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[Musica]
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pubblico di progetto arte Bentornato
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agli occhi di Vasari mi devo scusare per
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la lunga attesa ma dopotutto c'era il
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periodo estivo e per me in particolare
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c'era la fine della scuola tanti impegni
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quindi diciamo che adesso siamo
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rientrati anche noi dalle vacanze siamo
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rientrati anche noi alla alla nostra
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consueta attività dedicata alle vite Del
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Vasari e devo dire che
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eh rilascio questo podcast il giorno
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dopo essere tornato ad Arezzo a rendere
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omaggio giustamente dovevo farlo Era
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inevitabile al nostro carissimo Giorgio
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Vasari andandolo a trovare a casa sua
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visitando per la prima volta la sua casa
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e respirando veramente l'essenza Ecco
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della Eh un pochino della del simbolo
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Ecco del mito della figura di Giorgio
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Vasari la sua casa sicuramente
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meravigliosa e splendida però diciamo
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non è l'aspetto artistico quello che mi
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ha colpito di più devo dire Sicuramente
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è stato l'aspetto emotivo ecco eh
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immaginare lui che appunto ha vissuto lì
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ha camminato per quelle sale ha dipinto
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quelle pareti è stato veramente e
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sicuramente un bel momento e il destino
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ha voluto che l'artista di cui andiamo a
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parlare
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eh fosse proprio Piero della Francesca
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il quale ha realizzato forse il suo più
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grande capolavoro il suo ciclo più
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importante per quanto riguarda gli
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affreschi proprio ad Arezzo nella chiesa
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di San Francesco quindi per Vasari
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sicuramente l'opera di di Piero della
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Francesca non è un'opera qualsiasi non è
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una delle tante e gli affreschi di Piero
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devono essere stati per lui sicuramente
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un primo riferimento un primo modello
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come magari anche la grande croce di San
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Domenico del Cimabue quindi il legame
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con Arezzo è un legame fortissimo il
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legame con Piero è sicuramente un legame
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fortissimo e nelle parole che tra poco
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appunto andremo ad ascoltare a leggere
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troveremo tutta questa passione tutto
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questo amore nei confronti di colui che
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sicuramente lo possiamo dire Ha
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rappresentato l'aspetto più genuino
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forse più autentico del primo 400 o
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comunque del 400 inteso come
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Rinascimento Ecco il Rinascimento 4ca è
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un
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Rinascimento fatto non solo di pittura
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non solo di di scultura non è fatto solo
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di naturalismo non è fatto solo di
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espressività E questo ce l'hanno
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insegnato già Donatello e Masaccio è
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fatto anche di qualcosa di più di teoria
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di riflessione di matematica di
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geometria Ecco quel mondo teorico che
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possiamo dirlo lo stesso Brunelleschi eh
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in qualche
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modo non ha potuto completare fino in
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fondo
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Brunelleschi le sue proporzioni
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straordinarie ci ha lasciato poco di
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teoria ci ha lasciato Ovviamente la
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straordinaria prospettiva geometrica che
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però è stata teorizzata da Leon Battista
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Alberti Ecco proprio Alberti e Piero
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della Francesca invece sono coloro che
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più degli altri hanno scritto hanno
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parlato di matematica di geometria di di
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proporzioni di
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disegno inteso proprio come concezione
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mentale razionale
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scientifica Ecco questo lascito
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che proprio in corona in un certo senso
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L'uomo del Rinascimento possiamo dire
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Ecco è rappresentato proprio
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dall'alberti e da Piero della Francesca
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rispettivamente architettura e
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pittura le due arti che trovano ne
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Rinascimento più di tutte le altre una
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vocazione teorica una vocazione fatta
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appunto di linearità fatta di geometria
