SCUOLA OLTRE PRESENTA: “Un approccio unico alle differenze” di Giulia Roghi e Andrea Orlandini
Résumé
TLDRIl webinar gratuito, condotto da Giulia Roghi e Andrea Orlandini, si concentra sull'importanza dell'inclusione e delle differenze nel contesto scolastico. I relatori discutono di come affrontare le fragilità dei bambini e presentano un approccio flessibile e rispettoso delle diversità. Viene annunciato un workshop intitolato "A scuola di inclusione", previsto per il 15 aprile, dove si approfondiranno ulteriormente questi temi. L'incontro sottolinea l'importanza della relazione e della collaborazione tra educatori, famiglie e professionisti per migliorare l'inclusione nelle scuole.
A retenir
- 👩🏫 Importanza dell'inclusione nelle scuole.
- 🤝 Necessità di un approccio flessibile e rispettoso.
- 📅 Workshop "A scuola di inclusione" il 15 aprile.
- 🧠 Riconoscere e valorizzare le diversità.
- 🌱 Collaborazione tra educatori e famiglie.
- 🔍 L'ICF come strumento per l'inclusione.
- 💬 La relazione è fondamentale nel processo educativo.
- 🌈 La normalità deve includere le diversità.
- 💪 Ogni bambino ha bisogno di attenzioni personalizzate.
- 📚 Formazione continua per migliorare l'inclusione.
Chronologie
- 00:00:00 - 00:05:00
Introduzione al webinar gratuito sul tema dell'inclusione, presentazione dei formatori Giulia Roghi e Andrea Orlandini, che lavorano nel campo della neuropsicomotricità e sono membri della cooperativa sociale Contesto ETS Inclusion Hub.
- 00:05:00 - 00:10:00
Giulia Roghi si presenta come terapista della neuropsicomotricità e spiega il suo ruolo nella formazione e nella consulenza, mentre Andrea Orlandini si occupa di prevenzione e inclusione, coordinando un team di professionisti nel mondo scolastico.
- 00:10:00 - 00:15:00
I relatori chiariscono che il webinar non intende essere esaustivo sull'inclusione, ma piuttosto fornire principi fondamentali per affrontare il tema, con un accenno a un workshop futuro.
- 00:15:00 - 00:20:00
Si discute il concetto di normalità e diversità, evidenziando come la definizione di normalità sia storicamente costruita e come possa variare a seconda del contesto e delle esperienze individuali.
- 00:20:00 - 00:25:00
Viene presentato un video pubblicitario che stimola la riflessione su cosa significhi 'normale' e su come le persone con disabilità vivano in un mondo che spesso non è progettato per loro.
- 00:25:00 - 00:30:00
Si analizza la storia del concetto di normalità, sottolineando come sia stato influenzato da misurazioni statistiche e come questo abbia portato a una visione ristretta delle differenze umane.
- 00:30:00 - 00:35:00
Si discute l'importanza di considerare la diversità come norma, piuttosto che come eccezione, e di riconoscere il valore intrinseco di ogni individuo al di là delle etichette diagnostiche.
- 00:35:00 - 00:40:00
Si introduce l'ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento) come strumento utile per valutare le capacità e le competenze delle persone, piuttosto che concentrarsi sulle loro limitazioni.
- 00:40:00 - 00:45:00
Si parla del modello 'Dear Floor Time', che enfatizza l'importanza delle relazioni e dell'individualizzazione nell'apprendimento, specialmente per i bambini con autismo.
- 00:45:00 - 00:50:00
Si conclude con l'importanza di mettere al centro la persona e le sue esigenze, piuttosto che seguire rigidamente protocolli e procedure, e si invita a partecipare al workshop per approfondire ulteriormente questi temi.
- 00:50:00 - 00:58:29
Il webinar si chiude con un invito a riflettere sull'importanza dell'inclusione e della diversità, sottolineando che ogni individuo è parte integrante della comunità e che le differenze devono essere celebrate.
Carte mentale
Vidéo Q&R
Chi sono i relatori del webinar?
I relatori sono Giulia Roghi e Andrea Orlandini, terapisti della neuropsicomotricità dell'età evolutiva.
Qual è il tema principale del webinar?
Il tema principale è un approccio unico alle differenze e all'inclusione.
Quando si svolgerà il workshop "A scuola di inclusione"?
Il workshop si svolgerà il 15 aprile dalle 17:30 alle 19:30.
Come posso iscrivermi al workshop?
Puoi iscriverti visitando il sito web della cooperativa che organizza il workshop.
Qual è l'obiettivo del webinar?
L'obiettivo è condividere principi e spunti per migliorare l'inclusione nelle scuole.
Cosa si intende per 'normalità' nel contesto del webinar?
La normalità è vista come un concetto flessibile che deve includere le diversità e non escludere.
Quali strumenti vengono presentati per affrontare l'inclusione?
Vengono presentati strumenti come l'ICF e il modello Dear Floor Time.
Qual è l'importanza della relazione nel processo di inclusione?
La relazione è fondamentale per comprendere e supportare le esigenze di ogni bambino.
Come si può aiutare un bambino con fragilità?
È importante considerare la traiettoria evolutiva e collaborare con famiglie e professionisti.
Qual è il messaggio finale del webinar?
Non avere paura della diversità e riconoscere che ogni persona è parte del tutto.
Voir plus de résumés vidéo
il Viaggio di Ferdinando Magellano Alessandro Barbero doc ita documentario
Il discorso dell'economista Jeffrey Sachs al Parlamento Europeo con i sottotitoli in italiano
La CHIMICA nella SECONDA GUERRA MONDIALE - Chimica della gomma
LIBERE SEMPRE. Un video bellissimo dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Coord. Donne.
A scuola di scienza ed etica - 24 gennaio 2025
Le scoperte geografiche tra 1400 e 1500
- 00:00:02Allora, buonasera a tutti e ben
- 00:00:04ritrovati in questo ultimo venerdì di di
- 00:00:07marzo, un altro mese passato e un nuovo
- 00:00:10appuntamento dei webinar gratuiti è
- 00:00:13arrivato. Eh, andiamo a presentarvi oggi
- 00:00:17due nuovi formatori. si
- 00:00:19presenteranno e terranno, insomma questo
- 00:00:23incontro gratuito per poi insomma
- 00:00:25lanciarvi una proposta a fine di
- 00:00:28quest'ora insieme su aprile, ma vi tengo
- 00:00:30un po' col fiato sospeso. Ma partiamo
- 00:00:33oggi con il webinar gratuito sul tema un
- 00:00:36approccio unico alle differenze e
- 00:00:38saranno qui con noi che già vedete
- 00:00:40Giulia Roghi e Andrea Orlandini che
- 00:00:43ringrazio per aver dato la loro
- 00:00:46disponibilità che come vedete sono
- 00:00:49rinominati contesto ETS inclusion Hub,
- 00:00:52quindi si parlerà ovviamente di
- 00:00:54inclusione, una parola che ormai si
- 00:00:57sente tanto negli ultimi anni, per
- 00:00:59fortuna a volte mh
- 00:01:02forse sovrautilizzata, ma
- 00:01:04l'approfondiamo con loro e quindi lascio
- 00:01:07la parola a Giulia Roghi e auguro a
- 00:01:09tutti un buon ascolto.
- 00:01:11Grazie mille Francesca e grazie a tutte
- 00:01:14le persone che si sono già collegate e
- 00:01:15che vedo continuano tra l'altro a
- 00:01:17collegarsi.
- 00:01:19Eh, intanto mi presento. Io sono Giulia
- 00:01:22Roghi, sono una terapista della
- 00:01:25neuropsicomotricità dell'età evolutiva o
- 00:01:27TNPE, una figura che magari avete avuto
- 00:01:29occasione di incontrare nel vostro
- 00:01:31percorso professionale perché magari eh
- 00:01:34qualche collega ha avuto incarico,
- 00:01:37bambini bambine che magari erano
- 00:01:39presenti nelle vostre classi e il nome
- 00:01:42che trovate accanto al mio è quello del
- 00:01:44collega Andrea Contesto ETS inclusionab
- 00:01:47identifica la cooperativa sociale di
- 00:01:49Scandicci, quindi un comune in provincia
- 00:01:51di Firenze, eh, di cui siamo siamo soci
- 00:01:54in realtà, rispettivamente anche
- 00:01:56presidente e vicepresidente e per cui
- 00:01:58portiamo avanti la nostra pratica
- 00:02:00operativa e anche tutta una parte di
- 00:02:03formazione e consulenza. Io nello
- 00:02:05specifico sono particolarmente attiva
- 00:02:08nell'ambito della formazione e ho anche
- 00:02:10delle prese in carico per quanto
- 00:02:13riguarda proprio la parte di prevenzione
- 00:02:15e e terapia, eh mentre il collega Andrea
- 00:02:18ora si presenterà e vi dirà meglio anche
- 00:02:20lui.
- 00:02:22Grazie Giulia, grazie Francesca e
- 00:02:24bentrovate a tutte le persone che stanno
- 00:02:27partecipando a questo webinar appunto mi
- 00:02:29presento. Sono Andrea Orlandini, ho la
- 00:02:31medesima qualifica di della collega
- 00:02:33Giulia, quindi sono un terapista della
- 00:02:34neuropepsicomoticità dell'età evolutiva.
- 00:02:37Per quanto riguarda la nostra
- 00:02:39organizzazione, mi occupo di tutto il
- 00:02:41mondo legato alla prevenzione e
- 00:02:43all'inclusione, quindi coordino il team
- 00:02:46di professionisti che si occupa
- 00:02:47all'interno del nostro gruppo di lavoro
- 00:02:49proprio di progetti legate a questi a
- 00:02:52questi ambiti prevalentemente proprio
- 00:02:54nel mondo scuola. Quindi è un vero è un
- 00:02:58sincero privilegio poter condividere
- 00:03:00quello che quotidianamente cerchiamo di
- 00:03:02fare. Eh cerchiamo di condividere con
- 00:03:06professionisti in ambito socioeducativo
- 00:03:08rispetto a un approccio che non vuole
- 00:03:10essere eh in alcuna maniera un una
- 00:03:14ricetta eh né tantomeno alla presunzione
- 00:03:17di essere universale.
