Ripasso programma italiano: esame di maturità 2025

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概要

TLDRIl video offre un'ampia panoramica sulla letteratura italiana, analizzando le vite e le opere di autori significativi dal XIX al XX secolo. Si inizia con Giacomo Leopardi, la cui poetica si distingue per il pessimismo e l'indefinito, seguita da Giosuè Carducci, noto per il suo rifiuto del romanticismo e l'esaltazione della tradizione. Giovanni Verga introduce il verismo, evidenziando il pessimismo sociale, mentre Giovanni Pascoli esplora temi di natura e infanzia. Gabriele D'Annunzio rappresenta l'estetismo decadente, mentre Luigi Pirandello si concentra sull'identità e le convenzioni sociali. Altri autori come Italo Svevo, Umberto Saba, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda e Italo Calvino vengono discussi per le loro innovazioni stilistiche e tematiche, riflettendo le trasformazioni sociali e culturali dell'epoca.

収穫

  • 📜 Leopardi: poetica dell'indefinito e pessimismo storico.
  • 📚 Carducci: rifiuto del romanticismo e valorizzazione della tradizione.
  • 🌾 Verga: verismo e pessimismo sociale.
  • 🌼 Pascoli: nido e meraviglia infantile.
  • 🎭 D'Annunzio: estetismo decadente e vita come opera d'arte.
  • 🎭 Pirandello: identità e convenzioni sociali.
  • 🧠 Svevo: analisi psicologica e inettitudine.
  • 📖 Saba: canzoniere e quotidianità.
  • 🕊️ Ungaretti: poesia della guerra e della vita.
  • 🌌 Calvino: sperimentazione e complessità del reale.

タイムライン

  • 00:00:00 - 00:05:00

    Giacomo Leopardi, nato a Recanati nel 1798, cresce in un ambiente conservatore e sviluppa una poetica dell'indefinito. Le sue prime opere, legate ai temi patriottici e alla natura, esprimono un desiderio di comunione con l'infinito, ma anche una distanza tra desiderio e realtà. Leopardi sviluppa il pessimismo storico, sostenendo che la civilizzazione ha portato l'uomo all'infelicità. Negli anni '20, scrive le operette morali e i grandi idilli, affrontando il pessimismo cosmico e la vanità delle illusioni umane.

  • 00:05:00 - 00:10:00

    Tra il 1822 e il 1830, Leopardi viaggia in Italia, ma spesso torna a Recanati per motivi di salute e finanziari. In questo periodo, scrive opere come 'A Silvia' e 'Il sabato del villaggio', che riflettono sul dolore e sull'impossibilità di migliorare la condizione umana. La sua poetica evolve, mostrando una natura ingannevole e un pessimismo crescente. Negli ultimi anni, Leopardi vive un amore non corrisposto e si trasferisce a Napoli, dove muore giovane, segnato dalla solitudine e dalla sfiducia nel progresso.

  • 00:10:00 - 00:15:00

    Giosuè Carducci, nato nel 1835, diventa un importante poeta nazionale, fondando la società degli amici pedanti durante gli studi a Pisa. Dopo l'unità d'Italia, il suo atteggiamento politico evolve da anticlerecalismo a monarchismo, diventando un simbolo dell'Italia monarchica. La sua poetica rifiuta il romanticismo, valorizza la tradizione nazionale e si ispira all'antichità, esaltando l'individuo e la libertà. Le sue opere principali includono 'Giambi ed epodi', 'Rime nuove' e 'Odi barbare', che trattano temi storici e personali con uno stile innovativo.

  • 00:15:00 - 00:20:00

    Giovanni Verga, nato nel 1840, inizia la sua carriera scrivendo romanzi risorgimentali. Si sposta a Firenze e Milano, dove entra in contatto con il verismo, un movimento che rappresenta la società con uno sguardo scientifico. Le sue opere, come 'I malavoglia' e 'Mastro Don Gesualdo', esplorano il pessimismo e la condizione sociale dei personaggi, evidenziando l'impossibilità di migliorare la propria vita. Verga adotta uno stile realistico e un linguaggio dialettale, riflettendo la vita dei contadini e dei pescatori.

  • 00:20:00 - 00:25:00

    Giovanni Pascoli, nato nel 1855, vive un'infanzia segnata da lutti familiari. La sua poetica si concentra su temi come il nido e il fanciullino, esprimendo un desiderio di protezione e meraviglia. Le sue raccolte, come 'Mirice' e 'Canti di Castelvecchio', affrontano la vita rurale e la contrapposizione tra vita e morte. Pascoli utilizza uno stile semplice e musicale, con un forte richiamo alla natura e ai ricordi.

  • 00:25:00 - 00:30:00

    Gabriele D'Annunzio, nato nel 1863, vive una vita edonistica e mondana, cercando di rendere la sua esistenza un'opera d'arte. La sua poetica, legata al decadentismo, esplora temi come il piacere e la bellezza. Le sue opere principali, come 'Il piacere' e 'Alcione', presentano un linguaggio musicale e simbolico, riflettendo la fusione tra uomo e natura. D'Annunzio diventa un simbolo del nazionalismo italiano, ma la sua vita si conclude in isolamento.

  • 00:30:00 - 00:35:00

    Luigi Pirandello, nato nel 1867, affronta la contraddizione tra vita e forma, esplorando l'identità e la solitudine. La sua produzione include novelle, romanzi e opere teatrali, come 'Sei personaggi in cerca d'autore', che mettono in discussione la realtà e la verità. Pirandello vince il premio Nobel nel 1934, diventando un importante esponente del teatro moderno e della narrativa psicologica.

  • 00:35:00 - 00:40:35

    Italo Calvino, nato nel 1923, si distingue per la sua capacità di unire razionalità e fantasia. La sua opera spazia dal neorealismo a racconti fantastici, come 'Il sentiero dei nidi di ragno' e 'Le città invisibili'. Calvino esplora le trasformazioni del mondo postbellico, cercando di rendere la complessità della realtà attraverso uno stile chiaro e comunicativo. La sua produzione si conclude con 'Lezioni americane', un testamento letterario che evidenzia valori come leggerezza e molteplicità.

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ビデオQ&A

  • Chi è Giacomo Leopardi?

    Giacomo Leopardi è un poeta e filosofo italiano nato nel 1798 a Recanati, noto per la sua poetica dell'indefinito e il pessimismo storico.

  • Quali sono le opere principali di Leopardi?

    Le opere principali di Leopardi includono 'L'infinito', 'A Silvia', e 'Il sabato del villaggio'.

  • Cosa caratterizza la poetica di Carducci?

    La poetica di Carducci si basa sul rifiuto del romanticismo, l'esaltazione della tradizione nazionale e l'ispirazione all'antichità.

  • Qual è il tema centrale delle opere di Verga?

    Il tema centrale delle opere di Verga è il pessimismo e il determinismo, con una forte attenzione alla vita dei contadini e alla società.

  • Quali sono i temi principali della poesia di Pascoli?

    I temi principali della poesia di Pascoli includono il nido, la morte, la natura e la meraviglia infantile.

  • Cosa rappresenta D'Annunzio nella letteratura italiana?

    D'Annunzio rappresenta un ideale di vita estetica e decadente, influenzando anche l'estetica fascista.

  • Qual è la visione di Pirandello sulla vita e l'identità?

    Pirandello esplora la contrapposizione tra vita e convenzioni sociali, evidenziando l'impossibilità di conoscere la vera natura delle persone.

  • Qual è l'importanza di Svevo nella letteratura?

    Svevo è noto per la sua analisi psicologica dei personaggi e per il suo romanzo 'La coscienza di Zeno', che esplora l'inettitudine.

  • Quali sono i temi principali del canzoniere di Saba?

    I temi principali del canzoniere di Saba includono l'isolamento, la quotidianità e una religiosità laica.

  • Cosa caratterizza la poesia di Ungaretti?

    La poesia di Ungaretti è caratterizzata da brevi versi, forte uso della metafora e un'intensa riflessione sulla vita e la morte.