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fatta di matematica fatta di calcoli di
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principi molto logici da un certo punto
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di vista anche freddi e questa sarà
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anche l'accusa che verrà rivolta allo
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stesso Piero della
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Francesca ma Senza dilungarci troppo Io
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direi di cominciare di parlare di questo
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Piero Di Benedetto De Franceschi noto
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comunemente come Piero della Francesca
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Eh questo titolo questo cognome
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chiamiamolo così della Francesca in
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realtà
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è nasce diciamo come derivazione dei
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Franceschi ma non come lo interpreta
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Vasari Vasari ci dirà che il nome dei
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Franceschi Scusate il nome della
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Francesca gli deriva dalla madre lui che
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rimane orfano di di padre secondo Vasari
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molto presto Praticamente lo cresce la
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madre lo porta avanti la madre e un po'
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come la La Gioconda che era la la moglie
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di Messer del Giocondo così la Francesca
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perché era moglie De Franceschi di
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Benedetto De Franceschi Ecco in realtà
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non è così tra l'altro muore prima la
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madre e poi il padre detto questo
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comunque il nome di Piero deella
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Francesca è solo l'inizio di un percorso
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straordinario di un uomo che vive
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Comunque in un alone di mistero in un
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alone un po' anche di condanna Divina se
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così possiamo dire dal punto di vista
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artistico dato che molte delle sue opere
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subiranno danneggiamenti
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subiranno degli stravolgimenti continui
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quindi un uomo che ha subito un po'
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anche la condanna del tempo quello
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Vasari ce lo ricorderà in maniera molto
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profonda quasi poetica per certi per
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certi aspetti un uomo che non sappiamo
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neanche con precisione quando sia nato
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le ipotesi sono tante si parla del
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matrimonio dei genitori ormai
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ricostruito intorno al
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1410 questo fa sì che lui in qualità di
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primogenito sarebbe nato forse nell'11 o
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nel 12 eh Vasari ci dice che invece è
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nato nel
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1406 e che è morto nel 92 all'età di 86
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anni Ecco m non lo sappiamo Ecco forse
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la data della morte quel
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1492 che ovviamente non è una data
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qualsiasi che ovviamente è la data della
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morte di Lorenzo il Magnifico che
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ovviamente è la data
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della scoperta
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dell'America sono quindi
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momenti che portano con sé significati
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straordinari
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Ecco Non a caso anche la scoperta della
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della merico la morte di Lorenzo il
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Magnifico per molti
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rappresentano anche la fine di un certo
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periodo storico ma anche artistico Ecco
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Piero della Francesca si inserisce in
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tutto questo Noi possiamo dire che lui
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sia nato intorno al
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1412 Ecco più o meno Va bene Però al di
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là di quello poco ci interessa quello
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che ci interessa è quello che ha fatto
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soprattutto alla metà del secolo è lì
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che noi ritroviamo la sua massima
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attività artistica i documenti ci
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parlano di un suo ruolo da testimone
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quindi già nel 1436 Quindi comunque
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adulto sempre in quell'anno lo lo
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troviamo inserito in una bottega di un
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pittore
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locale Antonio di Anghiari per esempio
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Ma la data più importante di questa sua
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prima attività artistica sicuramente è
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il
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1439 quando lavorò agli affreschi
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perduti di Sant'Egidio Siamo a Firenze a
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fianco del maestro Domenico veneziano
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un altro pittore geniale un altro
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pittore tutto da scoprire Ecco a
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differenza di Piero possiamo dire che
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dominico Veneziano è stato più
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dimenticato Ecco ha subito anche lui le
