere soltanto e dentro quello spazio
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    nel momento in cui l'uomo prova a uscire
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    da questo circolo vizioso sempre uguale
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    a se stesso è destinato al fallimento
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    utilissimo per spiegare tutto questo è
  • 00:12:52
    il concetto dell'ideale dell'ostrica di
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    cui verga parla in fantasticheria si
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    basa sull'idea che coloro che
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    appartengono ai deboli devono rimanere
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    legati alla propria famiglia al proprio
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    lavoro alle proprie tradizioni
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    per evitare di perdersi nel grande mare
  • 00:13:07
    del mondo per evitare che i pesci più
  • 00:13:10
    grandi li timori me quindi con
  • 00:13:11
    un'ostrica rimane attaccata al suo
  • 00:13:13
    scoglio i deboli gli ultimi devono
  • 00:13:15
    rimanere
  • 00:13:15
    attaccati alle loro tradizioni al loro
  • 00:13:18
    mondo altrimenti fuori il mare aperto li
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    mangerà ci sarebbero molte altre cose da
  • 00:13:22
    dire su verga e sui malavoglia
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    ricordiamoci però che prima di tutto
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    questi libri vanno letti perché sono
  • 00:13:28
    belli e perché ci raccontano ancora oggi
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    delle cose di tutti i nomi anche se sono
  • 00:13:32
    stati iscritti secoli fa
  • 00:13:33
    i malavoglia ci racconta proprio di
  • 00:13:35
    questa fiumana del progresso come la
  • 00:13:37
    definisce larga cioè questo avanzare del
  • 00:13:40
    tempo che non fa altro che lasciarci
  • 00:13:43
    vinti dei posti sulla riva dopo averci
  • 00:13:45
    travolti e annegati
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