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    Iniziamo il nostro ripasso con Leopardi.
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    Giacomo Leopardi nasce a Recanati nel
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    1798 in un ambiente familiare bigotto e
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    conservatore. Gli anni della sua
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    infanzia e adolescenza sono segnati da
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    quello che lui stesso definisce uno
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    studio matto e
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    disperatissimo. La prima fase della sua
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    scrittura è legata al primo ciclo dei
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    canti. Abbiamo da un lato delle canzoni
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    in cui dominano i temi patriottici e la
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    forma classicista. Dall'altro i piccoli
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    idilli, in cui al centro della poesia vi
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    è l'io che si abbandona a sentimenti
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    come la dolcezza del ricordo, il
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    vagheggiamento dell'infinito e
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    l'impossibile comunione con la natura,
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    dando luogo a quella che viene definita
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    una poetica
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    dell'indefinito. Fra i piccoli dilli
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    compaiono alcune delle opere più famose
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    di Leopardi, come l'infinito, in cui
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    l'immaginazione è favorita dall'ostacolo
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    posto allo sguardo, e la sera del di
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    festa, in cui emergono temi come
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    l'infelicità e la
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    solitudine. In generale, in questa prima
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    fase, Leopardi sviluppa la teoria del
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    piacere secondo cui esiste una distanza
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    fra il desiderio che ci spinge
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    all'infinito, e il reale che è
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    finito. Accanto alla teoria del piacere,
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    Leopardi sviluppa il cosiddetto
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    pessimismo storico, ovvero l'idea che la
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    natura è buona, ma l'uomo,
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    civilizzandosi nel corso del tempo, è
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    andato incontro
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    all'infelicità. Se la ragione, infatti
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    si rivela utile per scoprire il vero,
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    dall'altro non migliora la vita.
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    Fra il 1822 e il 1830 Leopardi gira fra
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    varie città italiane entrando in
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    contatto con gli intellettuali
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    romantici, ma rimanendo spesso
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    insoddisfatto e deve anche rientrare per
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    un lungo periodo a Reanati per questioni
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    economiche e di salute. In questi anni
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    abbiamo la seconda fase della sua
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    produzione che vede prima la scrittura
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    delle operette morali e poi dei grandi
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    dilli. Le operette sono 24 scritti in
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    prosa di contenuto filosofico in cui
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    emergono temi come la piccolezza del
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    genere umano, la vanità delle illusioni
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    e in cui la morte è presentata come
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    cessazione del dolore. I grandi dilli
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    sono invece di nuovo poesie in cui si
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    affronta il cosiddetto pessimismo
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    cosmico. Nell'evoluzione del pensiero di
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    Leopardi, infatti, ora anche la natura
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    viene vista come malevola in quanto
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    inganna l'uomo. Fanno parte di questo
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    ciclo opere come a Silvia che parla
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    della fine delle illusioni giovanili, la
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    quiede dopo la tempesta in cui si
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    sviluppa la teoria del piacere come
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    pausa temporanea al dolore. Il sabato
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    del villaggio, in cui il piacere è
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    associato al ricordo del passato e
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    all'attesa del futuro, è il canto
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    notturno di un pastore errante dell'Asia
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    in cui Leopardi riflette sul significato
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    dell'esistenza.
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    Gli ultimi anni della sua vita sono
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    segnati dall'amore non corrisposto per
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    Fannì Targioni Tozzetti e per l'amicizia
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    con Antonio Ranieri. Nel 1833 si sposta
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    a Napoli per il clima che dovrebbe
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    favorire la sua salute, ma muore ancora
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    molto giovane. quest'ultima fase si
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    allontana dall'ambiente romantico ed
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    entra in una fase di solitudine
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    intellettuale segnata da un lato dalla
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    sfiducia nel progresso scientifico e
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    politico, ma dall'altro dall'emergere
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    della solidarietà umana che nasce dalla
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    consapevolezza della sofferenza comune.
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    In quest'ultima fase della sua
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    produzione vedono la luce, il ciclo di
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    Asfasia, ovvero cinque poesie dedicate a
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    Fannni, in cui l'amore è presentata come
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    unica esperienza che riempe l'uomo e la
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    ginestra, un lungo discorso che
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    rappresenta il suo testamento morale. Se
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    da un lato la ginestra parla della
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    piccolezza dell'uomo e della sfiducia di
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    Leopardi nei confronti del progresso,
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    dall'altro viene esaltata la fratellanza