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sue opere come appunto quelle di
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Sant'Egidio hanno subito spesso
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rimaneggiamenti Oggi per esempio la pala
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di Santa Lucia il suo grande capolavoro
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è il restauro e spero che presto possa
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tornare al suo posto il suo è un
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Rinascimento più sottile è un
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Rinascimento più anomalo lui che appunto
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lavora a Firenze ma è di origine
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veneziana e Ma i suoi colori più tenui
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anche più acidi le le sue atmosfere
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illuminate da una luce più fredda Più
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legata Eh al Mantegna ecco per esempio a
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quello che poi sarà il Mantegna una luce
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più Nordica Ecco diciamo così ma una
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prospettiva incredibile uno studio
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prospettico basato su tre punti di fuga
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che rende la palla di Santa Lucia
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veramente un capolavoro senza precedenti
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Ecco immaginare appunto Piero della
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Francesca senza dominico veneziano e
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sarebbe come immaginare Leonardo senza
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Verrocchio d'accordo quindi un
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riferimento importantissimo un
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riferimento che ha permesso a Piero di
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dare un'identità anche proprio
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fisiognomica alle sue figure femminili
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Eh perché appunto quel quelle figure
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quei volti che lo che lo hanno reso
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famoso nel mondo derivano in buona parte
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proprio dagli schemi e dalle soluzioni
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estetiche di Domenico Veneziano Ecco
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quindi Dare a Cesare quel che di Cesare
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quindi l'importanza non solo ai geni ma
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anche ai loro maestri Piero il pittore
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degli opposti il pittore che dal piccolo
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borgo di San Sepolcro ai confini
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praticamente tra Toscana e Marche e ci
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fa uscire da da Firenze e ci fa
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conoscere la committenza di Montefeltro
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di ficola Montefeltro e del suo grande
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nemico Sigismondo Malatesta i due
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estremi praticamente da Rimini a Urbino
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che quindi si contendono
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tanto del potere del Centro Italia
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praticamente ma ora qui bisognerebbe
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aggiungere tante e troppe cose invece
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ora noi dobbiamo dedicarci al testo e
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quindi lasciamo la parola come sempre
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alla voce di Maria Grazia
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vita di Piero della Francesca pittore
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Dal Borgo a San
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Sepolcro infelici sono veramente coloro
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che affaticandosi negli studi per
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giovare altrui e per lasciare di sé
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fama non sono lasciati o
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alcuna volta condurre a perfezione
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l'opere che hanno cominciato Ebbene
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spesso avviene che lasciandole o poco
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meno che finite o a buon termine sono
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usurpate dalla presunzione di coloro che
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cercano di ricoprire la loro Pelle
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d'asino con le onorate spoglie del
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leone e sebbene il tempo il quale si
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dice padre della verità o tardi o per
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tempo manifesta il vero non è però che
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per qualche spazio di tempo non sia
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defraudato dell'onor che si deve alle
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sue fatiche colui che ha
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operato Come avvenne a Piero della
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Francesca Dal Borgo a San
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Sepolcro il quale essendo stato tenuto
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maestro raro nelle difficoltà dei corpi
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regolari e nell' aritmetica e
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geometria non potette sopraggiunto nella
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vecchiezza dalla cecità corporale e
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dalla fine della vita mandare in luce le
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virtuose fatiche sue e di molti libri
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scritti da lui i quali nel Borgo sua
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patria ancora si conservano
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sebbene colui che doveva con tutte le
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forze ingegnarsi di
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accrescerlo e maligno cercò d' annullare
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il nome di Piero suo precettore ed
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usurpar quell'onore che a colui solo si
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doveva per stesso
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sotto suo nome proprio cioè di Fran
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luuca d' Borgo tutte le fatiche di quel
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buon vecchio il quale oltre le scienze
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dette di sopra fu eccellente Nella
