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buongiorno ragazzi in questo video vi
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parlo della scultura greca nel periodo
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tardo classico abbiamo visto come agli
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inizi del quinto secolo di fronte per
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far fronte al nemico comune per siano né
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polis greche avessero trovato una
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coesione e fossero riuscite a
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sconfiggere un nemico numericamente
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superiore ma questa unità sotto il segno
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di atene ha vita breve
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nel 431 avanti cristo inizia la guerra
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del peloponneso che oppone atene a
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sparta e si conclude dopo quasi 30 anni
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nel 404 avanti cristo con la resa di
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atene nel 429 inoltre atene viene
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colpita da un'epidemia di peste di cui
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morirà lo stesso pericle nel secolo
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successivo la grecia continua a essere
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dilaniata da lotte interne che la
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rendono vulnerabile all'invasione dei
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macedoni dopo la sconfitta subita che
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ironia nel 338 davanti cristo filippo di
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macedonia impone ai greci un'alleanza la
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cosiddetta lega di corinto che non è in
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realtà un unità fra polis greche ma
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sancisce di fatto la fine della libertà
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delle polis e la loro sottomissione alla
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macedonia il periodo che va da 431
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avanti cristo al 338 avanti cristo e
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dunque un periodo di crisi e di
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drammatica decadenza i principi del
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classicismo vacillano ed emergono nuove
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istanze per tutto il sesto secolo e
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nella prima metà del quinto secolo
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avanti cristo latte greca aveva teso
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alla ricerca dell'assoluto dell'uomo
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ideale della perfezione delle sue
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proporzioni e fino a che fidia era
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riuscito a trovare quasi il punto di
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incontro tra umano e divino esprimendo
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nella perfezione delle sue opere
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il significato profondo della
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superiorità della ragione tra la fine
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del quinto secolo avanti cristo e nel iv
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secolo
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l'artista è deluso dalla situazione
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storica
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politica è esposta la propria attenzione
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su l'uomo allontanandosi dal divino le
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divinità continuano essere ritratte in
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questi anni ma perdono il loro distacco
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e diventano più umane manifestando una
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dimensione più intima e sentimentale
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anche la scelta dei soggetti cambia
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l'algida e vergine athena lascia spazio
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alla sensuale tenere l'austero pollo e
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con gesto per e di torio sanciva la
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vittoria della pd sui centauri nel
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tempio di zeus a olimpia viene ritratto
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come un giovane fanciullo che gioca con
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una lucertola alle divinità assise in
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trono se preferiscono divinità ritratti
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i momenti di vita quotidiana con
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atteggiamenti dolci e confidenziali
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viene inoltre definitivamente superato
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il principio della veduta frontale
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preferenziale la figura è disposta
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liberamente nello spazio quello spazio
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che è luogo indispensabile per la vita
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non più l'immobilità espressione del
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divino ma la mobilità espressione
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dell'umano gli autori più importanti di
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questo periodo tardo classico sono
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prassitele skopas e lisippo l'ateniese
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prassi tale rappresenta le divinità in
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atteggiamenti intimi quotidiani
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inserendo e nello spazio con un moto
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dolce e graduale al bronzo preferisce il
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marmo in quanto può ottenere effetti di
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straordinarie verosimiglianza
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utilizzando anche un impasto di olio e
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cera che imitava l'incarnato roseo della
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pelle
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sua è la fo ditec media che vedete in
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immagine proveniente la santuario di
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afrodite hack nido in anatolia e giunta
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noi solo attraverso numerosissime copie
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di epoca romana per la prima volta una
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divinità femminile viene raffigurata
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nuda mentre depone la veste su un anfora
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prima di immergersi nell'acqua per un
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bagno le membra sono articolate lungo la
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linea curva
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le ginocchia si piegano provocando uno
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sbilanciamento del bacino a destra il
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quale a sua volta impone la presenza di
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un appoggio
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e interessante notare come questa statua
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in fondo tra vero equilibrio in un
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elemento così strutturalmente il
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consistente come un drappo come una
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stoffa la posa particolare assunta dalla
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dea l'inclinazione della testa le
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ginocchia piegate la mano che copre le
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parti intime sembrano suggerire lo