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    contro la natura. La ginestra
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    rappresenta il passaggio dal pessimismo
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    cosmico al pessimismo eroico. Per
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    chiudere il discorso su Leopardi non si
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    può poi non ricordare lo zibaldone,
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    un'opera che rappresenta un mix fra
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    raccolta di appunti, pensieri, cronache,
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    spunti autobiografici che lo scrittore
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    realizza fra il 1817 e il
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    1832 e che ci permette di ricostruire il
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    percorso intellettuale spirituale
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    dell'artista in cui compaiono molte
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    delle sue riflessioni filosofiche.
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    Dopo Leopardi passiamo alla seconda metà
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    dell'8 dove incontriamo un autore che
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    ebbe una celebre fama in vita,
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    considerato il maggior poeta nazionale,
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    ma che oggi ha perso rilevanza nei
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    manuali, ovvero Giosuè Carducci.
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    Carducci nasce nel 1835 a Val di
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    Castello da un medico di sentimenti
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    patriottici. Durante gli anni
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    dell'Università a Pisa fonda la società
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    degli amici pedanti che sostiene
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    l'approccio classicista contro quello
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    romantico dominante. Grazie alla sua
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    attività letteraria e filologica ottiene
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    nel 1860 la cattedra all'Università di
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    Bologna, città in cui resterà per il
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    resto della sua vita. Dopo l'unità
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    d'Italia, Carducci assume atteggiamenti
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    anticlericali e democratici, ostili
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    all'esito moderato del processo
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    risorgimentale. Negli anni il suo
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    atteggiamento si fa però sempre più
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    moderato, fino ad aderire prima a
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    sentimenti monarchici e poi a sostenere
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    i progetti imperialisti di Francesco
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    Crispi. Anche per via di questa svolta
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    politica diventa un simbolo dell'Italia
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    monarchica venendo nominato senatore nel
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    1890 e assumendo l'immagine di Vate
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    nazionale. La sua poetica si fonda su
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    quattro elementi centrali: il rifiuto
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    del romanticismo con il suo gusto
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    medievelleggiante e oscuro, la
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    valorizzazione della tradizione
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    nazionale confine civile, l'ispirazione
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    all'antichità pagana vista come
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    esaltazione della solarità della vita,
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    l'esaltazione dell'individuo e della sua
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    ricerca della libertà.
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    La sua intera opera poetica e raccolta è
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    suddivisa dallo stesso Carducci in sei
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    volumi. I volumi più significativi sono
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    i tre che raccolgono le opere della
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    maturità, ovvero Giambi ed epodi, rime
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    nuove e odi barbare. Giambi ed epodi
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    raccolgono le poesie di satira politica
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    con riferimenti realistici all'attualità
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    dell'Italia post unitaria. Le rime nuove
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    sono invece liriche in metri
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    tradizionali che trattano temi più
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    classici e le più irrilevanti sono
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    quelle che raccontano le situazioni
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    affettive personali che passano
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    dall'affermazione di stati d'animo
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    vitalistici ai momenti più tristi, dai
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    lutti alle delusioni personali. Il suo
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    approccio rimane sempre semplice dal
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    momento che Carducce vede nel poeta una
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    figura virile, lontana dal
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    sentimentalismo romantico. Infine, nelle
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    odi barbare gli è il tentativo
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    stilistico di riprodurre la metrica
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    latina che lo porta a eliminare le rime,
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    fatto nuovo nella poesia italiana. In
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    generale le poesie di questa raccolta
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    hanno versi sfasati e suoni aspri con lo
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    scopo di allontanarsi dalla musicalità
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    tradizionale della poesia. In tutte
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    queste raccolte un tema comune è la
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    poesia della storia. La rievocazione di
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    fatti del passato ha per Carducci un
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    valore morale e civile, ma allo stesso
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    tempo tradisce l'idea di un passato
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    irrecuperabile. Da Carducci passiamo a
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    Verga. Giovanni Verga nasce a Catania
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    nel
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    1840 e negli anni della sua gioventù
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    aderrisce al Risorgimento con spirito
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    patriottico. In questa prima fase, negli
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    anni in cui si realizza l'unità
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    d'Italia, scrive i suoi primi romanzi
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    che hanno toni enfatici e presentano
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    temi risorgimentali.
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    Si sposta in seguito a Firenze nel 1869