- 00:03:19ma ci proviamo e anzi facciamo tesoro di
- 00:03:22tutte le esperienze
- 00:03:24che nella nostra operatività
- 00:03:27per renderlo flessibile e
- 00:03:31sempre rispettoso, ecco, delle
- 00:03:33differenze delle persone che andiamo a
- 00:03:35incontrare. Quindi, buon webinar e a
- 00:03:39presto.
- 00:03:41prendo io la parola perché, diciamo, per
- 00:03:44anche cercare di aiutarvi a a seguire il
- 00:03:47flusso del discorso abbiamo pensato di
- 00:03:49non alternarci troppo, quindi eh parlerò
- 00:03:52prevalentemente io. Innanzitutto una due
- 00:03:55premesse mi viene da dire. La prima
- 00:03:57rispetto un po' a quella che è l'intento
- 00:04:00di di oggi, è un webinar di un'ora,
- 00:04:03quindi sicuramente non vuole essere
- 00:04:05esaustivo della grande tematica
- 00:04:07dell'inclusione e magari ci saranno
- 00:04:10anche non tanti rimandi pratici, ma
- 00:04:12questo perché sia come nostra idea sia
- 00:04:16come esperienza poi nella pratica, è
- 00:04:18necessario condividere dei principi a
- 00:04:20monte per poi poter entrare nel merito
- 00:04:22di quelli che possono essere degli
- 00:04:24aspetti più operativi e concreti che eh
- 00:04:27sono quelli che vorremmo poi affrontare
- 00:04:29spoiler rispetto a quello che diceva
- 00:04:31Francesca nell'appuntamento di aprile
- 00:04:33che si configura come un vero e proprio
- 00:04:34workshop. Eh l'altro aspetto è legato a
- 00:04:38in che senso intendiamo l'inclusione,
- 00:04:40essendo entrambi TNP, quindi
- 00:04:43professionisti sanitari che hanno a che
- 00:04:44fare con il mondo della disabilità in
- 00:04:46età evolutiva, il nostro approccio
- 00:04:49all'inclusione, all'inclusività parte
- 00:04:51proprio da qui, quindi dal mondo della
- 00:04:52disabilità e da dall'aver sperimentato
- 00:04:55negli anni, in particolare proprio nei
- 00:04:57progetti nelle scuole e dal confronto
- 00:04:59assiduo con con le maestre, quello che
- 00:05:02poteva essere il concetto di inclusione
- 00:05:05di normalità, disabilità, diversabilità,
- 00:05:08diversamente abili, tutto questo grande
- 00:05:10mondo che cercava a volte di scardinare
- 00:05:12il concetto di normalità, altre volte un
- 00:05:15po' di allargarlo. Quindi l'incontro di
- 00:05:18oggi vuole essere un po' un'introduzione
- 00:05:20a che cosa si può intendere per
- 00:05:23normalità, differenze e diversità e se
- 00:05:27condividiamo poi questo approccio sarà
- 00:05:28sicuramente più più fruibile poi tutto
- 00:05:31ciò che ne verrà con l'intento comunque
- 00:05:34ovviamente di lasciare dei dei concetti
- 00:05:36e degli spunti che speriamo siano siano
- 00:05:39per voi interessanti.
- 00:05:41inizierei a questo punto proprio da una
- 00:05:43presentazione che non vuole
- 00:05:45essere non vuole appesantire la il
- 00:05:47discorso, ma anzi vuole essere proprio
- 00:05:49un aggancio per aiutarci magari a
- 00:05:51seguire il flusso di pensiero che è
- 00:05:54scaturito dalla dalla preparazione di
- 00:05:56questo webinar.
- 00:06:01Quindi un approccio unico alle
- 00:06:03differenze e non vuole essere Scusami
- 00:06:06Giulia, vedo. Ah! Ah! No, adesso è
- 00:06:08sparito. C'era un rettangolo nero. Era
- 00:06:10un rettangolo fastidioso.
- 00:06:12Ok, tolto. Grazie.
- 00:06:14eh vuole essere non un approccio unico,
- 00:06:17nel senso di speciale, anche se un po'
- 00:06:19sì, perché ci siamo arrivati cercando
- 00:06:22anche un po' di scardinare quello che
- 00:06:23magari erano alcuni alcuni concetti di
- 00:06:28che erano diffusi rispetto all'approccio
- 00:06:29alla diversità, ma anche proprio nel
- 00:06:32senso di uno spunto che forse può essere
- 00:06:35un'introduzione utile a tutto il
- 00:06:38ventaglio di diversità, di differenze
- 00:06:40che a volte siamo chiamati a ehm
- 00:06:43considerare nella pratica l'inizio vuole
- 00:06:46essere anche un
- 00:06:47po' provocatorio, ma forse è un video
- 00:06:50che avete già visto perché ultimamente è
- 00:06:53andato forte sui social, comunque ve lo
- 00:06:56proponiamo per poi da qui iniziare il
- 00:06:58discorso su ciò che sia normale e ciò
- 00:07:02che di conseguenza sia
- 00:07:09diverso. Sì. Ok.
- 00:07:19Bonjour, je voudrais ouvrir un
- 00:07:24[Musica]
- 00:07:33[Musica]
- 00:07:40compte le monde est plus quand il n'est
- 00:07:42pas conçu pour vous. C'est pourquoi les
- 00:07:44espaces EDF sont accessibles à tous.
- 00:07:51Questa è una pubblicità di EDF che è una
- 00:07:55compagnia di elettricità francese che
- 00:07:59pone un punto molto interessante
- 00:08:01relativo a ciò che è normale, perché
- 00:08:04normale se noi lo andiamo a cercare sul
- 00:08:05vocabolario, ha proprio la concezione di
- 00:08:08qualcosa di conforme alla consuetudine,
- 00:08:11abituale, usuale. Quindi, ehm, noi siamo
- 00:08:15abituati a considerare normale tutto ciò
- 00:08:17a cui siamo abituati, però di fatto si
- 00:08:20tratta veramente di una convenzione
- 00:08:22perché, come dice appunto lo spot, ehm,
- 00:08:26sarebbe molto diverso dover avere a che
- 00:08:28fare con un mondo a cui non siamo
- 00:08:31abituati, a cui non siamo abituati, ma
- 00:08:32anche nel senso che non è fatto per noi,
- 00:08:34per le nostre caratteristiche, cosa che
- 00:08:37però per alcune persone, in questo caso,
- 00:08:39in particolare per le persone con
- 00:08:41disabilità
- 00:08:42è una costante. Le persone con
- 00:08:45disabilità vivono in un mondo che spesso
- 00:08:48non è fatto per loro, ha dei codici,
- 00:08:51delle
- 00:08:51caratteristiche che richiede loro uno
- 00:08:54sforzo di adattamento importante e
- 00:08:56soprattutto dall'altra parte, come si
- 00:08:57vede anche nello spot, non c'è sempre un
- 00:09:00mettersi in discussione, un chiedersi in
- 00:09:02che modo poter rendere più fruibile
- 00:09:05alcune esperienze.
- 00:09:08Tra l'altro, vedendo questo spot ci si
- 00:09:11potrebbe anche fare un'idea di allora
- 00:09:12allora forse normalità è un concetto che
- 00:09:15possiamo un po' allargare e comprendere
- 00:09:18anche alcune caratteristiche a cui siamo
- 00:09:20magari meno abituati, abituate, però
- 00:09:23questa è un po' una trappola perché eh
- 00:09:25siamo davvero sicuri e sicure che
- 00:09:27ampliare il concetto di normalità,
- 00:09:29rivederlo possa essere la strada, ma
- 00:09:32questo concetto di
- 00:09:34normalità è davvero necessario
- 00:09:36mantenerlo da dove dove viene. Qui c'è
- 00:09:38proprio un interesse a capire da dove
- 00:09:42arriva questa cosa che a volte ci sembra
- 00:09:44complicarci la vita e forse è
- 00:09:47effettivamente così, non è un concetto
- 00:09:49che è sempre che è sempre esistito.
- 00:09:53Se noi andiamo a analizzare il concetto
- 00:09:55di normalità e si parte da qui perché è
- 00:09:58difficile definire cosa è diverso se non
- 00:10:00si ha contezza di quello che è normale,
- 00:10:03ehm, provocatoriamente noi potremmo
- 00:10:05dirci che fino al
- 00:10:071800 nessuno era normale, ma nel senso
- 00:10:11che non c'era proprio il concetto di
- 00:10:13normalità applicato alla dimensione
- 00:10:17umana. prima del X secolo normale non
- 00:10:20era una parola associata alla dimensione
- 00:10:22umana, ma un termine matematico
- 00:10:24associato alla perpendicolarità, quindi
- 00:10:26al fatto che esistessero degli angoli
- 00:10:28retti. Che succede allora poi che cresce
- 00:10:32la popolarità della statistica in Europa
- 00:10:34e inizia la corsa, la misurazione. Si
- 00:10:36inizia a misurare tutto per cercare dei
- 00:10:39parametri e parlarne in termini di media
- 00:10:42e di norma. da che mondo è mondo
- 00:10:44l'essere umano si vuole semplificare le
- 00:10:46cose e nel semplificarselo c'è stato il
- 00:10:48fatto di dire se io trovo dei parametri
- 00:10:50forse poi sarà più facile fare delle
- 00:10:52cose che mi richiedono di tenere quei
- 00:10:54parametri in
- 00:10:55considerazione. Ehm un esempio è quello
- 00:10:57che succede e anche il il concetto di di
- 00:11:01normalità, di errore e di misurazione
- 00:11:03all'inizio, infatti si applica a cose
- 00:11:06non umane. Addirittura eh si parte
- 00:11:09dall'astronomia. Nel 180 l'astronomo
- 00:11:12Giuseppe Piazza eh inizia a misurare eh
- 00:11:16inizia a fare delle misurazioni per
- 00:11:17determinare l'orbita di Cerere, un un
- 00:11:20satellite di Giove. Eh quello che viene
- 00:11:22fuori è che lui questa questa direzione
- 00:11:26non riesce a individuare il punto da cui
- 00:11:28questo questo satellite passerà. Fa
- 00:11:30tante misurazioni, ma nessuna gli dà la
- 00:11:33risposta giusta.
