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siamo tutti quanti presenti perché se
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non siano state quasi insieme non
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riusciamo a cambiare il mondo
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e una mazza l'unica la marcia dei pc
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va bene uscire a chiamarli il mondo non
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ci vogliono
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parlare delle nozze ci vogliono degli
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uomini del pd che siano capaci
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non poteva camminare
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qui e
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che porta giorno va a demonte poi finire
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in cielo mare
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cui è
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che facciamo veri acqua d'uccello la
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terra bagnare l'erba gioire
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kiev
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avvenire un verbo volo free teneva poi
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finire
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che porta lo maestre curioso e poi un
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giorno volare sopra luna a cui è
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ed una vita nascere crescere picchiare
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poi morire
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si
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fa pregare la più cristo e la madonna
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che lo buono ma c'era
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lui è
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che lo so e uso a bruciare
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e qui
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i listelli in cielo
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bastare
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cui è
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che porta coprirci molto giovane ma
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anche la forte scorre
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sono nato e cresciuto in questa terra la
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sicilia tra questi monti sotto questo
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cilia col tempo imparato che se un uomo
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marcia sul verbo selvaggia l'uomo passa
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è l'erba si richiude alle sue spalle
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quasi inalterata
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600 uomini marciano su un sentiero di
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montagna
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gli uomini passano e l'erba calpestata
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muore ma se sono mille e più di mille
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gli uomini che marciano il sentiero
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fiorisce di nuove speranze
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avviene il cambiamento nasce una vita
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nuova
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masticare
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io vedo appunto il non tanto conflitto
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tra la pratica ideale ma questa
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integrazione indispensabile un pittore
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cosa faccia una tina e dipinge il lavoro
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dire facciamo e quello che abbiamo
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questa materia ci sono le montagne ci
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sono i fiumi c'è il mare ci sono gli
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uomini e insieme cerchiamo di creare
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un'opera che non è da tenere una vita
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nostra fatta sognata come come la
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possiamo meglio segnare a seconda delle
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necessità più profonde dell'uomo danno
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dolci e sia una persona che
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ha avuto molta influenza sulla mia vita
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mi avevano detto che c'era un giovane
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che insieme a dei bambini
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veniva nella spiaggia è stata insieme
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con questi bambini passai da lì mi
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fermai e lo cercai prendo ma né mi mandò
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un bambino con un bigliettino
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un bambino scalzo allora
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dal borgo di dio a questo luogo che la
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casa familiare dove noi eravamo d'estate
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e quindi era periodo estivo
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mi mandò questo governo con un biglietto
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invitandomi a partecipare a una riunione
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lì dove era lui andai incontrare molti
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altri giovani della mia città di
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partinico
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e lì lui c è sposa il suo progetto che
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un progetto di di solidarietà di amore
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ecco vorrei proprio sottolineare questa
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parola perché lui era animato da amore
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da amore per gli ultimi per per chi ha
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bisogno perché per la sofferenza umana
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quando danilo poi arriva in sicilia nel
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1952 da subito si pone il problema del
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metodo
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non a caso le prime iniziative di danilo
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non si realizzano immediatamente il
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digiuno viene realizzato circa nove mesi
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dopo l'arrivo di danilo dolci a trappeto
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in sicilia ea danilo non interessava
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calare dall'alto
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qualcosa che poteva risultare anche
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incomprensibile alla versione del posto
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interessava a costruire un percorso di
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riflessione
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che coinvolgesse i cittadini le persone
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semplici che abitavano quelle terre i
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pescatori i contadini affinché si
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arrivasse tempo per tempo a costruire
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delle proposte di cambiamento a
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individuare i problemi che c'erano e a
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ragionare insieme sulle possibili
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soluzioni
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lui non pensa di possedere delle verità
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e si tratta di costruire insieme dei
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percorsi
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e quindi di dare la possibilità alla
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gente di capire quali sono i propri
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interessi
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che cos'è
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quali sono le cose per le quali
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impegnarsi per le quali lottare nelle
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quali credere
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e questo è appunto è
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una cosa che da attingere insieme ad
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attingere da arrivarci attraverso dei
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percorsi che sono complessi che sono
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pesanti che sono difficili borgo di dio
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e naturalmente la prima sede della prima
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esperienza
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dove si definiscono meglio
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le propensioni
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le prospettive da dare a questa
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esperienza di lavoro sociale che aveva
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delle connotazioni diverse a quelle
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tradizionali perché non si limitava a