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stupore della dea sorpresa da
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inaspettato apparire di un estraneo
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forse di un amante lo spettatore per la
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prima volta viene coinvolto nell'azione
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immedesimandosi nella mente in colui che
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è causa dell'espressione e dei gesti
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della dea la superficie scultorea
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coerentemente con il dolce movimento e
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tutto il corpo è trattata con delicate
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sfumature conteno i passaggi
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chiaroscurali e la levigatezza del nudo
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risalta ancor di più per il contrasto
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con il forte chiaro scuro determinato
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dagli ampi panneggi della veste poggiata
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sulla folla il punto di vista
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preferenziale è definitivamente superato
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tanto che la statua stando alle fonti
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era collocata in un tempietto circolare
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per essere visibile da tutti i lati nel
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gruppo hermes con dioniso bambino
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troviamo una sintesi di tutte le novità
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espresse da prassi le l'opera riprende
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un episodio legato all'infanzia di
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dioniso il piccolo figlio di zeus e
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della mortale se me le viene affidato da
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zeus a hermes affinché lo porti dalle
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ninfe della valle di nisa che
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l'avrebbero accudito e protetto dall ira
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funesta di hera prassitele ritrae hermes
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mente in una sosta durante il viaggio si
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riposa e fa giocare il piccolo dioniso
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forse con un grappolo d'uva come si vede
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in queste ipotesi di ricostruzione
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anche qui prassitele rappresenta una
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divinità in un atteggiamento dolce
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confidenziale atteggiamento che avrebbe
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un padre un fratello maggiore nei
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confronti di un bambino lo spettatore in
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questo caso non è più coinvolto
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direttamente come nell'acqua ditec libia
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ma contempla la relazione fra i
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personaggi una relazione fatta di
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sguardi e di gesti quasi a rubargli un
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attimo di intimità come nella fra ditte
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il corpo si dispone lungo una linea
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ondulata per sostenere il peso del
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piccolo con il braccio destro il bacino
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di hermes si sbilancia a sinistra e si
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rende necessario un appoggio sul tronco
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dove appoggiato il mantello di hermes la
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statua assumendo una posa ondulata si
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muove entro lo spazio vive dentro lo
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spazio che a sua volta è parte
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integrante della composizione
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inoltre per la prima volta il braccio è
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proteso in avanti e conquista occupa
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anche lo spazio anteriore quello
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compreso fra il petto e le braccia
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spazio che partecipa anch'esso alla
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composizione della statua
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anche in questo caso la superficie dei
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corpi si caratterizza per il morbido
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chiaroscuro accentuato per contrasto dal
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forte chiaroscuro delle pieghe del
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mantello appoggiato sul tronco al
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movimento dolce e lento di prassitele di
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cui statue si inseriscono dolcemente
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nello spazio invece skopas autore
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originario dell'isola di paro ma attivo
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soprattutto nel peloponneso ed atene
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skopas contrappone un movimento
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improvviso e violento
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come si vede nella sua menade danzante
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che cos'era non emenati le menadi
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letteralmente invase dal furore erano le
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seguaci del culto di dioniso che durante
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i riti in onore del dio si abbandonavano
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a danze
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selvagge durante le quali dilaniavano
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anche animali selvatici che poi
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divoravano skopas ci mostra un corpo
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scosso da un movimento brusco repentino
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che conferisce alla scultura una grande
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vitalità la menade ci appare in torsione
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come spinta da un contrasto di forze
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la testa è rivolta furiosamente
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all'indietro quasi fosse trascinata
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dalla massa di capelli sciolti e
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ondulati gli occhi a norbit e profonde
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lo sguardo verso l'alto le labbra sono
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carnose e dischiuse in un'espressione di
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inquietudine la veste scomposta legata
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da una cintura in vita è scossa dalla
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danza e lascia nudo un intero lato del
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corpo accentuando la carica erotica
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della statua il corpo ha perso
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definitivamente l'equilibrio e ponderato
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e si articola lungo linee divergenti e
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curve la superficie marmorea per quanto
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possiamo dedurre da questa copia romana
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è scabrosa e quindi impedisce la luce di
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adagiarsi sulla superficie ma la
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costringe invece a sbalzi continui
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skopas nelle sue opere si fa interprete