- 00:11:35arriva. Allora, forse eh questo è un
- 00:11:37nome che vi risuona, Gaus, curva
- 00:11:40gaussiana, che inserisce gli errori, fa
- 00:11:43la media degli errori e crea la curva
- 00:11:45degli errori in cui l'apice, l'elemento
- 00:11:48centrale è il dato che deriva sì da una
- 00:11:51serie di misurazioni errate, ma
- 00:11:53probabilmente più vicino a quello che
- 00:11:56può essere un dato corretto. Quindi c'è
- 00:11:58questa ambivalenza di metto insieme
- 00:12:00delle cose, delle misurazioni sbagliate,
- 00:12:03arrivo a un qualcosa di
- 00:12:05corretto. Che succede? Perché si passa
- 00:12:08poi dall'astronomia a a utilizzare
- 00:12:11questi concetti nella nelle dimensioni
- 00:12:13umane. Succede che Adolf Ketelé, un
- 00:12:16belga, nasce come astronomo, studia da
- 00:12:19astronomo, poi accade la rivoluzione
- 00:12:22belga e inizia a interessarsi alla
- 00:12:24società e vuole provare ad applicare i
- 00:12:27concetti che lui aveva utilizzato,
- 00:12:29questa mania un po' di misurare tutto
- 00:12:31alla alla dimensione umana. Ci vuole
- 00:12:33però un campione importante per avere
- 00:12:37tanti dati. Quale campione migliore
- 00:12:39dell'esercito? è pieno di persone. Lui
- 00:12:42prende 5738 soldati scozzesi e inizia a
- 00:12:46misurare a prendere le misure. In
- 00:12:48particolare lui parte della
- 00:12:49circonferenza toracica e ricava quello
- 00:12:52che per lui è l'ideale di uomo medio.
- 00:12:56Eh, però capite bene che è un paradosso
- 00:12:59per più motivi. da una parte perché si
- 00:13:03va a identificare come corretto e
- 00:13:07normale un qualcosa che arriva dalla
- 00:13:09misurazione di errori. Quindi io faccio
- 00:13:12finta che tutte le misurazioni che ho
- 00:13:13preso sono un errore e alla fine ottengo
- 00:13:16un dato corretto. L'altra alterazione
- 00:13:18che avviene già qui e che se ci pensiamo
- 00:13:21ce la portiamo dietro fino a oggi è che
- 00:13:24si continua a fare quello che era nato
- 00:13:27con Gaus e cioè mi porto dietro l'idea
- 00:13:31che normale sia anche corretto, l'idea
- 00:13:34che l'apice è la misurazione più
- 00:13:36corretta, però che succede? Che tutto
- 00:13:38ciò che non è normale è sbagliato di
- 00:13:40conseguenza. Per questo a volte facciamo
- 00:13:43fatica a dire che un qualcosa non è
- 00:13:46normale e il primo ehm il primo input
- 00:13:50che avremmo è quello di andare ad
- 00:13:52allargare l'idea di normalità per farci
- 00:13:54rientrare dentro più cose possibile
- 00:13:57perché ciò che non è normale non è buono
- 00:14:00e questa cosa va avanti e acquista un
- 00:14:02altro vizio di forma. Quindi, intanto
- 00:14:04qui eh quello che è normale non è più
- 00:14:07nella media, ma è anche giusto.
- 00:14:09Oltretutto ideale, perché io faccio
- 00:14:11finta che tutti i dati che ho preso
- 00:14:13nella realtà non siano giusti, siano
- 00:14:16degli errori rispetto a un qualcosa che
- 00:14:18non esiste perché non l'ho trovato che
- 00:14:20invece dovrebbe essere l'ideale. Nel
- 00:14:231877 Francis Galton a Londra, cugino di
- 00:14:27Darwin, eh fa il passaggio successivo,
- 00:14:30ufficializza proprio cambiando il nome e
- 00:14:33fa diventare la curva degli errori dei
- 00:14:35Gaus la distribuzione normale. Inizia ad
- 00:14:38applicarla a quante più dimensioni
- 00:14:40possibili, la applica però ehm con con
- 00:14:45un vizio di forma. Cosa fa? Lui la
- 00:14:47applica ai parametri umani, ma elimina a
- 00:14:49monte, prima ancora di calcolare la
- 00:14:51norma, tutto ciò che è irregolare. Si
- 00:14:55decide a monte ciò che non è da prendere
- 00:14:57in considerazione, ma irregolare
- 00:14:59rispetto a cosa? Rispetto a quello che
- 00:15:01era lo standard dell'epoca e della
- 00:15:05società vittoriana. Lo standard
- 00:15:07dell'epoca vittoriana. E quindi se devo
- 00:15:09se si pensava in quell'epoca all'uomo
- 00:15:12medio, l'uomo medio della società
- 00:15:13vittoriana era uomo bianco, scienziato,
- 00:15:18medico, scrittore, banchiere, avvocato,
- 00:15:20mercante. Quindi in realtà non era
- 00:15:22esattamente l'uomo medio nel senso di il
- 00:15:25più comune, di nuovo era l'uomo medio
- 00:15:27nel senso di quello auspicabile,
- 00:15:30l'ideale in base a cui poter giudicare
- 00:15:34gli altri individui, quello socialmente
- 00:15:36più accettato. E questa cosa è stata
- 00:15:39portata avanti nel tempo, tant'è che,
- 00:15:42appunto, questa slide si intitola
- 00:15:43normale, weird, nel senso strano. Weird
- 00:15:47la parola in inglese per strano, perché
- 00:15:50perché è sulle persone weird che sono
- 00:15:53calcolati i parametri delle norme
- 00:15:56attuali. Cosa si intende per weird? si
- 00:15:59intende western, occidentali, educated
- 00:16:02che hanno avuto un'educazione,
- 00:16:04industrialized, qui c'è un refuso,
- 00:16:06scusate. Quindi che vivono in società
- 00:16:08industrializzate, rich, ricchi,
- 00:16:10democratic, che vivono in un ambiente
- 00:16:14democratico. Quindi le persone weird che
- 00:16:17non sono assolutamente né un campione
- 00:16:20rappresentativo della totalità delle
- 00:16:22persone né quelle più comuni,
- 00:16:24probabilmente sono infatti il 12% in
- 00:16:27realtà della popolazione mondiale, però
- 00:16:30è su di loro che vengono calcolate i
- 00:16:33parametri della norma. Sono loro il 12%
- 00:16:37sì della popolazione, ma il 96% dei
- 00:16:41soggetti degli studi di medicina e l'80
- 00:16:43di quelli di psicologia. Quindi, in un
- 00:16:46certo senso, eh le persone che noi
- 00:16:49consideriamo normali si sono definite
- 00:16:51normali da sé, si sono autodefinite
- 00:16:54normali. È un po' il paradosso che
- 00:16:56alcuni evoluzionisti sollevano quando si
- 00:16:58parla dell'uomo sapiens sapience. Noi,
- 00:17:00Homo Sapiens Sapiens, ci siamo dati dei
- 00:17:02Sapiens Sapiens da soli, quindi eh anche
- 00:17:06lì ci siamo dati un attributo di di
- 00:17:08valore, ma ce lo siamo
- 00:17:10autoattribuito. Molto facile, così,
- 00:17:13senza tenere in considerazione di chi in
- 00:17:15questo caso rimane fuori
- 00:17:18da questa da questa definizione. Vedo
- 00:17:22una mano alzata, non so se c'è una
- 00:17:24domanda, un problema.
- 00:17:28Eh, vediamo chi è.
- 00:17:30che esatto che devo dare però la
- 00:17:33possibilità
- 00:17:34di attivare il microfono. Prego, Giada,
- 00:17:37se ha una
- 00:17:44domanda. Riesci a parlare Giada? R mando
- 00:17:48un altro notifica per l'attivazione
- 00:17:52dell'audio. No, ho tolto la mano, quindi
- 00:17:54forse è stato magari era un problema
- 00:17:57tecnico risolto o un errore. Ehm, e
- 00:18:01questo come lo vediamo? il fatto che ce
- 00:18:03lo siamo autoattribuiti questo questo
- 00:18:05concetto di normalità che, appunto, come
- 00:18:07abbiamo detto, è anche un'accezione
- 00:18:10valoriale, quasi
- 00:18:11morale, eh dal fatto che
- 00:18:14provocatoriamente io adesso vi potrei
- 00:18:16dire eh una sindrome che forse non tutti
- 00:18:19di voi conoscono, è la sindrome N,
- 00:18:21un'abbreviazione, disturbo
- 00:18:23neurobiologico caratterizzato da
- 00:18:25preoccupazioni sociali, manie di
- 00:18:27superiorità e ossessione per la
- 00:18:28conformità.
- 00:18:30La sindrome N che è presentata così
- 00:18:33sembra una patologia, un disturbo
- 00:18:36addirittura viene definito o comunque un
- 00:18:38qualcosa di non normale perché
- 00:18:40preoccupazioni sociali, manie di
- 00:18:41superiorità, ossessione per la
- 00:18:44conformità è la sindrome neurotipica. è
- 00:18:48ehm la definizione di sindrome
- 00:18:50neurotipica o eh data da un sito a una
- 00:18:55persona musischie, una persona autistica
- 00:18:57che ha chiesto di poter elaborare una
- 00:18:59definizione di neurotipicità perché di
- 00:19:02nuovo sono le persone che danno le
- 00:19:05definizioni agli altri ad attribuire
- 00:19:06valori agli altri, però non si danno mai
- 00:19:08una definizione al proprio
- 00:19:10funzionamento, non ci si mette mai in
- 00:19:12discussione rispetto alla propria
- 00:19:14normalità, detto fra molti. molt tissime
- 00:19:18virgolette. Quindi questo perché è
- 00:19:21interessante? Perché si parla di
- 00:19:23differenze e quindi di diversità, però
- 00:19:27eh la cosa già che possiamo fare,
- 00:19:29vedendola in quest'ottica, è di non
- 00:19:31pensare a diversità rispetto a una norma
- 00:19:34che ha un valore positivo e quindi di
- 00:19:36conseguenza la diversità ha un'accezione
- 00:19:39non altrettanto positiva perché si
- 00:19:41discosta.