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coinvolgere persone di esperienza di
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competenza ma aveva l'obiettivo di
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coinvolgere e far diventare protagonisti
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quelli che di solito erano i soggetti
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che devono apprendere che dovrà essere
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ammaestrati addestrati questa cosa
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terribile invece in questi processi
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educativi
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il fulcro la legittimazione della
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formazione erano proprio i bambini la
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costruzione di mirto rappresenta se
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vogliamo il completamento di un percorso
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che era cominciato già dai primi anni
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cinquanta in sicilia e che già in quel
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momento aveva posto con chiarezza
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l'esigenza di lavorare sul piano
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educativo
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pare una storia inventata quasi una
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brava
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c'era una volta
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una stradina per la campagna un viottolo
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sempre più scassato e pericolante fino a
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un mulino sotto la montagna
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quando una primavera
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al di là dello screpolato ponticello
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senza sponde sul fondo fiumara
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è fiorito tra i mandorli anche un mito
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di creature
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qui sono stati degli anni
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bellissimi
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per un bambino con l'idea che tutto si
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faceva in funzione del quasi del gioco
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nel senso che non era visto nessuna cosa
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era visto come imposizione ma noi davamo
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del tu alle maestre non esisteva un
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rapporto ne avevo più di una ma adesso
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non ricordo nemmeno quale di tutte fosse
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alla mia
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nel 78 tre era un momento uno dei tanti
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momenti difficili che aveva il centro
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studi perché il centro di mirto in quel
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in quell'estate prima estate giugno che
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ci siamo incontrati con danilo è
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racchiuso in realtà non conoscevo né
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titani lo è neanche del suo lavoro
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l'inizio è stata un pochettino difficile
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io in realtà pensavo di venire qua e di
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trovare un gruppo di educatori
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che erano
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entusiasti di riprendere questa
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iniziativa
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con un minimo di organizzazione invece
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abbiamo proprio ricominciato da zero
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però devo dire che la presenza dei
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bambini anche delle famiglie che erano
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molto
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molto contenti e molto interessati
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a questa iniziativa e anche al fatto di
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mandare i loro figli a mirto questo ci
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ha incoraggiato a parecchio non
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avvertivamo l'esigenza di doverci
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comportare una determinata maniera
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perché qualcuno e chill imponesse noi ci
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comportavamo naturalmente senza bisogno
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di e nessuno mai c'è in me non ricordo
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non ho un ricordo di un insegnante che
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entrando in classe
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veniva a sgridarci oa fare qualcosa del
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genere io danilo dolci da a quel tempo
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lo vedevo come
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una persona normalissima non sappiamo
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niente di lui di chi fosse di chi non
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fosse mi sono trovato ad insegnare per
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forza d'inerzia
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mi sono domandato che cosa voleva dire
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educare
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ora se una in galera capisce meglio cosa
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è la libertà
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avendo sperimentato l'attuale scuola
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come studente e ora come insegnante mi
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sento nella stessa condizione del
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caleotto per antitesi intuisco via via
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sperimento cosa dovrebbe essere il
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lavoro educativo
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se ci siamo concentrati molto sul fatto
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che dovevamo lavorare bene dovevamo
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cercare di portare avanti la
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sperimentazione
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c'erano le famiglie c'erano i bambini
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spesso anche a mirto in condizioni
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difficili perché mancava materiale
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allora l'accesso a mirto era ancora
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molto precario e quindi noi eravamo
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molto presi dal nostro impegno
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inconsciamente sono convinto che l'aver
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studiato qui
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l'aver fatto questo tipo di scuola sono
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convinto che qualcosa in più me l'ha
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data nel senso di avere un elasticità
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mentale nel carpire le cose un po più
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facile rispetto un po più allenata
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magari rispetto
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all'alternativa che non so quale sarebbe
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perché non l'ho mai fatta una scuola
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dove
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diventò una struttura
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dove possono verificarsi
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il suo primo incontro così con con la
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teoria e lui l'ha avuto come maria
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montessori nella quale lui ha sempre
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parlato nella maniera veramente di
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rispetto molto rispettoso poi cominciato
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a conoscere noi del movimento anche
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attraverso gianni rodari quali aveva
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fatto quelle bellissime prefazioni a
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ponte screpolata chissà se pcp angolo e
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quindi abbiamo introdotto un po come
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facevo dire dentro il movimento
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conosciuto mario lodi è così
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seguiva il nostro lavoro anche molto
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criticamente
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perché noi per certi aspetti eravamo
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anche troppo tecnici lui diceva che
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dovete stare attenti perché siete
