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rita scrive ora che è morto borsellino
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nessuno può capire che voto ha lasciato
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nella mia vita tutti hanno paura ma io
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l'unica cosa di cui ho paura è che lo
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stato mafioso vincerà borsellino si è
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morto per ciò in cui credevi ma io senza
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di te sono morte
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[Musica]
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2
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non sempre si sceglie di essere un
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insider ci si può ritrovare in sede in
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un'organizzazione criminale dalla
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nascita per diritto acquisito
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quando si ha un padre mafioso oppure si
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può diventare insider per dovere
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coniugale dopo aver sposato il figlio di
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un mafioso per esempio
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le parole che abbiamo appena ascoltato
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vengono dal diario de rita atria la più
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giovane testimone di giustizia italiana
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morta suicida all'età di 17 anni nel
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diario è contenuta la sua storia ma
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anche quello di sua cognata piera aiello
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entrambe innocenti hanno sperimentato da
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vicino cosa significhi vivere secondo le
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regole della società mafiosa ed entrambe
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si sono ribellati a queste regole in
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questo diario però è custodita anche la
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storia di paolo borsellino il magistrato
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che ha accompagnato queste due donne nel
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percorso di testimonianza l'uomo che ha
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determinato la loro rinascita nella
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giustizia e anche per questo era la loro
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considerato come un padre
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[Musica]
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siamo a partanna paese dell'entroterra
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siciliano al centro della valle del
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belice zona divenuta tristemente celebre
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per il devastante terremoto alla fine
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degli anni sessanta
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tra i tanti errori e sfregi che
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seguirono al sisma ce ne fu uno anche
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linguistico commesso dai media lo
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spostamento dell'accento nel nome
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geografico che da belice divenne belice
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e così rimase per tutti una terra di
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pastori tra chiusa fra le province di
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palermo trapani agrigento
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quella tradizione agricola è ancora
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molto forte si lavora nei campi si
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producono olio vino formaggi di pecora
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unici al mondo
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ma ci sono anche altre tradizioni
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antiche che faticano a scomparire questo
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è il feudo di matteo messina denaro il
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boss di cosa nostra nella lista dei
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latitanti più ricercati del mondo in
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questa terra fra pascoli e sangue è
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cresciuto una donna che è stata prima
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moglie di un mafioso poi vedova di mafia
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poi testimone di giustizia
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e oggi deputato della repubblica
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gli insider di questa sera e piera
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aiello
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lo è nata a partanna paese della valle
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del belice ed è cresciuto negli anni
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della ricostruzione post terremoto che
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tra l'altro rappresenta un grosso affare
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per cosa nostra
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lei sapeva da ragazzina di vivere in un
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territorio assediato dalle mafie
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no da noi si parlava di tutto ma non si
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parlava mai di mafia che si vedeva che
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c'erano persone che
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comandavano per quanto riguardava le
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imprese e mio papà lo vedevo molto
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spesso arrabbiato perché l'era un
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muratore e diceva che molti per lavorare
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pagavano per avere un incarico grosso e
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mio padre non ha mai pagato nessuno
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infatti mio padre era un piccolo
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imprenditore non ha mai avuto grosse
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imprese a 13 anni fa un incontro che le
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cambia la vita quello con nicolò a tre
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ha chiamato nicola come vi siete
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conosciuti tramite una mia cugina mi
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dice c'è un ragazzo che ti vuole
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conoscere tu ma io non mi voglio fare
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fidanzata fra l'altro nel mio cuore come
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si dice
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siccome prima di nicola c'era un ragazzo
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che mi facevo il filo
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poi ho scoperto che si chiamava franco e
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diciamo che era la mia prima cotta e
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insieme a lui mi
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corteggiava nicola che a me non piaceva
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perché era un po come si dice voleva
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fare il bulletto ecco a me queste
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persone non piacevano invece franco era
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una persona molto umide poi a un certo
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punto questo ragazzo scomparve non lo
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vidi più e mi arrivarono voci che se
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n'era andato al nord e nello stesso
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momento nicola si faceva sempre più
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insistente diciamo che aveva il suo
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fascino
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non so come spiegartelo quella con la
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gente i mafiosi
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un loro fascino riescono a imbucarsi
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nicola praticamente era quello che
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passava davanti a casa mia 200 volte al
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giorno con la macchina
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in qualsiasi posto io andassi me lo
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trovavo dietro la porta di un bar dietro
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casa di mia nonna era diventato che se
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mi giravano vedevo ero delusa lei
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nonostante fosse giovanissima si fidanza
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con nicola e cosa pensa la sua famiglia
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di questo il mio panera contrarissimo
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che io mi fidanzasse ma non perché
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conosceva la famiglia o il tipo non
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voleva perché lo troppo piccolo dicevo
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io non ho figli da fidanzare non ho
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finire a sposare perché prima non è che
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ti fidanzati come adesso e dopo
