00:00:00
il nostro corso e un corso di etica
00:00:02
della comunicazione apparentemente
00:00:06
questa espressione etica della
00:00:09
comunicazione sembra complicata
00:00:13
coinvolge due parole che dovremmo avere
00:00:17
ben chiare la parola etica che è una
00:00:21
disciplina filosofica e la parola
00:00:24
comunicazione che è una esperienza che
00:00:27
tutti quanti
00:00:28
facciamo che cos'è etica
00:00:31
anzitutto è etica è una riflessione che
00:00:36
viene sviluppata riguardo a quelli che
00:00:40
sono i criteri i principi del nostro
00:00:43
agire
00:00:44
quei criteri che i principi che fanno sì
00:00:47
che il nostro agire possa essere
00:00:50
definito buono o cattivo giusto ingiusto
00:00:55
virtuoso oppure vizioso l'etica appunto
00:00:59
dal termine greco èthos che vuol dire
00:01:02
abitudine costume comportamento è
00:01:07
appunto quella disciplina che si occupa
00:01:10
di definire chiarire giustificare
00:01:15
motivare quei principi quei criteri che
00:01:19
appunto ci guidano nelle nostre azioni
00:01:22
nelle nostre azioni generale
00:01:26
noi abbiamo la possibilità di
00:01:30
sperimentare di esprimerci secondo un
00:01:36
tipo di azioni che è tipicamente umano
00:01:40
già aristotele definiva l'essere umano
00:01:44
come quell essere appunto che è dotato
00:01:48
di logos quell'animale john logan e con
00:01:54
appunto che possiede che ha il logos
00:01:58
logos è un termine greco che significa
00:02:02
certamente ragione intelligenza capacità
00:02:07
di relazione ma vuol dire anche discorso
00:02:11
parola e quindi l'elemento del
00:02:13
comunicare l'elemento della capacità di
00:02:16
parlare di sviluppare determinati
00:02:19
discorsi e proprio quell elemento che
00:02:22
costituisce stando a questa definizione
00:02:24
di aristotele gli esseri umani per come
00:02:27
sono esseri capaci di comunicare
00:02:32
ecco allora tutti quanti comunichiamo
00:02:34
questa è una frase questo è un assioma
00:02:39
della cosiddetta programmatica della
00:02:42
comunicazione non si può non comunicare
00:02:45
e comunichiamo tutti in tanti modi
00:02:48
diversi
00:02:50
comunichiamo perché questo è un
00:02:51
contrassegno un carattere specifico
00:02:54
dell'essere umano e questi modi diversi
00:02:57
sono i modi verbali attraverso le parole
00:03:02
come sto facendo io adesso questo
00:03:04
comunicando a voi attraverso parole
00:03:07
articolate ragionamenti e discorsi che
00:03:10
sto conducendo ma anche sempre sto
00:03:12
facendo lo di fronte a voi con gesti i
00:03:16
miei gesti sottolineano segnalano le mie
00:03:20
parole
00:03:21
si tratta di una comunicazione non
00:03:23
verbale ma poi anche la mia espressione
00:03:25
ma poi anche il modo in cui presenta voi
00:03:27
come sono vestito tutto questo e
00:03:29
comunicare tutto questo dice qualcosa di
00:03:32
me e delle cose che sto appunto
00:03:35
presentandovi non si può non comunicare
00:03:38
si comunica in vari modi ma cosa vuol
00:03:42
dire comunicazione comunicazione un
00:03:45
agire
00:03:47
abbiamo detto si parla di agire
00:03:49
comunicativo comunicazione ed è finita è
00:03:53
un'attività che viene definita
00:03:57
normalmente come una trasmissione di
00:04:01
informazioni di messaggi da un'emittente
00:04:05
a un destinatario
00:04:07
c'è un modello ben preciso che indica
00:04:13
questa trasmissione come un processo
00:04:16
unilaterale un processo che collega
00:04:19
emittente e destinatario di questo
00:04:22
messaggio
00:04:23
come quando si spedisce una lettera c'è
00:04:26
qualcuno che spedisce questa lettera
00:04:28
questo pacco qualcuno che lo riceve e il
00:04:33
medio appunto che viene utilizzato è ciò
00:04:38
che permette questa trasmissione
00:04:40
e poi c'è un canale ben preciso che
00:04:44
viene di cui viene appunto fatto uso e
00:04:48
ci sono contenuti che devono essere
00:04:50
decodificati tutto questo appunto
00:04:53
riguarda questa teoria della
00:04:55
comunicazione come trasmissione che
00:04:57
possiamo chiamare teoria standard
00:05:01
però questa è una concezione che forse
00:05:04
certo è molto diffusa perché fa parte
00:05:09
della nostra esperienza ma è una
00:05:11
concezione semplice una concezione che
00:05:14
magari non tiene conto della complessità
00:05:17
dell'attività comunicativa perché
00:05:20
addirittura la parola stessa
00:05:23
comunicazione ci dice che comunicare
00:05:27
significa qualcosa di più di un semplice
00:05:30
trasmettere qualcosa di più di un
00:05:33
semplice informare
00:05:35
mandare dei messaggi da un'emittente un
00:05:38
ricevente comunicare come sto cercando
00:05:41
di fare con voi adesso è cercare di
00:05:46
coinvolgere di intrattenere di farsi
00:05:49
comprendere di creare uno spazio comune
00:05:53
tra interlocutori tra persone che grazie
00:05:56
alla comunicazione grazie alle parole
00:05:59
che usò e discorsi che articolo ai gesti
00:06:02
che faccio
00:06:04
vengono in qualche modo riportati a
00:06:06
qualche cosa che è comune ad un terreno
00:06:10
in cui noi ci possiamo intendere in cui
00:06:14
