Note d’Arte | Il sogno di Carlo: la Reggia di Caserta (parte terza)

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Sintesi

TLDRIn questa terza puntata su Caserta, si esplora il cannocchiale, un tunnel innovativo che attraversa la reggia, e la cappella palatina, progettata da Vanvitelli. Il cannocchiale collega il viale d'accesso a Napoli con il parco della reggia, creando una prospettiva unica. La cappella, ispirata a quella di Versailles, presenta un design luminoso e colorato, in contrasto con la severità della cappella francese. Nonostante le somiglianze, Vanvitelli riesce a creare un'atmosfera di spiritualità piuttosto che di freddezza. La cappella ha subito danni durante la Seconda Guerra Mondiale, ma le scheggiature delle colonne sono state lasciate come testimonianza.

Punti di forza

  • 🏰 Il cannocchiale è un tunnel innovativo nella reggia di Caserta.
  • 🚶‍♂️ Collega il viale d'accesso a Napoli con il parco della reggia.
  • 🎨 La cappella palatina è ispirata a quella di Versailles.
  • 💡 Vanvitelli crea un'atmosfera luminosa e spirituale.
  • 🕊️ La cappella non ha la freddezza della cappella francese.
  • 💔 La cappella ha subito danni durante la Seconda Guerra Mondiale.
  • 🪨 Le scheggiature delle colonne sono testimonianze della guerra.
  • 🎶 Gli organi sono ispirati alla tradizione musicale italiana.
  • 📜 La lettera di Vanvitelli risale al 1700.
  • 🌳 Il parco della reggia si estende per tre chilometri.

Linea temporale

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    In questa terza puntata sulla reggia di Caserta, si discute del cannocchiale, un tunnel innovativo che attraversa il palazzo, e della cappella palatina. Il cannocchiale, lungo 190 metri, è un corridoio a tre navate che collega il viale d'accesso da Napoli al grande parco della reggia, creando una prospettiva straordinaria. La cappella palatina, progettata da Vanvitelli, si ispira a quella di Versailles, ma con un approccio più luminoso e colorato, evitando la freddezza della cappella francese. La cappella è caratterizzata da una profusione di marmi e luce, creando un'atmosfera di spiritualità piuttosto che di severità sacra. Infine, si menziona la distruzione degli organi durante la Seconda Guerra Mondiale e il restauro che ha lasciato segni del conflitto come testimonianza.

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Video Domande e Risposte

  • Cosa è il cannocchiale nella reggia di Caserta?

    Il cannocchiale è un grande tunnel che attraversa la reggia, innovazione architettonica che collega il viale d'accesso a Napoli con il parco.

  • Qual è la funzione della cappella palatina?

    La cappella palatina è un luogo di culto progettato da Vanvitelli, ispirato alla cappella di Versailles.

  • Quali sono le caratteristiche della cappella palatina?

    La cappella è caratterizzata da una profusione di colori e luce, creando un'atmosfera di spiritualità.

  • Cosa è successo alla cappella durante la Seconda Guerra Mondiale?

    La cappella ha subito danni significativi, con colonne scheggiate lasciate come testimonianza.

  • Chi ha progettato la reggia di Caserta?

    La reggia di Caserta è stata progettata da Luigi Vanvitelli.

  • Qual è la lunghezza del tunnel del cannocchiale?

    Il tunnel del cannocchiale attraversa 190 metri di profondità.

  • Qual è la differenza tra la cappella di Caserta e quella di Versailles?

    La cappella di Caserta è più luminosa e colorata, mentre quella di Versailles è più severa e monumentale.

  • Quali materiali sono stati utilizzati nella cappella palatina?

    I marmi provengono dalle migliori zone del regno, contribuendo alla luminosità dell'ambiente.

  • Cosa rappresentano le tende merdiche nella cappella?

    Le tende nascondono gli spazi dedicati agli organi, secondo la tradizione musicale italiana.

  • Quando è stata scritta la lettera di Vanvitelli riguardo alla cappella?

    La lettera è stata scritta nel 1700.

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    buon pomeriggio a tutti da cs v.no e da
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    questa terza puntata sulla reggia di
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    caserta parleremo del cannocchiale e
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    della cappella palatina il cannocchiale
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    in sostanza il grande tunnel che
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    attraversa la reggia e che comunque
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    costituisce anche questo un innovazione
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    architettonica nella progettualità del
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    palazzo bambinelli fa attraversare i 190
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    metri di profondità della reggia da
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    questo grande corridoio possiamo
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    definirlo a tre navate quella centrale
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    che viene proprio percorsa dalle
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    carrozze e due navate laterali per i
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    pedoni aveva pensato proprio a tutto ma
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    la cosa straordinaria è che questo
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    attraversamento del palazzo è un
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    accorgimento prospettico collega il
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    lungo viale d'accesso che viene da
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    napoli al grande parco che appunto lungo
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    tre chilometri con tutta quella sequela
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    di fontane e piscine e cascate e
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    qualcosa di veramente incredibile perché
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    un viaggiatore che veniva da napoli in
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    una bella giornata bastava che mettesse
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    fuori la testa dal finestrino per
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    mettere a fuoco la prospettiva del parco
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    con l'ultima fontana dalla quale sgorga
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    l'acqua a tre chilometri di distanza
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    dalla facciata posteriore della reggia
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    altro capolavoro è la cappella palatina
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    nell'immagine che segue poi vedrete
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    quella di versailles perché perché carlo
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    borbone che è pronipote di luigi xiv re
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    di francia vuole legare la cappella è un
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    re e molto cattolico molto devoto alla
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    memoria del suo avo
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    e allora la progettualità di questa
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    cappella si rifà la stessa pianta della
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    cappella della reggia di versailles
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    ma vanvitelli non è d'accordo pensate
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    che in una lettera che scrive nel 1700
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    cc
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    42 al suo fratello dice testualmente la
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    cappella l'agonia di caserta certamente
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    sarà il miglior pezzo è quella di
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    versailles e così cattiva sproporzionata
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    in tutto quantunque piena di bronzi
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    dorati che assolutamente è una pessima
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    cosa in effetti guardando la cappella
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    francese vediamo una ridondanza di
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    pietra bianca e di ori ed i bronzi
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    dorati ma vanvitelli
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    pur dovendosi assoggettare a ricopiare
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    nella pianta la migliora assolutamente
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    guardate nell'immagine successiva è una
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    profusione di colore non c'è quella
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    freddezza cimiteriale che si poteva
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    avvertire nella severa monumentalità
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    francese c'è luce c'è tantissimo
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    riverbero perché i marmi provengono
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    anche questa volta come per lo scalone
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    dalle migliori zone del regno e quindi
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    la cosa veramente strepitosa che
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    concepisce un edificio che in realtà è
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    talmente bello è talmente luminoso che
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    non costituisce un ambientazione sacra è
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    una suggestione di spiritualità
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    nell'animo di chi entra come serve una
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    dama del settecento sembra forse di
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    entrare in una sala da ballo piuttosto
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    che nella casa del signore
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    le tende merdiche vedete in fondo nella
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    parte finale della sid e nascondono le
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    spaziature che erano dedicate agli
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    organi due organi per due cori secondo
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    la tradizione musicale italiana della
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    basilica di san marco a venezia
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    distrutti nel 1943 quando una bomba
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    entrerà purtroppo all'interno di questo
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    edificio distruggendolo incendiano
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    nel restauro non sono state riempite le
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    scheggiature delle colonne lasciate
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    proprio in questa maniera a testimoniare
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    lo scempio della guerra mondiale
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