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pittura basari esordisce subito con uno
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deii per lui più cari ovvero quello
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degli usurpatori quello degli invidiosi
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coloro che Marciano sulle spalle dei
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grandi coloro che invidiano i grandi e
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che li vogliono in un certo senso
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usurpare un po' come nella citazione
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questa metafora molto colta che fa
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Giorgio Vasari riprendendo la favola di
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Esopo l'asino che si vuole sentire Leone
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Ecco e questo è stato il destino
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infelice che ha colpito Piero della
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Francesca colui che ci ha lasciato
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grandezza che ci ha lasciato delle opere
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incredibili per quanto Magari incompiute
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o danneggiate dal tempo e non solo Ecco
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nonostante questo la sua opera è immensa
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e lo sarebbe stata praticamente ancora
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di più Se non ci fossero stati coloro
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che e se la sono accaparrata al suo
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posto in un certo senso e l'accusa di
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Vasari qui ha un nome e un cognome se
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vogliamo Lui parla di fra Luca Dal Borgo
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compaesano Tra l'altro di Piero della
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Francesca parliamo del grande matematico
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e frate Luca Pacioli il quale si sarebbe
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appropriato delle conoscenze matematico
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geometriche del grande Piero della
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Francesca all'interno dei suoi
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scritti in particolare Luca Pacioli
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avrebbe fruttato praticamente due dei
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tre grandi scritti che ci ha lasciato
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pioda Francesca in particolare il
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Trattato d'abaco e il de quinque
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corporibus due opere nelle quali Piero
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della Francesca si dedica non all'arte
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possiamo dire si dedica proprio alla
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matematica il Trattato d'abaco è un
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trattato di matematica applicata con
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delle valenze veramente potremmo dire
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pratico commerciali dall'altra parte
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abbiamo il de quinque corporibus regolar
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buus un trattato invece dedicato alla
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geometria e in particolare a a quella di
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tradizione platonico pitagorica cioè si
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tratta veramente di opere applicate di
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opere dalla Valenza teorica veramente
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straordinaria che hanno avuto ovviamente
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anche dei riflessi nell'ambito artistico
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ma tra i due praticamente è il terzo il
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vero volume dedicato alla pittura il de
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prospettiva pingendi ovvero proprio un
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trattato sulla prospettiva Nella pittura
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Ecco questa veramente è l'opera Per
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l'artista più importante ma
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eh non ci sono solo questi appunto le
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altre due opere invece se le sarebbe in
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un certo senso accaparrata nei meriti
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proprio un frate addirittura frate
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Francescano Tra l'altro che era appunto
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Luca Pacioli Ecco questa accusa di
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plagio vero e proprio e non sarebbe così
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campata per aria perché in effetti se
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andiamo a vedere le opere come la Summa
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per esempio o altre opere di Luca
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Pacioli In effetti sembra che ci siano
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moltissimi rimandi alle opere mature
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perché ormai Piera Francesca qui diciamo
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è nella fase tarda della sua vita ha
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realizzato attraverso i suoi scritti
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Ecco quindi veramente un qualcosa di
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molto molto importante Ovviamente per
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Vasari l' artista che scrive per lui era
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il massimo un artista che unisce quindi
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alla pittura o all'arte una valenza
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teorica era veramente come dicono i
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ragazzi il top per uno come lui che fa
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la stessa cosa praticamente architetto
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pittore e grandissimo come sappiamo
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appunto scrittore che ci tiene anche in
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un certo senso a fare le le citazioni
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colte come abbiamo detto in riferimento
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alla favola di Esopo infine conclude il
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paragrafo dicendo il quale oltre le
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scienze dette di sopra fu eccellente
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Nella pittura A questo punto lui ha dato
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subito l'introduzione definitiva di