le cose che dico diventano non solo mie
00:06:17
ma vengono partecipate agli altri
00:06:20
vengono compartecipate comunicazione è
00:06:25
un termine che deriva dal latino
00:06:27
comunicazio che alla sua radice
00:06:29
nell'aggettivo communis che significa
00:06:33
ciò che è proprio di tutti ciò che è
00:06:35
compartecipato ciò che tutti noi in
00:06:38
qualche modo possiamo condividere ma
00:06:42
ecco appunto etica della comunicazione
00:06:48
se la comunicazione è un atto se la
00:06:50
comunicazione un modo di agire il modo
00:06:52
di agire addirittura che è proprio di
00:06:54
noi esseri umani
00:06:56
se c'è qualche cosa che noi possiamo
00:06:58
attraverso la comunicazione condividere
00:07:01
beh allora questo atto questo processo
00:07:05
questa attività che io posso compiere in
00:07:09
quanto essere umano può essere fatta
00:07:11
bene oppure male può essere compiuta in
00:07:15
maniera buona oppure in maniera cattiva
00:07:18
può essere compiuta in maniera viziosa
00:07:21
oppure virtuosa giusta o ingiusta
00:07:25
io con le parole possono anche fare del
00:07:27
male io con le parole possono anche
00:07:30
uccidere le persone
00:07:32
io con le parole posso lasciare il segno
00:07:36
oppure posso risollevare persone che
00:07:39
sono magari
00:07:41
si trovano in difficoltà che sono
00:07:44
depresse che sono sconsolate con la
00:07:47
parola giusta al momento giusto
00:07:48
io posso aiutarle a uscire dalla loro
00:07:51
situazione vedete il potere della
00:07:54
comunicazione il potere di agire bene o
00:07:58
agire male comunicando ecco allora di
00:08:02
che cosa si occupa la etica della
00:08:04
comunicazione di qualcosa di molto
00:08:06
semplici di molto vicino la nostra
00:08:08
esperienza perché ripeto tutti quanti
00:08:11
noi comunichiamo noi non possiamo non
00:08:14
comunicare la comunicazione un carattere
00:08:16
proprio dell'essere umano
00:08:18
ma allora se questo è il nostro modo di
00:08:21
agire ne possiamo fare questa azione
00:08:25
sperimentare il comunicare in maniera
00:08:28
buona oppure cattiva etica della
00:08:31
comunicazione ci permette di comprendere
00:08:34
se quello che stiamo facendo
00:08:37
se il modo in cui noi stiamo comunicando
00:08:39
è buono oppure cattivo magari anche ci
00:08:42
aiuta a scegliere una modalità
00:08:45
comunicativa buona quando potremmo agire
00:08:50
invece comunicativamente in un altro
00:08:53
modo ci aiuta e ci motiva a comunicare
00:08:57
bene questo è il punto
00:09:00
comunicare bene di ciò si occupa l'etica
00:09:04
della comunicazione e allora diamo come
00:09:06
primo momento prima pillola di questo
00:09:10
nostro primo incontro
00:09:12
diamo una definizione riassuntiva di
00:09:15
quello che ho detto di etica della
00:09:18
comunicazione
00:09:20
l'etica della comunicazione e quella
00:09:22
disciplina che approfondisce e
00:09:26
giustifica quei principi di
00:09:30
comportamento quei termini
00:09:33
quelle parole quelle emozioni morali che
00:09:37
sono implicate implicite nel nostro
00:09:41
agire comunicativo nella nostra attività
00:09:44
di comunicazione non solo chiarisce
00:09:49
definisce individua approfondisce
00:09:53
questi concetti morali insiti nella
00:09:56
nostra attività della comunicazione
00:09:58
l'etica della comunicazione anche motiva
00:10:02
aiuta a scegliere perché comunicare bene
00:10:05
piuttosto che comunicare male e noi
00:10:10
sappiamo quanto è utile quanto abbiamo
00:10:14
bisogno di comunicare bene piuttosto che
00:10:17
di comunicare male non dico noi che come
00:10:22
esseri umani appunto siamo esseri che
00:10:26
normalmente si rivolgano agli altri
00:10:28
parlano con gli altri parlano magari
00:10:32
anche con se stessi quando ragionano su
00:10:36
determinati problemi
00:10:37
platone il grande filosofo greco parlava
00:10:40
della riflessione dicendo che si tratta
00:10:44
di un dialogo dell'anima con se stessa
00:10:47
ma noi ci rapportiamo e comunichiamo con
00:10:51
gli altri anche attraverso i vari
00:10:53
strumenti di comunicazione addirittura
00:10:58
anzitutto la scrittura ma poi il
00:11:03
telefono il telefono cellulare
00:11:06
oggi ma poi oggi la radio ma poi oggi il
00:11:10
video ma poi oggi il computer internet
00:11:14
la chat viviamo siamo immersi in un
00:11:19
mondo fatto di strumenti del comunicare
00:11:22
e in qualche modo abbiamo le competenze
00:11:25
più o meno grandi per usare questi
00:11:29
strumenti
00:11:29
ma di nuovo e importante domandarci
00:11:33
siamo sicuri di comunicare bene di usare
00:11:38
bene in maniera buona questi strumenti
00:11:41
per raggiungere i nostri scopi
00:11:43
comunicativi quindi vedete
00:11:46
ecco un altro aspetto dell'etica della
00:11:47
comunicazione ci orienta ci indirizza ad
00:11:52
un uso motivato ad un uso buono degli
00:11:55
strumenti comunicativi che oggi fanno
00:11:58
parte della
00:12:00
tradita ma questo vale per ciascuno di
00:12:04
noi in quanto essere umano appunto
00:12:07
caratterizzato dalla capacità di
00:12:09
comunicare e potenziata è per ogni
00:12:13
essere umano la sua capacità di