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    e poi a Milano. Entra in contatto con
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    salotti intellettuali e ambienti della
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    scapigliatura, ovvero di quella corrente
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    artistica di fine 800 che si
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    contraddistingue per uno stile di vita
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    sregolato, maledetto e per una poetica
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    fondata su temi magrabi, denunciando la
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    svalutazione dell'artista e la mentalità
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    scientifica e positivista del periodo.
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    In questa fase Verga raggiunge il
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    successo con i cosiddetti romanzi
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    mondani come storia di una capinera in
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    cui viene denunciata l'ipocrisia della
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    borghesia attraverso la storia di amori
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    destinati alla rovina. punto di svolta
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    nella sua poetica l'incontro con lo
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    scrittore e critico letterario Luigi
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    Capuana nel
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    1877 che lo porta ad aderire al verismo,
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    ovvero alla variante italiana del
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    naturalismo, corrente letteraria che
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    sotto l'influenza del positivismo
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    presenta lo scrittore come uno studioso
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    della società che adottando un punto di
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    vista impersonale simile a quello dello
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    scienziato fa agire i personaggi
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    studiandoli nel loro ambiente. Nei suoi
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    scritti veristi, Verga adotta un
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    approccio pessimista che rappresenta la
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    chiave della sua poetica. Domina infatti
  • 00:09:05
    l'approccio determinista secondo cui è
  • 00:09:07
    impossibile migliorare la propria
  • 00:09:09
    condizione sociale e la descrizione di
  • 00:09:11
    una umanità attaccata alla roba, ovvero
  • 00:09:14
    alle ricchezze e ai beni materiali. Le
  • 00:09:17
    sue opere veriste sono vita da campi,
  • 00:09:20
    ovvero una raccolta di racconti che
  • 00:09:22
    hanno come protagonisti contadini,
  • 00:09:24
    pastori e minatori in bilico fra
  • 00:09:27
    rimpianto per la genuità della vita dei
  • 00:09:30
    poveri e la denuncia della mentalità
  • 00:09:32
    retrograda del mondo contadino. Poi
  • 00:09:35
    abbiamo le novelle russicane, le novelle
  • 00:09:37
    milanesi, racconti che hanno al centro
  • 00:09:39
    personaggi moralmente corrotti e vicende
  • 00:09:41
    legate a feroci scontri individuali per
  • 00:09:43
    l'accumulo di ricchezza.
  • 00:09:45
    In questi stessi anni eh Verga elabora
  • 00:09:48
    il ciclo dei vinti, un progetto di
  • 00:09:50
    cinque romanzi incompiuto in cui fornire
  • 00:09:53
    un ritratto della società del tempo. Le
  • 00:09:56
    opere del ciclo pubblicate sono I
  • 00:09:58
    malavoglia, ovvero il primo romanzo del
  • 00:10:00
    ciclo in cui sono narrate le vicende di
  • 00:10:02
    una famiglia di pescatori travolti dalla
  • 00:10:04
    fiumana del progresso, ovvero
  • 00:10:06
    dall'illusione di poter accedere a un
  • 00:10:08
    nuovo benessere.
  • 00:10:10
    Il romanzo presenta novità stilistiche
  • 00:10:12
    come il discorso in diretto libero, una
  • 00:10:14
    lingua orale ricalcata sul dialetto
  • 00:10:16
    regionale al fine di arrivare a una
  • 00:10:18
    narrazione più realistica. E poi Mastro
  • 00:10:21
    Don Gesualdo, il secondo romanzo in cui
  • 00:10:24
    sono ancora presenti i temi
  • 00:10:25
    dell'attaccamento alla roba e
  • 00:10:27
    all'impossibilità di migliorare la
  • 00:10:28
    propria condizione sociale, ma con uno
  • 00:10:31
    stile meno sperimentale dei malvoglia.
  • 00:10:34
    Nella parte finale della sua vita, Berga
  • 00:10:36
    torna a vivere a Catania nel 1893, dove
  • 00:10:39
    si accentua il suo pessimismo e le sue
  • 00:10:40
    posizioni politiche si fanno più
  • 00:10:43
    conservatrici. Le opere di questo
  • 00:10:44
    periodo risultano tutte incompiute.
  • 00:10:47
    Muore infine nel
  • 00:10:52
    1922. Dopo Verga incontriamo un poeta,
  • 00:10:55
    Giovanni Pascoli. Pascoli nasce nel
  • 00:10:58
    1855 a San Mauro di Romagna. La sua
  • 00:11:02
    infanzia e la sua adolescenza sono
  • 00:11:04
    segnati da una serie di lutti familiari,
  • 00:11:06
    in particolare l'uccisione del padre il
  • 00:11:08
    10 agosto
  • 00:11:10
    1867. Dopo la formazione scolastica al
  • 00:11:12
    collegio dei padri Scolopia Urbino,
  • 00:11:15
    entra nel 1873 all'Università di Bologna
  • 00:11:18
    seguendo le elezioni di Carducci. In
  • 00:11:20
    questi anni aderisce alle idee
  • 00:11:22
    socialiste e finirà nel
  • 00:11:24
    1879 anche in arresto per la sua
  • 00:11:27
    attività. Il suo è in ogni caso un
  • 00:11:29
    socialismo lontano dalla lotta di
  • 00:11:31
    classe, quanto è un socialismo
  • 00:11:34
    umanitario inteso nella forma di una
  • 00:11:36
    pietà e di una solidarietà universali.
  • 00:11:39
    Dopo
  • 00:11:40
    l'università diventa prima professore
  • 00:11:42
    liceale, poi universitario, girando fra
  • 00:11:45
    diversi atenei fino a stabilirsi a
  • 00:11:47
    Bologna dove nel 1905 sostituisce
  • 00:11:51
    Carducci. Non si sposerà mai, ma
  • 00:11:53
    manterrà in piedi il legame familiare
  • 00:11:55
    con la sorella Maria, vivendoci insieme
  • 00:11:58
    a Castelvecchio di Barga dal
  • 00:12:01
    1895. Accumula, grazie alle sue poesie
  • 00:12:04
    scritte in latino, numerosi premi
  • 00:12:06
    letterari. Muore infine a Bologna nel
  • 00:12:09
    1912.
  • 00:12:10
    La sua poetica ruota intorno a due temi,
  • 00:12:13
    il nido e il fanciollino. Per nido si
  • 00:12:15
    intende l'immagine familiare che mette
  • 00:12:17
    al riparo dal mondo esterno, il che
  • 00:12:20
    tradisce soprattutto l'ossessiva
  • 00:12:22
    presenza dell'idea della morte nella sua
  • 00:12:23
    biografia. Per poetica del fanciulino si
  • 00:12:26
    intende invece la capacità di conservare
  • 00:12:28
    lo stupore e la meraviglia che i bambini
  • 00:12:31
    provano di fronte al mondo
  • 00:12:32
    riproducendole tramite un linguaggio
  • 00:12:34
    semplice, sebbene con una
  • 00:12:36
    ricerca della musicalità che dia la
  • 00:12:39
    poesia l'andamento di una favola. Le
  • 00:12:42
    raccolte poetiche sono diverse. Mirice,
  • 00:12:45
    ovvero delle brevi poesie di argomento
  • 00:12:47
    campestre, il titolo significa infatti
  • 00:12:49
    tamerici, ovvero piante semplici che
  • 00:12:52
    evocano una poesia umile. Vi ricorrono
  • 00:12:54
    temi come la morte, la natura, il nido e
  • 00:12:57
    il ricordo dei cari defonti. Abbiamo poi
  • 00:13:00
    i poemetti, 12 componimenti che
  • 00:13:03
    raccontano l'amore tra due contadini
  • 00:13:04
    ponendo l'accento sulla contrapposizione
  • 00:13:06
    fra vita rurale e realtà industriale.
  • 00:13:10
    Qui si avverte in particolare
  • 00:13:11
    l'influenza della cultura decadentista
  • 00:13:13
    con la
  • 00:13:14
    contrapposizione fra la vita e la morte,
  • 00:13:17
    l'avvertire il senso di decadenza e
  • 00:13:19
    corruzione delle
  • 00:13:20
    cose. Abbiamo poi i canti di
  • 00:13:23
    Castelvecchio che si pongono in
  • 00:13:25
    continuità con Mirice, arrivando però a
  • 00:13:27
    una struttura più ampia e complessa. La
  • 00:13:29
    struttura della raccolta ricalca il
  • 00:13:32
    ciclo delle stagioni e rispetto a Mirice
  • 00:13:35
    compaiono anche temi nuovi come il
  • 00:13:36
    desiderio
  • 00:13:37
    sessuale. Abbiamo poi i poemi conviviali
  • 00:13:40
    che hanno uno stile erudito e vengono
  • 00:13:42
    trattati argomenti classici rileggendoli
  • 00:13:45