- 00:19:42ehm impediscono di fatto l'esistenza
- 00:19:45della diversità, perché se ciò che è
- 00:19:47diverso non è buono, ciò che è diverso è
- 00:19:49meglio che non esista, che non ci sia,
- 00:19:51che si conformi in un certo senso.
- 00:19:54Quindi cos'è il passaggio? Il passaggio
- 00:19:57che si sta cercando anche culturalmente
- 00:19:59di fare è quello di passare dalla
- 00:20:01speciale normalità o cioè nella
- 00:20:04normalità, nel grande gruppo delle
- 00:20:07persone, ci sono delle diversità
- 00:20:09rispetto comunque a una norma, alla
- 00:20:11normale diversità, un concetto che dice
- 00:20:16la diversità è la norma, la la cosa
- 00:20:19giusta, la cosa reale, la cosa abitudin
- 00:20:23anche di abitudine a cui però non siamo
- 00:20:25abituati.
- 00:20:26è che ci sia
- 00:20:28diversità, non con un'accezione di
- 00:20:31valore, ma proprio come un qualcosa di
- 00:20:34neutro. Se cade il parametro di
- 00:20:37normalità, quello che arriva cos'è? Le
- 00:20:41persone nell'ottica in cui nel momento
- 00:20:43in cui noi ci concentriamo su una
- 00:20:44popolazione di persone, non ci sono più
- 00:20:47dei parametri da confrontare fra di
- 00:20:49loro, non c'è più un ideale a cui mirare
- 00:20:53e un qualcosa che si discosta da
- 00:20:55quell'ideale che non è abbastanza, che
- 00:20:57non è adeguato. Ci sono delle
- 00:20:59caratteristiche.
- 00:21:01Questo è molto più valorizzante rispetto
- 00:21:06all'individualità per chi ha a che fare
- 00:21:08con i grandi numeri e mi viene da dire
- 00:21:11pensando al lavoro degli insegnanti, per
- 00:21:13chi ha necessità a un certo punto di
- 00:21:15avere dei protocolli, di avere dei
- 00:21:18sistemi, di avere una linea guida, è
- 00:21:21molto più complesso perché se non ho più
- 00:21:24una normalità non ho più un parametro di
- 00:21:27riferimento sulla base della quale
- 00:21:29strutturare
- 00:21:30qualcosa, ammettendo che poi dovrò fare
- 00:21:33probabilmente delle eccezioni, perché è
- 00:21:35come
- 00:21:36se mi dicessero, guarda, non hai più un
- 00:21:39parametro che prende 10 individui e poi
- 00:21:41una o due eccezioni, ma come se mi
- 00:21:43dicessero hai 12 situazioni complessità
- 00:21:46da dover a cui dover rendere conto.
- 00:21:49Quindi è un esercizio anche di fatica e
- 00:21:54perché appunto l'essere umano è un
- 00:21:56essere a risparmio energetico, quindi
- 00:21:58quando può semplifica, quando può
- 00:22:01facilita i compiti che ha. A volte però
- 00:22:04questo semplificarseli li complica alle
- 00:22:06altre persone, quindi nell'ottica di
- 00:22:09voler rimettere al centro le altre
- 00:22:11persone, perché quello che facciamo e
- 00:22:13che fate voi insegnanti che facciamo
- 00:22:15anche noi da professionisti
- 00:22:17socioanitario sanitari è mettersi al
- 00:22:20servizio delle persone e il rischio è di
- 00:22:23far venire prima le procedure, i
- 00:22:25protocolli rispetto a che abbiamo
- 00:22:30davanti. E quindi come si può fare?
- 00:22:32proviamo a rimettere al centro la
- 00:22:34persona.
- 00:22:36quello che ci contraddistingue come
- 00:22:39contesto e poi ora andando avanti ci
- 00:22:42sarà sempre più modo di di condividerlo
- 00:22:44come contesto, intendo come cooperativa,
- 00:22:47è un po' questo la sfida di rimettere al
- 00:22:51centro la persona, le persone che
- 00:22:53incontriamo e vederle a 360°, non
- 00:22:56soltanto con quella caratteristica che
- 00:23:00magari o quel parametro che le rende
- 00:23:03riconoscibili perché che diverse
- 00:23:05rispetto a una norma di
- 00:23:08riferimento. Vedendole così entriamo un
- 00:23:12po' nel mondo della disabilità, ma anche
- 00:23:14della scuola. Nel momento in cui io ho
- 00:23:18un bambino autistico, io ho un bambino
- 00:23:21autistico, non ho
- 00:23:23un'etichetta diagnostica, non ho un
- 00:23:27manuale di diagnosi, io incontro una
- 00:23:29persona e il fatto che abbia ricevuto
- 00:23:31quella diagnosi per via di una serie di
- 00:23:33caratteristiche è solo uno degli
- 00:23:35elementi che fanno parte di quella
- 00:23:37persona che probabilmente è limitante
- 00:23:40rispetto all'incontro che io vado a fare
- 00:23:43perché devo installarci una relazione e
- 00:23:45portare andare avanti quella relazione
- 00:23:46nel tempo, rischio di perdere di vista
- 00:23:49gli interessi, i punti di forza, le
- 00:23:52difficoltà che ci possono essere al di
- 00:23:55fuori perché quel bambino è un bambino e
- 00:23:57non perché è un bambino autistico, per
- 00:23:59esempio, quelle che sono i suoi vissuti
- 00:24:02emotivi e di vedere anche quella
- 00:24:04relazione che ci lega solo in funzione
- 00:24:07di quell'unica caratteristica, di
- 00:24:09quell'unico elemento
- 00:24:11determinante. sempre, tra l'altro, di
- 00:24:14solito, vissuto con questo senso di un
- 00:24:19un anomalia rispetto alla norma e che
- 00:24:22quindi necessita di attenzioni
- 00:24:25particolari, diverse, che può essere
- 00:24:28vero, ma nel momento in cui in realtà,
- 00:24:30diciamo, non è che quella persona ha
- 00:24:32bisogno di attenzioni particolari, è che
- 00:24:34in realtà l'ideale sarebbe poter
- 00:24:36dedicare attenzioni particolari ai
- 00:24:39singoli e non soltanto laddove c'è un
- 00:24:41qualcosa che mi segnala necessità di di
- 00:24:45adattamento, di flessibilità, di
- 00:24:48personalizzazione. In che modo e diciamo
- 00:24:51che m cornici di riferimento si possono
- 00:24:54prendere per fare questo? Perché
- 00:24:56altrimenti il rischio dire "Ok, allora
- 00:24:58adesso però cosa faccio? eh non si parte
- 00:25:01più, devo mettere in discussione i punti
- 00:25:04di riferimento che ho, ho bisogno di
- 00:25:06altri punti di
- 00:25:09riferimento, un punto di riferimento
- 00:25:12fondamentale in questo tipo di approccio
- 00:25:14e ripeto, adesso per il momento
- 00:25:17continuiamo a parlare di disabilità, ma
- 00:25:19perché è l'elemento forse m principe che
- 00:25:23che viene in mente quando si parla di di
- 00:25:25inclusione, di inclusività e anche
- 00:25:27perché appunto data la nostra formazione
- 00:25:30e figura professionale è quello a cui
- 00:25:31siamo più vicini.
- 00:25:33L'ICF, l'International classification of
- 00:25:36functioning, ci viene in questo molto
- 00:25:39incontro nel darci un po' un
- 00:25:41orientamento in questa dimensione perché
- 00:25:44perché intanto è quello strumento che è
- 00:25:46nato parlando di
- 00:25:48disabilità in termini di
- 00:25:51funzionamento. Quindi, per la prima
- 00:25:53volta le persone di disabilità ehm
- 00:25:56venivano approcciate con l'interesse
- 00:25:59rispetto a quelle che era il loro
- 00:26:01funzionamento, le loro capacità, le loro
- 00:26:04competenze e non rispetto a ciò che non
- 00:26:07potevano fare rispetto a una norma di
- 00:26:10riferimento. Quindi è interessante
- 00:26:12perché qui si parte da zero, non si
- 00:26:14parte da un ideale di norma, di
- 00:26:17normalità e tutto ciò che è diverso o di
- 00:26:20meno viene identificato in questa
- 00:26:22accezione. Primo su tutti la parola
- 00:26:25disabilità, non abilità.
- 00:26:28Ma partendo da zero si vanno a vedere
- 00:26:30invece quelle che sono le competenze che
- 00:26:32ci sono, le possibilità che ci
- 00:26:34sono. L'altro elemento che
- 00:26:36contraddistingue l'ICF, che è veramente
- 00:26:40è tra l'altro all'origine del nostro
- 00:26:41nome come cooperativa, come contesto, è
- 00:26:44il fatto di dire "Ok, ma le possibilità
- 00:26:48e le competenze di una persona sono
- 00:26:51intrinseche a quella persona?" Oppure,
- 00:26:54ed è così, ce lo dice il modello
- 00:26:56biopsicosociale della disabilità, ce lo
- 00:26:58dice anche l'ICF che adesso è il
- 00:27:02riferimento più riconosciuto proprio
- 00:27:03nella comunità scientifica.
- 00:27:06C'è una componente
- 00:27:08ambientale. Quella persona può essere
- 00:27:11più o meno capace di fare qualcosa, di
- 00:27:14prendere parte a un'esperienza, di
- 00:27:16condividere una proposta in base a
- 00:27:19quello che l'ambiente fisico e
- 00:27:21relazionale gli permette di fare.