00:12:15
comunicare dall'uso oggi degli strumenti
00:12:18
comunicativi radio tv telefono cellulare
00:12:21
computer eccetera ma poi noi siamo anche
00:12:25
immersi in una dimensione di
00:12:27
comunicazione noi leggiamo i giornali
00:12:31
leggiamo i libri vediamo la televisione
00:12:34
e in questo modo siamo dei target
00:12:39
siamo persone che in qualche modo fanno
00:12:44
parte del mondo della comunicazione non
00:12:49
come soggetti che comunicano ma come
00:12:53
referenti che a cui appunto si
00:12:57
comunicano notizie a cui si comunicano
00:13:01
consigli per gli acquisti pubblicità ad
00:13:04
esempio a cui si può si possono
00:13:08
comunicare vari tipi di informazioni
00:13:10
come appunto accade attraverso la
00:13:14
disciplina della informatica i suoi
00:13:16
strumenti comunicativi vedete c'è nel
00:13:21
mondo della tecnica in cui noi siamo
00:13:24
immersi una professionalità specifica
00:13:29
precisa ben articolata che riguarda
00:13:33
proprio le varie professioni della
00:13:39
comunicazione
00:13:41
e qui la domanda di un etica della
00:13:44
comunicazione diventa ancora più forte
00:13:47
perché non riguarda tutti noi in quanto
00:13:50
soggetti del comunicare ma riguarda
00:13:53
quelle persone che in maniera
00:13:55
professionale da professionisti
00:13:58
esercitano una attività comunicativa e
00:14:02
parlo dei giornalisti e parlo delle
00:14:04
persone che
00:14:06
fanno televisione e parlo delle persone
00:14:10
che fanno comunicazione pubblica o che
00:14:12
fanno comunicazione politica o che
00:14:16
organizzano campagne pubblicitarie
00:14:18
campagne di marketing che sono impegnati
00:14:21
nella comunicazione mediazione
00:14:24
interculturale che propongono ad esempio
00:14:28
comunicazione di impresa o che
00:14:30
comunicano i bilanci e bilanci sociali
00:14:35
di un'impresa o di un ente la
00:14:38
comunicazione pubblica di un ente
00:14:40
pubblico la comunicazione sanitaria la
00:14:43
comunicazione tra medico e paziente
00:14:45
vedete ci sono categorie professionali
00:14:49
che hanno un legame estremamente forte
00:14:53
con la attività comunicativa ci sono
00:14:57
categorie professionali che realizzano
00:15:00
la loro propria attività comunicativa
00:15:03
proprio in maniera diretta come loro
00:15:10
specifica professione i giornalisti i
00:15:15
pubblicitari i comunicatori i mediatori
00:15:17
interculturali eccetera
00:15:19
e per queste discipline comunicative per
00:15:22
queste professioni della comunicazione
00:15:25
di nuovo
00:15:27
noi possiamo domandarci che cosa vuol
00:15:30
dire comunicare bene che cosa vuol dire
00:15:32
comunicare in maniera giusta corretta
00:15:35
adeguata
00:15:37
affronteremo in maniera più precisa
00:15:39
alcune di queste professioni e il modo
00:15:43
in cui si può comunicare bene o male
00:15:45
all'interno di esse nella terza lezione
00:15:49
però per ora a me quantomeno e
00:15:56
e lecito è giustificato sottolineare
00:16:01
l'urgenza l'esigenza di una
00:16:05
regolamentazione etica perché prendiamo
00:16:11
l'attività del giornalista
00:16:14
io leggo un giornale oggi o tre giornali
00:16:18
diversi tutti quanti referente sia la
00:16:23
giornata di oggi è quindi alle notizie
00:16:27
di ciò che è avvenuto nella giornata di
00:16:31
ieri però queste notizie anche se sono
00:16:34
le stesse sono proposte in maniera
00:16:36
diversa hanno tagli diversi hanno modi
00:16:40
diversi di farsi leggere di essere
00:16:45
collocate nella pagina un risalto
00:16:47
maggiore o invece un risalto minore una
00:16:51
volontà maggiore o minore di segnalare
00:16:54
una notizia o certi aspetti di notizia
00:16:57
pensate solo ai titoli a in modo in cui
00:17:01
il titolo viene costruito come riassunto
00:17:05
di un articolo
00:17:07
la maggior parte di noi legge il titolo
00:17:09
legge tutto l'articolo di tutto il il
00:17:14
giornale qualche tempo fa su due
00:17:18
giornali italiani si leggeva a proposito
00:17:22
di una piaga di un reato
00:17:26
[Musica]
00:17:27
purtroppo
00:17:30
diffuso il reato degli assalti e delle
00:17:38
rapine collegato all origine alla etnia
00:17:45
delle persone che erano arrestate
00:17:48
appunto per questi assalti per queste
00:17:50
rapine su un giornale si leggeva quattro
00:17:56
rapine su dieci in italia sono fatte da
00:18:01
extracomunitari su un altro giornale si
00:18:05
leggeva invece il titolo sei rapine su
00:18:09
10 sono fatte da italiani voi capite
00:18:13
bene che un titolo rispetto all'altro
00:18:17
dicono entrambi la stessa cosa ma
00:18:20
l'impatto il modo di proporre la stessa
00:18:23
notizia cambia completamente
00:18:29
l'interlocutore il lettore chi prende
00:18:31
questo giornale legge questa notizia
00:18:33
nessun caso risulta allarmato nell'altro
00:18:36
caso dice ma guarda un po come ci
00:18:41
troviamo in una determinata situazione
00:18:43
con una crescita della criminalità in
00:18:46
italia dovuta appunto agli italiani
00:18:49
stessi
00:18:50
ecco questo che cosa vuol dire vuol dire
00:18:55
che noi dobbiamo capirle anzitutto