    però come simboli di infelicità e
  • 00:13:47
    vanità. E infine le odi e gli inni. una
  • 00:13:51
    poesia molto diversa sul piano tematico
  • 00:13:53
    in quanto si affrontano questioni come
  • 00:13:55
    l'esaltazione della nazione e del
  • 00:13:57
    sentimento risorgimentale con un fine
  • 00:13:59
    civile e
  • 00:14:01
    patriottico. Lo stile può essere
  • 00:14:03
    sintetizzato in sei caratteristiche: la
  • 00:14:06
    descrizione impressionistica dei
  • 00:14:08
    particolari che si presentano ai sensi
  • 00:14:11
    in maniera fuggevole imprimendosi
  • 00:14:13
    sull'emotività.
  • 00:14:15
    la negazione di una sintassi a favore di
  • 00:14:17
    un periodare breve, spesso nominale, il
  • 00:14:20
    linguaggio analogico, ovvero un continuo
  • 00:14:22
    ricorso a metafore che stanno a
  • 00:14:24
    significare la profonda connessione fra
  • 00:14:26
    le cose del mondo. Il mischiare il
  • 00:14:29
    linguaggio tradizionale con termini ora
  • 00:14:31
    dialettali, ora elevati, ora esotici, il
  • 00:14:34
    continuo ricorso a rifigure retoriche
  • 00:14:36
    come onomatopee e allerazioni per creare
  • 00:14:39
    una trama interna di richiami ed echi
  • 00:14:42
    fra le parole. E infine la grande
  • 00:14:44
    capacità di reinventare i metri della
  • 00:14:46
    tradizione lirica.
  • 00:14:49
    Da Pascoli passiamo a un personaggio
  • 00:14:50
    totalmente diverso, ovvero Gabriele
  • 00:14:52
    D'Annunzio. La sua vita è fondamentale
  • 00:14:55
    per capire il personaggio in quanto in
  • 00:14:57
    lui vi sono una serie di obiettivi.
  • 00:14:59
    Rendere la sua vita stessa un'opera
  • 00:15:01
    d'arte nel pieno dello spirito
  • 00:15:03
    decadentista e offrire attraverso la sua
  • 00:15:06
    vita un prodotto adatto ad un pubblico
  • 00:15:08
    sempre più di massa. Da tutto questo
  • 00:15:10
    deriva un fenomeno definibile come
  • 00:15:11
    D'Annunzianesimo, ovvero un certo ideale
  • 00:15:14
    di vita che plasmò un'intera generazione
  • 00:15:16
    che fu poi assorbito soprattutto
  • 00:15:18
    dall'estetica fascista.
  • 00:15:20
    Fatta questa premessa, andiamo più sul
  • 00:15:22
    dettaglio. Dal Nunzio nasce nel 1863 a
  • 00:15:25
    Pescara, studia al prestigioso collegio
  • 00:15:28
    Cicognini di Prato, mostrandosi studente
  • 00:15:31
    brillante
  • 00:15:32
    indocile. Si trasferisce poi a Roma nel
  • 00:15:35
    1881, dandosi ad una vita mondana
  • 00:15:38
    edonistica, soprattutto in seguito alla
  • 00:15:40
    pubblicazione del primo grande successo,
  • 00:15:42
    il Piacere. Nel 1895 incontra l'eonora
  • 00:15:45
    Duse, con cui inizia una relazione che
  • 00:15:47
    lo inizia l'attività drammaturgica.
  • 00:15:50
    Nel 1897 entra in politica come
  • 00:15:52
    parlamentare della destra, ma col suo
  • 00:15:54
    gusto per lo scandalo e il protagonismo.
  • 00:15:57
    Nel 1900 si candida fra le file dei
  • 00:15:59
    socialisti. Intanto si è trasferito a
  • 00:16:02
    Firenze vivendo in una lussuosa villa,
  • 00:16:04
    la capoccina, ma a causa dei debiti si
  • 00:16:07
    trasferisce nel 1910 in Francia. In
  • 00:16:11
    vista della Prima Guerra Mondiale
  • 00:16:12
    rientra in Italia dove diventa un
  • 00:16:14
    protagonista del fronte interventista.
  • 00:16:16
    Nel corso della guerra compie poi una
  • 00:16:18
    serie di azioni spettacolari che gli
  • 00:16:19
    danno ulteriore fama. Nel dopoguerra
  • 00:16:23
    conia lo lo slogan della vittoria
  • 00:16:25
    motilata e dà vita alla celebre impresa
  • 00:16:27
    fiumana. Con l'avvento del fascismo
  • 00:16:30
    viene saltato a vate della nazione, ma
  • 00:16:34
    anche isolato dalla vita pubblica,
  • 00:16:36
    trascorrendo gli ultimi anni nella villa
  • 00:16:39
    del vittoriale a Gardone. Muore nel
  • 00:16:42
    1938.
  • 00:16:44
    Le sue opere principali sono Il piacere,
  • 00:16:47
    un romanzo che appartiene alla trilogia
  • 00:16:49
    della rosa in cui il protagonista è
  • 00:16:50
    Andrea Sperelli, un dendy che dedica la
  • 00:16:53
    propria vita al piacere. Abbiamo infatti
  • 00:16:55
    un culto aristocratico del bello, ma
  • 00:16:58
    anche una indagine interiore del
  • 00:17:00
    protagonista attraverso una narrazione
  • 00:17:02
    non in ordine cronologico, che lo renda
  • 00:17:04
    un profondo romanzo
  • 00:17:06
    psicologico. Poi Alcione, una raccolta
  • 00:17:09
    di 88 componimenti che fa parte del
  • 00:17:11
    ciclo delleudi. Le poesie di Alcione
  • 00:17:14
    hanno al centro immagini simboliche e
  • 00:17:16
    mitologiche. Il tema principale è quello
  • 00:17:19
    del panismo, ovvero la fusione fra uomo
  • 00:17:21
    e natura. Lo stile è caratterizzato
  • 00:17:24
    dalla sperimentazione metrica, dal
  • 00:17:26
    valore evocativo della parola e da un
  • 00:17:29
    linguaggio musicale
  • 00:17:31
    arcaico. E poi il notturno, una serie di
  • 00:17:34
    pensieri e riflessioni realizzate dopo
  • 00:17:37
    la perdita della vista ad un occhio
  • 00:17:38
    durante una temporanea infermità. In
  • 00:17:41
    queste riflessioni emerge un'analisi del
  • 00:17:43
    sé attraverso un ripiegamento interiore
  • 00:17:46
    che si sviluppa con una sintassi rapida
  • 00:17:48
    e
  • 00:17:49
    incalzante. Gran parte della sua
  • 00:17:51
    produzione è poi legata alla rilettura
  • 00:17:52
    del mito nicciano del superuomo, riletto
  • 00:17:55
    in chiave individualistica ed
  • 00:17:57
    estilizzante. A questa poetica
  • 00:17:59
    rispondono una serie di romanzi come il
  • 00:18:01
    trionfo della morte, le vergini delle
  • 00:18:03
    rocce, il fuoco, forse che sì, forse che
  • 00:18:06
    no. Mentre a livello poetico le altre
  • 00:18:09
    opere che fanno parte del ciclo delle
  • 00:18:11
    laudi, ovvero May, un lungo poema che
  • 00:18:13
    celebra la poesia come energia
  • 00:18:15
    vitalistica, ed elettra una serie di
  • 00:18:17
    poesie celebrative di tono nazionalista
  • 00:18:19
    e bellicista.
  • 00:18:21
    In generale, dunque, l'opera di
  • 00:18:22
    D'Annunzi è legata ad una forte varietà
  • 00:18:24
    tematica e stilistica, alla centralità
  • 00:18:26
    dei temi come la sensualità erotica, il
  • 00:18:29
    narcisismo, all'amore sensuale della
  • 00:18:31
    parola e al gusto simbolista della
  • 00:18:33
    poesia, vista come accesso ad una
  • 00:18:36
    conoscenza superiore. Nelle sue pagine
  • 00:18:38
    migliori compare anche però quella
  • 00:18:40
    disgregazione dell'io che sarà poi
  • 00:18:42
    centrale nella grande narrativa
  • 00:18:43
    novecentesca.
  • 00:18:45
    Praticamente coetaneo di D'Annunzio, ma
  • 00:18:47
    molto lontano dal suo estetismo, è Luigi
  • 00:18:49
    Pirandello. Pirandello nasce nel 1867 in
  • 00:18:53
    provincia di Agrigento, in una famiglia
  • 00:18:55
    che gestisce miniere di zolfo. Per
  • 00:18:58
    assecondare la sua passione letteraria
  • 00:19:00
    studia a Roma e in Germania a Bon. Nel
  • 00:19:03
    1894 combina un matrimonio di interessi
  • 00:19:05
    e intanto avvia la sua carriera
  • 00:19:07
    letteraria. Nel 1903 le attività
  • 00:19:10
    economiche della famiglia collassano
  • 00:19:11
    portando alla perdita dei capitali
  • 00:19:13
    investiti anche dalla moglie che entra
  • 00:19:15
    in una grave condizione psichica. Ciò
  • 00:19:18
    nonostante la sua carriera letteraria
  • 00:19:19
    inizia a decollare e soprattutto negli
  • 00:19:21
    anni della guerra inizia anche una
  • 00:19:22
    produzione teatrale. Nel dopoguerra
  • 00:19:25
    aderisce al fascismo e nel frattempo
  • 00:19:27
    ottiene una fama sempre più vasta anche
  • 00:19:28
    a livello internazionale, tanto da
  • 00:19:30
    ottenere nel 1934 il premio Nobel. muore
  • 00:19:34
    nel 1936 a Roma mentre sta curando la
  • 00:19:37
    traduzione cinematografica di un suo
  • 00:19:38
    romanzo. Sua poetica si fonda su una
  • 00:19:40
    serie di concetti chiave che
  • 00:19:42
    caratterizzano la sua opera. La
  • 00:19:44
    contrapposizione fra la vita, che è un
  • 00:19:46
    flusso spontaneo, inarrestabile, e le
  • 00:19:49
    convenzioni sociali che ci impongono di
  • 00:19:51
    adottare delle forme fittizie e
  • 00:19:53
    superficiali. La tensione fra la vita e
  • 00:19:55
    la forma può poi produrre momenti di
  • 00:19:58
    profonda rottura.
  • 00:20:00
    Poi l'idea che ogni persona indossi una
  • 00:20:02
    maschera che nasconde la sua vera
  • 00:20:04
    natura, da cui l'impossibilità della
  • 00:20:07
    conoscenza della realtà, la solitudine e
  • 00:20:10
    la estraneità reciproca. E infine una
  • 00:20:13
    concezione dell'umorismo che si fonda
  • 00:20:15
    sul sentimento del contrario, ovvero
  • 00:20:17