- 00:27:25Quindi questo è interessante perché di
- 00:27:28nuovo, ma
- 00:27:30scomodo, perché ci necessita che ci
- 00:27:33mettiamo in
- 00:27:34discussione, perché quando c'è una
- 00:27:36criticità è molto più semplice e non lo
- 00:27:40sto dicendo in ottica di valutazione
- 00:27:43morale è sbagliato chi lo fa oppure non
- 00:27:46si vuole complicare la vita, ma è
- 00:27:48veramente più semplice, più lineare
- 00:27:50proprio
- 00:27:52dire Marco, nome inventato, eh, quella
- 00:27:56cosa non la può fare. Molto lineare.
- 00:27:59Marco quella cosa non la può fare,
- 00:28:01problema risolto, non gliela faccio
- 00:28:03fare, non gliela propongo, mi aspetto
- 00:28:05che non la faccia.
- 00:28:07Nel momento in cui io vado a considerare
- 00:28:09tutto questo tipo di
- 00:28:12schema, io devo prendere in
- 00:28:14considerazione le facilitazioni e gli
- 00:28:16ostacoli rispetto alla partecipazione a
- 00:28:19un certo tipo di attività e quindi
- 00:28:21diventa Marco. quella cosa in questo
- 00:28:25momento proposta così con questo
- 00:28:27materiale non la può
- 00:28:29fare, ma ho inserito tutta una serie di
- 00:28:32variabili che posso su cui io posso
- 00:28:34andare ad agire per modificare le
- 00:28:36cose. Quindi da una parte
- 00:28:39complica, crea uno strato di
- 00:28:42complessità,
- 00:28:43dall'altra da potere, dà la possibilità
- 00:28:47di dare delle opportunità. eh è,
- 00:28:49diciamo, l'antidoto alla
- 00:28:51rassegnazione, perché invece se io provo
- 00:28:55a cambiare qualcuna di queste variabili,
- 00:28:58probabilmente cambierò qualcosa. E
- 00:29:00cambiare qualcosa vuol dire dare delle
- 00:29:04possibilità per rendere possibili delle
- 00:29:07esperienze e questo è molto molto
- 00:29:10potente.
- 00:29:13la differenza, diciamo, se dobbiamo
- 00:29:15pensarla in un'ottica semplificata,
- 00:29:18adesso magari esco un po' dalla
- 00:29:19dall'ambiente scolastico, ma perché è
- 00:29:22magari di più facile
- 00:29:24comprensione. Nel momento io di in cui
- 00:29:26io dico e Marco siccome è in carrozzina
- 00:29:31non può andare a vedere il museo che è
- 00:29:34al secondo
- 00:29:36piano. Finito lì. Ok, Marco non va al
- 00:29:40museo. Se io dico che Marco che è in
- 00:29:44carrozzina non può andare al museo al
- 00:29:46secondo piano a meno che con le con le
- 00:29:49scale, però ci potrebbe andare con una
- 00:29:51rampa, con un
- 00:29:52ascensore, cambia. metto in discussione
- 00:29:56l'ambiente. La disabilità intesa come
- 00:30:01non capacità, possibilità di fare
- 00:30:04qualcosa, non è di Marco. Marco non è
- 00:30:07che non potrà mai in nessun caso andare
- 00:30:09a quel museo, è determinata dai fattori
- 00:30:13ambientali, nasce dal fatto che non c'è
- 00:30:15un ambiente
- 00:30:17che introduce delle facilitazioni al
- 00:30:20fatto che quell'esperienza sia
- 00:30:21accessibile.
- 00:30:24Mi rendo conto che questo probabilmente
- 00:30:27non è un qualcosa di del tutto nuovo,
- 00:30:30anzi a volte, ma forse neanche per
- 00:30:32niente, perché so benissimo che l'ICF è
- 00:30:35uno strumento magari per molte molte di
- 00:30:37voi quotidiano nel momento in cui magari
- 00:30:39in questi casi si va anche a valutare
- 00:30:41ehm i profili funzionali, a pensare a un
- 00:30:45pay.
- 00:30:47Quindi l'idea di adesso non è introdurvi
- 00:30:49degli strumenti magari innovativi, ma
- 00:30:52intanto eh dare un senso al perché siano
- 00:30:56così efficaci, abbiano così senso, ma
- 00:30:59anche a volte si faccia così fatica,
- 00:31:01nonostante si riconosca il valore a
- 00:31:04introdurli e a mantenere sempre questo
- 00:31:07tipo di sguardo a alle situazioni che ci
- 00:31:09troviamo a vivere, perché non ci
- 00:31:11semplificano affatto le cose. Dall'altra
- 00:31:14però sempre ricordarci che il nostro
- 00:31:18lavoro è mettere al centro i bambini e
- 00:31:20le bambine dalle loro delle possibilità
- 00:31:22e questo tipo di approccio ci permette
- 00:31:24davvero di
- 00:31:26farlo. L'altro riferimento teorico eh
- 00:31:30preziosissimo che possiamo avere in
- 00:31:32questi casi è il Dearfoor Time, che
- 00:31:35magari questo potrebbe essere un po'
- 00:31:37meno conosciuto. Il Dear Floor Time è un
- 00:31:41modello che arriva dall'America,
- 00:31:43conosciuto prevalentemente per il lavoro
- 00:31:47con bambini e bambine autistiche, quindi
- 00:31:50amnosi di autismo, e modello che si sta
- 00:31:55affermando sempre di più eh nell'ambito
- 00:31:58dei modelli relazionali.
- 00:32:00Noi lo ci teniamo molto perché
- 00:32:03l'acronimo, anche qui gli acronimi ci
- 00:32:04dicono tanto delle cose che che
- 00:32:07trattiamo. Dear vuol dire developmental,
- 00:32:09quindi c'è un'ottica evolutiva,
- 00:32:12individual differences, quindi si tiene
- 00:32:15conto delle caratteristiche, delle
- 00:32:17differenze individuali, di nuovo, non in
- 00:32:19una accezione negativa o positiva, ma
- 00:32:21assolutamente neutra.
- 00:32:23Relationship based, basato sulla
- 00:32:26relazione. Floor time. Floor time,
- 00:32:29diciamo, non è così immediato, però si
- 00:32:31può intendere per floor time un profondo
- 00:32:34rispetto per interesse iniziativi
- 00:32:35spontanee della persona, in questo caso
- 00:32:38in particolare del bambino, della
- 00:32:39bambina.
- 00:32:41Il modello dif time ci dice una cosa
- 00:32:43molto interessante, questo soprattutto
- 00:32:45invece molto calabile nella realtà della
- 00:32:48scuola, eh, e delle relazioni in genere
- 00:32:50con i con i più piccini, che se io penso
- 00:32:53all'apprendimento come una piramide c'è
- 00:32:56bisogno che siano solide le basi e le
- 00:33:01basi sono la parte di
- 00:33:03regolazione, attenzione condivisa, poi
- 00:33:06arriva l'engagement,
- 00:33:09l'essere ingaggiati in una relazione,
- 00:33:11poi ancora la comunicazione fino al
- 00:33:15problemero
- 00:33:18logico. Questo è fondamentale perché se
- 00:33:21io metto al centro la persona, se io mi
- 00:33:23metto a disposizione al servizio della
- 00:33:26persona, questa disponibilità si
- 00:33:28trasforma anche a livello relazionale in
- 00:33:30un vissuto positivo. E noi a volte
- 00:33:33possiamo cadere nella trappola di far
- 00:33:36prevalere il cosa, l'obiettivo anche
- 00:33:39performativo di apprendimento rispetto
- 00:33:42al
- 00:33:43come. Quindi rischio di far prevalere il
- 00:33:46fatto di lavorare su, dico una banalità,
- 00:33:49sulle addizioni, di dover raggiungere eh
- 00:33:53la la capacità di fare i calcoli di
- 00:33:55addizione rispetto al come, non solo a
- 00:33:57livello di ehm in che modo io ci arrivo
- 00:34:01a livello metodologico, ma di in che
- 00:34:03clima, con che richiesta di fatica lo
- 00:34:07faccio. la parte emotiva non è da
- 00:34:10sottovalutare affatto perché si imprime
- 00:34:12come un marchio sugli
- 00:34:14apprendimenti. E su questo lascio la
- 00:34:18parola a alla dottoressa Lucangeli che
- 00:34:21lo dice veramente molto bene.
- 00:34:26Ma basta un'emozione, una goccia
- 00:34:28qualunque di emozione come quella che
- 00:34:30adesso provo io e che fa sì che sebbene
- 00:34:32io spieghi queste cose a contesti molto
- 00:34:35più complessi, io sia molto più
- 00:34:36emozionata adesso perché ho uno scopo
- 00:34:38grande quello di parlare con voi. Alla
- 00:34:40fine ve lo dirò. E questa emozione è
- 00:34:43talmente potente che sebbene il mio
- 00:34:45cervello sia molto addestrato, la mia
- 00:34:47voce la manifesta e io non riesco a
- 00:34:49controllare la voce perché l'emozione è
- 00:34:51più potente del sistema cognitivo. È il
- 00:34:54grande decisore ed è un decisore
- 00:34:57intelligente che però ha solo due
- 00:34:59risposte e la risposta è: "Mi duole o mi
- 00:35:02fa bene? Mi duole o mi fa bene". Le
- 00:35:04emozioni nascono nel nostro sistema
- 00:35:07evolutivo per dirci scappa se ci duole,
- 00:35:10tieni e cerca se ti fa bene. E come ce
- 00:35:13lo dice? Ce lo dice attraverso un
- 00:35:15meccanismo straordinario di tipo
- 00:35:17erziale. Se noi abbiamo un momento, un
- 00:35:19momento di gioia, abbiamo un picco
- 00:35:21erziale in cui l'onda che si manifesta è
- 00:35:24un'onda ad altissima intensità, ma breve
- 00:35:27breve, breve. E perché è un'onda
- 00:35:29altissima intensità e breve breve breve?