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Piero della Francesca con queste due
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parole chiave scienze e pittura Ecco
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Queste possono essere già le due parole
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che definiscono un po' tutta l'opera di
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Piero della Francesca quindi il lettore
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vedete come viene subito
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introdotto un po' con un polemico
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iniziale quasi a voler catturare
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l'attenzione poi arriva la definizione
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arriva quella quella Chia diura che il
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mantenere Ovo identificare inquadrare
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Pio da Francesca come eccellente Nelle
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scienze e poi anche soprattutto nella
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pittura andiamo avanti Quindi ancora con
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la lettura perché ancora tante C le
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Dobbiamo scoprire insieme
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[Musica]
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nacque Costui nel Borgo a San Sepolcro
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che oggi è città ma non già allora e
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chiamossi dal nome della madre della
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Francesca per essere Ella restata
00:19:19
gravida di lui quando il padre e suo
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marito morì e per essere da lei stato
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allevato aiutato a pervenire al grado
00:19:31
che la sua buona sorte gli
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dava attese Pietro nella sua giovinezza
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alle matematiche ed ancora che d'anni 15
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fusse in diritto a essere pittore non si
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ritrasse però mai da quelle
00:19:50
Anzi faccendo maraviglioso frutto ed in
00:19:54
quelle e nella pittura fu adoperato da
00:19:58
do Baldo feltro Duca vecchio d'urbino al
00:20:03
quale fece molti quadri di figure
00:20:06
piccole
00:20:08
bellissimi che sono andati in gran parte
00:20:11
male in più volte che quello stato è
00:20:15
stato Travagliato dalle guerre Vi si
00:20:20
conservarono non di meno alcuni suoi
00:20:23
scritti di cose di geometria e di
00:20:27
prospettive n quali non fu inferiore a
00:20:30
oguno dei tempi suoi né forse che sia
00:20:35
stato in altri tempi
00:20:37
giammai come ne dimostrano tutte le
00:20:40
opere sue piene di prospettive e
00:20:45
particolarmente un vaso in modo tirato a
00:20:49
quadri e facce che si vede dinanzi di
00:20:54
dietro e dagli lati il fondo e la bocca
00:20:59
Il che è certo cosa stupenda avendo in
00:21:04
quello sottilmente tirato ogni minuzia e
00:21:09
fatto scortare il girare di tutti quei
00:21:13
circoli con molta
00:21:18
[Musica]
00:21:22
Grazia sulla derivazione del nome di
00:21:25
Piero della Francesca abbiamo già detto
00:21:27
molto
00:21:29
mentre invece adesso dobbiamo lasciare
00:21:31
un po' più spazio al ruolo della
00:21:35
committenza la prima importantissima
00:21:38
committenza per Piero della Francesca
00:21:41
Ovvero quella dei Montefeltro lui che
00:21:43
veniva come abbiamo già anticipato da
00:21:45
Borgo San Sepolcro quindi un piccolo
00:21:48
centro veramente di confine d'accordo
00:21:51
nel mezzo dell'Italia tra Toscana e
00:21:54
Marche e un paese che tra l'altro
00:21:56
Dobbiamo dirlo per Piero sarà ha un
00:21:58
luogo importantissimo Non è una
00:22:01
semplicemente il piccolo paese dal quale
00:22:04
lui proviene È un luogo al quale lui
00:22:06
rimarrà legato tutta la vita Addirittura
00:22:09
ricoprirà nel corso della sua storia
00:22:11
anche degli incarichi politici
00:22:14
amministrativi di di questo
00:22:16
bellissimo luogo Poi però il Vasari ci
00:22:20
parla già di guidobaldo feltro no ci
00:22:24
parla già della famiglia quindi dei
00:22:26
Montefeltro addirittura Piero avrebbe
00:22:29
lavorato da guidantonio da
00:22:33
Montefeltro passando Ovviamente per
00:22:35
Federico fino ad arrivare appunto a
00:22:40
guidobaldo che appunto è il nome che
00:22:42
viene citato espressamente dal
00:22:45
basari ovviamente noi storici
00:22:48
dell'arte per noi il nome di riferimento
00:22:50
è quello di Federico e le opere
00:22:53
incredibili che appunto Piero ha
00:22:54
realizzato per lui e citiamo
00:22:57
semplicemente si fa per dire la
00:22:59
flagellazione la pala di Brera eh
00:23:02
d'accordo citiamo ovviamente il
00:23:06
probabile possiamo dire la probabile
00:23:09
prospettiva della eh della Città Ideale
00:23:13
che non può No se uno la la quando
00:23:16
visita il palazzo di Urbino e è vero che
00:23:20
non sappiamo bene chi sia l'autore ma
00:23:23
anche questa incredibile tavola che si
00:23:26
sviluppa in orizzontale che ci fa vedere
00:23:29
questa prospettiva così accattivante
00:23:32
così illusionistica e non può non farci
00:23:35
venire in mente subito la mano l'idea la
00:23:38
teoria di Piero della Francesca e poi la
00:23:41
Madonna Senigalia e tanti altri
00:23:44
contributi eh fondamentali che lui ha
00:23:47
lasciato in quella eh in quella terra in
00:23:50
quel palazzo ma il basari ci parla di
00:23:54
queste figure piccole e ci parla di
00:23:56
questi quadri che appunto potrebbero
00:24:00
rimandare proprio a un una pittura che
00:24:04
magari noi conosciamo più come pittura
00:24:06
da cassone appunto queste come nella
00:24:08
città ideale una un'opera similare a
00:24:12
quella magari con all'interno delle
00:24:15
piccole figure Ecco dobbiamo avere in
00:24:19
testa un po' le immagini appunto dei dei
00:24:22
pannelli frontali praticamente dei
00:24:25
castoni dipinti però non abbiamo testim
00:24:28
anze certe di queste opere sempre nel
00:24:31
dubbio rimane Però questo veramente
00:24:35
straordinario disegno di un vaso un vaso
00:24:40
che è uno dei pezzi forte della
00:24:42
collezione degli Uffizi del gabinetto
00:24:43
disegni stampe degli Uffizi un vaso che
00:24:46
sembra uscito da un progetto per una
00:24:49
stampa 3D un vaso che sembra uscito da
00:24:52
un progetto di
00:24:54
AutoCAD è concepito con una modernità di
00:24:58
design di linee di forme che farebbero
00:25:02
veramente invidia a un architetto
00:25:05
moderno sembra veramente un oggetto
00:25:07
uscito uscito dagli anni 20 del Noc un
00:25:11
disegno uscito eh ma potremmo dire anche
00:25:14
ai giorni nostri E perché con quel gioco
00:25:18
di incastri con queste forme veramente
00:25:22
altalenanti tra concave convesse Insomma
00:25:25
una fantasia una modernità che lasciano
00:25:28
veramente basiti infatti ancora oggi
00:25:32
l'attribuzione più probabile
00:25:34
Eh è quella a Paolo
00:25:37
Uccello tradizionalmente lo si è sempre
00:25:40
considerato più vicino a Paolo Uccello
00:25:43
ma il nome di Piero viene fuori proprio
00:25:46
forte di un'altra parte della critica ma
00:25:49
anche poi forte delle parole Del Vasari
00:25:53
Perché in effetti questa questa
00:25:55
descrizione che ci lascia il Vasari
00:25:58
questa cura No il fondo la bocca e le
00:26:03
righe importanti che lui
00:26:06
sottolinea fanno Sì di sostenere
00:26:10
validamente anche il nome di Piero prima
00:26:14
di andare avanti con la lettura però
00:26:15
voglio tornare un attimo velocemente al