    sulla constatazione di una situazione
  • 00:20:20
    che non coincide con la normalità, il
  • 00:20:22
    che produce un misto di disprezzo e
  • 00:20:25
    compassione. La sua produzione
  • 00:20:27
    letteraria si articola su tre generi:
  • 00:20:29
    novelle, romanzi e teatro. Le novelle
  • 00:20:32
    sono più di 200 raccolte nei volumi
  • 00:20:34
    dell'opera novelle per un anno. Si
  • 00:20:36
    possono suddividere in tre gruppi. Le
  • 00:20:38
    novelle siciliane che sono ambientate
  • 00:20:40
    nel mondo popolare dell'isola e mettono
  • 00:20:42
    in scena la realtà interiore dei
  • 00:20:44
    personaggi, facendo emergere la loro
  • 00:20:46
    contraddittorietà.
  • 00:20:48
    Le novelle cittadine poi che presentano
  • 00:20:50
    la condizione di insofferenza della
  • 00:20:51
    società piccolo borghese e infine le
  • 00:20:54
    novelle surreali che analizzano le
  • 00:20:55
    motivazioni inconsce che muovono i
  • 00:20:57
    personaggi. I romanzi hanno tutti uno
  • 00:21:00
    stile teatrale con molti dialoghi e
  • 00:21:02
    monologhi, un lessico medio, ma
  • 00:21:04
    intervallato da vocaboli
  • 00:21:06
    dissonanti. Per quanto riguarda la
  • 00:21:08
    narrativa, i tre romanzi principali sono
  • 00:21:11
    il fu Mattia Pascal in cui l'abbandono
  • 00:21:13
    dell'identità del protagonista e dunque
  • 00:21:15
    della forma con cui aveva bloccato il
  • 00:21:17
    flusso della sua vita, produce un
  • 00:21:20
    iniziale moto di libertà che però si
  • 00:21:22
    rivela presto illusorio. Nell'opera l'o
  • 00:21:25
    narrante e l'o narratore coincidono, ma
  • 00:21:27
    il narratore si rivela inattendibile in
  • 00:21:30
    uno sgretolarsi delle certezze. Abbiamo
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    poi i quaderni di Serafino Gubbio
  • 00:21:34
    operatore che è un romanzo sulla
  • 00:21:36
    mercificazione della vita nella società
  • 00:21:38
    industriale in cui la macchina diventa
  • 00:21:41
    strumento di oppressione. E infine uno
  • 00:21:44
    nessuno è 100.000 che condensa le sue
  • 00:21:46
    concezioni relativistiche
  • 00:21:48
    sull'impossibilità di una identità
  • 00:21:50
    unitaria, ma in cui il protagonista
  • 00:21:52
    riesce ad aderire alla natura scoprendo
  • 00:21:54
    il libero fluire della vita.
  • 00:21:56
    Le principali opere teatrali sono invece
  • 00:21:59
    così è se vi pare, un'opera di teatro
  • 00:22:01
    nel teatro che accentua l'idea
  • 00:22:03
    dell'impossibilità di conoscere la
  • 00:22:05
    verità sugli eventi. Sei personaggi in
  • 00:22:07
    cerca di autore. Un'opera meta teatrale
  • 00:22:10
    in cui personaggi mettono in scena la
  • 00:22:12
    propria vita, scardinando così ogni
  • 00:22:14
    consuetudine teatrale e l'Enrico in cui
  • 00:22:17
    la pazzia viene simulata per denunciare
  • 00:22:19
    le ipocrisie della società.
  • 00:22:22
    Altro contemporaneo di Annunzio
  • 00:22:24
    Pirandello è poi Hector Schmitz, noto
  • 00:22:27
    con lo pseudonimo di Svevo. Svevo nasce
  • 00:22:30
    nel 1861 a Trieste, all'epoca città
  • 00:22:33
    dell'impero austriaco. Nel 1880 il
  • 00:22:36
    fallimento dell'attività commerciale del
  • 00:22:38
    padre lo spinge ad accettare un impiego
  • 00:22:40
    in banca. In questi anni pubblica due
  • 00:22:43
    romanzi a sue spese: Una vita e
  • 00:22:45
    sinelità, senza avere alcun tipo di
  • 00:22:47
    successo, il che lo spinge ad
  • 00:22:49
    abbandonare l'attività letteraria. Dopo
  • 00:22:51
    20 anni senza pubblicare altro, incontra
  • 00:22:54
    a Trieste James Joyce che conosce i suoi
  • 00:22:56
    primi romanzi e lo stimola a riprendere
  • 00:22:59
    la scrittura. A livello artistico è
  • 00:23:01
    molto importante anche l'incontro con le
  • 00:23:03
    teorie psicoanalitiche di Freud che
  • 00:23:05
    stimolano la sua riflessione letteraria.
  • 00:23:08
    Negli anni della guerra mondiale scrive
  • 00:23:09
    La coscienza di Zeno, pubblicato poi nel
  • 00:23:12
    1923.
  • 00:23:13
    Grazie all'interesse di Joyce, il
  • 00:23:15
    romanzo arriva sulla scrivania di
  • 00:23:16
    importanti intellettuali come Eugenio
  • 00:23:18
    Montale che lo accolgono in maniera
  • 00:23:20
    entusiasta. La vera fama arriverà però
  • 00:23:23
    solo anni dopo la sua morte che
  • 00:23:25
    sopraggiungerà nel 1928 in seguito ad un
  • 00:23:28
    incidente
  • 00:23:29
    d'auto. Tutti e tre i suoi romanzi sono
  • 00:23:32
    definibili come psicologici. Hanno
  • 00:23:34
    protagonisti dei personaggi inetti
  • 00:23:37
    segnati da aspirazioni importanti, ma
  • 00:23:40
    anche senso di inferiorità e impotenza.
  • 00:23:43
    e possiedono un carattere meschino ed
  • 00:23:45
    egoista. Il suo galapolavoro, la
  • 00:23:48
    coscienza di Zeno, presenta però una
  • 00:23:50
    serie di caratteri innovativi.
  • 00:23:51
    Innanzitutto una narrazione non lineare
  • 00:23:54
    che fa emergere ricordi, associazioni
  • 00:23:56
    irrazionali e meccanismi inconsci, un
  • 00:23:59
    punto di vista soggettivo che rende il
  • 00:24:01
    protagonista un narratore
  • 00:24:03
    inattendibile. E infine la condizione di
  • 00:24:05
    inettitudine del protagonista viene però
  • 00:24:07
    vista in una prospettiva nuova. La sua
  • 00:24:09
    malattia si contrappone infatti alla
  • 00:24:12
    sanità, la salute borghese. Una salute
  • 00:24:15
    però solo apparente che nasconde le
  • 00:24:17
    ipocrisie e le mischinità di questo
  • 00:24:21
    mondo. Altro autore trestino è Umberto
  • 00:24:24
    Sabba, pseudonimo di Umberto Poli. Nato
  • 00:24:27
    nel
  • 00:24:28
    1883. Saba si trova prima della nascita
  • 00:24:31
    abbandonato dal padre crescendo con la
  • 00:24:33
    madre Felicita Rachele Cohen di origine
  • 00:24:36
    ebraica. Nei primi anni della sua vita è
  • 00:24:38
    affidato ad una balia slovena, Peppa
  • 00:24:40
    Sabbat, che rappresenterà un punto di
  • 00:24:43
    riferimento centrale nella sua vita. Sin
  • 00:24:45
    dall'adolescenza si mostrerà il requieto
  • 00:24:48
    seguendo gli studi in modo irregolare,
  • 00:24:49
    dedicandosi a diverse attività
  • 00:24:51
    lavorative e leggendo da autodidatta i
  • 00:24:53
    classici italiani. Nel 1909 rientra a
  • 00:24:56
    Trieste per sposare Carolina Wolfer che
  • 00:24:58
    sarà cantata nelle sue poie attraverso
  • 00:25:00
    la figura di Lina. Da lì a poco scoppia
  • 00:25:03
    la guerra che Sabba vivrà come un
  • 00:25:05
    trauma, finendo per essere ricoverato
  • 00:25:07
    spesso per problemi
  • 00:25:09
    psichici. Nel 1919 sembra trovare una
  • 00:25:13
    nuova stabilità con l'acquisizione di
  • 00:25:15
    una libreria antiquaria, mentre nel 1921
  • 00:25:19
    dà alle stampe la prima edizione del
  • 00:25:21
    canzoniere. Il suo stile, lontano dalla
  • 00:25:24
    moda dell'epoca, lo relega però ai
  • 00:25:26
    margini del panorama letterario, il che
  • 00:25:29
    lo porta ad un crollo nervoso che
  • 00:25:30
    richiederà fra il 1928 e il 1929
  • 00:25:34
    l'intervento di uno
  • 00:25:35
    psicoanalista. A causa delle
  • 00:25:37
    persecuzioni antisemite scapperà prima a
  • 00:25:40
    Parigi e poi a Firenze, dove vivrà in
  • 00:25:42
    clandestinità gli ultimi anni di guerra.
  • 00:25:45
    Nel 1950 ricominciano i problemi
  • 00:25:47
    psichici e nel 1957 si spegne in una
  • 00:25:51
    casa di cura a Gorizia, poco dopo aver
  • 00:25:53
    perso la moglie.
  • 00:25:56
    In un periodo in cui dominano la lirica
  • 00:25:58
    dei caratteri oscuri e sperimentali,
  • 00:26:00
    Sabba presenta una poesia che egli
  • 00:26:01
    definisce onesta, ovvero fondata su una
  • 00:26:04
    veritiera analisi dell'io. Nelle sue
  • 00:26:07
    poesie emerge la coesistenza della gioia
  • 00:26:09
    della vita con la profonda
  • 00:26:11
    consapevolezza del male del mondo. Il
  • 00:26:13
    suo stile si fonda su un accostamento di
  • 00:26:16
    aulico e prosaico con un forte utilizzo
  • 00:26:18
    di parole infantili e elementari dietro
  • 00:26:21
    le quali si celano però contenuti
  • 00:26:23
    psichici che l'autore reputa vergognosi
  • 00:26:26
    e
  • 00:26:26
    distruttivi. Il nome di Saba è legato al
  • 00:26:29
    canzoniere, raccolta pubblicata per la
  • 00:26:31
    prima volta nel 1921 in cui confluiranno
  • 00:26:34
    tutte le sue poesie configurandosi
  • 00:26:36
    dunque come un diario della sua
  • 00:26:38
    esistenza.
  • 00:26:40
    Il titolo richiama l'opera di Petrarca e
  • 00:26:42
    dunque la volontà di inserirsi nella
  • 00:26:44
    tradizione elettorale italiana. I temi
  • 00:26:46
    centrali della raccolta sono il
  • 00:26:48
    confronto fra l'isolamento e la folla,
  • 00:26:50
    la presenza di situazioni quotidiane, la