00:19:00
queste cose dobbiamo appunto perché
00:19:03
siamo immersi viviamo all'interno della
00:19:05
dimensione comunicativa
00:19:07
noi dobbiamo acquisire una competenza
00:19:13
nella comunicazione ma non per essere
00:19:16
noi professionisti capaci di esprimerci
00:19:19
in un certo modo non per essere noi
00:19:22
capaci di utilizzare sempre nuovi
00:19:24
strumenti comunicativi
00:19:25
ma per essere capaci di decodificare i
00:19:29
modi giusti o sbagliati di comunicare di
00:19:33
presentare attività comunicative per
00:19:37
poterci orientare nel mondo della
00:19:41
overdose
00:19:42
e comunicativa in cui noi siamo immersi
00:19:46
pare che se noi e ne fa fare una
00:19:48
passeggiata per una città nel giro di
00:19:52
poche ore
00:19:53
riceviamo migliaia di stimoli dai
00:19:58
cartelli dalle indicazioni dai simboli
00:20:01
dalle musiche adesso non si può non
00:20:04
andare in una stazione ferroviaria senza
00:20:08
trovare video al posto delle indicazioni
00:20:11
del treno che magari disperatamente
00:20:14
stiamo cercando perché rischiamo di
00:20:16
perdere la cui incidenza quindi siamo
00:20:18
bombardati di stimoli e abbiamo bisogno
00:20:21
di orientarci ecco l'etica della
00:20:24
comunicazione ripetono come quella
00:20:26
disciplina che ci permette di
00:20:30
comprendere che cosa è buono e cosa è
00:20:32
cattivo
00:20:34
all'interno di un attività comunicativa
00:20:36
ci aiuta proprio a questo ci aiuta a
00:20:39
orientarci ma ho detto tutti quanti
00:20:44
comunichiamo la comunicazione qualcosa
00:20:47
che riguarda tutti però ci sono alcuni
00:20:49
alcune categorie di persone alcuni
00:20:52
professionisti che fanno della
00:20:54
comunicazione proprio specificamente la
00:20:57
loro attività principale la loro
00:20:59
attività professionale giornalisti
00:21:02
comunicatori pubblici comunicatori
00:21:04
politici accetterei anche per loro anzi
00:21:06
maggiormente per loro è necessario dare
00:21:12
regole per una comunicazione corretta
00:21:16
regole ogni categoria professionale deve
00:21:23
sottostare a determinate regole sono le
00:21:27
regole che sono proprie della sua
00:21:29
professione
00:21:31
un medico non può uccidere i pazienti li
00:21:33
deve curare un falegname non può
00:21:38
costruire un mobile che non sta in piedi
00:21:42
ma deve farlo come si dice a regola
00:21:44
d'arte
00:21:44
ci sono dei codici specifici che
00:21:49
riguardano determinate categorie
00:21:51
professionali
00:21:53
sono i codici di regolamentazione che
00:21:56
dicono come deve essere fatta una
00:22:00
determinata professione per essere
00:22:03
svolta bene per essere svolta nella
00:22:06
maniera migliore
00:22:07
non sfugge a questa necessità anche
00:22:11
l'attività dei professionisti della
00:22:14
comunicazione
00:22:16
si tratta di codici cioè di un insieme
00:22:22
di regole che ci dicono specificamente
00:22:27
quello che è il dovere proprio di una
00:22:33
determinata categoria di professionisti
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in greco il termine dovere doveroso si
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dice do the hon ciò che è doveroso e
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dunque questi codici che mi dicono
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quello che è doveroso quello che deve
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essere fatto da una determinata
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categoria professionale si chiamano
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codici deontologici però nell'ambito
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della comunicazione i codici
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deontologici sono qualcosa che viene
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sviluppata viene elaborata in un maniera
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un po diversa che in ambito nell'ambito
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di altre professioni perché perché in
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una società democratica
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la comunicazione l'attività comunicativa
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la capacità di informare deve essere
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libera se vengono messe delle
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dei paletti se vengono messe delle
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barriere delle limitazioni all'attività
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comunicativa in questo caso c'è il
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rischio di una censura ad un livello
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esterno esteriore se ci sono delle
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limitazioni
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la censura è all'opera in ambito
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comunicativo e questo non può accadere