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programmate troppo costruite quasi non
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parlava di gabbie ma insomma costruite
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dei percorsi in cui magari il bambino è
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un po ai dati si è tempo troppo
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direzionali quindi non state un po
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attenti così e abbiamo lavorato molto
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bene i bambini non per le cose che
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apprendevano soltanto dai libri ma dalla
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esperienza diretta dalla conoscenza
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dalla conoscenza della natura
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dell'ambiente ed alla riflessione cioè
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la possibilità di farli ragionare con la
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propria testa
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oltre
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le le condizioni naturali fra virgolette
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che venivano sia nella scuola sia nella
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famiglia
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per educare
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meglio non inizi dalla grammatica dall
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alfabeto inizia dalla ricerca del fondo
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interesse dall imparare a scoprire dalla
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poesia che è rivoluzione perché poesia
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se educhi alla musica dall udire le rane
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da bach e non da pedanti esercizi quando
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avranno saputo i tuoi alunni o una
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carezza essere infinite carezze diverse
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ma li infine ottimali diversi e una vita
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infinite vite arrivando alle scale
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chiedile suonino tesi con in una corda
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di violino con la concentrazione
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necessaria al più atteso concerto non
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temere di rimanere solo inizia con pochi
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a garantire qualità all'avvio
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per essere di tutti elastico con chi non
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sa capire aperto al diverso
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non lasciarti annegare in confusione
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arruffone da chi è inesatto e in
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puntuale cronicamente taglia netto e
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soprattutto cerca di scoprire la
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necessaria dialettica
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l'impegno maieutico e l'assumere
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responsabili scelte danilo dolci non
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comincia a parlare di majeutica ea
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utilizzare il metodo maieutico come
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spesso è stato scritto in modo errato
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incompleto negli anni settanta
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tutto il percorso di danilo dolci è
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legato all'idea della maieutica
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semmai possiamo fare questo tipo di
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distinzione
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fino agli anni sessanta più o meno
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danilo utilizza la maieutica
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anche in quella forma che poi lui stesso
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ha chiamato autoanalisi popolare con i
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pescatori con i contadini
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senza aver codificato
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questa metodologia come ascrivibile a
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nella sostanza
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lui ha bisogno di conoscere di sapere
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quindi prima ascolta
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insieme si elaborano le idee e insieme
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si producono i risultati partire dagli
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anni sessanta e sempre più negli anni
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successivi negli anni 70 80 e 90
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si sedimenta un percorso di analisi di
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questi strumenti è anche di messa a
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fuoco e lo metteva in condizione delle
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persone appunto questo era il metodo
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della maieutica cioè fare in modo che le
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persone
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generassero quello che avevano le
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proprie la propria interiorità nella
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propria coscienza nella propria mente
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nel proprio intelletto
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e tante volte tutto questo tutto questo
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è da questa ricchezza delle persone era
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bloccate dai vincoli sociali dal
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da un sapere che non saper astratto che
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veniva dall alto
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ho cominciato a porre domande perché non
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sapevo via via mi sono accorto che anche
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gli altri a cui domandavo in fondo non
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sapevo lo sapevano poco
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dopo oltre 40 anni di lavoro mi accorgo
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come sia difficile sapere prima delle
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risposte anche quali sia esattamente la
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natura e il ruolo della domanda
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la maieutica in pratica è soltanto
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questo la ricerca dei modi delle
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modalità
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delle modalità per potere comunicando
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cercare di
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trasformare la realtà la maieutica
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creativa non è che in danilo arriva
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dalla da un apprendimento
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socratico
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nasce dalla conoscenza di uno strumento
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che è l'unico che consente alle persone
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di apprendere e di essere protagonisti
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di essere attori principali la maieutica
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di gruppo e anche una esperienza di
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esercizio profondo di democrazia e di
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costruzione di una società democratica
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lo viggiano ama chi li ha seminati
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gesù si presti e ancora cielo scuro
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angelo cera va a sé miliari
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enrica reggimenti ha reso mur
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arriva alla verdura ivan baiardi
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il tempo di anni volato è mangi chiavi
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acqua di mattina mai e tira
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è dopo mazzorno bene ma
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dando che
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dava sciocca
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a bocca
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hhd bocca
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della città
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barocca ma ca h
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m di chiodi a su pareggiati
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se ho mediato quando ci si trasferisce a
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partinico il 1956 non ci si trasferisce
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perché finisce il borgo borgo mantiene
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una sua dimensione di raccordo di
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rapporto con l'ambiente di trappeto
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mentre partinico diventa una sede più