  • 00:26:53
    presenza di una religiosità laica in cui
  • 00:26:55
    la poesia diventa redenzione delle
  • 00:26:56
    sofferenze, la frequente identificazione
  • 00:26:59
    degli esseri umani con gli animali, le
  • 00:27:01
    donne presentate come espressione
  • 00:27:02
    primaria della vita e lo stile chiaro e
  • 00:27:05
    immediato con un lessico fatto di
  • 00:27:07
    termini quotidiani e
  • 00:27:09
    concreti. Rimanendo nell'ambito della
  • 00:27:11
    poesia troviamo Ungaretti. Giuseppe
  • 00:27:13
    Ungaretti nasce nel 1888 ad Alessandria
  • 00:27:16
    d'Egitto, dove il padre era andato a
  • 00:27:18
    lavorare per la costruzione del canale
  • 00:27:20
    di Suez. Nel 1912 si trasferisce a
  • 00:27:23
    Parigi per continuare gli studi e nel
  • 00:27:25
    1914 è in Italia alla vigilia della
  • 00:27:27
    guerra. Ungaretti si espone come
  • 00:27:30
    interventista e va a combattere
  • 00:27:31
    volontario e proprio al fronte inizia la
  • 00:27:33
    sua attività di poeta. Dopo la guerra è
  • 00:27:36
    corrispondente da Parigi per il popolo
  • 00:27:37
    d'Italia. Il giornale di Mussolini.
  • 00:27:40
    rientrato in Italia, aderisce al
  • 00:27:41
    fascismo e trova un impiego al Ministero
  • 00:27:43
    degli Esteri. Nel 1928 si converte al
  • 00:27:46
    cattolicesimo e l'ispirazione religiosa
  • 00:27:49
    da questo momento diventa dominante
  • 00:27:51
    nella sua poesia. Nel 1936 si
  • 00:27:53
    trasferisce a San Paolo del Brasile dove
  • 00:27:55
    assume un incarico universitario.
  • 00:27:57
    Rientrato in Italia nel 1942 diventa
  • 00:28:00
    professore all'Università di Roma, ormai
  • 00:28:02
    affermatosi definitivamente come poeta.
  • 00:28:06
    Dopo la guerra partecipa in maniera
  • 00:28:07
    intensa alla vita culturale italiana e
  • 00:28:09
    si spegne nel 1970 a
  • 00:28:12
    Milano. La sua poesia si fonda su tre
  • 00:28:15
    presupposti. Il primo è che la poesia ha
  • 00:28:17
    come scopo quello di rivelare l'intimità
  • 00:28:19
    della propria autobiografia,
  • 00:28:20
    ritrovandosi in essa l'universalità
  • 00:28:23
    dell'essere umano. In secondo luogo, un
  • 00:28:25
    utilizzo analogico della parole. Le
  • 00:28:28
    parole devono infatti mettere in
  • 00:28:29
    contatto realtà distanti attraverso una
  • 00:28:32
    sintassi che deve dare l'idea della
  • 00:28:34
    folgorazione. E infine un ritorno alla
  • 00:28:37
    tradizione poetica classica che
  • 00:28:38
    Ungaretti definisce ritorno
  • 00:28:40
    all'ordine. Le sue opere più
  • 00:28:43
    significative sono la raccolta
  • 00:28:45
    l'allegria che mette insieme le poesie
  • 00:28:47
    scritte al fronte con la struttura di un
  • 00:28:50
    diario di guerra. Sono poesie brevi, con
  • 00:28:52
    versi liberi cortissimi, senza
  • 00:28:54
    punteggiatura, con forte ricorso alla
  • 00:28:56
    metafora e all'analogia. Al centro delle
  • 00:28:59
    poesie vi è la vita di Trincea, da cui
  • 00:29:01
    emergono il costante contatto con la
  • 00:29:02
    morte e la desolazione esistenziale,
  • 00:29:05
    oltre che una religiosità ancora
  • 00:29:08
    indefinita. E poi la raccolta sentimento
  • 00:29:10
    del tempo che mette insieme le poesie
  • 00:29:13
    del dopoguerra. La prima parte di queste
  • 00:29:15
    poesie dà vita a riflessioni sul
  • 00:29:17
    divenire l'Eterno, temi trattati con un
  • 00:29:20
    linguaggio analogico e oscuro che sarà
  • 00:29:23
    poi da aspirazione alla corrente
  • 00:29:25
    dell'ermetismo. Nella seconda parte
  • 00:29:27
    emerge invece il tema religioso: il
  • 00:29:29
    linguaggio si fa più eloquente e
  • 00:29:31
    solenne. Dopo la seconda guerra mondiale
  • 00:29:33
    Ungaretti scrive altre opere fra cui la
  • 00:29:37
    raccolta il dolore dedicato sia al
  • 00:29:39
    dolore personale della morte del figlio
  • 00:29:40
    che al dolore collettivo della guerra.
  • 00:29:43
    La Terra promessa che drammatizza la
  • 00:29:45
    vicenda mitologica di Enea, facendo
  • 00:29:47
    emergere il contrasto interiore fra il
  • 00:29:49
    sentimento della morte e il desiderio
  • 00:29:50
    d'amore, e il tacquino del vecchio, una
  • 00:29:53
    serie di liriche dove emergono le
  • 00:29:55
    riflessioni di un uomo che si avvicina
  • 00:29:57
    consapevolmente alla morte e osserva con
  • 00:29:59
    distacco la storia e il progresso
  • 00:30:04
    tecnologico. Rimanendo nell'ambito della
  • 00:30:06
    poesia troviamo Eugenio Montale. Montale
  • 00:30:10
    nasce nel 1896 a Genova da una famiglia
  • 00:30:13
    di commercianti. Nel 1917 partecipa alla
  • 00:30:16
    Prima Guerra Mondiale. Il suo esordio
  • 00:30:19
    letterario tardivo arriva solo nel 1925
  • 00:30:22
    e nello stesso anno è fra i firmatari
  • 00:30:25
    del manifesto degli intellettuali
  • 00:30:27
    antifascisti. Nel 1927 va a Firenze per
  • 00:30:30
    dirigere una casa editrice, ma finirà
  • 00:30:32
    per perdere il lavoro a causa del
  • 00:30:35
    rifiuto di prendere la tessera del
  • 00:30:36
    partito fascista. Durante la guerra.
  • 00:30:39
    partecipa alla resistenza nelle file del
  • 00:30:42
    partito d'azione. La sua attività
  • 00:30:44
    politica è però di breve durata. Nel
  • 00:30:47
    1948 si trasferisce a Milano lavorando
  • 00:30:49
    per il Corriere della Sera. Nel 1963
  • 00:30:53
    perde la moglie e il dolore di questo
  • 00:30:55
    evento dà vita ad una intensa produzione
  • 00:30:57
    letteraria dopo anni in cui si era
  • 00:30:59
    ridotto quasi al
  • 00:31:01
    silenzio. La sua fama è tale che nel
  • 00:31:04
    1975 vince il premio Nobel. Muore infine
  • 00:31:07
    nel 1981.
  • 00:31:09
    La sua visione della poesia si fonda su
  • 00:31:11
    quattro punti centrali.
  • 00:31:14
    il rifiuto della poeta come un
  • 00:31:16
    personaggio vate in anni in cui
  • 00:31:18
    imperversa la figura di D'Annunzio. In
  • 00:31:21
    secondo luogo, in accordo con la cultura
  • 00:31:23
    esistenzialista dell'epoca, al centro
  • 00:31:25
    della sua poesia vi è il racconto del
  • 00:31:27
    male di vivere che nasce dal sentire la
  • 00:31:29
    mancanza di un senso del mondo,
  • 00:31:31
    sensazione che lui chiama disarmonia del
  • 00:31:33
    mondo e che non gli impedisce comunque
  • 00:31:36
    di continuare la ricerca di quel senso.
  • 00:31:39
    In terzo luogo, in opposizione al gusto
  • 00:31:41
    dell'analogia in Ungaretti, per Montale
  • 00:31:43
    si parla di poetica degli oggetti,
  • 00:31:45
    ovvero l'attribuire sensazioni ed
  • 00:31:47
    emozioni ad oggetti che hanno un
  • 00:31:49
    significato personale. Infine,
  • 00:31:51
    ritroviamo un ruolo chiave delle figure
  • 00:31:53
    femminili portatrici di salvezza
  • 00:31:56
    delineate in maniera allegorica. Le sue
  • 00:31:58
    raccolte poetiche principali sono ossi
  • 00:32:01
    di seppia, dove vi è il confronto fra
  • 00:32:03
    l'io del poeta e la natura che è sede
  • 00:32:06
    del male di vivere, in cui il poeta
  • 00:32:07
    cerca uno spiraglio per andare al di là
  • 00:32:10
    e trovare una realtà profonda e in cui
  • 00:32:12
    il contrasto con lo sperimentalismo
  • 00:32:15
    dell'epoca la sintassi è strutturata, il
  • 00:32:19
    pensiero pienamente articolato in un
  • 00:32:21
    tono discorsivo e i suoni risultano
  • 00:32:23
    aspri.
  • 00:32:25
    In secondo luogo abbiamo le occasioni,
  • 00:32:27
    raccolta che racconta relazioni e
  • 00:32:30
    momenti della vita attraverso la
  • 00:32:31
    memoria, dando vita ad una poesia delle
  • 00:32:33
    piccole cose. Poi ancora abbiamo la
  • 00:32:36
    bufera dove l'io è posto di fronte ai
  • 00:32:39
    grandi temi della storia come la guerra
  • 00:32:41
    o la guerra fredda e si confronta così
  • 00:32:44
    con quella che Montale definisce appunto
  • 00:32:46
    la disarmonia del mondo. Sia nelle
  • 00:32:48
    occasioni che nella bufera abbiamo una
  • 00:32:51
    poesia che si fa più densa nei suoi
  • 00:32:53
    significati, pure a fronte di una
  • 00:32:54
    metrica abbastanza regolare e un tono
  • 00:32:57
    medio e suoni
  • 00:32:59
    regolari. Poi, infine, dopo la morte
  • 00:33:01
    della moglie pubblica Satura, diario del
  • 00:33:04
    71 e del 72, quaderno di 4 anni. Gli
  • 00:33:09
    argomenti trattati sono vari, ma al
  • 00:33:11
    centro vi è il tema amoroso affrontato
  • 00:33:13
    con un tono basso,
  • 00:33:17
    colloquiale. Dopo montare cambiamo
  • 00:33:19
    completamente panorama e passiamo a
  • 00:33:20
    Carlo Emilio Gadda, figura che nasce nel
  • 00:33:24
    1893 da una famiglia della buona
  • 00:33:26
    burghesia milanese. Dopo aver iniziato a
  • 00:33:30
    studiare ingegneria, Gada nel 15 si
  • 00:33:32