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all'interno di un contesto di una
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società libera e democratica
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l'informazione l'attività comunicativa
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deve essere garantita bene se le cose
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stanno così come si fa a ottenere questa
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regolamentazione che è richiesta che è
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necessaria che è doverosa risposta molto
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semplice questa regolamentazione è una
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autolimitazione una auto
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regolamentazione vale a dire la
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categoria professionale stessa dei
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comunicatori dei giornalisti piuttosto
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che dei comunicatori pubblici piuttosto
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che dei pubblicitari si dà le proprie
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regole si dà i propri limiti
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non si può dire tutto non si può ad
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esempio dare notizie su tutto bisogna
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rispettare la privacy
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bisogna ad esempio fare in modo che
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certe notizie non vengano comunicate
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mettendo in piazza per esempio nome e
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cognome di minori o quando sono
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interessati dei bambini dei minori
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bisogna stare estremamente attenti a far
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sì che la comunicazione non li segni per
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tutta la vita non li permetta non
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permetta che siano in qualche modo
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riconosciuti anche per il futuro
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e poi ugualmente una pubblicità deve
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essere in qualche modo non ingannevole
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anche se deve ovviamente fare il suo
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mestiere cioè convincere all'acquisto di
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un determinato prodotto ma non può
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essere
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commista non può essere mescolata a
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quello che sono le esigenze di una
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informazione obiettiva e corretta la
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pubblicità deve dimostrarsi dimostrare
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di essere pubblicità e via dicendo
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tutte queste cose sono regolamentate dai
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codici che sono codici di
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autoregolamentazione deontologici che
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dicono ciò che è doveroso fare
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nell'ambito di una determinata
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professione comunicativa e dunque ad
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esempio in questo libro guida all etica
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della comunicazione ricerche documenti
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codici questi codici sono indicati per
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ciascuna delle diverse professioni
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comunicative ci sono i codici dei
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giornalisti ci sono i codici delle
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televisioni ci sono i codici dei
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giornali ci sono i codici della
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pubblicità i codici delle
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amministrazioni pubbliche i codici della
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comunicazione interculturale i codici
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che riguardano i diritti di ciascun