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complessa per l'attività del centro
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studi e il 1956 e lì cominciano le varie
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inchieste
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sulla povertà la miseria
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lì il 2 febbraio
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si realizza la grande iniziativa che
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resterà nella storia
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lo shopper alla rovescia lo sciopero
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alla rovescia
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una battaglia che danilo impegna per il
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diritto al lavoro che è sancito dalla
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costituzione repubblicana
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il carattere singolare dell'esemplare di
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danilo dolci è proprio di questo grande
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di cultura che per manifestare la
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situazione di carità ai poveri non si
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accontenta la parola parlata o scritta
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dei comizi degli ordini del giorno e dei
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messaggi ma avendo vivere la loro vita
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soffrire la loro fame di ridere il loro
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giaciglio
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scendere nella loro forzata abiezione
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per aiutarli a ritrovare qui a reclamare
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la loro dignità e la loro adesione della
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società che intensamente comunica la
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società in cui ognuno è architetto cioè
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avviene si realizza la pianificazione
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dal basso non nel senso di scendere giù
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come livello ma nel senso di estendere
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la coscienza nella gente e il potere di
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diffondere distribuire il potere è
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diversa cosa dal dominio tutti ciascuno
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deve detenere deve essere detentore di
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una parte del potere della mente resa
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molto il problema della mafia come
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sistema di violenza mi interessa alla
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mafia come un tipo
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particolare
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paradossale paradossale in un modo
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virtuoso nell'organizzazione della
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violenza
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la potenza che vuole essere potenza e
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perché ti dico io che è un fenomeno
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paradossali dato e all'estremo
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perché è talmente primitivo che non c'è
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ancora per esempio la distinse non ha in
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sé ancora in tensione tra la forza e la
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verità
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i mafiosi hanno avuto allora
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hanno reagito hanno protestato ma non lo
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hanno toccato non lo hanno
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rispettato
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io credo che la sua personalità
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che era scevra da scontri da conflitti e
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che era serena e che era
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fondamentalmente serena
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non abbia incoraggiato azioni violente
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nella mafia ma certamente lui con la
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mafia auto scontri forti soprattutto
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dalla mafia politica
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danilo è stato il primo in italia a fare
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nomi e cognomi di politici collusi con
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la mafia
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è stato il primo a indicare non in modo
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generico ma estremamente preciso
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specifico
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quale era questo tumore che stava
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crescendo
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all'interno della democrazia italiana
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nel settembre del 1965 dolci presenta la
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commissione parlamentare antimafia e
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all'opinione pubblica una documentazione
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che rivela i rapporti tra la mafia e
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autorevoli politici governativi
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nel febbraio del 1966 il ministro
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bernardo mattarella di castellammare e
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risulta escluso dal terzo governo moro
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il sistema mafioso in settima e
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clientelare c'è tanta nei paesi
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capitalisti che deprime i socialisti
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come si sa in questo che ci sono delle
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forme di parassitismo
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invece che le riforme di simbiosi
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creativa che caratterizzano il rapporto
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tra persona scarso rapporto tra membre
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membro il rapporto in genere col potente
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e di un rapporto di sfruttamento del
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ciclo di brasil ismo molti che sono qua
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non sanno quali sono i loro interessi
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questo è tragico ma certe volte nemmeno
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sia la possibilità che loro ricercano
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perché quando c'è di mezzo il mafioso
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mafioso impone decide decide per tutti
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ho imparato pura che non esistono
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cambiamenti che durano in eterno
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le strade nuove
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vanno mantenute in buono stato
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ripulite dai parassiti che sono sempre
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in agguato
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le strade nuove bisogna gremire di
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segnali di indicatori di senso e di
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altri uomini che continuino a marciarci
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sopra
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altrimenti la strada mora poiché nulla
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dura in eterno se non riceve cure
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non le vittorie nelle opere neanche alla
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vita nuova
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puoi in un giorno scoprire un nuovo
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punto di prospettiva
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puoi scoprire cercando quanto non hai
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appreso in una vita
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dentro di te o in quanto pare fuori non
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arrivi soltanto la tua pelle
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ogni giorno
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può essere un granello di sabbia nella
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spiaggia o nel deserto può essere
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hiroshima o il giorno in cui tu nasci
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amore
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la
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mano
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abbonato
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susa
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vado
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lo so
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io
00:28:51
sul
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lato
00:29:00
9
00:29:12
tu
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anche negli anni 70 quando