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vent'anni di sposi e magari non ti sposi
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lì si stava decidendo che io all'età di
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18 19 anni c'è mi sarei dovuta sposare
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perché la formata la famiglia atria
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famiglia formata da mia suocera che si
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chiamava giovanna canova che adesso non
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c'è più da don vito da mio marito che
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era il figlio maggiore dopo c'era la
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figlia anna maria
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e poi alla fine c'era l'italia avevano
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tipo una masseria dove c'erano tipo 25
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vitelli all'ingrasso avevano mucche
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avevano tipo 3 400 pecore
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maiali
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terreni infiniti uliveti vigneti cioè
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era una grossa azienda
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zootecnica
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nicol atria era figlio di vito atri
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abito atria era
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soggetto dedito sostanzialmente un
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pastore della zona con collegamenti con
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la criminalità organizzata
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avevato ruolo cosiddetto si dice da noi
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di paciere molto rispettato dalla
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cittadinanza perché lui riusciva a far
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restituire le pecore in realtà cosa
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voleva dire che il padre rubava le
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pecore lui e poi le restituiva facendosi
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pagare il cosiddetto pizzo c'è una somma
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in denaro per la restituzione la mafia
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di partanna degli anni 80 era una mafia
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molto tradizionale era inizialmente
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mafia del pascolo era una mafia molto
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classiche ma che si stava già evolvendo
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in mafia imprenditoriale gli uomini
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d'onore quali la famiglia di partanna
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erano tutti collegati con la famiglia di
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castelvetrano che era la famiglia che
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faceva mandamento cioè che ricomprendeva
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altre famiglie tra cui anche quella di
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partanna in quegli anni la famiglia di
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castelvetrano non era solo la più
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importante tra le tre famiglie del
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belice ma era la più importante della
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provincia di trapani perché il suo
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rappresentante era all'epoca il padre di
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matteo messina denaro francesco messina
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denaro che era anche il capo della
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provincia mafiosa di quella zona
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gli atri ha quindi nicola ma anche il
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padre avevano sì collegamenti un po con
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tutto il sistema mafioso quindi il
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contesto è quello
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ufficialmente le loro attività erano
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quelle tecniche di allevatori da cosa
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davvero guadagnava guido atria ma più
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che guadagno il mafioso vecchio per loro
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non era una questione di guadagno come i
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traffici di droga adesso allora erano il
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potere il potere che avevano sui
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territori
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il potere che una persona aveva bisogno
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andava da loro gli chiedevo il piacere
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cioè il loro vivevano di potere non era
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soltanto una questione economica
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il potere il fascino del potere
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lui era un uomo che pretendeva il
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rispetto per lo riceveva e lo riceveva
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lo riceveva da tutti dove arrivavano il
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tappeto rosso
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una persona che tutti si mettevano a
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disposizione
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vuoi perché per timore di qualche
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ritorsione poi perché comunque lui aveva
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questo carisma che hanno molti uomini
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mafiosi la cosa che ho notato subito
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appena mi sono fidanzata e che quando
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arrivava nel bar chiunque trovavo nel
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bar era amico di mio suocero dicevano no
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è pagato e io fin dal primo momento non
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mi sono mai fatta pagare neanche un
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caffè mi dicevano ma come tu non sei
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l'amore di don vito atria mio suocero
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venivano che non è accettato gli dicevo
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che sono con ora ma io non voglio nulla
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verso l'età di 17 anni mi dissero vedi
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che tu ti sei fidanzata col figlio di un
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boss mafioso
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poi c'è un boss mafioso prima non lo
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sapevo che era una famiglia mafiosa
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assolutamente no sono andata da mio
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suocero vi ho detto senti gli ho detto
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vedi che mi hanno detto che tu sia un
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boss mafioso e lui mi dice perché dice
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io faccio il paciere se rubano e le
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pecore a quelli che li faccio trovare
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questo e quell'altro l'ho guardato nella
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faccia non ho assolutamente fatto una
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piega ma gli ho fatto capire che non me
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l'ero bevuta perché non ero una stupida
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e da li decido di interrompere quel
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finanziamento perché lì non era a
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sposare nicola lira sposare la famiglia
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tre era ben diverso dopo due ore arriva
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a don vito a te a casa mia
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e mi dice semplice a me non interessa
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perché ha litigato con mio figlio lui
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pensava che io avessi litigato col
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figlio non ha collegato quello che io
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gli avevo detto a lui allora quando lui
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medici non mi interessa
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puoi farlo soffrire un mese due mesi un
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anno ma devi sapere che tu sarai sempre
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mi onora perché tutti abbiamo una
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famiglia a cui vogliamo bene in pratica
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mi stava minacciando che tipo di milano
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la minaccia che non mi ha fatto era
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quella che avrebbe ucciso ogni famiglia
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non avevo scelta o spostiamo nicola o
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avrebbe fatto del male alla mia famiglia
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ma perché vito atria insisteva ad averlo
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come norah cioè non sarebbe stato più
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facile trovare per il figlio un'altra
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ragazza della famiglia mafiosa gli
