Tiberio: l'imperatore controvoglia, disgustato da Roma

L'imperatore Tiberio, successore di Augusto, è presentato come una figura complessa, dotato di grandi qualità militari e amministrative, ma anche segnata da tragedie personali e intrighi di palazzo.

La famiglia di Tiberio, originaria della gens Claudia, e il padre Tiberio Claudio Nerone avevano fortemente sostenuto Giulio Cesare, ma dopo la sua uccisione si trovarono costretti a fuggire in Grecia, segnando per Tiberio un'infanzia difficile caratterizzata dalla paura e dalla fuga.

Quando la famiglia tornò a Roma, Tiberio fu testimone dell'importante matrimonio tra sua madre Livia e Ottaviano, che cambierà per sempre la sua vita e il suo destino.

In giovane età, Tiberio si dedicò alla giurisprudenza e alla carriera militare, dimostrandosi un valente generale nelle campagne militari in Germania, guadagnandosi l'ammirazione di Augusto per le sue capacità strategiche.

Durante una crisi militare in Germania, Tiberio si attivò per riassicurare i confini romani, conducendo spedizioni punitive contro le tribù germaniche e ottenendo successi significativi.

Tiberio sperimentò una grave perdita con la morte del fratello Druso e, dopo averlo seppellito, proseguì le campagne militari, consolidando il potere romano in Germania.

Dopo essere stato costretto a divorziare dalla moglie Vipsania per sposare Giulia, figlia di Augusto, Tiberio espresse il desiderio di ritirarsi dalla vita pubblica, un desiderio che venne ignorato da Augusto.

Ritornato a Roma dopo un lungo esilio, Tiberio si trovò a dover gestire la rivalità con Gaio e Lucio Cesare, i giovani eredi di Augusto di cui la sua posizione era sempre stata instabile e scomoda.

Tiberio affrontò uno dei temi più oscuri della sua vita quando germanico, il suo generale più amato, morì in circostanze misteriose, portando a sospetti di omicidio e gonfiando la sua già fragile reputazione.

Inoltre, la sua alleanza con Seiano, il capo della guardia pretoriana, si rivelò fatale quando Tiberio, temendo il potere crescente di Seiano, orchestrò la sua caduta letale in un complotto ben congegnato.