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paradossalmente alcuni dei suoi metodi
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innovativi
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cominciano acquisire una notorietà anche
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una diffusione molto maggiore danilo
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dolci sceglie di fare qualcosa di
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diverso
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danilo dolci non ha mai in nessun
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momento
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rifiutato il progresso anche tecnologico
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dobbiamo a lui se anche strumenti nuovi
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per il nostro paese pensiamo alla radio
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in italia sono stati sperimentati per la
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prima volta ovviamente mi riferisco alla
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radio libera c'era la radio di stato
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allora come sappiamo tutti ma nello
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stesso tempo sente la profonda esigenza
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di capire come questi strumenti possono
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aiutare i cittadini a vivere meglio come
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questi strumenti possono essere posti
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non al servizio di poche scaltri
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dominatori che possono utilizzare i mass
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media piuttosto che altri strumenti
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tecnologici per accrescere il proprio
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dominio ma cercare di capire come questi
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strumenti di innovazione
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sicuramente utili possano servire alla
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crescita non soltanto economica ma anche
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civile e democratica di una civiltà di
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una società da questo la sua riflessione
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critica ad esempio sul ruolo della
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televisione e non solo sul ruolo della
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televisione la sua riflessione profonda
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sulla differenza tra trasmettere e
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comunicare che anche legata in modo
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fortissimo a due diverse visioni della
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società
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una carezza può comunicare
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ma una fucilata una revolverata no
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trasmettono colpiscono solo il rapporto
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non violento riesce a comunicare
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il trasmettere e uno spedire e sovente
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ignora chi riceverà il comunicare
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presuppone partecipazione personalizzata
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attiva nell'esprimere al contempo
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nell'ascoltare
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per riceve
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nella grossa truffa e grosso imbroglio
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grosso equivoco di passare per
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comunicazione cosa che comunicazione
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realtà non è
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oggi siamo in
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impero mediatico che assolutamente
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dispotico e assoluto
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distrugge la comunicazione e la
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comunicazione un pericolo per la cultura
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del dominio in quanto comunicando
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intensamente si riesce a costruire
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insieme qualcosa qualcosa di diverso
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qualcosa di alternativo e la
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comunicazione indispensabile poi come a
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livello proprio fisiologico organico
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come l'ossigeno e come cioè non esiste
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società senza comunicazione reale massa
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vuol dire pasta e la pasta non può
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pensare la massa impasta gravità
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appiccica lievita ma non comunica non
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esiste la comunicazione di massa posti
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pare gente da schiere di banchi nelle
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scuole a schiere di banchi di lavoro più
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o meno forzato non favorire gli incontri
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di rapporti tendenti a scoprire come
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possibile crescere insieme così si
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impasta la massa ovunque si impasta
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gente che non sospetta di essere
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prigioniera e non fermenta in un cresce
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una società viva e ben altro che massa
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il ricordo quanti ospiti che sono venuti
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in questo borgo e quanti incontri sono
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avvenuti carlo levi e veniva qui ma
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continuamente
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in questa grande sala c'erano dei
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concerti bellissimi
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tre quarti delle giovani che erano lì
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non avevano mai sentito un concerto e
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d'altra parte il concertista ha bisogno
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di non fare i sembra in concertista in
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mezzo alla gente che hanno il callo
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hanno bisogno di questa comunicazione
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profonda con la popolazione
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rifiutare a larghe fette di persone la
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possibilità di accostarsi a un certo
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tipo di conoscenza è un'operazione che
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non solo in qualche modo tende a
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spegnere la creatività delle persone ma
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l'operazione è profondamente
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antidemocratica significa escludere
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dalla possibilità di crescita
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la maggioranza dei cittadini
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un interrogativo di fondo è sempre stato
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la musica è un lusso
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questo interrogativo come tanti altri
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se lo portavano appresso
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ancora diversi
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ci si chiedeva se respirare un lusso se
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avere acqua pulita è un lusso
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la capacità della musica di
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rappresentare un universo possibile
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un modo diverso di pensare la nostra
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esistenza al nostro essere qui questo
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piano ci sono tantissime testimonianze
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ma vederlo applicarlo in loco
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ancora prima del centro educativo quando
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insieme ci si chiedeva insieme a
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contadini e pescatori
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quale è il possibile messaggio della
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musica che contributo può dare alla
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musica c'è una fase necessaria
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dell'apprendimento musicale
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e questo si può fare solo facendo musica
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uno degli obiettivi principali del
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centro studi gli anni sessanta e
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settanta era quello di dare la