00:26:18
ruolo alla figura di Federico da
00:26:19
Montefeltro perché non è
00:26:23
casuale che un personaggio come lui si
00:26:26
rivolga a Piero della francesa diciamo
00:26:28
lui poteva scegliere chiunque Oddio
00:26:31
forse qualche difficoltà in più a
00:26:34
chiamare un pittore Fiorentino in teoria
00:26:37
ci poteva anche stare perché Firenze per
00:26:40
Federico Insomma stava diventando era
00:26:43
diventata la nemica numero uno ormai È
00:26:48
consolidata storicamente consolidato
00:26:51
storicamente il suo ruolo nella congiura
00:26:54
dei pazzi quindi di questa congiura
00:26:56
contro i medici e sostenuta anche dal
00:26:59
papa e appunto Da Federico a Monte felto
00:27:01
quindi magari chiamare un artista
00:27:03
Fiorentino forse non sarebbe stato
00:27:05
proprio adattissimo però m gli artisti
00:27:09
sono sempre stati anche in quegli anni
00:27:11
al di là delle contese Al di là delle
00:27:14
questioni politiche Non a caso abbiamo
00:27:16
detto appunto che Piera Francesca per
00:27:18
esempio lavora anche per Sigismondo
00:27:19
Malatesta che era un altro dei nemici di
00:27:21
Federico da Montefeltro detto questo
00:27:24
però i due si muovono sicuramente
00:27:28
su una sintonia di pensiero perché
00:27:31
entrambi sono una vera e propria
00:27:33
espressione del Rinascimento italiano
00:27:35
ferrica Montefeltro è il guerriero è il
00:27:39
soldato è l'uomo dalla vita attiva ma è
00:27:43
l'uomo anche della vita contemplativa lo
00:27:46
studiolo di Federico a Montefeltro a
00:27:47
Urbino è il luogo forse più magico più
00:27:51
rappresentativo del Rinascimento del 400
00:27:54
dove lui si toglie l'armatura e entra in
00:27:58
un mondo di letture in un mondo di
00:28:00
condivisione con i grandi uomini del
00:28:03
passato classici e non uomini religiosi
00:28:07
grandi filosofi eccetera eccetera Ecco
00:28:10
questo è il Rinascimento è cultura è
00:28:14
filologia è teoria Ecco e tutta questa
00:28:18
raffinatezza di pensiero tutta questa
00:28:21
contemplazione di idee è quello che
00:28:25
caratterizza anche l'opera di Piero
00:28:27
della francesa
00:28:28
che come Ora vedremo nei
00:28:32
prossimi passi della lettura tratterà
00:28:35
appunto degli affreschi ad Arezzo gli
00:28:38
affreschi di San Francesco e lì
00:28:40
troveremo veramente le caratteristiche
00:28:43
proprie di questo pennello potremmo dire
00:28:47
legato al al pensiero ecco a questo
00:28:51
punto lasciamo voce al testo e alla
00:28:53
lettura di Maria Grazia
00:28:55
[Musica]
00:29:00
da Loreto venuto Piero in Arezzo dipinse
00:29:05
Per Luis Bacci cittadino Aretino in San
00:29:09
Francesco la loro Cappella dell'altar
00:29:13
Maggiore la volta della quale era già
00:29:16
stata cominciata da Lorenzo Di Bicci
00:29:20
nella quale opera sono storie della
00:29:22
Croce da che i figliuoli d'Adamo
00:29:26
sotterrando
00:29:28
gli pongono sotto la lingua il seme
00:29:31
dell'albero di che poi nacque il detto
00:29:35
legno insino alla esaltazione di essa
00:29:39
croce fatta da Eraclio
00:29:42
imperatore il quale portandola in sulla
00:29:46
spalla a piedi e scalzo Entra con essa
00:29:50
in
00:29:52
Jerusalem dove sono molto belle
00:29:55
considerazioni e attitudini degne
00:29:58
d'esser
00:30:00
Lodate come verbi Grazia gli abiti delle
00:30:04
donne della Reina Saba Condotti con
00:30:08
maniera dolce e
00:30:10
nuova molti ritratti di naturale antichi
00:30:14
e
00:30:16
vivissimi un ordine di colonne corinzie
00:30:20
divinamente
00:30:22
misurate un Villano che appoggiato con
00:30:26
le mani in la vang
00:30:28
sta con tanta prontezza a udire parlare
00:30:32
Santa Lena mentre le Tre Croci si
00:30:36
disotterra che non è possibile
00:30:40
migliorarlo il morto ancora è benissimo
00:30:44
fatto che al toccar della Croce
00:30:48
resuscita e la Letizia similmente di
00:30:52
Santa Lena con la maraviglia dei
00:30:56
circostanti che occhiano ad
00:31:00
adorare ma sopra ogni altra
00:31:03
considerazione e d'ingegno e d'arte èo
00:31:08
avere dipinto la notte e un angelo in
00:31:12
scorto che venendo a capo all'ingiù a
00:31:16
portare il segno della Vittoria a
00:31:19
Costantino che dorme in un padiglione
00:31:23
guardato da un cameriere da alcuni
00:31:26
armati oscurati dalle tenebre della
00:31:29
notte con la stessa luce sua illumina il
00:31:33
padiglione gli armati e tutti i dintorni
00:31:38
con grandissima
00:31:41
discrezione perché Pietro fa conoscere
00:31:45
in questa oscurità quanto importi
00:31:48
imitare le cose vere e lo andarle
00:31:52
togliendo dal
00:31:55
proprio il che
00:31:58
egli fatto benissimo ha dato casione ai
00:32:02
moderni di seguitar e di venire a quel
00:32:06
grado sommo dove si veggiono nei tempi
00:32:09
nostri le
00:32:12
cose in questa medesima storia espresse
00:32:17
efficacemente in una battaglia la paura
00:32:22
l'animosità la destrezza la forza
00:32:28
gli altri affetti che in coloro si
00:32:31
possono considerare che combattono e gli
00:32:34
accidenti
00:32:35
parimente con una strage Quasi
00:32:38
incredibile di feriti di cascati e di
00:32:43
morti ne quali per avere Pietro
00:32:48
contraffatto in fresco l'armi che
00:32:52
lustrano merita lode
00:32:55
grandissima non meno che per per aver
00:32:58
fatto nell'altra faccia Dove è la fuga e
00:33:02
la sommersione di
00:33:04
Massenzio un gruppo di cavagli in
00:33:07
scorcio così
00:33:10
maravigliosamente Condotti che rispetto
00:33:13
a quei tempi si possono chiamare troppo
00:33:17
bellli e troppo
00:33:21
eccellenti fece in questa medesima
00:33:25
storia un
00:33:28
Gudo e mezzo vestito alla
00:33:30
Saracina sopra un cavallo secco molto
00:33:34
ben ritrovato Din
00:33:37
notomia poco nota nell'età sua onde
00:33:43
meritò per questa opera da Luigi Bacci
00:33:47
il quale insieme con Carlo ed altri suoi
00:33:51
fratelli e molti aretini che fiorivano
00:33:55
allora nelle lettere qui intorno alla
00:33:59
decol d' Re
00:34:01
ritrasse essere largamente premiato e di
00:34:06
essere Sì come fu poi sempre amato e
00:34:12
revito in quella città la quale aveva
00:34:17
l'opere sue tanto illustrata
00:34:25
[Musica]
00:34:30
per ritrovare un entusiasmo del genere
00:34:32
nelle parole di Vasari Bisogna tornare
00:34:35
forse alla cupola del Brunelleschi alle
00:34:38
pagine in cui lui descrive la cupola del
00:34:40
Brunelleschi oppure arrivare alle stanze
00:34:43
vaticane di Raffaello poi come farà per
00:34:46
le opere di Michelangelo cioè Vasari si
00:34:49
Dedica a Piero della Francesca veramente
00:34:53
come uno degli Artisti a cui tiene di
00:34:56
più è evidente una descrizione così
00:34:59
lunga minuziosa di una
00:35:02
cappella importante
00:35:04
ma che sicuramente è stata più
00:35:07
importante per
00:35:08
noi moderni possiamo dire no lo è stato
00:35:12
anche per Vasari Ecco in questo abbiamo
00:35:15
veramente una condivisione strettissima
00:35:17
tra noi contemporanei di diciamo
00:35:19
studiosi e lo stesso Vasari lui per un
00:35:22
motivo Ovvio banale semplice lui era di
00:35:25
Arezzo come abbiamo detto all'inizio
00:35:28
quindi e quella per lui è stata la la
00:35:31
prima palestra eh trovarsi in quel luogo
00:35:36
in quel coro
00:35:37
eh incredibile dove Alza gli occhi al
00:35:41
cielo in quello spazio stretto Io
00:35:44
consiglio a tutti Veramente una volta
00:35:47
nella vita diciamo così di andare a
00:35:49
visitare questa cappella intanto Arezzo
00:35:50
è una città bellissima e poi questo
00:35:53
luogo ha veramente un un potere Ecco un
00:35:56
potere veramente veramente forte che
00:35:59
cattura L'Osservatore un luogo stretto
00:36:02
che proprio ci porta a guardare in alto
00:36:04
e Piero ce lo realizza proprio per noi
00:36:09
lo realizza con questo tipo di logica
00:36:12
Ecco noi dobbiamo immaginarci quindi il
00:36:14
Vasari in piedi
00:36:16
Dove sarete voi o dove siete stati voi o
00:36:20
dove sono stato io appunto l'altro