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operandi me lo sono chiesto quando morì
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donvito atea la prima cosa che mi dice
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il figlio mi dice tu sei una scelta di
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mio padre io non ti ho mai amato la cosa
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più terribile che tu possa sentirti dire
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al tuo uomo da tuo marito
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lui mi disse che il padre aveva scelto
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proprio perché la mia famiglia non aveva
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nulla a che vedere con la mafia e nulla
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a che vedere col sistema mafioso come
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una cosa di polizia di quella famiglia
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infatti loro molto spesso pretendevano
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di uscire insieme a gente ci doveva
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vedere insieme alla mia famiglia
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quando non vi tua tra stabilisce che
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debba essere piera aiello che non
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proviene da famiglia mafiosa la donna
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giusta da dare in moglie a suo figlio
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compie una scelta insolita per un boss
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della mafia infatti si fonda su legami
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di sangue e i matrimoni sono il mezzo
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per consolidare relazioni tra famiglie o
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creare nuove alleanze
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nella camorra napoletana
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ad esempio a metà anni 90 il matrimonio
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tra i figli di due capiclan il
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diciottenne michele mazzarelle marianna
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giuliano 17 anni non ancora compiuti
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sancillo alleanza tra le famiglie di san
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giovanni a teduccio e quelle di forcella
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che avevano dato vita a un asse di
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interessi criminali che dal centro di
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napoli arrivava sino alla periferia
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l'alleanza di secondigliano invece una
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delle più grandi federazioni tra clan
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che napoli abbia mai conosciuto e stata
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suggellata simbolicamente addirittura da
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un triplice matrimonio tre dei capi
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dell'organizzazione francesco mallardo
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eduardo contini patrizio bosti hanno
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sposato tre sorelle andando così a
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formare un'unica grande famiglia cosa
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nostra non fa eccezione anzi nella scala
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valoriale della mafia
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le necessità dell'organizzazione vengono
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prima dei bisogni personali anche degli
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affetti la famiglia prima ancora di
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quella anagrafica e la famiglia mafiosa
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ed è a questa che si devono rispetto e
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obbedienza francesco marino mannoia il
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famoso pentito di cosa nostra era stato
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obbligato a sposare rosa una donna della
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famiglia vernengo la famiglia da cui
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aveva imparato a raffinare l'eroina
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nonostante fosse già innamorato di
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un'altra donna rita che aspettava un
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figlio da lui quando ma noi ha deciso di
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collaborare con la giustizia
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fu proprio rita sostenerlo la moglie
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rosa invece chiese il divorzio fatto
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inconcepibile per cosa nostra
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a meno che lo sposo non sia considerato
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un infame e per la mafia ma noi era
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certamente
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un infame l'unione matrimoniale non
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rappresenta solo un suggello simbolico
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ma è una strategia militare ben precise
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diventare parente significa creare un
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legame che garantisce protezione dei
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tradimenti un parente difficilmente ti
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denuncerà perché facendolo si
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denuncerebbe da solo
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difficilmente ti venderà perché vendendo
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ti si sta vendendo lui stesso
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difficilmente ti ucciderà perché
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ucciderebbe il suo sangue
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anche la festa nuziale assume nuove
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funzioni nel linguaggio mafioso i
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ricevimenti sono solitamente occasioni
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per summit riunioni fra membri delle
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varie cosche momenti ufficiali per
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ribadire legami o distribuire cariche e
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infatti come svelato dall'operazione
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crimine della dda di reggio calabria
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nel 2009 il matrimonio tra elisa pelle
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di san luca e giuseppe barbaro di platì
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fu il momento ideale per eleggere il
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nuovo capo crimine il vertice della
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ndrangheta in tutto il mondo
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alle nozze parteciparono così tanti
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invitati che il banchetto si svolse in
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due ristoranti diversi distanti 20
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chilometri l'uno dall'altro
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proprio per l'importanza che hanno i
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matrimoni nella sintassi delle
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organizzazioni criminali se un affiliato
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non ricevo un invito da parte del suo
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clan
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difficilmente potrà dormire sonni
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tranquilli
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lo sapeva anche carmelo novella detto
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compare nuzzo
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capo della ndrangheta in lombardia che
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voleva rendere le ndrine lombarde
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autonome dalla casa madre calabrese e
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per questo venne ammazzato in un bar di
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san vittore olona vicino a milano nel
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2008 compare nuzzo aveva intuito di
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essere in pericolo perché era stato
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l'unico tra i capi a non aver ricevuto
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la partecipazione alle imminenti nozze
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della figlia di un boss di gioiosa
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jonica un chiaro segno che
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l'organizzazione lo aveva già licenziato
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se nasce in un contesto criminale queste
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dinamiche le assorbi sin dalla culla
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codici regole simboli che nutrono le
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associazioni mafiose e ne garantiscono
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la sopravvivenza e che piera sposando
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nicola il figlio di don vito atria sta
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per conoscere da vicino
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[Musica]
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[Applauso]
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[Musica]