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interlocutore a maggior ragione quando
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questi sono bambini sono indifesi sono
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minori e via dicendo
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i codici sono pertanto in ambito
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comunicativo ciò che ci permette di
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mettere un argine alla idea per cui si
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può comunicare tutto non è vero non si
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può comunicare tutto non tutto può
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essere comunicato perché ci sono
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conseguenze che l'attività comunicativa
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deve essere in grado di controllare e di
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autolimitare ma questo controllo non può
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venire da fuori ripeto deve essere la
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stessa categoria dei comunicatori che è
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in grado di circoscrivere la portata
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della pro
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capacità di comunicazione
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vengo alla conclusione comunicare
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significa quindi capacità anche di porsi
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determinati limiti capacità quindi di
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essere responsabili di quello che si
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dice e da questo punto di vista i codici
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delle professioni sono a salvaguardia
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dell'attività dei professionisti della
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comunicazione e sono salvaguardi anche
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degli utenti dei cittadini dei clienti
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di una attività coinvolti in un'attività
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comunicativa ma appunto i codici aiutano
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a fare questa regolamentazione i codici
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però non sono sufficienti e non sono
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sufficienti perché beh se uno
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trasgredisce un codice può essere punito
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ma non sempre si riesce a scoprire chi è
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l'autore di una trasgressione non sempre
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la punizione tempestiva non sempre la
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punizione è adeguata agli eventuali
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danni che possono essere fatti in ogni
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caso i codici cercano di regolamentare
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giuridicamente una esigenza che noi
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tutti sentiamo questa di ciò che è
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doveroso che comunicare oppure non
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comunicare che è però una esigenza etica
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e allora i codici devono essere
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integrati i codici sono importanti sono
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qualcosa che è fondamentale apprendere e
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mettere in pratica ma devono essere
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motivati nella loro applicazione e la
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loro motivazione non può che essere una
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motivazione più profonda
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una motivazione non più giuridica una
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motivazione non più legata alle sanzioni
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che io posso ricevere se trasgredisco un
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determinato codice ma deve essere una
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motivazione etica e allora siamo
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all'etica della comunicazione
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propriamente detta di cui parleremo
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nella prossima lezione