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del dramma dell'uomo del pathos
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espressione greca che indica ma serie di
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sentimenti e passioni forti e violente
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che si agitano nell'animo umano
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il movimento nelle sue stato è
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improvviso violento e attraverso il
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movimento l'uomo conquista il suo
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ambiente non ne fa parte
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in un rapporto di reciproco equilibrio
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come accadeva ancora impressi tele ma lo
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domina il terzo grande interprete di
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questo periodo è lisippo
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l'autore del peloponneso che secondo
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plinio aveva realizzato oltre 1500
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statue autore che ebbe commissioni molto
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importanti e alcune direttamente da gr
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dei sovrani macedoni filippo e
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alessandro magno con lisippo si chiude
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età classica e si pongono le premesse
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per l'arte ellenistica
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egli infatti lavora nel solco della
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tradizione naturalistica della statua da
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classica orientando però la sua arte
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sull'esperienza visiva piuttosto che su
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una stratta idea di bellezza
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l'opera più importante degli zero è
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senza dubbio la porsche o menos ossia
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colui che si deterge è un atleta che al
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termine della gara si deterge con uno
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striscione uno strumento metallico
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curvilineo che serviva per togliere il
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grasso l'olio lo sporco dopo una lotta
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lisippo rappresenta ancora l'atleta
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ideale senza espressioni di sforzo o
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sofferenza come nella tradizione
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classica ma lo ritrae in un momento
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quotidiano nel realizzare questa figura
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lisippo non dimentica la ponderazione
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policleto ma la rinnova le braccia sono
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protesi in avanti e vengono bilanciati
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solo momentaneamente dalla gambe
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divaricate in particolare la gamba
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destra che si apre si sposta leggermente
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indietro
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questo sbilanciamento provoca una
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curvatura della del busto è evidente
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soprattutto se vediamo la statua dal
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punto di vista tergale la statua di
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lisippo è quindi ancora in equilibrio ma
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è un equilibrio instabile che tende al
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movimento le braccia protese in avanti
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conquistano lo spazio anteriore
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affermando inequivocabilmente la
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tridimensionalità e quindi l'esistenza
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concreta dell'uomo il chiasmo di
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policleto viene reinterpretato e
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sostituito dall antitesi fra parti che
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compiono un'azione e parti che subiscono
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un azione o che sono riposo per cui alla
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corrispondenza incrociata si preferisce
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una corrispondenza lineare lineare fra
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membro superiori e membra inferiore del
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corpo anche le proporzioni si rinnovano
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per evitare qualsiasi appesantimento
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fisico
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il corpo è più snello sottile e nervoso
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attestandosi su una proporzione fra
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testa e corpo di circa 1 su 9 al posto
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degli 1 su 8 del doriforo di policleto
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l'uomo che solo un secolo prima il
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filosofo protagora aveva definito misura
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di tutte le cose
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è qui rappresentato attraverso i suoi
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gesti che sono per definizione
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transitori e imperfetti lisippo riesce
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dunque ad attuare le idee del iv secolo
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rinuncia al tentativo di cogliere di
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rappresentare l'assoluto accantonando
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l'idea del divino perché è inconoscibile
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e si rivolge all'uomo a ciò che è
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occidentale
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concludo con il pugile il riposo
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un'opera del iv secolo attribuita sempre
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a lisippo con il pugile a riposo si
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conclude l'evoluzione della
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rappresentazione dell'atleta dell'atleta
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ideale dell'età classica quello
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cristallizzato nel suo movimento
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perfetto da mirone codificato nelle sue
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proporzioni da policleto e reso più
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dinamico dallo stesso lisippo di questo
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atleta ideale non rimane più nulla
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la rappresentazione è cruda e realistica
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l'atleta volge lo sguardo verso destra
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forse in attesa del verdetto del giudice
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o forse rivolto al pubblico
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il volto è segnato da cicatrici tagli
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ematomi il naso tumefatto e rotto la
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bocca leggermente aperta per il respiro
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affannoso lo sguardo vacuo dell'uomo è
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lo sguardo di una persona stanca e
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provata dalle estenuanti combattimenti
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l'atleta ideale simbolo di virtù e
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coraggio è scomparso del tutto e con lui
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la scultura classica grazie per
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l'attenzione