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possibilità ai più soprattutto ai
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bambini di poter fare musica
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perché attraverso il fare musica si
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capisce cos'è la musica cosa può essere
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la musica cosa può dare la musica non si
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può parlare di musica bisogna farla
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il diretto collegamento con la maglia di
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casa diretti proprio questo non si può
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tanto parlare di majeutica
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occorre farne esperienza
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occorre fare majeutica sapere che
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attraverso l'incontro con l'altro
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l'incontro espressivo e l'incontro di
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ascolto in cui il dialogo mette in
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comunicazione due o più persone gruppi
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interi
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come nella musica permette una
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costruzione che ai singoli è
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assolutamente impossibile
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se l'occhio non si esercita non vede se
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la pelle non tocca non sa se l'uomo non
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immagino si spegne quasi o pudore a
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scrivere poesia come fosse un lusso
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proibito ormai nella mia vita ma ancora
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in me il ragazzino canta seppure sport
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di fatica e lotta era vignato dai
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capelli bianchi
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necessitato essenzializzare e al varco
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di un malanno scrive versi come una
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volta quando il silenzio diventava colmo
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futuro chiarezza che bruciava la fatica
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del fare successivi il mio bisogno di
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poesie
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gli uomini l'acqua il pane la terra sono
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diventati le mie parole sono cresciuto
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in vent'anni non importano i versi in
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quanto non riesco a impedirmi
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nell'impedire prima di dissolversi
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invece di volare come un canto l'impegno
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mi si muta in non dovermi
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vigentina e
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quella persona mite saggia
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semplice
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popolare che ha dato un senso
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a tutta l'esperienza di danilo tutta e
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quando dico tutta dico anche quando
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vincenzina non c'era più la persona
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rivoluzionario di suo
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ogni occasione per me si trasformava in
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impegno necessità
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opera da svolgere perché poi sarebbe
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stato il sereno ci sarebbe stata la
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gioia vincenzina con umiltà con
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semplicità era sempre accanto lui pronta
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a intervenire
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per
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dare quel quid che faceva diventare
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importante le cose importanti una
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persona di così grande cultura è venuta
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dal nord è una persona così povera
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semplice
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del profondo sud quasi del nord africa
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riuscissero ad integrarsi a comprendersi
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alla a vivere insieme così bene
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se mi ammazzano o il cuore si lacera non
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vi lascio casa terreno danaro amici
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della terra che via cresciuti non sarete
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paesani di nessuno
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cittadini del mondo a disagio ogni volta
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che gli chiuderei dei miti sono grato di
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non esservi vergognati di me quando mi
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erano conto quasi tutti non vi siete
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infatuati quando sono capitati applausi
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ho cercato con voi intensamente oltre
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l'attimo e il giorno forse di thun gera
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nostalgia delle nostre riunioni del
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tentare di risolvere insieme
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allora vi ho lasciato troppo soli a
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maturare forza talora vi sono stato
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troppo appresso vivere e difficile
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temevo per voi
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a chi sono amore vero
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miani
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come
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mi considero fortunato di avere
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conosciuto e
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e seguito un po la sua la sua vita per
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esempio se messaggi
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quanti sforzi e quanti giorni
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ogni giorno
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5 vince
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una sezione per una manifestazione di
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forza e noi non interpretiamo mai come
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manifestazione di forza queste cose
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invece sono
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solo manifestazioni semmai di una
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volontà ma sono occasioni di incontro
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sono occasioni di ispirazione una marcia
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in
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importante perché è un fatto educativo
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che abbia
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se 100 uomini marciano sul sentire in
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montagna
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gli uomini passano
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e l'erba calpestata
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ma se sono mille più di mille gli uomini
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che marciano il sentiero fiorisce di
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nuove speranze
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avviene il cambiamento
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nasce una nuova vita e la strada
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selvaggia si fa nuova civiltà per tutti
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ma bisogna averne cura nel tempo
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faccini
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dc da tutti
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chi
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trovi
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penso di sì
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ma solo in un palazzo
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ma ancora c'è un fosso
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sul
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rosso
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cantati soul
00:44:19
e
00:44:21
scortati
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tappate lancio
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no
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no
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tanto
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a terra
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senza voce
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pensate
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tu
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capisci terra gru
00:45:05
ora