00:36:23
giorno che con gli occhi in alto studia
00:36:27
i dettagli Ecco un'analisi del dettaglio
00:36:30
come quella che lui fa dei Villani no
00:36:32
dei personaggi nel momento in cui le
00:36:34
croci vengono ritrovate è un qualcosa
00:36:36
che abbiamo ritrovato solamente ad
00:36:38
Assisi voglio dire ma stiamo parlando
00:36:41
degli affreschi di digiotto Dove è nata
00:36:43
la rivoluzione della pittura moderna
00:36:46
quindi la cappella di San Francesco
00:36:50
Praticamente ad Assisi la la cappella
00:36:53
voluta dalla famiglia
00:36:55
Bacci è uno dei grandi luoghi dell'arte
00:37:00
di Vasari e dopo Vasari della nostra
00:37:03
storia dell'arte contemporanea Ecco
00:37:05
rimaniamo
00:37:07
molto fermi su questo su questo aspetto
00:37:11
il Vasari Quindi arriva a descrivere e
00:37:15
io ora faccio fatica praticamente a eh
00:37:18
integrare quello che lui ha già detto
00:37:20
perché ha già detto tutto si è
00:37:22
soffermato su quei dettagli che
00:37:24
veramente facciamo noi magari insegnanti
00:37:27
a scuola perché si parla di anatomie si
00:37:30
parla dell'angelo
00:37:32
incorto che vuol dire quell'angelo che
00:37:34
si precipita quasi fosse un Superman
00:37:38
Praticamente con uno scorto cioè con una
00:37:41
analisi in
00:37:43
prospettiva veramente senza precedenti
00:37:45
in quello che è stato definito tante
00:37:47
volte il primo notturno italiano della
00:37:51
storia dell'arte anche se poi dopo il
00:37:53
restauro assomiglia un po' più a un'alba
00:37:55
però eh come vedevo appunto poco fa poco
00:37:59
tempo fa le stelle Comunque sono ben
00:38:03
sono ben evidenti quello è un dipinto
00:38:05
per il quale dovremmo stare qui delle
00:38:07
ore solo a parlare di quello Ma come di
00:38:09
quel dettaglio tantissimi altri io mi
00:38:11
fermo solo sulle parole di Vasari Vasari
00:38:15
non parla solo di prospettive non parla
00:38:16
solo di geometrie di colonne per
00:38:20
esempio che ovviamente lui quell'ordine
00:38:23
di colonne corinzie
00:38:26
divinamente misurate le parole per
00:38:29
basari sono importanti misurate non è
00:38:31
scelto a caso misurate vuol dire che
00:38:34
avevano le proporzioni giuste erano
00:38:37
calcolate secondo delle degli equilibri
00:38:41
architettonici geometrici corretti
00:38:44
matematicamente corretti in più però la
00:38:47
pittura di Piero quindi non è solo
00:38:49
fredda come spesso è stata definita
00:38:51
certo le espressioni di quei volti le
00:38:54
movenze di quelle figure
00:38:56
eh la luce perché è una luce non è così
00:39:01
calda non è così avvolgente è una luce
00:39:04
più di stampo nordico più di stampo
00:39:06
fiammingo che evidenzia i dettagli
00:39:09
perché è una luce indagatrice della
00:39:11
realtà una luce che serve potremmo dire
00:39:15
più a uno studio tecnico e quello è
00:39:18
ovvio che un pochino indurisca la forma
00:39:20
E questo Piero ce l'ha non lo possiamo
00:39:22
negare Però come dice bazari gli affetti
00:39:26
gli affetti vengono messi in evidenza
00:39:29
così come l' notomia non leomie Ma
00:39:33
l'anomia viene in evidenza cioè
00:39:36
l'anatomia delle figure non ci
00:39:38
dimentichiamo che Piero ha studiato a
00:39:40
Firenze Ha visto Masaccio ha studiato
00:39:43
con Domenico Veneziano quella
00:39:45
quell'eredità è rimasta se l'è portata
00:39:48
dietro
00:39:51
Ecco dovremmo poi anche qui passare
00:39:53
delle ore solo a parlare
00:39:55
dell'iconografia perché questo è un
00:39:56
luogo magico anche dal punto di vista
00:39:59
iconografico cioè Qui stiamo parlando
00:40:01
della leggenda della vera Croce
00:40:03
d'accordo La leggenda Aurea tratta
00:40:07
appunto dalla leggenda Aurea di Jacopo
00:40:09
d' varagine un testo che praticamente
00:40:12
risale alla metà del 1200 un testo
00:40:16
incredibile sul ritrovamento e la storia
00:40:19
possiamo dire del legno della Croce una
00:40:23
storia che coinvolge
00:40:24
Costantino la madre Elena eh imperatori
00:40:29
battaglie scontri
00:40:31
eh miracoli veri e propri miracoli Ecco
00:40:35
ora Io non mi posso soffermare su questi
00:40:37
dettagli ma invito tutti a leggere
00:40:41
magari vi metterò qualcosa in
00:40:43
descrizione invito comunque a leggere la
00:40:46
storia che è una storia veramente da
00:40:49
film potremmo dire quella della leggenda
00:40:51
della vera Croce che Piero realizza in
00:40:55
maniera dettagliata
00:40:58
non rispettando attenzione la
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cronologia cioè le scene di battaglia
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che sono sullo stesso livello nel
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livello più
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basso non sono vicine nel tempo così
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come quelle in alto non è un ordine
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cronologico quello che gli interessa
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Ecco un uomo del Medioevo una cosa del
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genere non l'avrebbe mai fatta era
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tradire veramente la lettura tradire lo
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spettatore che quindi non viene aiutato
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a comprendere il testo sacro Ma viene
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quasi ostacolato ma per Piero Che cos'è
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più importante per l'uomo del
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rinascimento che cos'è più importante
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dal punto di vista teorico e concettuale
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quello della simmetria dell'equilibrio
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dell'ordine di tutta la composizione
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quindi le scene di battaglia vanno messe
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insieme le le scene di interni le scene
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con delle architetture le metterò sullo
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stesso livello le le scene dove c'è un
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un paes uno sfondo naturalistico le
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metterò insieme quindi quello si
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rispetta perché a livello visivo io non
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devo tradisco diciamo la lettura
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dell'opera ma non tradisco la
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piacevolezza dell'occhio il gusto con il
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quale L'Osservatore si gode l'immagine
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si gode l'opera Ecco dettagli colori
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disegno tutto è studiato a questo scopo
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possiamo dire che qui Piero e e sono
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tante le opere già prima no ancora una
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volta invito alla lettura di tutta la
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vita di Piero della Francesca noi
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ovviamente non lo possiamo fare qui però
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sono tante le opere che lui ci descrive
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Ecco qui in particolare ma come dicevo
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anche in altre opere
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fonde tutta la sua esperienza anche se