- 00:35:31perché deve tracciarla la memoria di
- 00:35:33gioia. Ma siccome la gioia fa bene, come
- 00:35:36ogni meccanismo che fa bene, il cervello
- 00:35:38lo deve cercare ancora e quindi c'è la
- 00:35:40breve il momento di gioia perché così si
- 00:35:42innescherà il meccanismo della ricerca
- 00:35:45della gioia. Ma se invece della gioia
- 00:35:48noi proviamo
- 00:35:49angoscia, ansia, paura, allora l'onda è
- 00:35:53molto diversa perché perché a bassa
- 00:35:56intensità, sta sotto soglia coscienze,
- 00:35:58non si fa vedere dalla mente, sta lì
- 00:36:01sotto perché perché deve dare un allert
- 00:36:03che dice "Ricorda, ricorda, ricorda,
- 00:36:07ricorda, scappa da di qua che ti duole,
- 00:36:09scappa da di qua che ti duole." Ed ecco
- 00:36:12che i nostri circuiti vengono percorsi
- 00:36:14da onde che dicono scappa perché ti
- 00:36:16duole e l'energia che produciamo è
- 00:36:18un'energia che ci dice scappa che c'è
- 00:36:23dolore. Sembra che non ci sia via
- 00:36:25d'uscita e invece c'è. È come vi ho
- 00:36:28detto, non è la mente che controlla le
- 00:36:30emozioni, non è questa è una grandissima
- 00:36:32illusione. Da da scienziato cognitivo ad
- 00:36:34un certo punto ho dovuto arrendermi.
- 00:36:36Provocatevi il conforto, per esempio,
- 00:36:39come emozione. Ci riuscite? Provocatevi
- 00:36:43l'intesa. Adesso ordinatevi di provare
- 00:36:46intesa l'uno verso l'altro. Non ci si
- 00:36:49riesce. Ma guardate che abbiamo degli
- 00:36:51interruttori e questi interruttori sono
- 00:36:54catalizzatori. Non possiamo accendere la
- 00:36:56luce qui dentro con la forza del del
- 00:36:58pensiero. Dobbiamo andare
- 00:36:59all'interruttore giusto. E
- 00:37:01l'interruttore giusto per le emozioni lo
- 00:37:03dobbiamo capire qual è. Per esempio, se
- 00:37:05vi chiedo per piacere guardatevi negli
- 00:37:07occhi l'un con l'altro con intesa. Vai.
- 00:37:12Per piacere abbracciatevi 30 secondi.
- 00:37:15Dai,
- 00:37:21coraggio. Ecco, per piacere fatevi una
- 00:37:24carezza, una carezza di
- 00:37:28conforto. Ecco, se adesso noi
- 00:37:30misurassimo e misurassimo il battito
- 00:37:33cardiaco, misurassimo la temperatura,
- 00:37:36guardassimo indicatori come il colore
- 00:37:38della pelle e l'acidità l'acidità del
- 00:37:41sudore che è stata emanata, noi avremo
- 00:37:44tutto un cambio di indici perché noi
- 00:37:46abbiamo attivato circuiti neuroelettrici
- 00:37:49potentissimi e questi sono gli
- 00:37:51organizzatori, questi sono gli
- 00:37:53interruttori. Pensate che 30 secondi di
- 00:37:56abbraccio comanda all'amigdala di
- 00:37:58produrre l'ossitocina, che è l'ormone
- 00:37:59che determina nel momento del parto la
- 00:38:03possibilità di una donna di resistere al
- 00:38:05dolore. 30 secondi di abbraccio. Quindi,
- 00:38:09come dice mio figlio, io adesso mi sono
- 00:38:11messa ad andare in giro a spiegare alla
- 00:38:13gente che imparare a guardare i bambini
- 00:38:15negli occhi, l'imparare ad abbracciarli,
- 00:38:18l'imparare ad accarezzarli implica
- 00:38:20mettere nel circuito delle memorie
- 00:38:22permanenti che sono di emozioni che
- 00:38:24costruiscono benessere e non malessere.
- 00:38:29È acqua e pane. La scienza è ritornata
- 00:38:32all'acqua e pane. E in quali memorie
- 00:38:34vanno le emozioni? le emozioni è
- 00:38:37interessante perché mentre noi
- 00:38:38impieghiamo tantissima fatica, per
- 00:38:40esempio, per studiare, per ricordare,
- 00:38:42noi lì andiamo in consumo di energia. Le
- 00:38:45memorie che invece vengono determinate
- 00:38:47da una traccia immediata sono le memorie
- 00:38:49che tengono emozioni. Ma se allora noi
- 00:38:52ad un certo punto nel nostro corto
- 00:38:55circuito emozionale facciamo qualcosa
- 00:38:58come quello che accade sempre, cioè
- 00:38:59mentre per esempio io studio, imparo,
- 00:39:02faccio fatica, sperimento ansia, la mia
- 00:39:05memoria mette in memoria ciò che studio,
- 00:39:08ma anche l'ansia con cui ce l'ho messa.
- 00:39:11Tutta io ritorno a prendere dal
- 00:39:13cassettino della mia memoria ciò che ho
- 00:39:16studiato, ci riprendo non soltanto le
- 00:39:19informazioni che ci ho messo, ma anche
- 00:39:21le emozioni con cui l'ho tracciato e
- 00:39:23quindi l'ansia entra nel circuito e
- 00:39:25diventa un'informazione che mi manda in
- 00:39:28corto. E se io apprendo con paura io
- 00:39:32recupererò la paura. E se io apprendo
- 00:39:35con senso di disistima, io riprenderò la
- 00:39:38disistima. Ma se io apprendo con sfida a
- 00:39:41me stesso, io riprenderò la sfida a me
- 00:39:44stesso. E questo vi ho detto prima per
- 00:39:46millesimi di secondo fino a anni di
- 00:39:50tempi in cui il sistema educante può
- 00:39:52determinare inquinamento nei circuiti
- 00:39:55mentali o pandemia di guarigione.
- 00:40:01Acqua e pane. Quando io
- 00:40:04prima dicevamo, no, del della base,
- 00:40:08della parte emotiva, relazionale,
- 00:40:10l'ICF, eh a volte a me sembra davvero di
- 00:40:14di stare qui a raccontarvi dell'acqua e
- 00:40:16pane, perché mi rendo conto, ci rendiamo
- 00:40:19conto benissimo che riparlare di nuovo
- 00:40:22del mettere al centro, del accogliere le
- 00:40:24caratteristiche, dell'entrare in
- 00:40:26relazione sembra è acqua e pane, è la
- 00:40:29base, non è niente di non è l'ultima
- 00:40:32scoperta. scientifica non è un qualcosa
- 00:40:35di innovativo. Eppure dobbiamo
- 00:40:37continuare a ripetercelo perché la
- 00:40:40storia da cui veniamo, ma la cultura in
- 00:40:43cui siamo cresciuti, cresciute, l'idea
- 00:40:46che ci accompagna quando parliamo di
- 00:40:48normalità e di differenze ci porta da
- 00:40:50un'altra parte. La fatica di dover fare
- 00:40:52questo, invece di utilizzare una norma,
- 00:40:56un parametro di riferimento universale e
- 00:40:58considerare tutto come eccezioni da
- 00:41:00prendere in esame quando arrivano,
- 00:41:02quando sono rilevanti e non dover
- 00:41:04scandagliare ogni volta tutte le
- 00:41:06variabili è faticoso, è una complessità
- 00:41:09che rischia di diventare complicata
- 00:41:12invece che solo complessa e quindi ricca
- 00:41:14e magari anche
- 00:41:16interessante. Ehm, però perché questo
- 00:41:19ricordarcelo sempre? Perché di nuovo una
- 00:41:21banalità, si torna all'acqua e pane, la
- 00:41:23gioia fa bene, lo dice la dottoressa
- 00:41:26Lucangeli, la gioia fa ricercare. Il
- 00:41:29divertimento, un qualcosa di
- 00:41:32positivo, innesca un circolo virtuoso.
- 00:41:35Quante volte, quanto ci sembra anche
- 00:41:38banale dirci che un bambino, una bambina
- 00:41:40non fa volentieri quello che non gli
- 00:41:42riesce. Un bambino o una bambina fanno
- 00:41:45volentieri, non farebbero altro che fare
- 00:41:47qualcosa che gli piace. Eh, è una
- 00:41:50banalità mh forse, però a volte ce lo
- 00:41:53dimentichiamo. Un altro principio di
- 00:41:55riferimento che possiamo tenere è quello
- 00:41:58della terapia ricreativa. La terapia
- 00:42:00ricreativa, di nuovo, un un modello che
- 00:42:02arriva dall'America, che in Italia è
- 00:42:05stato sistematizzato da un'altra
- 00:42:07associazione con con cui noi
- 00:42:09collaboriamo che che è Dinamo Camp, eh
- 00:42:11cosa ci dice? ci dice proprio questo,
- 00:42:14che la ricreativa, il ricreativo, cioè
- 00:42:17il fare delle cose non per forza
- 00:42:19finalizzata, degli apprendimenti nel
- 00:42:21tempo libero, possono essere può essere
- 00:42:24terapeutico perché la gioia fa bene,
- 00:42:26perché se io eh mi viene proposta una
- 00:42:30sfida con me stesso, ma comunque una
- 00:42:32sfida che io posso cogliere, scegliere
- 00:42:35magari anche il livello di sfida e
- 00:42:37magari anche con la collaborazione o
- 00:42:39forse da solo da sola arrivare al
- 00:42:41successo
- 00:42:43Io questo circolo continuerò a
- 00:42:44ricercarlo, quella gioia continuerò a
- 00:42:46ricercarla e si innesca un circolo
- 00:42:50positivo. Qui qual è la sfida nostra
- 00:42:53invece da adulti della situazione? È
- 00:42:57quello di avere chiara la sfida. avere
- 00:42:59chiaro che io posso dover sottoporre una
- 00:43:02sfida diversa a persone, alunni diversi
- 00:43:07o che a volte a parità di sfida che io
- 00:43:09propongo il livello di partecipazione,
- 00:43:12la scelta del livello di sfida possa
- 00:43:14essere diverso, che in quella sfida le
- 00:43:16difficoltà ognuna e ognuna lo trovino in
- 00:43:19qualcosa di diverso. La cosa che devo
- 00:43:22avere a mente è che l'obiettivo deve
- 00:43:25essere il successo, non per me. Quindi,
- 00:43:27di nuovo, qual è il successo? Per me il
- 00:43:30successo può essere che tutti e tutte e
- 00:43:3320 abbiano fatto la stessa cosa nei
- 00:43:35tempi prestabiliti, ma se io vado a
- 00:43:38vedere il successo del singolo, questo è
- 00:43:40diverso, però è quello che permette
- 00:43:44davvero che questo vada questo circuito
- 00:43:47e questo circolo vada
- 00:43:49avanti. Quindi per chiudere e poi ci
- 00:43:52sarà spazio per gli ultimi 5-10 minuti
- 00:43:57di domande, grazie anche all'aiuto di
- 00:44:00Francesca, qual è la cosa che ci teniamo
- 00:44:03tantissimo a portarci a casa
- 00:44:05dall'incontro di oggi e che sarà un po'
- 00:44:08la base di partenza per poi la proposta
- 00:44:11del workshop del 15 aprile a scuola di
- 00:44:14inclusione? Il fatto intanto di non aver
- 00:44:16paura della parola differenza,
- 00:44:19diversità, perché se noi non prendiamo
- 00:44:22l'accezione di normalità come un
- 00:44:24qualcosa di positivo, allora il quello
- 00:44:27che differisce non ha un'accezione di
- 00:44:29negativo, ma anzi di neutro o se non
- 00:44:32addirittura di ancora più positivo
- 00:44:33perché dà spazio a una ricchezza che è
- 00:44:36quella che ci contraddistingue proprio
- 00:44:37come specie umana e l'altra è che noi
- 00:44:41abbiamo un ruolo, una responsabilità.
