VIDEO Voto alle donne in Italia STORIA SUPERQUARK

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https://www.youtube.com/watch?v=hmoTlRvVEZs

Summary

TLDRIl video narra la lunga battaglia per il diritto di voto delle donne in Italia, che culminò nel 1946. Si evidenzia come, pur in assenza di leggi esplicite che proibissero il voto femminile, le donne fossero escluse dalle elezioni per consuetudine. Viene citata Maria Montessori come figura chiave nella lotta per il voto e il giudice Mortara che, in tribunale, tentò di affermare il diritto di voto per le donne. Pur con delle aperture da parte di Mussolini negli anni '20, molte limitazioni rimasero e le elezioni comunali furono infine abolite nel 1926.

Takeaways

  • 📜 Il voto alle donne in Italia arriva nel 1946.
  • 👩‍⚖️ Prima non esistevano leggi che vietassero il voto femminile.
  • ✊ Maria Montessori ha sostenuto il diritto di voto per le donne.
  • ⚖️ Solo un giudice, Mortara, ha riconosciuto il diritto di voto in tribunale.
  • ⚠️ Mussolini ha introdotto una legge che permetteva il voto solo a donne con licenza elementare.
  • ❌ Mussolini abolì le elezioni comunali nel 1926.

Timeline

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    Il video descrive la lotta per il diritto di voto delle donne, utilizzando l'immagine di una manifestazione del 1908 in Inghilterra. Si evidenzia come in Italia le donne potessero votare solo nel 1946, nonostante prima non ci fossero leggi che lo proibissero esplicitamente. Si fa riferimento allo Statuto Albertino e alle restrizioni legali che escludevano le donne dal voto nelle elezioni comunali, dove la legge specificava che solo i 'minori mentali' e le donne non avevano diritto. La figura di Maria Montessori è citata per il suo attivismo e le donne che tentarono di iscriversi agli albi elettorali, affrontando comunque il rifiuto da parte dei comuni. Il video menziona anche un caso particolare in cui la Corte d'Appello di Ancona, presieduta da un giudice ebreo, riconobbe il diritto di voto alle donne, ma questa decisione fu successivamente annullata. Si analizza poi la reticenza del regime fascista, con Mussolini che, pur introducendo il voto per alcune donne nel 1925, limitò enormemente la partecipazione femminile. La narrazione si chiude con un riferimento all'abolizione delle elezioni comunali da parte di Mussolini nel 1926.

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Video Q&A

  • Quando le donne hanno potuto votare in Italia per la prima volta?

    Le donne hanno potuto votare nel 1946 alle elezioni per l'assemblea costituente.

  • Qual era la situazione legale riguardo al voto femminile prima del 1946?

    Prima del 1946 non esisteva nessuna legge che proibisse formalmente alle donne di votare, ma la consuetudine le escludeva.

  • Chi era Maria Montessori e quale ruolo ha avuto nel movimento per il voto femminile?

    Maria Montessori era una pedagogista che ha sostenuto il diritto di voto per le donne e ha incoraggiato altre donne a registrarsi per votare.

  • Quale giudice italiano ha riconosciuto il diritto di voto alle donne in tribunale?

    Il giudice Ludovico Mortara della Corte d'Appello di Ancona.

  • Quale legge Mussolini ha introdotto riguardo al voto femminile?

    Mussolini ha permesso che le donne con licenza elementare potessero votare, ma questo riguardava solo una minoranza.

  • In che anno Mussolini abolì le elezioni comunali?

    Mussolini abolì le elezioni comunali nel 1926.

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    in questa immagine diamo destino re
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    inglesi con larghi cappelli siamo nel
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    cartelli che inneggiano al voto
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    femminile
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    buonasera questa sera il voto alle donne
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    è stata lunga battaglia ovunque si
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    infatti le donne hanno potuto votare
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    repubblica e la monarchia ma c'è una
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    cosa molto curiosa che pochi sanno che
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    prima di allora in italia non c'era
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    nessuna legge che proibisce alle donne
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    votava non votavano ma per consuetudine
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    diciamo così perché le elezioni in
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    italia venivano secondo lo statuto
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    albertino non lo statuto di carlo
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    si diceva ricordo a memoria tutti i
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    regnicoli che vuol dire tutti gli
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    regnicoli e secondo me è interessante
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    perché non vogliono più dire sudditi ma
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    non hanno ancora il coraggio di dire
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    cittadini e quindi dicono tutti i
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    regnicoli sono uguali davanti alla legge
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    hanno gli stessi diritti civili e
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    politici 15 oa tutti diceva tu volevi
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    dire anche tutto in un certo senso solo
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    elezioni le donne fossero escluse e non
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    dimentichiamo che è un'epoca in cui
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    sembrava assurdo che una donna potesse
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    essere un politico un magistrato un
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    medico e quindi non c'era neanche
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    bisogno di scriverlo e poi come andò e
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    poi andò che alla fine dell'ottocento
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    fecero una nuova legge per le elezioni
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    comunali le amministrative e lì invece
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    lo scrissero li scrissero che il diritto
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    pellicola un attimo è però quel punto
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    qualche donna disse va bene qui l'hanno
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    scritto ma nella legge per le elezioni
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    della camera non c'è scritto
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    e allora noi possiamo andare a votare e
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    ci fu la maria montessori la famosa
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    pedagogista che inventò il metodo
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    montessori per l'educazione dei grandini
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    lei era anche una di queste che
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    manifestavano per il voto alle donne e
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    disse alle donne andiamo a iscriversi
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    alle liste elettorali e vediamo cosa
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    succede e successo che i comuni le
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    respinsero e molte donne fecero causa e
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    la faccenda finì in tribunale per
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    giudici avvocati erano tutti uomini
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    e infatti tutti i tribunali d'italia
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    dettero torto alle donne tranne uno mi
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    piace ricordarlo la corte d'appello di
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    ancona presieduta da un giudice ebreo e
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    il dottor ludovico mortara era il figlio
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    del rabbino di mantova e il dottor
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    mortara disse c'è poco da fare
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    la legge è chiarissima non dice che le
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    donne non possono votare il giudice
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    mortara giunse perfino io permesso un
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    contrario a dare il voto alle donne
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    però devo fare il mio dovere qui non c'è
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    scritto ma siccome siamo in italia anche
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    quella sentenza fu poi abolita dalla
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    cassazione
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    il voto era anche un incognita all'epoca
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    bridge non si capiva bene questo pianeta
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    femminile come avrebbe votato all'epoca
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    non c'erano sondaggi
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    forse anche questo in cirsi i fatti
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    politici avevano paura di far votare le
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    donne però era nell'aria talmente tanto
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    che perfino mussolini a un certo punto
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    ha fatto una riforma e ha fatto una
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    legge in cui alle comunali potevano
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    votare le donne purché avessero la
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    licenza elementare e all'epoca solo una
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    minoranza di donne aveva la licenza è
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    legione di che hanno 1925 una minoranza
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    di donne quelle che l'avevano potevano
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    votare e anche le madri dei caduti in
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    guerra siamo subito dopo la prima guerra
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    mondiale rapporto è un inizio però non
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    li supera persone sia un inizio ma anche
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    una fine perché l'anno dopo mussolini
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    abolì le elezioni comunali così proprio
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    nessuno
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    grazie professore
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