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ancora ha tanti anni davanti a sé però
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qui noi troviamo per esempio il rimando
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al mondo Fiorentino ma anche a quello
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fiammingo una cultura dell'arte
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fiamminga che proprio grazie a Piero e e
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pochi altri possiamo dire si diffonderà
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in Italia la visione lenticolare lo
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studio dei riflessi l'attenzione per
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l'acqua il paesaggio a volo d'uccello e
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tante tante altre cose ecco a questo
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punto conclude il Vasari la descrizione
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del di questi meravigliosi
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affreschi parlando dell'apprezzamento da
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parte degli aretini Ecco degli aretini
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tra i quali ovviamente ci si mette anche
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lui Ecco quindi in questo senso proprio
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una
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celebrazione possiamo
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dire definitiva di questo
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personaggio incredibile che ci permette
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di vedere di capire che Rinascimento non
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è solo a Firenze Rinascimento è un
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fenomeno regionale è un fenomeno diffuso
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a livello italiano ma che si
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caratterizza tantissimo da un borgo
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all'altro da un centro all'altro Borgo
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San
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Sepolcro Urbino Arezzo ma Potremmo
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metterci anche Lucca eh in forma ridotta
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Perché Lucca comunque ha un legame molto
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grosso poi magari ne riparleremo eh
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tradizionalmente con l'arte gotica però
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ogni città ha il suo
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Rinascimento ma siamo arrivati anche
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alla fine della vita di Piero della
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Francesca un Piero della Francesca
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che ci dice Vasari venne colpito da una
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grave malattia che gli impedì
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addirittura di lavorare perché gli colpì
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gli occhi morì a San Sepolcro
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Addirittura il 12 di ottobre del
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1492 Su questo siamo praticamente certi
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quindi veramente una vita che e segnata
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dal Destino Ecco segnata per la storia
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una vita che si
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conclude non con la pittura ma con la
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scrittura Ecco che si
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impegna che si conclude che si dedica
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veramente a un impegno teorico quei
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testi che abbiamo citato all'inizio di
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questa puntata e vengono concepiti in
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questa fase siamo negli anni 80
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praticamente quindi veramente negli
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ultimi anni della vita di Piero Ecco
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dopo tutto
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questo mondo di scienze matematiche
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geometriche di grandi teorie di grandi
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speculazioni oggettive concrete e la
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prossima vita che ci attende sarà una
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vita invece dedicata non tanto alla
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scienza matematica e geometrica ma
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dedicata possiamo dire più alla
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filosofia più alla poesia più al culto
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del che non magari a quello del vero e
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della realtà stiamo parlando della vita
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di Sandro botticello pittor Fiorentino
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la vita di Botticelli quindi ci permette
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di spezzare Praticamente con questo
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percorso da Piero da Francesca a
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Botticelli vedremo proprio una
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differenza quasi traumatica praticamente
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di Rinascimento perché anche il
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Rinascimento non è solo distinto da
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Borgo a Borgo ma è distinto anche da
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artista artista e da scienza a scienza e
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da cultura a cultura quindi le sfumature
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del Rinascimento sono veramente
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tantissime È riduttivo arrivati ad un
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certo livello di preparazione
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considerare il Rinascimento come un
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qualcosa di tutto uguale di uniforme non
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è assolutamente così quindi ora
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spezzeremo con la vita di Botticelli e
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poi dopo arriva il pezzo forte che ci
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riporta un po' più in sintonia con pioda
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Francesca Ovvero la vita di Leonardo Da
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Vinci ma non voglio anticipare troppo e
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e quindi arrivati a questo punto vi
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saluto e come sempre vi ringrazio alla
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prossima