    arruola come volontario in guerra e sarà
  • 00:33:35
    poi fatto prigioniero. Dopo la guerra
  • 00:33:38
    termina gli studi e fra il 1922 e il
  • 00:33:41
    1924 è in Argentina per lavoro. Nel 26
  • 00:33:45
    inizia a collaborare con un'importante
  • 00:33:47
    rivista Solaria e durante la Seconda
  • 00:33:49
    Guerra Mondiale vive a Firenze in
  • 00:33:51
    contatto con molti esponenti della
  • 00:33:53
    letteratura italiana. Nel 1950 si
  • 00:33:56
    trasferisce a Roma e nel 57 viene
  • 00:33:58
    pubblicato quel pasticcia brutto di via
  • 00:34:01
    Merulana e nel 1963 La cognizione del
  • 00:34:04
    dolore. Entrambe opere scritte prima
  • 00:34:07
    della guerra e già parzialmente
  • 00:34:09
    pubblicate negli anni precedenti e che
  • 00:34:11
    ora gli danno
  • 00:34:13
    notorietà. Invecchiaia, preso da
  • 00:34:15
    ossessioni e neurosi, si chiude in un
  • 00:34:18
    isolamento e si spegne a Roma nel 1973.
  • 00:34:23
    Quella di Gadda è una personalità
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    complessa, delusa dalle vicende della
  • 00:34:27
    storia e lui stesso definisce la
  • 00:34:29
    scrittura un mezzo per vendicarsi degli
  • 00:34:31
    oltraggi del destino. Da qui è una
  • 00:34:34
    costante presa di mira rabbiosa e
  • 00:34:36
    sarcastica della classe borghese. Una
  • 00:34:39
    chiave di lettura fondamentale della sua
  • 00:34:41
    opera è l'influsso della psicoanalisi
  • 00:34:43
    che lo porta ad analizzare la nevrosi
  • 00:34:45
    come condizione umana generale. Altro
  • 00:34:49
    punto chiave è l'idea che il reale sia
  • 00:34:51
    impossibile da conoscere nella sua piena
  • 00:34:53
    verità. Da qui derivano uno stile
  • 00:34:57
    fondato sul plurilinguismo che vuole
  • 00:34:59
    essere imitazione della complessità del
  • 00:35:01
    reale e la tendenza a non chiudere le
  • 00:35:03
    opere data l'impossibilità di
  • 00:35:06
    ricostruire completamente il
  • 00:35:08
    reale. Le sue opere principali sono
  • 00:35:11
    appunto la cognizione e il
  • 00:35:13
    pasticciaccio. La cognizione del dolore
  • 00:35:15
    ha un'ambientazione sudamericana che
  • 00:35:17
    vuole essere una satira del fascismo. la
  • 00:35:20
    storia di ispirazione autobiografica,
  • 00:35:21
    mettendo in scena il rapporto morboso
  • 00:35:24
    fra uno scrittore furente con il mondo e
  • 00:35:27
    la madre, una donna sola e debole. Il
  • 00:35:30
    pasticciaccio si presenta invece come un
  • 00:35:32
    giallo ambientato nei tempi del fascismo
  • 00:35:34
    che mette in scena una vicenda legata
  • 00:35:36
    alla borghesia romana. L'aspetto
  • 00:35:38
    peculiare sono le lunghe digressioni che
  • 00:35:41
    permettono allo scrittore di creare una
  • 00:35:42
    lingua che ha un miscuglio di linguaggi
  • 00:35:45
    e dialetti vari. La storia non ha una
  • 00:35:48
    soluzione. Quello che conta per Gadda è
  • 00:35:51
    indagare come il male si manifesti per
  • 00:35:53
    mettere in scena una realtà come un
  • 00:35:55
    vortice, ovvero in cui è possibile
  • 00:35:57
    distinguere una sola causa dietro ad un
  • 00:36:01
    evento. Chiudiamo alla nostra panoramica
  • 00:36:04
    con Italo Calvino. Calvino nasce nel
  • 00:36:07
    1923 a Cuba da genitori italiani,
  • 00:36:09
    entrambi studiosi di botanica. Nel 1925
  • 00:36:13
    la famiglia rientra a Sanremo. Nel 1943
  • 00:36:17
    Calvino entra nella resistenza aderendo
  • 00:36:19
    al PC e unendosi alle Brigate Garibaldi,
  • 00:36:22
    un'esperienza centrale della sua
  • 00:36:24
    biografia personale e letteraria. Dopo
  • 00:36:27
    la guerra riprende gli studi scrivendosi
  • 00:36:29
    a lettere ed entra negli ambienti
  • 00:36:31
    culturali della casa editrice e in Audi
  • 00:36:34
    lavorandovi in maniera stabile a partire
  • 00:36:36
    dal 1950.
  • 00:36:38
    Nel
  • 00:36:40
    1956 Calvino lascia il Partito Comunista
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    deluso dai fatti di Ungheria. Nel 1959
  • 00:36:46
    fonda insieme a Vittorini la rivista
  • 00:36:48
    culturale Il Menabò, luogo di
  • 00:36:50
    riflessione sui rapporti fra industria e
  • 00:36:53
    letteratura. Nel 1964 si sposa con
  • 00:36:57
    l'Argentina Ester Singer e poi si
  • 00:36:59
    stabilisce a Parigi, dove approfondisce
  • 00:37:01
    lo studio delle scienze ed entra in
  • 00:37:03
    contatto con le più moderne teorie della
  • 00:37:06
    sperimentazione narratologica.
  • 00:37:09
    Nel 1980 torna a stabilirsi in Italia, a
  • 00:37:12
    Roma, ma per la fama internazionale
  • 00:37:15
    raggiunta è spesso in viaggio e proprio
  • 00:37:18
    mentre lavora per un ciclo di conferenze
  • 00:37:20
    da detenersi ad Harvard, viene colpita
  • 00:37:23
    da un ictus che ne causerà la morte nel
  • 00:37:25
    1985 a Siena. La sua attività letteraria
  • 00:37:29
    è legata a due impulsi principali. Il
  • 00:37:32
    primo è farsi testimone del suo tempo,
  • 00:37:34
    raccontando le profonde trasformazioni
  • 00:37:37
    del mondo postbellico attraverso un
  • 00:37:39
    atteggiamento critico ma pagato. Il
  • 00:37:42
    secondo è unire due approcci fra di loro
  • 00:37:44
    contrapposti, ovvero lo spirito
  • 00:37:46
    razionalista e scientifico con il gusto
  • 00:37:49
    d'evasione del genere fiabbesco e
  • 00:37:51
    fantascientifico. Da tutto questo emerge
  • 00:37:54
    un ottimismo nei confronti della
  • 00:37:56
    razionalità umana di modificare il reale
  • 00:37:59
    e di indagare la sua complessità. Questa
  • 00:38:02
    poetica fondata sulla comprensibilità e
  • 00:38:04
    la comunicabilità lo portano a produrre
  • 00:38:06
    uno stile fondato sul registro medio
  • 00:38:08
    senza effetti espressionistici o
  • 00:38:11
    dialettali. Possiamo distinguere cinque
  • 00:38:14
    momenti chiave della sua produzione
  • 00:38:15
    letteraria. Il primo è l'adesione ai
  • 00:38:18
    canoni del neorealismo con il romanzo
  • 00:38:20
    d'esordio, Il sentiero dei nidi di ragno
  • 00:38:23
    e la raccolta di racconti Ultimo venne
  • 00:38:25
    il corvo, tutti legati alla guerra
  • 00:38:28
    partigiana attraverso però un racconto
  • 00:38:30
    non medizzato. In una seconda fase,
  • 00:38:33
    negli anni 50, Calvino si allontana dal
  • 00:38:36
    neorealismo e subentra il gusto del
  • 00:38:38
    fiabesco, in particolare con la trilogia
  • 00:38:41
    I nostri atenati, che comprende il
  • 00:38:43
    Visconte dimezzato, il barone rampante,
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    il cavaliere inesistente. Tre avventure
  • 00:38:48
    fantastiche allegoria della condizione
  • 00:38:51
    alienata dell'individuo contemporaneo e
  • 00:38:54
    sul nuovo ruolo dell'intellettuale in
  • 00:38:56
    una società in rapido cambiamento. Allo
  • 00:38:59
    stesso tempo, nello stesso periodo,
  • 00:39:01
    Calvino si concentra sull'analisi della
  • 00:39:03
    nuova realtà industriale che in raccolte
  • 00:39:06
    come Marco Valdo, ovvero le stagioni in
  • 00:39:09
    città, viene presentata come una realtà
  • 00:39:12
    che schiaccia gli individui più deboli
  • 00:39:14
    che devono lottare per la propria
  • 00:39:17
    sopravvivenza. Negli anni 60 a Parigi
  • 00:39:19
    Calvino entra in contatto con nuovi
  • 00:39:21
    interessi scientifici e con le
  • 00:39:24
    avanguardie artistiche che stanno
  • 00:39:26
    modificando profondamente l'approccio
  • 00:39:28
    alla scrittura. e alla struttura
  • 00:39:30
    narrativa. Il tutto dà vita ad una fase
  • 00:39:33
    sperimentale della sua produzione. Da un
  • 00:39:35
    lato questa porta alla pubblicazione di
  • 00:39:38
    opere
  • 00:39:39
    fantascientifiche come le cosmicomiche,
  • 00:39:41
    dall'altro a opere che evocano la
  • 00:39:44
    capacità della letteratura di narrare
  • 00:39:46
    ogni mondo e ogni storia possibile, come
  • 00:39:50
    le città invisibili e se una notte
  • 00:39:53
    d'inverno un
  • 00:39:54
    viaggiatore. Il tutto però lo porta a
  • 00:39:56
    constatare l'impossibilità di
  • 00:39:58
    comprendere tutta la complessità del
  • 00:40:00
    mondo, arrivando così ad una
  • 00:40:02
    frantumazione della conoscenza.
  • 00:40:05
    Il suo testamento letterario è dato
  • 00:40:07
    dalle elezioni americane pubblicate
  • 00:40:09
    postume nel
  • 00:40:11
    1988, che sono i testi preparatori del
  • 00:40:14
    ciclo di conferenze che avrebbe dovuto
  • 00:40:16
    tenere ad Harvard e in cui Calvino
  • 00:40:19
    esplicita che al centro della
  • 00:40:21
    letteratura vi devono essere valori come
  • 00:40:23
    la leggerezza, la rapidità, l'esattezza,
  • 00:40:27
    la visibilità e la molteplicità.
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