- 00:44:44Sì. ma anche un potere. E con le parole
- 00:44:48di Fabrizio Canfora, persona autistica,
- 00:44:51scrittore, formatore e attivista per per
- 00:44:55i diritti delle persone autistiche, eh
- 00:44:58dobbiamo smettere di pensare che ci sia
- 00:44:59qualcosa da includere perché ogni cosa è
- 00:45:01già parte del tutto. Se io penso di
- 00:45:03dover includere, intanto ci poniamo su
- 00:45:07dei livelli diversi. Io ti includo con
- 00:45:10che con che autorità, con che diritto?
- 00:45:13Eh, siamo tutti parte di un qualcosa.
- 00:45:16Fino a quando non comprenderemo che
- 00:45:18ciascuno di noi può essere tanto una
- 00:45:19parte del problema come della soluzione,
- 00:45:22non andremo da nessuna parte. Come ci
- 00:45:24dice il DCF, noi siamo ambiente e in
- 00:45:27quanto ambiente i fattori ambientali che
- 00:45:30mettiamo in campo possono essere
- 00:45:32facilitatori o ostacoli alla
- 00:45:35partecipazione e al benessere della
- 00:45:37persona che abbiamo di fronte, che
- 00:45:40questo sia un bambino, una bambina, un
- 00:45:42collega, una collega, nello specifico,
- 00:45:44adesso ci fermiamo sul primo livello che
- 00:45:45è quello che che ci interessa.
- 00:45:48veramente responsabilità, ma anche
- 00:45:50potere, perché ci costa fatica cambiare
- 00:45:53questo approccio, questa visione, ma può
- 00:45:56essere veramente la la chiave di volta,
- 00:45:58il punto di svolta rispetto a un
- 00:46:02cambiamento. Grazie, grazie per
- 00:46:04l'attenzione per aver seguito e lascio
- 00:46:08qui una schermata con con i contatti
- 00:46:10oltre che di scuola oltre anche in mio e
- 00:46:14del collega Andrea, nonché del del sito
- 00:46:16web della cooperativa, nel caso foste
- 00:46:19aveste curiosità, insomma, di saperne di
- 00:46:21più. E adesso eh recupero anche anch'io
- 00:46:24un po' di relazione e interrompo la
- 00:46:27condivisione schermo per tornare a
- 00:46:30quella Zoom in cui magari vedo anche un
- 00:46:31po' di
- 00:46:37voi. Eccomi qua. Grazie. Eh mh perché è
- 00:46:42veramente un un approccio un po' di cioè
- 00:46:46diverso, tanto per rimanere un po' anche
- 00:46:49sul tema che secondo me apre un po' la
- 00:46:52mente, no? apre un po' la visione su
- 00:46:54quella che è
- 00:46:55l'inclusione. Eh, si parla tanto, come
- 00:46:58dicevo, di inclusione, se ne parla tanto
- 00:47:01per trovare soluzioni, ma forse a volte
- 00:47:04non si ragiona su cosa sta prima, no,
- 00:47:07del trovare soluzioni e vedo che piccano
- 00:47:11le mani per le domande. Scusami
- 00:47:12Francesca, se posso, mi faceva piacere
- 00:47:14integrare un aspetto che caratterizza
- 00:47:18questo nostro approccio e in una delle
- 00:47:20sue caratteristiche a cui siamo molto
- 00:47:23affezionati, che è l'umiltà eh nel in
- 00:47:26qualità dei professionisti e che nel
- 00:47:28momento in cui andiamo a collaborare con
- 00:47:30le scuole e i professionisti che ne
- 00:47:32fanno parte è un una prerogativa
- 00:47:34fondamentale per eh creare davvero una
- 00:47:38una prospettiva efficace ed efficiente
- 00:47:40nei confronti di quello che poi poi al
- 00:47:42centro, ovvero il bambino, la bambina.
- 00:47:45Eh, umiltà in che senso? Nel senso che
- 00:47:48dobbiamo ricordarci che questi principi
- 00:47:50di riferimento, questi principi teorici
- 00:47:52non sono validi solo per, in questo
- 00:47:54caso, i minori, l'utenza, sono validi
- 00:47:57anche proprio per gli adulti, le figure
- 00:47:59di riferimento e quindi in che maniera
- 00:48:02un esperto esterno, per quanto riguarda
- 00:48:05prevalentemente la nostra esperienza, si
- 00:48:06approccia al team degli insegnanti, al
- 00:48:10corpo decenti, fa la differenza poi
- 00:48:12rispetto a quanto quelle indicazioni,
- 00:48:15questi concetti
- 00:48:18diciamo vengono accolti piuttosto che
- 00:48:20no. ci vuole davvero umiltà, ci vuole
- 00:48:23davvero delicatezza nell'andare a
- 00:48:25condividere questi aspetti perché sono
- 00:48:27aspetti eh non così eh scontati da
- 00:48:30declinare poi nella pratica e quindi eh
- 00:48:33è un qualcosa ecco davvero che ci
- 00:48:34appassiona in maniera estremamente
- 00:48:36sincera e che è altrettanto però
- 00:48:39complesso e quindi eh andare nel mondo
- 00:48:42scuola, ecco, e avere la presunzione di
- 00:48:44dare queste soluzioni perché ci è
- 00:48:47capitato un po' di di fronteggiare anche
- 00:48:49queste queste situazioni che siano
- 00:48:51universali, siano sempre valide, non è
- 00:48:53assolutamente vero. Eh, dobbiamo
- 00:48:55metterci prima di tutto noi eh nel nella
- 00:48:58posizione di ascolto e costruzione
- 00:49:01condivisa, perché ogni situazione, ogni
- 00:49:04ogni scuola, ogni classe, ogni gruppo è
- 00:49:06differente e non è una banalità, è la
- 00:49:08realtà.
- 00:49:10Grazie, grazie per queste belle parole.
- 00:49:13Eh, poche volte si cita l'umiltà e credo
- 00:49:16che sia
- 00:49:17una grande virtù. Ecco, quindi grazie
- 00:49:21davvero per questo intervento. Allora,
- 00:49:23io passerei alle domande. Allora,
- 00:49:24comunicazione e servizio. messo nella
- 00:49:26chat di Zoom tra i commenti di Facebook,
- 00:49:29sia il link per l'attestato che il link
- 00:49:32al alla nostra pagina che promuove il
- 00:49:34workshop di cui hanno parlato eh si
- 00:49:38intitola A scuola di inclusione, quindi
- 00:49:41oggi abbiamo dato un po' un contesto,
- 00:49:44no, si parlava di contesto, abbiamo dato
- 00:49:46proprio un contesto in cui dopo invece
- 00:49:49andrete eh di più ad approfondire su
- 00:49:52questo nuovo sguardo per la eh sulla
- 00:49:54disabilità e sulle differenze.
- 00:49:56individuali e lo avrete il 15 aprile.
- 00:49:59Quindi trovate sul nostro sito tutte le
- 00:50:01informazioni per poter eh potervi
- 00:50:04iscrivere. Vedo due mani alzate. Allora,
- 00:50:06partiamo da Lara a cui chiedo di
- 00:50:09attivare il microfono se vuole per porre
- 00:50:11la domanda ai formatori. Lara
- 00:50:13Kiti, abbiamo questa modalità ovviamente
- 00:50:16perché così no. Eh, era un errore.
- 00:50:19Allora, vediamo Cinzi. Non so se è
- 00:50:23Cinte, un abbreviativo, però insomma
- 00:50:25dovrebbe aver ricevuto una notifica per
- 00:50:28la domanda. Se invece qualcuno
- 00:50:30preferisce la può scrivere in chat.
- 00:50:34Eh, vado. No, eh, due errori, eh, ogni
- 00:50:38tanto scappa la manina. Eh, comunque
- 00:50:40vado a vedere allora in questa volta in
- 00:50:42chat se ci sono. Allora, c si scrive
- 00:50:47molto
- 00:50:48interessante. Grazie per il vostro
- 00:50:50apporto. Per quanto riguarda la
- 00:50:52registrazione la troverete nella pagina
- 00:50:55dedicata ai webinar gratuiti oppure su
- 00:50:57Facebook. Quindi avete questi due canali
- 00:51:01e qualcuno scrive "Grazie per le
- 00:51:02bellissime parole che fanno riflettere
- 00:51:04sull'importanza del nostro lavoro".
- 00:51:06Assolutamente sì.
- 00:51:10punti di riflessione notevoli. Grazie
- 00:51:12davvero per queste pillole di
- 00:51:15saggezza. Grazie. Qualcuno scrive anche
- 00:51:18grazie. Finalmente si può dire ad alta
- 00:51:20voce che la parola inclusione implica
- 00:51:21già l'escludere qualcuno o
- 00:51:26qualcosa. Direi che sono
- 00:51:29bellissimi. E stavo leggendo, scusate,
- 00:51:31stavo scorrendo per vedere se c'erano
- 00:51:33domande. Tutto molto interessante. Se
- 00:51:36c'è qualcun altro che ha delle domande,
- 00:51:38siamo ben volentieri ancora aperti per
- 00:51:42gli ultimi
- 00:51:44minuti. A me piacerebbe seguire un bel
- 00:51:46corso sull'inclusione, più approfondito
- 00:51:48e articolato, credo ce ne sarebbe
- 00:51:49bisogno. Grazie Ramona per i tuoi
- 00:51:51interesse. abbiamo tenuti gli anni
- 00:51:53passati
- 00:51:55ehm differenti, devo dire la verità, sia
- 00:51:59con la dottoressa Raffaella Magi, la
- 00:52:01professoressa Raffaella Magi e eh anche
- 00:52:04con ehm Martina Cecchi, proprio dedicato
- 00:52:09proprio a queste tematiche, molto
- 00:52:11seguiti, molto eh anche apprezzati
- 00:52:14perché c'è bisogno insomma di avere
- 00:52:16degli sguardi eh differenti o degli
- 00:52:19aiuti, delle soluzioni per poter uscire
- 00:52:21dire, magari da da delle, come si può
- 00:52:25dire, dalle situazioni in cui si è un
- 00:52:26po' ingabbiati anche dal dalla dalle
- 00:52:28situazioni in cui ci si trova, dalla
- 00:52:29quotidianità, da tante cose.
- 00:52:32Infatti devo dire che eh in realtà eh
- 00:52:36grazie anche a a questo interesse perché
- 00:52:41ci vuole anche la disponibilità e non è
- 00:52:43banale a mettersi in discussione per per
- 00:52:45affrontare magari questa tematica anche
- 00:52:47da punti di vista diversi perché come ho
- 00:52:50detto più volte, ma non è per spaventare
- 00:52:52perché in realtà lo sperimentiamo, è
- 00:52:54faticoso e in questo sicuramente i
- 00:52:58corsi, ma molto è veramente una volta
- 00:53:00che uno ha chiari
- 00:53:02per quanto possibile i principi di
- 00:53:04riferimento poi non si può essere
- 00:53:06esaustivi perché ci si arriva a dire che
- 00:53:08poi ogni ogni persona a sé, quindi non
- 00:53:10ci sarà mai comunque un protocollo, una
- 00:53:13ricetta, si va a decostruirne uno, ma
- 00:53:15non per sostituirlo.
- 00:53:18Questo si parte al presupposto che oltre
- 00:53:20ovviamente la soluzione non c'è per
- 00:53:22tutti perché siamo tutti differenti,
- 00:53:23quindi eh credo che la la differenza,
- 00:53:27l'approccio che voi avete dato, no,
- 00:53:29questa apertura mentale aiuti più che
- 00:53:31altro per trovare ciascuno di noi, di
- 00:53:34loro, di chi ci segue una soluzione per
- 00:53:36il la singola persona, o per la singola
- 00:53:39situazione in cui si verrà a trovare.
- 00:53:40Quindi è un approccio, insomma che
- 00:53:43ovviamente comporterà un pochino più di
- 00:53:45fatica perché bisognerà applicarsi un
- 00:53:47pochino di più per trovare la soluzione
- 00:53:49da soli, però permetterà di trovare
- 00:53:51infinite soluzioni un domani. Nel
- 00:53:54frattempo sono arrivata a qualche
- 00:53:55domanda. Allora, vediamo, teniamo gli
- 00:53:57ultimi minuti per queste domande.
- 00:53:59Buonasera. Già al nido è sorprendente
- 00:54:01rilevare la ricchezza di tante
- 00:54:03sfaccettature delle caratteristiche di
- 00:54:04ogni bimbo. Come aiutare in modo
- 00:54:06semplice ed efficace i bambini che hanno
- 00:54:08delle fragilità?
- 00:54:11una domanda da un milione di dollari
- 00:54:12questa.
- 00:54:15quello che ci capita più spesso di
- 00:54:17osservare e di condividere anche con le
- 00:54:19educatrici del nido, ma poi anche più
- 00:54:22avanti, però in particolare al nido,
- 00:54:24perché di solito, appunto, si parla più
- 00:54:25spesso di fragilità, magari non ci sono
- 00:54:27delle difficoltà marcate o già delle
- 00:54:30diagnosi, è quello davvero di tenere in
- 00:54:33considerazione la traiettoria evolutiva
- 00:54:35e soprattutto eh nei più piccoli di
- 00:54:39tenere in considerazione di come quella
- 00:54:41fragilità può avere delle ricadute su
- 00:54:44altre competenze, su altri ambiti, in
- 00:54:47modo da evitare un po' un effetto un
- 00:54:50effetto a catena, un effetto a
- 00:54:52cascata. L'altro elemento affatto
- 00:54:54banale, giusto per continuare su questa
- 00:54:57su questo filone è eh la relazione con
- 00:55:00altre persone. Ricordarsi che non siamo
- 00:55:02soli a dover sostenere quel bambino. C'è
- 00:55:04una famiglia, magari c'è un pediatra, eh
- 00:55:06magari ci sono altri professionisti o
- 00:55:09professioniste che potrebbero anche
- 00:55:11sostenere quelle fragilità. Ehm, anche
- 00:55:14ricordandoci noi in primis, educatori,
- 00:55:16insegnanti e poi alle famiglie che ci
- 00:55:19sono delle figure, penso alla nostra, ma
- 00:55:21non solo, che eh possono sostenere le
- 00:55:24fatiche, non solo entrare in campo
- 00:55:26quando ci sono delle disabilità, ci sono
- 00:55:28delle diagnosi. Il il lavoro a volte,
- 00:55:31soprattutto nei più piccolini, è proprio
- 00:55:32preventivo. evitare che quelle fragilità
- 00:55:34poi diventino più grandi, si acuiscano,
- 00:55:38portano o si portino dietro altre altre
- 00:55:41conseguenze.
- 00:55:43Assolutamente. Assolutamente. E un'altra
- 00:55:46domanda era anche la vedo un po'
- 00:55:49connessa, no? Perché qualcuno chiedeva
- 00:55:51come si fa a mettere nella pratica da
- 00:55:53parte il
- 00:55:55docente, cioè il ruolo di docente per eh
- 00:55:58dedicarsi alle necessità della persona.
- 00:56:02Eh, mi viene da dire, forse lo
- 00:56:03scopriremo proprio durante il workshop,
- 00:56:06giusto?
- 00:56:08Quello sì è auspicabile. Un consiglio,
- 00:56:11proprio una pillola che ci sentiamo di
- 00:56:12dire è rendersi conto a volte di quando
- 00:56:15mettiamo un piede nei tranelli e di
- 00:56:17quando eh magari con una bambina o un
- 00:56:20bambino che non ha una diagnosi, ci
- 00:56:23ricordiamo che a Maria piacciono le
- 00:56:25margherite, a Franco piace il rosso e
- 00:56:28magicamente invece con il bambino che ha
- 00:56:30la diagnosi tutto viene ricondotto a
- 00:56:33quello. si vede più il bambino, ma solo
- 00:56:37quel quell'etichetta che che è stata
- 00:56:40assegnata. Certo, infatti qualcuno vedo
- 00:56:42anche che su Facebook ci scrive che ci
- 00:56:44vede molto collegamento col gental
- 00:56:46teaching di Davide lo Sneland di Giorgia
- 00:56:49Monetti. Avete chi l'ha scritto ha
- 00:56:50assolutamente ragione, è perché l'idea è
- 00:56:54quella e c'è sempre una persona, c'è
- 00:56:56sempre qualcuno che ama qualcosa che non
- 00:56:59c'è una diagnosi, ma c'è qualcuno che ha
- 00:57:01delle, insomma, come hai detto tu,
- 00:57:04qualcuno che gli piace le margherite e
- 00:57:05qualcuno che gli piacciono i tulipani,
- 00:57:07non lo so. E quindi così così è bisogna
- 00:57:10tenerne conto. Allora, siamo arrivati un
- 00:57:13po' in fondo a questa ora
- 00:57:15insieme. Io ricordo che il workshop eh è
- 00:57:20trovate tutte le informazioni sul nostro
- 00:57:22sito. Comunque qualcuno l'aveva chiesto,
- 00:57:24lo ribadisco, magari lo sottolineo, che
- 00:57:26è dedicato all'insegnante della scuola
- 00:57:28dell'infanzia e della scuola primaria,
- 00:57:30quindi vi potete iscrivere, eh insomma
- 00:57:33diamo principalmente, insomma, direzione
- 00:57:36a questi 2 gradi di scuola e eh vediamo
- 00:57:41se ho altro. Eh sono 2 ore, adesso vi
- 00:57:44dico anche l'orario, dalle 5:30 alle
- 00:57:477:30, martedì 15 aprile 2025. ricordo il
- 00:57:51titolo Il workshop a scuola di
- 00:57:52inclusione con Giulia Roghi e Andrea
- 00:57:55Orlandini che ringrazio per questa ora
- 00:57:58insieme. Grazie, grazie Francesca e
- 00:58:01grazie a Scuola Oltre per aver creduto
- 00:58:03già in questo webinar, per averci dato
- 00:58:05la possibilità di incontrare tutte
- 00:58:08queste persone e condividere con loro
- 00:58:10questi questi spunti che non è banale.
- 00:58:13Grazie a voi, effettivamente oggi erano
- 00:58:15veramente tante, quindi grazie per il
- 00:58:17vostro interesse perché già questo è un
- 00:58:20passo avanti, come avete già
- 00:58:21sottolineato. Buona serata a tutti e
- 00:58:23allora vi aspettiamo. Buon serata. Buona
- 00:58:25serata. Grazie.
- inclusione
- diversità
- neuropsicomotricità
- educazione
- fragilità
- approccio flessibile
- ICF
- Dear Floor Time
- relazione
- formazione